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Autore: tizianosmile    17/08/2012    14 recensioni
questa è una nuova fanfiction sui One Direction e su Justin Bieber, solo che Justin non me lo faceva aggiungere. e.e comunque sta ff è diversa dalle solite storielle d'amore, ok? leggetela e ditemi che ne pensate! (: x
Genere: Fantasy, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CHAPPY 5: SI CHIAMA SPERANZA.

 
 
Non è mai semplice andare avanti dopo un giorno pieno di cattive notizie, eppure i nostri sei dèi ci riuscivano. Mangiavano nella loro nuova casa e parlavano anche di quella che era stata la loro giornata, ma alcuni di loro raccontavano più delle bugie che delle verità: il dio del fuoco, Zayn, raccontò di aver visto un sacco di persone fare un sacco di cose diverse per strada, ma non raccontò la verità: cioè che era andato a trovare una ragazza in una scuola e ne era rimasto deluso. Sperava solo che nessuno venisse mai a saperlo, sarebbe stata una batosta troppo grande da sopportare per il dio più orgoglioso dell’universo con l’ego più grande; Harry raccontava invece che i negozi lì non avevano cose molto carine, ma come aveva fatto Zayn, anche lui optò per una bugia perché di negozio ne aveva visto solo uno: quello di animali. Non disse di aver cercato Luna per altri tre ospedali nella zona senza risultato. Cominciava a temere che fosse già troppo tardi e questo non faceva altro che aumentare il suo nervosismo e la sua tristezza; Niall invece si dimostrò quasi contento della tristezza mostrata da Liam: la maggioranza (e cioè tutti tranne Liam) aveva categoricamente vietato al giovano dio di portare a casa un serpente... o un topo... o un qualsiasi altro animale poco carino e molto pericoloso; Justin non faceva altro che pensare alla ragazza che aveva salvato da quei teppisti e più ci pensava e più veniva voglia di rivederla; Louis invece era triste e demoralizzato perché aveva perso la maggior parte delle partite di video game contro Justin e contro Niall.
«Quanta allegria, eh», scherzò Zayn.
«Non parlate tutti insieme che poi non si capisce niente», ironizzò Niall, dato che nessuno, a parte Zayn, aveva più aperto bocca.
Tutti li guardarono come se fossero impazziti e poi scoppiarono a ridere.
«Domani che facciamo? Stiamo insieme o ci dividiamo come oggi?», domandò Justin.
Harry fu il primo a rispondere. Si alzò dalla sedia e si appoggiò con le mani al tavolo piegandosi in avanti. «Io... farò un giro. Da solo. Scusate, una gita di gruppo la facciamo un’altra volta, ok?», borbottò, per poi andarsene in camera chiudendo la porta a chiave.
Dopo qualche secondo di silenzio, Louis sospirò: «Ook. E voi altri? Che fate?»
Zayn si guardò attorno e poi appoggiò il gomito sul tavolo e  il mento sul palmo della mano. «Scusate, ma io credo che domani passo. Rimarrò a casa, non mi va di uscire», sussurrò.
Niall sbuffò. «Certo che siete di un’allegria voi due. Non fate quasi mai niente insieme a noi altri, che c’è, vi facciamo schifo? Comunque io sono libero come un uccellino, se voi fate di qualcosa di divertente, contate su di me!», si offrì.
Justin e Louis si guardarono e annuirono. «Avevamo intenzione, io e Justin, di andare a visitare meglio la città, fare giretti sulle barche o poi verso sera andare al Luna Park... tu, Liam, sei dei nostri?», chiese Louis.
Liam li guardò con sguardo triste, da cucciolo bastonato e per qualche minuto anche Niall si sentì in colpa per essersi sentito sollevato dalla sua tristezza. “Come si può volere la sua tristezza?”, si chiese mentalmente. Poi, come se avesse schiacciato un pulsante, gli tornò in mente quel che era successo nel pomeriggio e del desiderio di Liam di portarsi a casa un animale che non piaceva a nessuno. Il senso di colpa di Niall sparì in fretta così come era arrivato e si voltò dalla parte opposta a Liam per non vedere il suo sguardo.
«Liam, non sarai ancora triste per il serpente, vero?», chiese Justin.
Liam annuì, triste. «Mi voleva già bene...»
«Te lo ha detto lui?», chiese Louis.
Liam era il dio della natura, quindi capiva le piante e poteva parlare con gli animali, qualsiasi animale di qualsiasi taglia, anche se alcuni animali si rivelavano molto poco propensi a parlare con gli dèi. Uno di quegli animali era proprio il serpente: animale viscido e falso, era la razza che più odiava gli dèi per la storia di Adamo ed Eva. È risaputo da tutti che fu il serpente a dire a Eva di mangiare la mela, ma gli umani avevano “umanizzato” tutta la storia. In realtà Adamo ed Eva erano due dèi, molto potenti, che cedendo alle parole del subdolo animale, avevano poi perso tutto: la loro immortalità, i loro poteri, tutto, divenendo umani a tutti gli effetti. E il luogo dove si svolgeva tutto non era il Paradiso, ma bensì nell’Olimpo e l’albero della mela, simbolo del peccato, era nel giardino dove vi era anche il magico pozzo. In passato, altri dèi avevano cercato di estirparlo per paura che potesse fare di nuovo del male, ma era impossibile: l’albero pareva indistruttibile, se moriva l’albero poi subito tornava a rivivere. Per questo non vi erano più dèi a parte i nostri sei: nel tentativo di estirpare la minaccia dell’albero, alcuni dèi erano spariti, come volatilizzati. Mentre l’albero viveva, gli dèi sparivano, quindi attorno all’albero vi era stato costruito un tempio a mo’ di barriera. Nessuno poteva avvicinarsi al tempio, era vietato, eppure era anche considerato sacro, e spesso e volentieri usato come luogo di preghiera e pensiero spirituale.
Dato tutto quello che era successo con Adamo ed Eva e il serpente, anche per quel motivo i cinque ragazzi erano scettici al fatto di avere un serpente in casa. Oltre al fatto che faceva un po’ schifo e quel suo sibilare dava i brividi, non c’era da fidarsi, esseri subdoli i serpenti. Facevano solo quello che più conveniva a loro e solo qualcuno buono e ingenuo come Liam poteva fidarsi di un animale simile, pronto a pugnalarti alla schiena alla prima buona occasione.
«Sì... – continuò Liam, rispondendo alla domanda di Louis - ...ha detto che mi si era già affezionato e che sarebbe stato per me un amico migliore di qualsiasi altro essere al mondo...», mormorò.
Niall alzò un sopracciglio. «Mi reputo offeso».
Liam lo guardò sgranando gli occhi. «No! Perché mai?»
Niall lo guardò truce. «Sono tuo amico e sono un dio come te, ma non basta per essere davvero tuo amico? Per me sei come un fratello, ma forse a te piacerebbe avere un serpente per parente!», s’infervorò.
«Non ho detto questo. E accetto e capisco la vostra decisione di non avere un serpente in casa, solo che lui ha detto...», borbottò Liam.
«Non m’importa cosa lui ha detto! È un viscido, un falso, un ipocrita. E se sei davvero un dio e nostro amico – disse storcendo la parola per far sentire quanto fosse offeso dal commento di Liam – non tornerai in quel negozio di animali, non lo cercherai più e non ti farai avvicinare da nessuna razza proibita, siamo intesi? – quando Liam annuì alla sua domanda, Niall si calmò e sorrise malizioso – se vuoi un animale domestico, bene, ma trovati un cane!», lo sgridò, per poi alzarsi da tavola e andare nella stanza che condivideva col dio.
Le razze proibite erano quegli animali che avevano segnato nella storia come esseri falsi e non degni di fiducia, come i serpenti (che a parte la storia di Adamo ed Eva, un altro serpente nella storia aveva ucciso la dea Cleopatra), i leoni, (perché hai tempi dei Romani durante le persecuzioni sbranavano i cristiani), e i cavalli, come il cavallo di Troia.
Scese il gelo nella sala da pranzo, silenzio rotto solo dal rumore dei respiri dei quattro dei rimasti.
Fu Zayn a rompere del tutto il silenzio: «Bene, dopo tutta questa allegria un po’ di tv ci vuole. C’è un film particolare che volete vedere o scelgo io?».
 
