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Autore: Arydubhe    19/08/2012    2 recensioni
[On Going] Lo scontro con Tobi è finito ma cosa attende ora i nostri protagonisti? Pace o altra sofferenza? Ci sono ferite che non accennano a guarire e problemi irrisolti cui dar risposta. Sasuke tornerà al villaggio? Riusciranno Sakura e Hinata a vedere realizzati i propri sogni d'amore? Potrà Naruto assolvere alle promesse fatte? Forse accadranno cose impensabili...ma chi dice che questa fine non fosse semplicemente la conclusione cui si era destinati sin dall'inizio?
CAPITOLO 1: Intanto fuori, la trepidazione aumentava secondo dopo secondo. Naruto non accennava a svegliarsi, il battito del ragazzo si faceva sempre più debole, il respiro sempre più fievole.
“Di questo passo non ce la farà” si trovò a mormorare con terrore Sakura. “Naruto….non ce la farò mai a curare tutte queste ferite....”
"Naruto ha combattuto questa battaglia e l'ha vinta, ma forse ora lo attende lo scontro più duro per lui.”
CAPITOLO 2: Naruto si spalmò sulla ferita quello che restava dell'unguento che Hinata premurosamente gli portava da un mese, lo stesso che durante l'esame dei chunin gli aveva offerto per medicare i suoi tagli. “Mi dispiace Hinata, Non so se avrò occasione di chiedertene dell'altro".
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Coppie: Hinata/Naruto, Naruto/Sakura, Naruto/Sasuke, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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The end to which we belong

 

Capitolo 1: Vittoria e Fallimento



Il corpo di quello che era stato conosciuto come Tobi, colui che aveva ingannato tutti al mondo tramando per anni mentre gli altri si crogiolavano in una relativa pace, colui che aveva provocato lo scoppio della 4° guerra ninja e che era stato la causa di tante morti occorse negli scontri era lì, a pochi passi, inerte e oramai incapace di muoversi.

Naruto ce l’aveva fatta.

Aveva sconfitto il nemico e con ciò aveva salvato il mondo.

Un sorriso appena abbozzato solcava il viso del ragazzo. Sapeva di essere riuscito nel suo intento ma il dolore che provava gli impediva di abbandonarsi ai festeggiamenti, un doppio dolore che gli attanagliava le membra e la mente.

Naruto giaceva steso a terra, a qualche metro dal suo nemico. La bocca gli si incurvava in una smorfia di pura sofferenza, mentre con la mano ancora buona, la sinistra, tentava di alzarsi, invano. Lo scontro era stato devastante per il suo corpo. Gli sembrava di essere trafitto da mille schegge di vetro, secondo dopo secondo. Non sentiva altro che male dalla vita in giù; e il resto del corpo non stava meglio. Il respiro era affannato e profonde ferite gli solcavano la pelle, inoltrandosi in profondità nella carne. Il sangue defluiva copioso da esse, specie dall’enorme bruciatura rovente sulla schiena, imbrattando i vestiti e il terreno, in un bagliore rossastro che il perdurare del Kyubi-mode faceva sembrare ancora più sinistro. Il busto gli doleva per la violenza dei colpi subiti e naruto aveva la certezza che più di qualche costola gli si fosse incrinata o rotta; come il polso destro, del resto, che a giudicare dalla innaturale posa della mano doveva essersi fratturato scompostamente. Era sopravvissuto, certo, ma stavolta lo stesso Naruto dubitava che la forza rigeneratrice del Kyubi gli avrebbe permesso di rimettersi in breve tempo.

Ma non era quello a preoccuparlo. La battaglia per lui non era ancora finita: c'era un'altra cosa da fare e non poteva permettere che quelle ferite, per quanto gravi, lo distogliessero dal suo intento...Fece appello ad ogni briciolo di forza che gli rimaneva per tentare di alzarsi da terra.

Dov'era andato LUI? Doveva inseguirlo...

“Naruto…” lo chiamò Kurama dall’interno della sua mente, distogliendolo dal flusso dei suoi pensieri.

