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Autore: Jeo    17/08/2012    0 recensioni
Due vecchi amici, che si ritrovano dopo anni, però con un segreto da tenere oscuro. Storie che finiscono e amori che sbocciano. Qual è veramente la verità?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sentii gridare il mio soprannome e quello di Jake, "Jaaaaaky e Jii!". Io e Jake ci voltammo. Erano Will ed Amy. Ci rangiungevano a passo svelto.
"Ehi William.." dissi salutandolo col suo nome completo, che odiava, "quanto tempo!" Esclamai. Lui annuii e poi salutai Amy. "Ciao Amee.." anche lei chiamai col soprannome che odiava.
"Entriamo? Grace e Luke sono dentro". Chiese Jaky.

***

Quando fummo stanchi, decidemmo di andare a casa. "Grey ed Ame, è stato un piacere riverdervi.." ci salutammo, poi io e Jake ci allontanammo, mi voltai e scuotendo la mano gridai, "Ciao Luke e Will!".
"Bella serata, vero piccola?". Chiese Jake sbloccando la macchina.
"Mmh, carina". Dissi ironicamente.
"Come mai non t'è piaciuta?" Chiese salendo in macchina.
"Niente". Dissi a mezza voce.
Arrivammo all'appartamento. Aprii la porta, tolsi le scarpe, stradafacendo sciolsi anche i capelli, che avevo legati. Arrivata in camera tolsi anche il vestitino che poggiai sulla 'sedia-armadio'. Andai in bagno, mi struccai e poi decisi di fare anche una doccia, nonostante fossero le 3 di notte. Stavo per mettere un piede nella doccia che mi sentii chiamare. "Ji, vieni un attimo qui!" Esclamò dalla camera Jake. Ero nuda quindi indossai l'accappatoio. Mi precipitai in camera e lo vidi seduto sul letto, che si toglieva le scarpe lentamente. Si accorse che fossi entrata, allora alzò il viso verso di me.
"Che c'è Jake?". Chiesi.
"Cosa c'è? Perchè non t'è piaciuta la serata?". Chiese quasi infastidito.
"Che importa, mi passerà". Risposi, avevo detto delle parole senza senso. M'importava, e come. E non mi sarebbe passata tanto in fretta.
Si alzò e venne verso di me, prese il mio viso tra le sue grandi mani e mi guardò dritto negli occhi e chiese, "Ji che c'è?".
"Per te, io, stasera non esistevo! Avevi quelle due stronze, ruba fidanzati, migliori del secolo!" Esclamai alzando la voce. Vidi Jake innervosirsi.
"Come puoi pensare che, io possa tradirti, anche solo col pensiero? Ti amo!" Esclamò.
"Ma loro, tu..non so che pensare!" Esclamai stordita, improvvisamente mi era venuto un'emicrania gigantesco, all'interno, la testa rimbombava. Iniziò a girarmi la testa, vedo un doppio Jake. Che faceva a destra e a manca. Poi caddi, senza nemmeno accorgermene. Sentivo la voce preoccupata di Jake in sottofondo, le sue parole producevano un eco dentro la mia testa. "Jii, che cos'hai?" Ripeteva preoccupato. Ogni tanto mi scuoteva le spalle, finchè persi conoscenza.
Una luce accecava i miei occhi, una luce molto intensa. Li aprii e notai che quella luce fosse prodotta dalla lampada al neon appesa al soffitto. Stordita guardavo un pò dappertutto. Alla mia destra c'era un comodino con tanti fiori, e a sinistra una poltrona. Ai miei piedi intravedevo un palloncino volante, che era poggiato a terra. Cercai di far uscire un minimo della mia voce, ma niente. Riprovai. Niente anche adesso. Riprovai una terza volta, e con tutta la mia forza cercai di far uscire la voce. "Ja..", riuscii solo a sussurrare le prime due lettere, poi riprovai. "Jaaky!" Esclamai. A quel punto la voce mi uscii tutta d'un botto. Vidi entrare Jake, con gli occhi rossi, 'a causa del sonno' pensai. Poi entrò mia madre, mio padre. Dopo qualche secondo vidi entrare Alan, con le mani nelle tasche, faceva dei sorrisetti forzati. Ero sbalordita della sua visita.
"Sei sveglia piccola!" Esclamò Jake,sorridendo come un ebete e si avvicinò a me.
Con tutte le forze alzai il braccio e lo abbracciai, in seguito lo baciai. Poi sorrisi ad Alan, e dissi, "Ehi Alan".
"Ehi Jeo..." disse asciugando con il dorso della mano,le lacrime che gli rigavano il viso, "siamo amici. Ricordi la promessa fatta all'inizio della nostra storia?"
"Certo che si!.."esclamai, poi vidi i miei genitori piangere. "..mamma, papà, quanto tempo! Mi mancavate!" Eclamai. Si avvicirano a me, in lacrime, e mi abbracciarono. "Mio fratello?" Chiesi.