Il film che scelse il dio del fuoco era davvero più deprimente della serata che avevano trascorso, così per votazione dei quattro dèi (tre favorevoli, Liam per primo seguito subito da Justin e Louis, uno contrario, solo Zayn) si cambiò canale e si mise su un programma comico che li fece morire dal ridere fino alle due di notte. Quando andarono nelle loro rispettive stanze, Zayn si mise a sedere sul letto pensando alla ragazza senza nome. Si chiamò stupido per essersi lasciato attrarre da una ragazza del genere, eppure le era sembrata così semplice: suonare per strada cercando un modo di vivere e continuare gli studi, ai suoi occhi era sembrato che fosse la ragazza migliore del mondo, coraggiosa, forte, intraprendente. Insomma il suo tipo. E la sua voce! Quella aveva amato prima di tutto il resto. Si sdraiò sul letto, incrociando le braccia sotto la testa. Tutta la notte pensò a quando l’aveva vista la prima volta, e quando poi l’aveva conosciuta. Soppesando passo per passo tutta la conversazione si sentì ridicolo... ridicolo e stupido. Così stupido che neanche le aveva chiesto il nome, non che gli importasse chissà quanto, si disse che la sua era solo curiosità. Si sentì ancora più stupido perché stava cercando delle scuse e per tutta risposta, guardando il soffitto, si mise a canticchiare. Solo qualche nota dopo si rese conto che era la stessa canzone che aveva sentito cantare lei.
 