“Ce l’abbiamo fatta, amico! Non ti preoccupare…adesso dobbiamo ritrovare Sas...” rispose Naruto con un tentativo di tono rassicurante; il ragazzo fu però incapace di trattenere un eccesso di tosse e nella forza degli spasmi si piegò su se stesso, avvertendo un dolore lancinante lungo la spina dorsale e vanificando gli sforzi sinora fatti per sollevarsi.

“Le cose non vanno per niente bene. Naruto, le tue condizioni sono gravi, devi farti subito curare…”

Naruto, carponi, non riusciva a smettere di tossire. Sputava sangue e rantolava, ogni respiro come una stilettata dritta in mezzo al petto. Doveva arrendersi all'evidenza.

“Mi sa che hai ragione, Kurama…” Si limitò a pensare Naruto con quel po’ di lucidità che, tra una fitta e l’altra, gli rimaneva, certo che il Kyubi l’avrebbe sentito ugualmente. Essere entrato in sintonia con Kurama era stato per lui meraviglioso, non solo perché ciò gli aveva permesso di rivedere i suoi genitori, ma anche perché aveva potuto pian pano scoprire che quella bestia, tanto temuta, come tutti aveva un cuore, dei sentimenti e un grande dolore alle spalle che giustificava ogni sua mala azione passata.

Un colpo di tosse più forte degli altri mandò Naruto riverso a terra di schianto, mentre un urlo di dolore gli sfuggiva dalle labbra.

“Naruto!” La voce preoccupata di Kurama si faceva distante, mentre fievole fievole, in lontananza, udiva passi trafelati avvicinarsi a lui.

Gli parve di sentire la voce di Sakura urlare a squarciagola il suo nome…riconosceva il passo di Kakashi e il profumo di Tsunade, sebbene incrostato dall'odore di sangue, sudore e polvere…riusciva persino a intravedere il blu dei capelli di Hinata...

Sakura gli si gettò accanto appena lo vide. Aveva corso a più non posso sul terreno accidentato, schivando i detriti sollevati dal combattimento ed evitando le buche più profonde. Naruto e Tobi avevano lasciato la devastazione attorno a loro: lo scontro era stato così violento che tutti gli shinobi si erano ritirati dal luogo in cui i due Titani lottavano, ridotti, nella loro impotenza, a meri spettatori. Lei stessa non aveva potuto fare altro che restare a guardare mentre l'uomo mascherato e Naruto combattevano all'ultimo sangue...

“Anche questa volta non ho potuto fare niente per lui...” si disse all'orlo delle lacrime, la preoccupazione sempre crescente.

Se non fosse arrivato LUI, forse...

“Naruto! Naruto mi senti? No no no, non perdere conoscenza…”La voce della ragazza era di un tono più alto del normale, spezzata. Il solo vedere Naruto in quello stato l’aveva messa in puro allarme. Naruto non era grave….peggio...Naruto stava seriamente rischiando di morire. Appena gli era stata accanto, Sakura non aveva impiegato più di due secondi per valutarne le condizioni; ce ne erano voluti molti di più perché si riprendesse dallo shock di vederlo così ridotto.

Impietrita, lo guardava senza sapere cosa fare. Fu il tentativo del ragazzo di dirle qualcosa a riscuoterla:

sollevava la mano tremante verso un punto in lontananza, il punto in cui LUI...

Sakura aveva capito ma non c'era tempo per quello. Assolutamente bisognava prima fare qualcosa per Naruto; e in fretta.

“Sakura...Sas...ke” ebbe infatti appena il tempo di dire Naruto prima che il mondo si facesse nero tutto attorno a lui. Il ragazzo stava perdendo conoscenza velocemente, anche i suoni ora si facevano più ovattati e indistinti...

“Tsunade-sama!” urlò disperata Sakura nel vederlo svenire. “Resisti Naruto, non mollare!”

Stava accedendo qualcosa di inspiegabile. Naruto rimaneva in Kyubi-mode anche ora che tutto era finito, le fiamme ancora lo avvolgevano interamente, sfavillando di giallo e rosso. Era come se Naruto non potesse ritornare normale. Nonostante in quello stato avrebbe dovuto essere perfettamente in grado di autorigenerarsi, inoltre, le ferite continuavano a sanguinare e la sua facoltà di guarigione sembrava in generale non sortire alcun effetto. Di questo passo sarebbe morto dissanguato o, peggio, consumato dal suo stesso chakra.

