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Autore: destinyWeb    16/08/2012    4 recensioni
Poco tempo dopo l'incidente di Tavros, Gamzee tenta di tirare un po' sù il morale al suo amico...
(Homestuck/PBJ fanfiction)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gamzee Makara, Tavros Nitram
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Everydaystuck '
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Tavros si sedette per la prima volta su quella specie di carrozzella che gli aveva costruito Equius. 
Si sentiva strano.
L'avevano dovuto aiutare per sedersi, e l'idea di dover dipendere da qualcuno per il resto della sua vita non gli piaceva.
Equius gli aveva suggerito di costruirgli un paio di gambe robotiche, ma per quello avrebbero dovuto tagliare le sue vere gambe, ormai non funzionanti, e la cosa lo spaventava troppo.
Fece un paio di giri. Era difficile, le ruote erano piuttosto dure per la poca forza del piccolo Lowblood, ma nonostante ciò sorrise lievemente al compare, dicendogli che era perfetta.
 
Per il resto della giornata, si limitò a continuare a fare piccoli giri sulla sedia per camera sua, sempre rischiando di schiacciare il suo minuscolo Lusus, e a fissare le sue gambe.
Sapeva che Vriska era spietata, sapeva che lo voleva come Kismesis, ma non credeva che sarebbe giunta fino a tanto.
Si conoscevano da sempre. Erano praticamente quasi amici, ormai.
Chi avrebbe potuto immaginare che l'avrebbe fatto saltare giù da una rupe, solo per vincere uno sciocco gioco di ruolo.
 
