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Autore: Eleanor Yckley    17/08/2012    11 recensioni
E ti chiedi come possa essere così, senza mai trovare una risposta... l'unica cosa sicura è che c'è un vuoto e una ferita che non si cura. - Cit. Anonima
"Baciami!"
Per l'ultima volta...
"Fai l'amore con me!"
Per l'ultima volta...
"Soffri per me!"
Per l'ultima volta...
Un amore giunto alla fine.
Due innamorati che decidono di unirsi in una sola anima per l'ultima volta.
Un matrimonio.
Un bambino.
Perché a volte il destino sa essere davvero crudele.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Per l'ultima volta -

 

 

La pioggia cadeva rumorosa sui marciapiedi, presto sarebbe arrivato un temporale.  Una pioggia inquieta, ecco cos’era. Non c’erano altri aggettiv per descriverla, non era tintinnante né scrosciante, non era fragorosa né rumorosa era piuttosto battente.  E mentre essa cadeva tristemente una ragazza correva per raggiungere casa sua prima del temporale. Era la notte del quattro novembre, e lei era appena uscita da un bar dov’era andata a festeggiare con le sue amiche i suoi ultimi giorni da single. Il matrimonio si sarebbe tenuto due giorni dopo alla chiesa Sant’Anne di Boston. E lei ne era entusiasta, o almeno così faceva credere. A soli cinquanta metri da casa sua, Jasmine intravide una figura. Si fermò cercando di capire chi fosse, nonostante la pioggia e il buio della notte con solo i lampioni della strada a illuminarla. Dalla statura dedusse fosse un uomo, ma non riusciva a intravedere il viso visto che lui aveva il cappuccio della felpa sulla testa. Si avvicinò piano a piccoli passi finché non si ritrovò a pochi passi da lui. 

 “Jake?” Lo chiamò lei. Si domandava che cosa ci facesse lui lì. Ormai erano passati tre mesi dall’ultima volta che lo aveva visto, o forse erano quattro o magari cinque. L’ultima volta che si erano visti avevano litigato. Lui le aveva dato della traditrice e lei lo aveva chiamato egoista. Due semplici aggettivi bastò a rovinare tutto. Anche se il motivo per cui avevano litigato era ben altro. 

“Ciao Jas.” La salutò così. Con la voce roca e triste come il suo sguardo. Quello sguardo  che quando un tempo era luminoso e felice e che la fece innamorare. Ma quello che lei non sapeva era che quello sguardo non esisteva più da mesi, da quando avevano litigato, per essere precisi.

“Co- Cosa ci fai qui?” Balbettò lei.

“Sono venuto a dirti che …. Che … insomma … sono qui per … ” Anche lui balbettava adesso, più di lei. E questo la preoccupò; lui era sempre stato quello con la risposta pronta, che non lasciava che nessuno avesse l’ultima parola e ora non riusciva nemmeno a dire una frase senza balbettare.

“ Che?” Lo intimò lei. Era seccata e non sapeva il motivo di ciò. Forse perché era ancora arrabbiata con lui. Infondo erano passati quattro o cinque mesi, e lui non si fece vivo, mai.

“Sono qui per dirti che non ti puoi sposare, Jas.” Le rispose. Aveva lo sguardo ferito, uno sguardo che lei aveva visto solo quel maledettissimo giorno.  Lei, invece era arrabbiata per tutto e le parole che lui ebbe appena pronunciato non la aiutò a calmarsi.

“Ma si può sapere chi ti credi di essere? Sparisci per mesi senza nemmeno un messaggio o una telefonata e poi torni e mi dici che non mi dovrei sposare? Mi fai schifo.” Quella a parlare non fu lei, fu il suo cuore. Spezzato.

“Si lo so, me lo hai detto anche quel giorno. Mi faccio schifo anche io. Ma Jas, io ti amo. Davvero.”  Crack. Questo era il cuore di lei. Si spezzò ancora di più solo nel sentire quelle due paroline. Quelle parole che aveva sentito già varie volte e che non si aspettava più di sentire, almeno non da lui.

“Non pensare che questo possa cambiare qualcosa!” Risponde lei, cercando di ignorare lo sguardo di lui.

“Certo che no! So che non cambierà nulla! Ora per uno stupido errore ne deve pagare la mia felicità, la mia vita ma soprattutto il mio amore per te.”  Lui le si avvicinò, ma lei indietreggiò.

