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Autore: Sayumi    01/03/2007    0 recensioni
Cari lettori, che dire… sono tornata con una nuova fic! Non ho la più pallida idea di come possa essere, alla fine siete voi che dovete dirmi che ne pensate no? :P Vabbè tralasciando questo passiamo alla presentazione: Arashi è una ragazza Italo-giapponese… normalissima, un solo fidanzato, con il quale è finita pure male… (anche se non vi dico come) e presto avrà a che fare con una sua vecchia conoscenza… Per chi ama le storie romantiche… ma non troppo… Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Arashi in Love*

*Arashi in Love*

** Ringraziamenti a fine capitolo**

Capitolo 16

-Epilogo -

Passai il tempo della punizione accompagnata dai miei due amatissimi fratelloni, entrambi compagni di disavventure.

La motivazione del loro castigo era l'avermi lasciata a casa da sola, infrangendo il coprifuoco.

Quando informai Akira della punizione scoppiò a ridere credendo fosse uno scherzo, ma, dopo aver visto la mia faccia seria, ha capito che non stavo scherzando.

Superato anche quell'ostacolo, ovvero riconquistate le chiavi delle catene imposte da mia madre passarono diversi mesi.

L'unico problema era costituito da Keiko Kuroi. La supplente aveva provveduto a rendere impossibile il mio percorso scolastico. La mia media era calata e quando spiegai la cosa a mia madre nemmeno la sua donazione, associata a quelle di molti altri genitori, con i figli in una situazione analoga con quell'insegnante, bastarono per smuovere quella "montagna nera"(Kuroi significa letteralmente "nero", l'aggettivo montagna invece è dato dalla sua forza e tenacia ndSayu). Il preside sembrava restio a cedere ad ogni tipo di persuasione. Il consiglio dei genitori era spaccato in due.

Alcuni che venivano, come me, definiti "immeritevoli" avevano visto la loro media perfetta crollare sotto il peso della sua crudeltà.

Faceva domande impossibili, chiedeva cose mai spiegate, ogni scusa era buona per far cedere allo stress e alla depressione metà corso avanzato.

Akira non sapeva più che fare, io ero messa peggio degli altri, visto e considerato che, oltre all'odio per i secchioni, quella donna odiava me perchè avevo l'oggetto del suo desiderio.

Per quanto cercassi di liberarmi degli esami legati alla sua materia il consiglio docenti faceva di tutto per attribuirmi i suoi corsi.

Solo negli scritti mantenevo la mia media, grazie alle correzioni visionate dalla commissione.

A circa sei mesi dal suo arrivo, in corrispondenza con il termine del primo semestre, tuttavia, ci fu un dono mandato dal cielo.

Fu diffusa la notizia che il professor Tegami, sarebbe tornato all'inizio del secondo semestre.

E così accadde.

Mezza facoltà di letteratura tirò un sospiro di sollievo quando vedemmo il signor Tegami, con i suoi occhiali cerchiati di nero, vagare per i corridoi della scuola. Eravamo sopravvissuti alla "montagna nera", chi più distrutto, chi meno.

Ma sfortunatamente per me, dovevo prendere comunque il treno con le tutte le mattine.

Era una mattina come tante quella dove ci fu il nostro ultimo scontro.

Ero uscita e mi dirigevo alla stazione, come sempre in compagnia di Akira, che mi parlava dei suoi ultimi problemi sul posto di lavoro. Nelle ultime tre settimane si era ritinto i capelli che sembravano, se possibile, ancora più rossi; mentre il suo abbigliamento era forse meno "Spigoloso".

Entrammo come sempre nello stesso istante varcando le porte scorrevoli, quando la vidi e me la trovai davanti.

Sospirai. La guardai e la salutai cordiale: -Buongiorno signorina Kuori-san- mi inchinai rispettosamente, come d'abitudine, ma lei non pareva altrettanto cordiale quel giorno.

Prese a puntarmi un dito contro e a strillare come un'ossessa, i suoi lineamenti di norma stupendi, si trasformarono presto in qualcosa di orribile: -Tu sporca sgualdrina! Come può una come te anche solo respirare! Tu non meriti di vivere!-

Alle sue spalle comparve immediatamente, in tutta la sua professionalità il signor Nitta-san, che la prese da dietro e le intimò di calmarsi.

Solo in quell'istante notai che effettivamente c'era qualcosa in lei che non quadrava. Non aveva il suo solito tailleur elegante, ma un semplice paio di jeans e una maglietta aderente.

-Nokaze, vai, o perderai il treno...- mi disse in un tono che non ammetteva repliche.

Non me lo feci ripetere e filai via, lanciando solo un semplice sguardo a quella donna che sembrava in preda ad un esaurimento nervoso.

