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Autore: 9Pepe4    19/08/2012    6 recensioni
[Pre-Thor]
Improvvisamente, l’acqua parve incresparsi, e un momento dopo ne scaturì un serpentello nero, dalle squame brillanti.
«Woah!» esclamò Thor, ritraendosi d’istinto.
Loki gli rivolse un mezzo sorrisetto di scherno. «Cosa succede, fratello? Hai per caso paura di un serpente così piccolo?»
«Non è un serpente» replicò l’altro, con aria offesa, «è solo un trucco».
«Perché, se fosse un serpente avresti ragione di temerlo?» incalzò Loki, in tono beffardo.
Thor lo guardò male. «Vado a caccia di frequente» fece notare, punto sul vivo. «È ovvio che non ho paura dei serpenti».
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frigga, Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di battibecchi e sodalizi

Ripulito il piatto da ogni traccia di selvaggina, Thor si leccò le dita con aria soddisfatta.
Seduto accanto a lui, Loki teneva tra le mani un grappolo d’uva, staccandone di tanto in tanto un acino che metteva in bocca con una mossa svelta.
«Questa carne era ottima» dichiarò il maggiore, ringalluzzito dal buon pasto. «Mi sbaglio o no, madre?»
Frigga, seduta dall’altra parte del tavolo e intenta a tagliare a spicchi una mela rossa e lucida, accennò un sorriso. «Non sbagli, Thor» replicò, divertita dall’esuberanza del ragazzino. «Però dovresti prestare più attenzione al galateo».
Loki rise sotto i baffi, mentre Thor scrollava la testa bionda. «Non abbiamo ospiti, oggi» obiettò, stringendosi nelle spalle. Con la mano, fece un gesto che andò a comprendere la lunga tavola, ricoperta da una tovaglia immacolata.
Effettivamente, a parte loro tre, non c’era anima viva.
Inizialmente c’era stato anche Odino, ma i suoi doveri di sovrano l’avevano obbligato a lasciare la sala prima della fine del pasto.
«Sì, però è sempre importante» osservò la donna, infilandosi uno spicchio in bocca.
Thor sbuffò e si tese per prendere il proprio calice, ma lo urtò col polso e la coppa cadde, rovesciando l’acqua sul tavolo.
«Thor!» esclamò Frigga, in tono di rimprovero.
Loki, da parte sua, si fece attento di colpo. Lasciò il grappolo sul proprio piatto e si concentrò sul rivolo, tendendo una mano verso di esso. Le sue labbra si mossero appena.
Improvvisamente, l’acqua parve incresparsi, e un momento dopo ne scaturì un serpentello nero, dalle squame brillanti.
«Woah!» esclamò Thor, ritraendosi d’istinto.
Loki gli rivolse un mezzo sorrisetto di scherno. «Cosa succede, fratello? Hai per caso paura di un serpente così piccolo?»
«Non è un serpente» replicò l’altro, con aria offesa, «è solo un trucco».
«Perché, se fosse un serpente avresti ragione di temerlo?» incalzò Loki, in tono beffardo.
Thor lo guardò male. «Vado a caccia di frequente» fece notare, punto sul vivo. «È ovvio che non ho paura dei serpenti».
Loki, allora, mosse appena la mano, e il serpentello scattò in avanti, con la chiara intenzione di addentare il polso di Thor.
«Ehi!» Quest’ultimo si buttò indietro contro lo schienale, evitando per un pelo che la sedia si ribaltasse.
Loki, da parte sua, si mise a ridere di gusto.
«Chi era a non aver paura dei serpenti?» lo derise.
«Io» sostenne Thor, sebbene avesse le orecchie arrossate. «È solo che ho riflessi pronti… Madre, diglielo!» invocò quindi, chiamando Frigga in aiuto.
La donna, che aveva contemplato la scena con aria divertita, scrollò le spalle. «Thor ha ragione, Loki… Che si temano i serpenti o meno, è sempre meglio evitare di farsi mordere».
A quelle parole, Loki mise su un’espressione innocente che non avrebbe ingannato nessuno. «Ma il mio non è un vero serpente, l’ha detto lui stesso» obiettò, indicando Thor. «È solo un trucco».
Ebbe cura di calcare per bene le ultime parole, e un sorriso furbesco gli attraversò il volto.
Thor si fece paonazzo. «Un trucco insulso» dichiarò infine, senza trovare nulla di meglio. «Quanti nemici pensi di sbaragliare, evocando un serpente così piccolo?»
«Numerosi, se reagiscono tutti come te» ribatté prontamente Loki.
«Mi stai dando del codardo?» s’adombrò Thor.
Loki ebbe un piccolo sogghigno. «Cosa te lo fa credere?» chiese, con falsa noncuranza.
«Loki, smettila di prenderti gioco di tuo fratello» intervenne Frigga, decidendo che era tempo di mettere pace prima che le cose degenerassero. «Sai bene che Thor non è un codardo».
Il ragazzino dai capelli scuri si girò verso la madre e rimase a guardarla per qualche istante, mentre la sua mente sembrava lavorare silenziosamente.
«D’accordo» disse alla fine.
Spostò il proprio piatto, in modo da poter guardare per bene la propria creazione.
«Però è venuto bene, non è vero, madre?» Un’improvvisa vena d’ansia si infiltrò nella sua voce.
Frigga abbassò gli occhi sul serpentello, sulla sua coda guizzante e sulla testa appena schiacciata, sormontata da due occhi neri e lucenti.
«Sì» ammise, «stai facendo egregi progressi».
Loki sorrise. Non il sorriso tagliente che aveva rivolto poco prima al fratello, bensì un sorriso emozionato, spontaneo.
Da parte sua, Thor aveva dimenticato in fretta la propria arrabbiatura e, incuriosito, si era concesso di studiare il piccolo rettile.