“Un bambino, Jake . Un bambino non è uno stupido errore.”  Dice lei. Ora la sua voce era bassa e leggera ma aveva una grande quantità di odio. Odiava il fatto che ora lui non appartenesse più a lei. Odiava il fatto che la sua ex ragazza del liceo si intromise nella loro vita, quando finalmente poterono essere felici. Odiava il fatto che lui l’avesse messa incinta quando lei gli disse che voleva prendersi una pausa da tutto. Odiava il fatto che due settimane dopo quando lei era pronta a dirgli che lo amava e che non avrebbe più avuto dubbi sui suoi sentimenti, esso arrivò in quella casa dove si trovavano adesso e le disse che Melanie era incinta e che il bambino fosse suo. Odiava il fatto che si sarebbe sposata con uomo che non amava. Odiava tutto. Odiava tutti. Ma non lui. E questo la faceva stare ancora più male. Lo voleva odiare come non aveva mai odiato nessuno. Ma non poteva perché lei lo amava.

“Si lo so. Ma questo non cambia il fatto che io non la ami.” Le rispose lui. Ancora con quel tono triste, depresso e disperato.

“Beh allora dovrai imparare ad amarla. Come io amo Spencer, tu dovrai amare Melanie.” Quelle parole lo ferirono. Ma mai quanto lui aveva ferito lei. O forse no?

“Tu non lo ami.” Non era una domanda la sua.

“Certo che lo amo. Cosa credevi?! Che fossi ancora pazza di te, che non ti avessi mai dimenticato, che … che passo tutti i giorni a sperare che tu bussi alla mia porta dicendomi che è stato tutto un errore e che il bambino non è tuo? Credevi che fossi il mio primo pensiero al mattino e l’ultimo prima di andare a dormire? Credevi che quando faccio l’amore con Spencer io pensi a te? Beh ti sbagli.” Bugiarda! Lei non aveva mai imparato a mentire. Era tutto vero. Lui per lei, era come l’ossigeno. Non poteva viverne senza.

“Dimostramelo.” Disse lui semplicemente.

“Come?”

“Dimostrami che lo ami. Guardami negli occhi e dimmi che non stai morendo dalla voglia di baciarmi di quanta ne ho io. O di fare l’amore con me. Guardami e dimmi che non mi ami più.”  Lei rimase allibita da quella risposta. Sapeva che non ne sarebbe stata capace. Sentiva già le lacrime che lottavano per uscire. Ma lei non  avrebbe mai pianto. Anche se lui non se ne sarebbe accorto visto che erano sotto la pioggia. Ma lei non avrebbe pianto davanti a lui, era troppo orgogliosa per farlo. Ma cercò comunque di accontentarlo. Cercò di incrociare quegli occhi castani che tanto amava, aprì la bocca per parlare ma non ne uscì niente.

“Visto?!” Disse lui. Lei stava per replicare ma venne interrotta. Jake fece un passo in avanti e prese con delicatezza il viso di Jas tra le mani. Passò un solo istante, nel quale i suoi occhi incontrarono quelli verdi di lei, in cui le le sue labbra si fermarono, smettendo di emettere parole. Solo quell’istante, prima che Jake la baciasse come aveva desiderato fare per cinque lunghi mesi. Le mani di lei afferrarono quelle di lui, posate sul suo viso, cercando di scansarle. Jasmine cercò di respingere il bacio, all’inizio. Ma solo all’inizio. Jake si era aspettato un rifiuto con tanto di pugni e schiaffi, invece... invece le mani piccole e fresche di Jas si rilassarono sulle sue, stringendole con più delicatezza, ora, mentre le loro labbra si assaporavano lentamente, con dolcezza. Ma dopo tutti quei mesi Jake non voleva la dolcezza. Liberò una mano e la posò sulla schiena di lei, assaporando il morbido tessuto sotto le dita. Con impeto, tirò lei più vicina, stringendola come sempre aveva fatto. Sapeva che quel giorno sarebbe arrivato, prima o poi. Lo sentiva. L’avrebbe ribaciata.Si separarono un solo istante per riprendere fiato.

“Hai visto?” Ghignò lui. “Tu mi ami.” Aggiunse.

“Non ho mai smesso.” Confessò lei.  “Ma questo non cambia nulla Jake, io mi devo sposare e tu devi tornare da Melanie, che aspetta un figlio tuo.” Pronunciare quel tuo era stato doloroso. Doloroso come una lama che ti trafigge il cuore.