La sua immagine mi rimase impressa per tutta la giornata e sono nella serata, quando vidi Akira camminarmi incontro, appena scesa dal treno, riuscii a dimenticare la tensione e concentrarmi su altro.

Una volta avvicinato gli chiesi: -Come sta? Cosa... le... è...?- iniziai.

-Ha avuto un esaurimento... piuttosto è meglio che tu vada a casa, questa sera sei invitata a cena...- sorrise cordiale, ma sembrava ci fosse qualcosa...

Annuii e andammo direttamente a casa dove mi cambiai e nel giro di un'ora fui pronta ad uscire.

Era passato il tempo in cui stavo ore a decidere cosa mettere, avevo imparato esattamente quali vestiti gli piacevano e quali meno, anche se, sapevo mi avrebbe accettata in ogni modo, anche vestita di stracci o in vestaglia da notte.

-Eccomi!- commentai sorridente quando uscii dal cancelletto.

Ma ad aspettarmi c'era la limousine con lui appoggiato alla fiancata, vestito con una camicia bianca lasciata fuori, una cravatta rossa tenuta allentata e dei pantaloni neri dal taglio semplice.

-Eccoti- mi salutò per poi sfiorarmi la bocca con un bacio e sorridendo, invitandomi ad entrare nell'auto.

-Dove mi porti?- chiesi una volta seduta e con lui al mio fianco.

-A casa mia, ma solo se prima accetti una cosa...-

Fece una pausa e mi sorrise guardandomi negli occhi, quella sera niente lenti a contatto. Annuii con il capo.

Lui parve cercare qualcosa nella tasca dei pantaloni e s'ingobbì per infilare la mano, la quale, una volta estratta, conteneva una scatoletta nera.

La guardai scioccata quando me la porse.

-So che non è un modo originale per chiedertelo... ma...- aprì la scatola mostrando il contenuto. Era un anello semplicissimo, in oro bianco, con tre brillanti incastonati nel metallo che riflettevano la luce. -Vuoi sposarmi?-

Non saprei dire per quanto tempo rimasi lì, come una scema, a fissare l'anello, con la bocca aperta e gli occhi sgranati.

A dire il vero, non so nemmeno quello che risposi, ma mi accorsi che il tempo continuava a susseguirsi quando scesi e vidi la casa della famiglia di Akira davanti a me, imponente come sempre, e al mio anulare sinistro, l'anello perfettamente calzante.

Quella sera il tempo pareva seguire una cadenza diversa, quasi a intermittenza, seguita da attimi infiniti alternati ad attimi veloci come un battito.

Vidi davanti a me Kaji sorridere e abbracciarmi felice, per poi lasciare il posto a Sachiko, che a sua volta lasciò il posto alla mia futura suocera e a Noriko che pareva al settimo cielo.

In men che non si dica ero già sulla strada di casa e salivo le scale, quando trovai mia madre a sorridermi con Kamui e Shin, divertiti e dal ghigno diabolico alle sue spalle.

-Cosa... ci fate qui fuori?- sussurrai data l'ora tarda.

-Ti aspettavamo- disse mia madre per poi guardare Akira dietro di me. Non disse nient'altro, semplicemente sorrise.

Gli unici a commentare furono i due gemelli che dopo un breve conto alla rovescia intonarono nel pieno della notte a squarciagola e svegliando tutto il vicinato:

"Tra rosa e fior..... nasce l'amorrrrr"

-Che cosa stanno dicendo?- mi sussurrò Akira sentendoli gridare quella canzone in un'altra lingua, l'italiano che lui non conosceva.

-Niente, semplicemente li ammazzo!- e così mi fiondai verso i due che come mi videro presero a scappare.

Allora ecco a voi i **Ringraziamenti**

Prima di tutto ringrazio la mia sorellina che per prima ha letto la fic interamente e l’ha commentata :P

Poi ringrazio tutti coloro che l’hanno letta fino alla fine e in particolare:

Yuna

Hatori

Sherazade

Niwad

Bamboladipezza

Flo

Etoil noir

Anima

Grazie davvero.

Poi ne approfitto per auto pubblicizzarmi annunciando il titolo della mia prossima fic: “Sei la mia droga” che attualmente è in fase di stesura e, una volta raggiunto, un numero decente di capitoli, inizierò a pubblicare. Il genere ovviamente è romantico, e sarà sicuramente NC17 (quindi siete avvisati :P)
Inoltre ho da poco terminato una nuova storia abbastanza breve (si conclude in 7 capitoli) alla quale non ho ancora dato un titolo, e che pubblicherò non appena l’avrò sistemata ^^

Un abbraccio a tutti i lettori.

Ciauuuu ^_______^

  
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