Appena entrato in camera Harry aveva tirato fuori dalla tasca la cartina della città e si era messo alla ricerca di tutti gli ospedali che doveva ancora visitare. Gli sembrò passata un’eternità da quando aveva sentito Luna l’ultima volta, quando invece erano stati solo pochi giorni. “Possibile che in pochi giorni, la situazione sia peggiorata tanto?”, si chiese. Si segnò tutti i nomi degli ospedali e si disse che il giorno dopo l’avrebbe cercata dalla mattina fino a sera e così i giorni a seguire. Non si sarebbe arreso. Erano passati solo pochi minuti quando sentì Niall litigare con qualcuno e poi sbattere la porta della camera che condivideva con Liam. Sentì anche quando gli altri quattro accesero la tv e, data la scelta deprimente, poteva scommettere che era stato Zayn a scegliere il film. (Avrebbe scommesso su Niall se il dio non fosse andato in camera). In quanto a film quei due gareggiavano per scelte di film non proprio divertenti: dichiaravano che i film tristi erano più veri e sentiti di quelli comici o romantici. Harry e Louis adoravano i film comici, era una delle cose che avevano in comune, mentre i film romantici avevano conquistato Liam e Justin. Scuotendo la testa tornò a pensare alle cose che per lui erano più importanti: trovare l’ospedale di Luna, trovare Luna e cercare di aiutare Luna. Luna, Luna, Luna. C’era solo lei nella sua testa.
 
Quando entrò in camera cercando di non fare rumore per non svegliarlo, Liam si chiese se Niall fosse davvero arrabbiato con lui. In fondo, nessuno dei due amava davvero le liti e prima di allora non era mai successo. Per questo andavano tanto d’accordo. Tra di loro non c’erano motivi di disaccordo, e temette che con la storia del serpente, lui avesse perso l’amico che considerava come un fratello più di tutti gli altri. Si avvicinò al proprio letto e si sedette. Per qualche minuto rimase ad osservare la stanza: era grande, spaziosa e di giorno molto luminosa, (come tutte le altre stanze), ma la loro aveva i colori che li distinguevano: le pareti erano colorate di verde chiaro (colore di Liam) e di grigio chiaro (quello di Niall), e stranamente i due colori si prendevano bene. Il grigio di Niall sembrava quasi argento e il verde di Liam sembrava quasi smeraldo. Avevano fatto sì di sistemare nella stanza più oggetti possibili (due armadi, una scrivania) e la finestra scorrevole era così grande da prendere da soffitto a terra. I due letti erano sistemati in modo di avere di fronte l’uno e l’altro, e in modo da stare entrambi vicino alla grande finestra. Niall, il dio del vento, non riusciva a stare in una stanza lontano dalla finestra e lo stesso valeva per Liam, dio della natura, che aveva bisogno di aria e sole per stare bene. L’armadio era posizionato vicino alla porta che dava al bagno, mentre la scrivania (non molto grande, tanto nessuno l’avrebbe usata) era stata messa vicino al letto di Niall.
Quando sentì Niall sospirare, Liam si avvicinò temendo che stesse facendo un incubo. Si sedette sul letto dell’amico e gli accarezzò la schiena per calmarlo. Quando Niall si girò verso di lui, Liam sorrise. «Scusa se ti ho svegliato. Stavi facendo un brutto sogno?», sussurrò.
Niall sbadigliò. «Veramente non stavo dormendo, e ho solo sospirato Liam. Era un sospiro da “non voglio litigare, facciamo pace”. Ti stavo aspettando».
Liam si accoccolò sul letto accanto a Niall e rimasero così per un po’. «Avete ragione voi. Niente animali proibiti. Anzi, meglio nessun animale, dato che poi dovremo andare via... Facciamo pace, Niall».
Niall annuì, e si abbracciarono. «Anche per me sei come un fratello», sussurrò Liam.
E la loro serata finì così. Si tennero stretti finchè entrambi non caddero addormentati ed essendo uno nelle braccia dell’altro, protetti dal sentimento di amicizia-fraterno che li univa, gli incubi non li toccarono. Liam sognò di vivere con Niall e i suoi amici dèi in un mondo pieno di natura e animali. Niall sognò di vincere un’importante partita di calcio, e venire poi premiato con un ricco banchetto.
 
