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Autore: kasumi    19/08/2012    4 recensioni
Un Alternative Universe ambientato durante la seconda/terza serie in cui Faith è la Cacciatrice in carica. Pairing: Angel/Faith.
Personaggi secondari: Spike (cattivo), Dru, Vamp Willow.
Appaiono anche Giles, Xander e Buffy.
-
Pensò che forse tutti loro erano diventati dei mostri perché non si erano mai sentiti amati.
A che scopo il destino gli aveva fatto riavere l’anima? Solo per farlo soffrire in eterno in quella prigione? O c’era forse uno scopo più alto?
La Cacciatrice era l'unica che poteva dare uno scopo alla sua anima, fosse anche solo per fermare gli abomini commessi dalle creature che aveva creato.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, Faith Lehane, Un po' tutti, William Spike
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 22
(Epilogo)

 
 
I ragazzi sedevano attorno al tavolo della biblioteca.
Era passato un anno dalla partenza di Spike e Drusilla e dall’uccisione di Willow. Un anno da quando Xander si era fidanzato con Buffy, e da quando Faith ed Angel vivevano e lavoravano e, seppur con qualche difficoltà, stavano insieme.
Molto meno di un anno da quando Jenny e Tara, rispettivamente la professoressa compagna di Giles e la strega dilettante che si erano unite al gruppo, avevano lavorato assieme per arginare la maledizione di Angel.
Jenny Calendar aveva origini zingare e aveva talento per le traduzioni da lingue antiche, nonché un vivo interesse per i riti magici. Tara aveva lo stesso interesse, ma a differenza di lei, studiava per esercitarlo. Entrambe avevano studiato ed adattato l’antico incantesimo, annullando il vincolo sull’anima del vampiro. Gli avevano permesso di raggiungere la meritata felicità. O, almeno, di poterla raggiungere senza conseguenze disastrose.
«Il sindaco Wilkins non mi piace per niente.» Disse Rupert, camminando attorno al tavolo. «Propongo di sorvegliarlo.»
«I miei informatori dicono che abbia fatto dei patti con alcuni demoni e che si serva di vampiri per i suoi affari.» Rivelò Angel, che aveva fatto i compiti per casa.
«Ottimo. Cioè, ottimo lavoro, ma pessima notizia.» Commentò l’Osservatore. «Mi chiedo quali siano i suoi scopi.»
Il vampiro fece spallucce. «Credo che lo scopriremo presto.»
«No, non così presto, spero!» Commentò ironicamente Xander.
Buffy sorrise e gli diede con colpetto con il gomito su un fianco.
«Posso fare un incantesimo per capire con quali forze del male si è alleato.» Propose Tara.
«E’ troppo pericoloso.» Commentò seria la signorina Calendar. «Un incantesimo di quel tipo attirerebbe la loro attenzione su di noi. Non ci resta che sorvegliarlo.»
«Non è mai buono attirare l’attenzione delle forze demoniache su di noi.» Commentò Buffy. «Decisamente. Io ne so qualcosa.»
Faith le rivolse un’occhiata complice.
«Sembra tu lo faccia spesso, in effetti. Ci hai preso gusto, da quella volta al Bronze con quel vampiro biondo…»
La ragazza arrossì per la vergogna. Perché Faith doveva sempre tirare fuori quella vecchia storia?
«Cattiva Buffy!» La riprese Xander con scherno. «Non si gioca con i vampiri!»
 
Giles sorrise per la loro intesa, anche se non sapeva di cosa parlassero. E si compiacque per il gruppo che si era creato. Per come era vario, per come i suoi meccanismi si andavano via via oliando e funzionavano sempre meglio.
«Vado a controllare una cosa.» Disse Angel, alzandosi scuro in volto e dirigendosi verso le scalette che portavano alle librerie, sezione occulto.
Faith gli aveva raccontato gli accadimenti di quella notte per filo e per segno e sapeva a cosa si riferiva. Sebbene l’ingenuità di Buffy lo divertiva e lo inteneriva, le continue frecciatine di Xander lo infastidivano.
Non sopportava il modo che aveva di catalogare i demoni a senso unico. Anche se alcuni dei suoi amici erano stati uccisi da essi, anche se la sua ex migliore amica era stata trasformata in un vampiro e aveva tentato di ucciderlo.
I demoni non erano tutti uguali e ne aveva la prova lampante sotto agli occhi, un giorno si e uno no.
 