Un giro troppo forte fatto con la testa fra le nuvole lo fece cadere, a pochi passi da Tinkerbull, che fece del suo meglio per provare a tirarlo sù, ovviamente con scarso successo.
La prima idea di Tavros fu di chiamare Rufio, il suo amico immaginario, per farsi tirare sù, ma poi capì quanto fosse, in fondo, una stupida idea.
Rufio era...immaginario, no? A che sarebbe servito?
"Bene, perfetto..." disse fra sè e sè Tavros, con già le lacrime agli occhi.
E ora? Tanto valeva rimanere lì disteso. Chi se ne frega. Sì, sarebbe rimasto lì per semp-
"Tavbro?" 
Riconobbe subito la voce dell'amico Gamzee, fuori dalla porta della sua stanza. Questi, dopo qualche secondo di silenzio, aprì cautamente l'entrata, sbirciando dentro. Teneva qualcosa fra le mani, un paio di pacchetti.
"Hey, Tavbro!" nonostante la scena che gli si era parata davanti, Gamzee sembrava tranquillo e 'sciallo' come al solito "Che ci fai lì per terra?"
"Heh..." ok, pessimo tentativo di mostrarti altrettanto pacato, Tav. "Niente...è solo, uh, solo che devo ancora abituarmi a questa carrozzella, e..."
"Ok, ok, ho capito." Gamzee si decise finalmente ad entrare, e dopo aver poggiato i pacchetti per terra afferrò l'amico, tirandolo sù come se fosse una bambolina, e rimettendolo sulla sedia a rotelle. Così, senza il minimo sforzo. "Ecco fatto! Va meglio?"
"Uh...sì, grazie."
Sorridendo, l'Highblood riprese i due pacchetti, appoggiandoli sulle ginocchia di Tavros. "Ecco, ho portato un paio di regalini. Magari ti piacciono!"
Li scartarono insieme: uno conteneva delle fette di Slime Pie verde forsofescente - che probabilmente il nostro piccolo Troll non mangerà mai - e un libro della saga di Pupa Pan. Una sorta di Peter Pan Alterniano, per chi non se ne intente.
"Bello, vero?" disse subito Gamzee, tutto contento "So che ti piace questo stronzetto" ...e anche fine come sempre... "e quindi ho pensato di comprarti il nuovo libro!"
La vista del libro però non sembrò rallegrare Tavros. Dopotutto, era anche per 'colpa' del suo eroe che ora si trovava in questa situazione.
"G-Grazie, Gam...Uuh, sì, è..." ecco, alla fine, nonostante si fosse promesso di stare tranquillo, il povero ragazzino si era messo a piangere.
"Oh cazzo, no bro! Oddio, no, aspetta, non devi piangere..." 
Non voleva far stare in pensiero l'amico, eppure non era riuscito a a trattenere quelle dannate lacrime.
Quasi sentiva la voce di Vriska risuonargli nella testa - "Vola, Pupa, Volaaaaaaaa!" -, e la cosa non gli piaceva. Quasi non si era accorto che Gamzee, nel frattempo, aveva deciso di far tornare i suoi regali a terra.
"...Tavbro...?"
Tavros alzò lo sguardo, arrossendo subito.
...Anzi, no.
Forse è il caso di dire marronendo. Voglio dire, ha il sangue marrone. Quindi marronisce- 
...
Tavros alzò lo sguardo.
La faccia dell'amico era a pochi centimetri da lui. Già, perchè aveva deciso di prendere il posto del libro e della Slime Pie sulle gambe.
"...Gamzee...Uuuh...Questo è..." abbassò di nuovo lo sguardo "...beh, è strano..."
"Heeey, non preoccuparti, Tavbro, io sono comodo!"
"N-Non è questo il punto!" gli disse subito, ridendo a bassa voce. Beh, se il piano di Gamzee era di farlo sorridere, c'era riuscito.
"...ora mi spieghi perchè eri così giù, però." rispose l'altro, cambiando subito discorso.
Tavros tornò a guardarlo, sempre più marrone in volto (suona un po' male, ma non posso farci niente. ndA). "Beh, uuhh...Forse può sembrare un po'...beh, stupido."
"Sai quanto cazzo me ne frega? Se fa star male Tavbro non può che essere una cosa seria, dopotutto! E voglio fare del mio meglio per farti stare meglio, quindi spara."
"...E' solo che...è solo che mi ha ricordato...beh, perchè sono qui."
"In camera tua?"
"Sulla sedia a rotelle."
Non aveva detto a nessuno cos'era successo, fino a quel giorno. Insomma, tutti sapevano per colpa di chi era finito lì, però solo Gamzee era l'unico a conoscere ogni minimo dettaglio.
...Tranne Tavros e Vriska, ovviamente.
Una volta finito il racconto, rimasero per un po' in silenzio. Tavros si limitava a tentare di non guardare Gamzee in faccia, l'altro si dondolava un po' sulle gambe dell'amico, finchè...
"Vuoi volare, Tavbro?"
"Eh?"
"Hey, mi hai sentito, cazzo! Hai voglia di volare sì o no?"
...Che diavolo voleva dire, adesso?!
"Uh, beh..."
"...Lo prendo come un sì."
Gamzee saltò giù - letteralmente - dalle gambe di Tavros, e senza farsi troppi problemi lo riprese in braccio mettendoselo sulle spalle.
"Reggiti forte, ok?"
Il piccolo troll fece in tempo ad aggrapparsi alle corna che l'altro era già partito in corsa fuori da camera sua, fino ad arrivare fuori.
Continuò a correre per un quarto d'ora, prima di fermarsi a riprendere fiato. ...E a controllare che Tavros fosse ancora vivo.
"Tutto ok, Tavbro?"
"S-Sì, credo..." stava ridendo. Beh, dopo l'ultima esperienza di volo, quella era una bellissima esperienza.
"Beh, non credo che sia...beh, giusto dire che ti sto facendo volare, ma ci sono andato vicino, no?"
Risero insieme per un po', poi, sempre tenendo Tavros in spalle, Gamzee decise di far ritorno verso casa.
"E sappi una cosa, Tavbro. In caso tu abbia bisogno di un paio di gambe in prestito o di farti una risata, non c'è bisogno di fare i timidi: io sarò sempre al tuo fianco. Sempre, non dimenticarlo mai."
 
~ end ~
  
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