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Autore: Vampiresroads    19/08/2012    4 recensioni
Non è ancora tardi per voi.
Una lettera all'unica cosa giusta che ho combinato,
grazie ragazzi, le ultime parole per ricordarvi ancora chi siete.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Joey & Jacob.
 
“I never thought I'd die alone
I laughed the loudest who'd have known?
I trace the cord back to the wall
No wonder it was never plugged in at all.”


Ho passato la mia vita a sognare, progettare, vivere, sorridere, ma non ho mai davvero pensato che sarei morto solo.
Dicevano che avrei dovuto godermi la vita, dicevano che non valeva la pena pensare, dicevano tanto, ma ragionavano così poco.
Ho detto tanto, ma realizzato così poco.
Ho sempre trovato la forza di andare avanti e non ho mai guardato in faccia a nessuno quando dicevano che non ce l’avrei fatta.
Ho fatto quello che dicevano di fare, quello che sapevo mi avrebbe fatto fisicamente bene, quello che gli altri avrebbero invidiato e sognato.
Ho sposato una bella ragazza, ho avuto due gran bei figli, ne ho avute di donne e ne ho avuti di uomini, ho così tanti soldi, così tanti sogni realizzati, così tanta fama.
Ho tutto e niente.
Ogni briciola che ho raccolto dalle mie menzogne, ogni giorno passato a costruire un’ immagine che mi facesse stare al sicuro dalle critiche, ogni volta che ho tradito chi avrebbe ucciso la sua stessa vita per me; ognuna di quelle briciole sta mangiando le mie tasche, continueranno a mangiarsi i miei vestiti e mi ritroverò spoglio di tutto quello che ho. Perché io ho tutto, ma non ho assolutamente niente.
Consumeranno i miei vestiti fino all’ultima cucitura, rimarrà solo quello che mi potrebbe fare onore, quello che farà onore alla mia anima, tutto ciò che mi ha fatto veramente felice.
E così rimarrò nudo.
Le zanzare si delizieranno del mio sangue e il mio aspetto inizierà a rispecchiare ciò che sono dentro, le mie vene si svuoteranno di ogni tipo di risorsa, così come il mio piccolo cuore smetterà di battere.
Il karma avrà la sua vendetta e, come ho risucchiato la vita da quei tanti che credevano in me, così ora si stanno portando via la mia ultima goccia di sangue.
Quando le briciole mi avranno spogliato e le zanzare svuotato, serpenti riempiranno le mie vene vuote del veleno che mi è appartenuto da sempre e, così come ho sopravvalutato ogni mia capacità, così loro mi ricorderanno che non sono altro che un uomo che si spacciava per il nuovo dio, con frasi fritte e rifritte alle quali la gente ancora sbava dietro.
Da giovane mi sono immaginato spesso come sarei invecchiato, ma immaginavo un uomo maturo, rispettato e amato dal mondo, qualcuno di superiore agli altri.
Perché sì, mi sono fatto onore tante di quelle volte; quando avevo diciott’ anni potevo fare di me tutto e niente, perché tutti possono fare di sé qualsiasi cosa.
Ne ho conosciute di persone che non potevano sfruttare meglio la loro vita, che ora mi rendo conto che son quelle che invidio davvero.
Avrei potuto farlo anch’io: avrei potuto anche io essere come loro.
Questa è una lettera, un messaggio ed un saluto, perché non c’è più tempo, forza e dignità di rimettere le cose a posto.
Perché ho venduto ogni minuto del mio tempo, ogni energia che mi scorreva ancora nelle vene quando erano piene di sangue rosso fuoco brillante, ogni dignità che avevo guadagnato prima di perdere il riguardo di fronte ai soldi, prima di perdere il coraggio di rischiare.
Così perdo gli ultimi minuti della mia vita a guardare i vecchi video, perdo la fiducia nell’ammirare i miei vecchi amici che si sono fatti più onore di me, è l’ultimo modo che mi è rimasto per sorridere.
E per quanto tutto questo suoni scontato, ridicolo o disperato, è l’ultimo segno che il mio cervello trasmetta, l’ultimo sprizzo di gioia che il mio cuore riceva.
Figli miei, non cadete nel mio stesso dirupo.

Ascoltate le ultime parole di un vecchio, finché siete in tempo: non è vero che non dovete considerare gli insulti e le critiche, non è vero che dovete pensare solo alla vostra felicità, vi posso assicurare che non è vero che a farsi i cazzi propri si campa cent’anni.
Vi voglio bene, più di quanto lo voglia a me stesso, ma non ho mai voluto ammetterlo. Non ho mai potuto ammetterlo.
Se sapete aiutare, capire, considerare, sarà molto più bello vivere.
Il trucco è nell’imparare a giudicare per cosa vale la pena lottare, cosa vale la pena osservare e valutare, cosa conviene dire, quando conviene tacere ed ascoltare.
E suona ancora così scontato, ma è davvero l’unica cosa reale sulla quale io possa contare.
Non lo sto scrivendo perché è un classico, non lo sto scrivendo per non morire muto, sto dicendo tutto questo perché siete rimasta l’unica ragione, l’unica cosa che ho azzeccato in questa vita, e voglio che sfruttiate i miei errori a vostro vantaggio.
Non è semplice come sembra, è un gioco minuzioso e buona fortuna, perché è giunta per voi l’ora di giocare.
Tirate le carte giuste e tenetevi gli assi, giocateli solo per chi siete sicuri li giocherebbe per voi, e non lasciate che nessuno vi imponga nulla.
Per quanto può sembrare irreale, chi vi vuole aiutare non sarà altro che un consigliere.
Se cercheranno di imporvi, sarà un vantaggio per loro, perché poca gente vi regalerà qualcosa in questo mondo.
Non pensate mai e dico mai che la gente debba compatirvi, non conquisterete l’affetto di nessuno senza fare veramente qualcosa, lottate sempre per la fiducia di chi sa amare.
Fermatevi, ma fermatevi solo nel caso vediate qualche occasione per cogliere un nuovo motivo, un nuovo modo per andare avanti.
L’ho scoperto tardi, è vero, ma non è tardi per voi,
figli miei.


Stupitemi, tenetemi in voi, ricordatemi con un sorriso, è tutto ciò che vi chiedo.

Billie Joe Armstrong.

  
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