"Oh tesoro mio, ha preso il primo volo, arriverà il più presto possibile". Rispose mia madre.
Entrò il dottore. "Buongiorno signorina, ben svegliata!" Esclamò sfogliando i fogli di una cartella che teneva in mano.
"Buongiorno dottore. Ma che mi è successo? Quanto ho dormito?" Chiesi.
"Oh tranquilla, solo un lieve abbasso di pressione. Dovuto a un pò di stress. Ha dormito soltanto 6 ore. Le consiglio di fare una vacanza, di rilassarsi". Affermò il dottore. Poi sussurrò qualcosa ai miei genitori, ed uscirono fuori dalla stanza.
"Piccola mia!" Esclamò Jake sedendosi accanto a me.
Lo baciai, poi entrarono i miei genitori e chiesi loro, "cosa vi ha detto il dottore?".
"Tesoro, ci ha detto che puoi ritornare a casa. E che non dobbiamo preoccuparci", mia madre guardò mio padre e insieme mi sorrisero. Poi aprii le braccia come per dire 'venite ad abbracciarmi, vi amo'. Ci abbracciammo e poi mio padre ricevette una chiamata. "Pronto" disse.
"Ehi, figliolo!" Esclamò.
"Si..si.." Rispose.
"Vengo con mamma. Comunque Jeo sta bene, tranquillo" Esclamò. Poi premette il rosso e infilò il cellulare in tasca.
"E' arrivato Harold?" Chiesi a mia madre.
"Si, tesoro.." si interruppe, aprì l'armadio, e prese il borsone con alcuni miei vestiti, "piccola, adesso dovrai andare. Prendi il borsone. E ci vediamo, dove?" Chiese mia madre.
"A casa mia, Juliet. All'empire, piano 35". Rispose Jake.
"Oh, okay". Uscì dalla stanza, si voltò verso di me e mi mandò un bacio. Poi con cautela mi alzai dal letto. Alan mi aiutò, poi andai in bagno a vestirmi, quando fui pronta, insieme a Jake ed Alan andammo all'Empire.
Arrivati all'appartamento, mi precipitai sul divano. "Jaky, sai cosa mi è preso?"Lui mi guardò strano, non era riuscito a capire, "cioè, cosa mi è successo e perchè?".
"Oh, intendevi questo.." disse, "sì" sussurrai.
"..so che hai avuto un calo di pressione, a causa della nostra, emh.. della nostra, ummh, della tua improvvisa gelosia".
"Ah, ecco. Capisco, dobbiamo ancora finire di parlarne noi due.." affermai.
Poi Alan disse, "se dovete parlarne, e non potete a causa della mia presenza, io...", lo interruppi, "no, tranquillo. Puoi restare. Mi fa molto piacere che tu ti sia preoccupato per me".
Ci sorridemmo a vicenda, e poi arrivarono i miei con mio fratello.
Non aveva neanche sorpassato la soglia di casa, che mi alzai, correndo verso di lui. "Haaaaaaaaaaaarry!".
Mi strinse a sè, poi fece una risatina e mi sussurrò, "sorellina mia".
Lo afferrai per il polso, e lo trascinai sul divano.
"Da quale città, arrivi?" Chiesi incrocando le gambe. Notavo che non avevo neanche dato il tempo di salutare Jaky e Alan. Jake si avvicinò, Harold si alzò dal divano. "Ciao amico". Si salutarono come fanno i maschi tra loro, con un 'batti cinque, abbraccio'.
"Ehi, ciao cognato". Si rivolse ad Alan.
"Oh, fratellino, sono cambiate un pò di cose...", mi guardò strano, "eh già. Harry, io e Jao ci siamo lasciati..".
Mio fratello sembrava stordito, "non riesco a capire, fino a qualche giorno fà.." lo interruppi, "ci siamo lasciati, punto Harry!" Esclamai.
Harry si sedette di nuovo accanto a me. "Scusa Harry", sussurrai.
Mi sorrise e rispose alla mia domanda di prima, "da Washington".
"E che facevi, lì?", chiesi stupita. "Ma se hai sempre odiato quella città, anche se residenza del presidente?".
"Ho scoperto che la figlia maggiore, di Obama, era single, allora volevo..", lo guardammo tutti con delle facce come per dire 'che cosa dici, mai?'.
Ad un certo punto iniziò a ridere, iniziò anche a lacrimare, a causa delle troppe risate. "Siete proprio", rise continuamente, "propio scemi!".
Gli diedi una pacca sulla spalla, e dissi, "dai, Harry. Che facevi a Washington?".
"Cercavo lavoro, e anima gemella sorellina". Sorrise.
"Ancora in cerca?" Chiesi.
"Già, ancora". Fece una faccia triste. Lo abbracciai per consolarlo.
"Harry vuoi giocare con la play? In tre?" Chiese Jake.
Mio fratello ama la play, "immaginate, da voi, la sua risposta" dissi ironica.
"Si, certamente!", rispose Harry. 'Quanto tempo, quante persone sto ritrovando' pensai.
  
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