Tutti si erano abituati alle saltuarie fughe solitarie di Angel e al suo carattere un po’ chiuso e malinconico, e non ci fecero molto caso. Tranne Faith e Rupert.
Entrambi riconobbero lo sguardo che il vampiro teneva quando era irrequieto.
Non c’era nessun guerriero più deciso e letale di Angel, quando era sicuro di sé. Ma a volte quella sicurezza annegava nelle profondità tenebrose del suo essere, e andava recuperata.
Faith guardò l’uomo mentre seguiva il suo compagno e si sentì meglio. Lui aveva certamente maniere migliori e maggior pazienza di lei in quei casi.
Fissò Xander che rideva, beato nella sua immaturità, e si chiese per l’ennesima volta se non sopportasse Angel perché non mandava giù il fatto che stavano insieme.
 
***
 
«A volte mi chiedo cosa ci faccio qui, sulla Terra. Quando dovrei essere torturato per l'eternità in una dimensione infernale.» Disse Angel, il capo chino su un vecchio volume.
Giles lo raggiunse in fondo al corridoio della biblioteca, al riparo da occhi ed orecchie indiscreti.
«Quest' ultimo punto incontra la mia approvazione.» Commentò ad un passo da lui, inarcando le strette labbra in un lieve sorriso.
«Non ho mai digerito bene l’humor inglese.» Mormorò Angel. «Non mi ci sono mai abituato, sebbene abbia avuto per decenni la presenza di un inglese sulle costole. Un vero rompiballe, per la verità. Oh, ecco perché forse non lo digerisco.»
Il vampiro e l’Osservatore si erano abituati alla presenza reciproca e si rispettavano, consapevoli di essere entrambi necessari per la Cacciatrice mora, ma quando restavano da soli non potevano fare a meno di punzecchiarsi un po’.
«Io penso…» Aggiunse l’uomo, sistemandosi gli occhiali. «Che le forze dell’essere ti abbiano voluto qui.»
«Per dare uno scopo alla mia anima, già.»
Rupert lo fissò.
«Non ne sei convinto? Non ancora?»
«Questo non fermerà il male sulla terra.»
«No, ma questo non deve impedirci di fare il nostro compito ogni giorno.»
L’uomo gli si fece vicino.
«Niente nel mondo è come noi vorremmo. E’ duro, è crudele. Per questo esistiamo noi.» Gli poggiò una mano sulla spalla. «Non importa da dove veniamo, cosa abbiamo fatto o sofferto, o se poi faremo la differenza. Nel grande schema, non c’è un grande piano o una grande vincita. E, se non importa quello che facciamo, allora tutto quello che conta è quello che facciamo. Perché è tutto quello che abbiamo.»*
Angel alzò il braccio per poggiare la mano su quella dell’Osservatore, in un silenzioso assenso. Un gesto che gli ricordò un raro momento di affetto scambiato con il padre molto molto tempo prima.
Giles la sfilò poco dopo e si allontanò, lasciandolo a fissare pensieroso le pagine del libro, senza leggerle.
Quelle frasi avevano un senso e le avrebbe presto fatte sue.
Ma per il momento, si limitò a rifletterci sopra e ad imprimerle nella mente.
 
 
 

FINE

 
 
 
* le parole di Giles sono due citazioni di Ats messe insieme.
 
 
Note finali.
Eccomi alla fine di questa storia! Alcuni lettori hanno commentato che avrei potuto dilungarmi di più nei passaggi iniziali tra Faith ed Angel. La mia intenzione iniziale, però, era quella di non superare un certo numero di pagine e, inoltre, ammetto di non essere molto brava a gestire certi passaggi! ;__; Perciò tengo presente per le prossime storie e spero di migliorare J
 
Ringrazio tutti quelli che hanno seguito e recensito la storia e in particolar modo Watcher e Phoenix-Esmeralda, e anche Keiko che mi ha sostenuto nel Wbs ^_^. Rinnovo i ringraziamenti anche per chi, come Kiki May e Nightlady, mi hanno aiutato molto all’inizio.
 
Comunico che la coppia Angel e Faith mi ha preso molto e non escludo di scrivere ancora su di loro! ^__^
 
A presto!
 
 
  
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