“Perché tutto questo è successo a noi Jas?” Domandò lui. “Avrei voluto che le cose andassero diversamente.” Terminò.

“Anche io, Jake! Avrei voluto essere io la madre dei tuoi figli, avrei voluto che fossi tu quello che mi aspetterà all’altare domenica. Ma questa è la vita.” Ora non ce la fece più. Una lacrima le scese lungo la guancia sinistra, e nonostante le gocce di pioggia sul suo viso,lui intravide proprio la lacrima e la catturò con il palmo della mano. Ma a lei non importava più. Avrebbe dovuto abituarsi. D’ora in poi avrebbe pianto ogni sera, visto che l’uomo con cui si sarebbe sposata non sarebbe stato il suo Jake.

“Fai l’amore con me, Jas.” Lei rimase a bocca aperta per quella affermazione. Non se lo sarebbe mai aspettata. Mai.

“Scusa?” Sperò di aver capito male. Infondo lei era fidanzata con Spencer, e nonostante lei non lo amasse, lui era un bravo uomo. 

“Fai l’amore con me.” Ripeté lui lentamente. “Per l’ultima volta.” Aggiunse. No, non poteva averlo detto davvero. Lei avrebbe voluto, certo. Eccome se avrebbe voluto. Ma questo significava anche tradire Spencer. Anche se infondo lo aveva già tradito con quel bacio. Ma fare l’amore è diverso. Almeno credeva. Sapeva come sarebbe andata a finire. Non sarebbero mai stati sazi l’uno dell’altro. Non lo erano mai stati. Non sapeva nemmeno come avevano fatto a resistere tutti questi mesi. Stava giocando con il fuoco. Ma Jasmine ha sempre amato il pericolo.

“Poi… mi lascerai stare?”Lo chiese così piano, come in un sussurrò che credeva all’inizio lui non l’avesse sentita invece …

“Si.” Le rispose.

“Me lo giuri?” Lo guardò ancora più intensamente. E questo fece sembrare la sua domanda uno scongiuramento.

“Jas,io… ”

“Ti prego, Jake.” Lui non resistette al suo sguardo dolce e annuì. Ma lui sapeva che non ce l’avrebbe fatta. Non l’avrebbe mai lasciata stare, perché l’amava. E il solo pensiero che quella domenica lei sarebbe appartenuta a un altro lo mandava in bestie.  Infondo avevano solo diciannove anni. Aveva tutta la vita per riprendersi la sua Jas.

***

La stanza è buia. Si sente un solo tipo di rumore : il respiro. Respiro forte. Respiro intenso,profondo. Respiro che cela segreti Solo due persone. Solo lei,nella penombra,davanti al cammino del salotto. E’ bellissima. Gli si avvicina. Lui viene illuminato dalla luna,i capelli castani colpiti da un piccolo raggio di luce,gli occhi castani sfavillanti di passione. La vogliono,la bramano. Ogni pelo rizzato sul suo corpo cerca di catturare i suoi movimenti,la percepisce. Sente il suo profumo inebriante. Lei lo guarda,con pochi passi lo raggiunge. E’ nuda. Lui può vedere ogni particolare di lei,la bella Jasmine .Incredibile pensa. Non si sarebbe mai immaginato ,che l’avrebbe amata e voluta così intensamente. Non vive senza di lei,non si capacita di come la sua vita avesse potuto andare avanti in passato.

Lei intanto è a pochi centimetri da lui,il suo Jake.

Per l’ultima volta.

Gli sfila la camicia,ubriacata dall’odore mascolino che si diffonde per la stanza come droga,le fa girare la testa. Sembra che l’amore che prova per lui si sia solidificato e stia aleggiando per la stanza. Anche lei non avrebbe mai creduto di potersi innamorare di lui,ma soprattutto di fidarsi. Ora lascerebbe la propria vita nelle sue mani.

Per l’ultima volta.

Con movimenti lentissimi cominciano ad accarezzarsi,sembra quasi che abbiano paura di rovinare quel momento,come un riflesso in una pozzanghera che viene spezzato da una piccola pietrolina lanciatavi in mezzo. Si baciano,con passione,i corpi si incrociano,uno preme sull’altro e intanto Jake la distende sull’enorme divano.

Per l’ultima volta.