«Per i nove regni, Loki» commentò, «diventerai il maestro di magia più potente del cosmo».
Loki si girò di scatto verso di lui, come un cane affamato. «Dici davvero?»
Di fronte a quella richiesta di apprezzamento, Thor sorrise, perdonando immediatamente al fratellino la presa in giro di poco prima. «Certamente» assicurò.
Loki gli sorrise e in quel momento il serpentello scomparve, lasciando una macchia bagnata al proprio posto.
«Oh» constatò il minore, scuotendo il capo e mordendosi il labbro. Alzò gli occhi su Frigga, come in cerca di aiuto. «Non ho ancora capito come rendere la forma permanente».
La donna non poté che sorridere con indulgenza, di fronte a quelle parole insoddisfatte. «Non t’angustiare, Loki» gli disse, con dolcezza, «hai ancora tutto il tempo che vuoi, per divenire il maestro di magia più potente del cosmo».
Loki sorrise, rassicurato.
«Oh, sì!» esclamò Thor, afferrando il fratellino. Lo tirò verso di sé tenendolo stretto con un braccio, mentre con la mano libera gli scompigliava i capelli. «Questo zuccone sarà così bravo che nemmeno Heimdall saprà eguagliarlo!»
Loki, rosso in viso, cercò di liberarsi.
«Thor, lascialo» intervenne Frigga, mentre il più piccolo batteva un pugno sul braccio dell’altro.
Thor sospirò, obbedendo alla madre.
Loki tossì, raddrizzandosi sulla sedia. Per un momento, la sua espressione non rivelò altro che fastidio, ma si distese quasi subito in un sorriso.
«Chi ti dice che io non lo sia già, più abile di Heimdall?»
«Il fatto che la tua testa contenga ben poca materia grigia!» scherzò Thor.
Loki scrollò le spalle. «Poca ma buona, sempre migliore del niente che hai tu…»
«Cos’hai osato dire?» esclamò Thor, brandendo la forchetta come un’arma. «In guardia, infame!»
Frigga, però, si alzò in piedi e si sporse sul tavolo, tendendo il braccio e prendendo la posata di mano al proprio primogenito.
«Madre!» protestò Thor, mentre Loki ridacchiava.
«È meglio che le armi improprie siano lasciate da parte» suggerì Frigga, con un sorriso. «Avanti, non avete lezione, questo pomeriggio?»
Thor ammutolì di colpo. Si guardò intorno. «Ma io…» iniziò, cercando in fretta qualcosa da dire. «Io non ho ancora mangiato la frutta!»
«Hai chiesto due porzioni di cacciagione» gli fece notare la madre, mentre Loki, da parte sua, prendeva a piluccare velocemente la propria uva, sperando di passare completamente inosservato.
«Sì, ma desidero avere anche la frutta» si impuntò Thor. Non era vero, non possedeva lo stomaco di Volstagg e aveva già mangiato abbastanza, ma non aveva la minima voglia di passare la giornata con un vecchio istitutore, a esercitarsi con la grammatica e l’aritmetica.
Lui e Loki preferivano di gran lunga le lezioni di storia, durante le quali venivano rievocate tutte le imprese gloriose di Asgard. In più, esse erano spesso tenute da Odino, che raccontava ai propri figli avventure vissute in prima persona.
«Thor…» disse Frigga.
«Madre» replicò lui, in tono implorante. Diede di gomito a Loki.
Il ragazzino sussultò, inghiottendo di colpo un acino mentre si girava verso il fratello.
«Dai, chiediglielo anche tu!» lo spronò Thor, in un sussurro veemente.
Loki sbatté le palpebre e si voltò a guardare Frigga. «Madre…» disse, a propria volta, sforzandosi di assumere il tono più supplichevole del suo repertorio.
La donna sospirò, divertita ed esasperata in egual misura. Passò lo sguardo dall’espressione speranzosa del figlio maggiore a quella intenta del minore… E sospirò di nuovo, più a lungo.
«E va bene» cedette. «Dirò al vostro precettore che, per quest’oggi, le lezioni sono sospese».
«Sì!» esclamò Thor, scagliando il pugno per aria. Diede un colpo sulla spalla di Loki: «Sei stato grandioso, fratello!»
Loki lo fissò, astenendosi dal dire che in realtà non aveva fatto quasi niente.
«Che sia la prima e l’ultima volta, però» si raccomandò Frigga, ma ciò non bastò certo a scalfire il sincero entusiasmo di Thor.
«Certo, madre» assicurò il ragazzino biondo, prima di rivolgersi al fratello in tono interessato: «Vuoi farmi rivedere come fai a far apparire il serpente?»
Loki sbatté le palpebre, poi una strana luce gli balenò negli occhi. «Vuoi che spaventi i servitori che verranno a sparecchiare?»
Thor rise, chiedendosi divertito come gli fosse saltata in mente un’idea simile. «Sei incorreggibile, fratellino!» esclamò. «Sei proprio incorreggibile!»
Dopo un momento, Loki ricambiò il sorriso del fratello, quasi con timidezza.
Frigga, che li osservava in silenzio, si disse che nessuna madre poteva essere più fortunata di lei.










Note:
Okay, la sottoscritta non ha ancora visto The Avengers (per favore, niente spoiler), quindi si consola vivendo in un mondo popolato di piccoli Thor e Loki ♥
So che la storia non è niente di ché, e non sono sicura che i due principi siano venuti bene… La caratterizzazione di Thor è quella che mi ha lasciato più insoddisfatta, ma spero di sbagliarmi.
Spero sia stata una lettura piacevole! Grazie per essere arrivati sin qui ^-^
  
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