Justin e Louis anche se avevano due camere ciascuno, si ritrovarono nella camera di Louis per parlare un po’. Parlarono di Mary, della strana giornata e parlarono anche del fatto che Louis era stato battuto da Justin e da Niall, il che era tutto dire dato che Niall non era quello che si poteva definire un esperto, ma l’ego di Louis e il suo orgoglio gli dicevano che avrebbe dovuto riavere la rivincita. Non poteva finire così. Justin gli confidò che c’era rimasto male della storia di Mary, che lei fosse sparita così, ma Louis lo tranquillizzò: l’avrebbe rivista, prima o poi. Si addormentarono sul letto matrimoniale di Louis e nella notte cambiarono posizioni diverse volte, così tante che ogni tanto si colpivano a vicenda. Alla fine si addormentarono nella stessa posizione: braccia distese lontane dal corpo e gambe spalancate, teste vicine.
 
Justin, Louis, Liam, Niall e Zayn sognarono così bene e così profondamente da non accorgersi che nella stanza di Harry vi era ancora la luce della lampada accesa: il dio era animato dalla speranza di poter ritrovare Luna, ma ognuno degli dèi era animato dalla speranza di qualcosa: Liam aveva la speranza di un mondo pieno di natura, Niall sperava di poter realizzare il suo sogno di vincere un’importante partita di calcio, Justin voleva ritrovare Mary, Louis sperava di poter vincere nei video game e Zayn sperava... bè, lui sperava e basta.


 
MySpace: Ciao a tutti! Come avrete notato, non ho scritto da un po’, motivo? Bè sono stata in vacanza in campeggio per una settimana e prima della settimana non ho avuto molto tempo dato che dovevo organizzarmi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, certo, la storia di Harry è un po’ deprimente ma si sistemerà tutto, penso. (?) non lo so neanche io, quindi capite com’è la situazione? Ahahahah vado a momenti, a volte voglio far finire tutto bene, a volte invece tutto male. Vedrò come si svolgerà la storia. Se state leggendo questo post vi spoilerizzo che i capitoli non saranno molti. Io per prima odio le storie troppo lunghe per questo motivo i capitoli saranno di una quindicina. Poi vedrò insomma, comunque presto farò anche un banner decente. O magari me lo faccio fare da una mia amica che li fa bellissimi.
Comunque nello scorso capitolo avevo scritto di aver avuto dei problemi e qualcuno di voi mi aveva chiesto se erano gravi: bè, diciamo di sì, ma non preoccupatevi. Per quanto riguarda le storie, questa mi piace quindi non penso che mi ci vorrà molto per pubblicare altri capitoli, mentre l’altra... è che son presa da questa e la fantasia non mi aiuta, ma vedrò di combinare qualcosa. Spero di non starvi annoiando e se vorrete recensire la mia storia per dirmi cosa ne pensate, mi farebbe piacere.
So che piace, ma magari se avete dei consigli (ci credete che stavo per scrivere conigli? LOL) ditemi che io li terrò presente. Poi se nel commento volete dire la vostra, e cioè magari l’idea secondo voi come continua e cose così potete farlo, mi fa piacere quando v’interessate tanto, perché mi va capire che vi piace sul serio. Comunque grazie a tutti quelli che hanno commentato e a chi mi ha mandato dei messaggi dico: adesso vi rispondo a tutti! Ero in vacanza e dal cell non potevo fare molto, dato che non avevo campo.
Un bacione a tutti, e buon ferragosto da @tizianosmile ! :) xoxo
  
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