Le bacia le labbra,il collo,e lei si inarca sotto di lui,vuole di più,ma lui continua imperterrito la sua piccola tortura amorosa. La vuole tutta per sé e prende tempo. Intanto si abbassa sul seno,lecca i capezzoli ormai inturgiditi dal desiderio fremente in lei. Jas sospira,lo graffia,lo bacia,gli accarezza i bellissimi capelli castani e corvini. Guarda quanto impegno mette il suo amore per farla stare bene e la cosa la fa eccitare ancora di più.

Per l’ultima volta.

Jake intanto ha raggiunto il punto cruciale,il monte di Venere,la accarezza e Jas crede quasi di svenire,presa da un desiderio trasformatosi in un incessante fremito che si espande per tutto il corpo. Lo vuole dentro di sé e lui la capisce,basta un solo sguardo, con occhi di prato con occhi di terra,meraviglioso connubio. Lui entra in lei,la possiede,sempre più profondamente,come se,solo così facendo,potesse carpirle il segreto del mondo. Si inoltrano verso luoghi inesplorati,spinti dalla passione e dal bisogno di amore.

Per l’ultima volta.

Si amano più volte,stupiti delle capacità che ottengono due persone che si desiderano veramente. Raggiungono insieme il punto culminante,presi dalla spasimo della passione,la vista annebbiata dall’immenso piacere.

Jake e Jasmine.

Per l’ultima volta.


***

Era domenica mattina e Jasmine era davanti ad un grande specchio. In una stanza. Nella cattedrale Sant’Anne. Le sue damigelle : Kylie, Holly, Summer, Tiffany e Gwen erano dietro di lei che ammiravano il riflesso della futura sposa. Era veramente bellissima, con quel lungo vestito di Vera Wang e i suoi lunghi capelli neri raccolti in un chignon. Tutte le sue damigelle sorridevano, come lo sposo, i suoceri di lei, i genitori di lei, gli amici, i parenti e i conoscenti ma solo lei non sorrideva. Ha tutto quello che ha sempre sognato. Il vestito perfetto, la chiesa dove andava a messa ogni domenica con la nonna e il periodo perfetto. L’unico problema era lo sposo. Non voleva Spencer al suo fianco quel giorno, voleva lui. Lui che quattro mesi dopo sarebbe diventato padre, lui che le aveva fatto passare la notte più bella della sua vita. Ma che poi se ne era andato lasciandole un misero biglietto.


Buongiorno amore mio,

avrei tanto voluto essere lì quando ti sei svegliata ma le cose sarebbero peggiorate ancora di più. Non sarei riuscito a salutarti e ti avrei rapita e portata via lontano. Ma per colpa di alcuni dei nostri errori, ora dobbiamo prenderci delle serie responsabilità. Come ti ho promesso, sarebbe stata la nostra ultima volta. Ma non ti ho mai promesso che non mi sarei più fatto vedere. Io ti amo, Jas. E questa è stata la notte più bella di tutta la mia vita. Non so quando ci rincontreremo, potrebbero volerci giorni, mesi e forse anche anni. Ti darò tutto il tempo di cui hai bisogno per dimenticarmi. Tu hai il diritto di essere felice. E non puoi soffrire per colpa mia. Non me lo perdonerei mai. Perciò lascerò che ti sposi, e che tu viva la tua favola. Non dimenticare che ti amo.

Tuo per sempre,

Jake


Una lacrima le rigò il viso. Per fortuna il mascara non era colato. Era furiosa, ma questa volta con se stessa. Si maledì di avergli fatto giurare che sarebbe stata l’ultima volta, di aver accettato di sposare Spencer, di aver chiesto una pausa per riflettere sei mesi prima. Era tutto sbagliato. Tutto. Ma ora come aveva detto Jake, ne doveva pagare le conseguenze. Fece un sorriso tirato alle sue amiche. Si fece aiutare a mettere il velo davanti al viso e si diresse verso la porta. Come aveva detto Jake, si sarebbe dimenticata di lui e avrebbe vissuto la sua favola con Spencer.Aveva sofferto, si. Ma…

Per l’ultima volta.

 

 

 

Note - Questa è una storia che mi è venuta guardando Titeuf. (Ok, non sono molto a posto con la testa) direte . Cosa? Titeuf? E cosa centra?  Lasciamo perdere! Comunque mi è venuta così.  Anche se  è composta da un solo capitolo, mi sono innamorata di questi due personaggi che chissàmagari un giorno, potrei scrivere una storia su di loro. Che ne dite? Fatemi sapere.

Un bacio,

Beastly

   
 
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