Sì, decisamente qualcosa non andava.

Sakura non ci pensò due volte, e incurante delle fiammelle di chakra che avvolgevano Naruto, senza dare importanza al pericolo di ustionarsi, impose le mani sulla grossa ferita che Naruto aveva sul petto. Rimase stupita nel vedere che le sue mani potevano affondare senza problemi nello spesso chakra: le fiamme non bruciavano affatto.

Il chakra Luce di colore verde, tipico dei medical jutsu, si sprigionò brillante dalle sue mani, forte più che mai, mentre la ragazza convogliava quanto più chakra curativo poteva su Naruto.

“Quante ferite...”

 

Il Quinto Hokage comparve alle sue spalle, sostenuta dal Raikage. Lo scontro con Madara l’aveva provata seriamente, portandola ad un abuso di chakra. Le sue condizioni non erano gravi quanto la volta in cui si era scontrata con Pain, ma i benefici del suo jutsu dell’età erano scomparsi, il simbolo del byakogou era sparito e il quantitativo di chakra che le scorreva in corpo era irrisorio.

“Oh mio Dio…!” esclamò Tsunade nel vedere Naruto.

La donna non esitò un solo istante e, facendo un cenno a Shizune di aiutarla, si mise all’opera per valutare accuratamente lo stato di Naruto.

“Sakura, continua a fare quello che stai facendo…” ingiunse all'allieva e, facendo appello a quel poco di chakra che le rimaneva, cominciò a sondare il corpo di Naruto.

“Hai!” mormoro Sakura mentre una goccia di sudore le colava sul viso e per tutta risposta intensificò il flusso di chakra.

 

“Il battito è estremamente irregolare” commentò Shizune.

“I polmoni sono compromessi…”

la diagnosi proseguiva con responso sempre più impietoso.

La gente si stava assiepando attorno a Naruto, mentre un drappello di ninja si era accalcato attorno al corpo del perdente e stava decidendo su come disporne. Il silenzio regnava però tutt’attorno, gli shinobi erano in attesa di sapere il responso sulla vita di colui che aveva salvato loro tutti.

“Il chakra di Naruto è fuori controllo…-fu infine la valutazione di Tsunade-è come quando veniva rivestito dal demon fox cloack…lo sta consumando dall’interno e dall’esterno”

“Ma non dovrebbe essere così- intervenne Yamato-taichou- il kyubi mode funziona attraverso uno scambio di Chakra tra quello di Naruto e quella della Volpe, tuttavia da quando Naruto e il Kyubi hanno rafforzato il loro rapporto il Kyubi ha rinunciato a sottrarre il chakra a Naruto se non nello stesso necessario…nee, Bee-san?”

Bee-san rimaneva stranamente silenzioso. “Konoyarou, bakayarou! Se Naruto rimane in questo state non so se mi è mi è possibile comunicare col Kyubi inside him, fool, ya-fool. Neanche l’Ottocode forse può… ma let’s try, yeah!”

Detto ciò il Jinchuriki si sedette a terra e con la Bestia Codata in suo possesso tentò di stabilire un contatto mentale con la Volpe.

“Presto, non c'è tempo da perdere! Non sprecare tempo a far ragionare la Volpe, se fosse...scopri cosa non va e riferiscicelo subito!” urlò Tsunade a Bee sperando che lo sentisse.

 

“Kyubi!”

“Kurama!” chiamarono Bee-san e il bijuu.

La mente di Naruto era terribilmente vuota, un enorme lenzuolo bianco nel mezzo della quale si stagliava il profilo del Kyubi. Bee-san e il suo bijuu a quella vista furono assai preoccupati. Una mente così vuota non era un buon segno. Fuori dalla gabbia e del tutto privo di catene o costrizioni, tutt’altro che intenzionato a fuggire, stava Kurama. Il pensiero di ciò che quello poteva significare li lasciò estremamente turbati.

“Salvate Naruto!” urlò loro Kurama quando li vide.

“Kurama! Il chakra di Naruto è impazzito…il kyubi mode non ha termine e il tuo chakra lo sta danneggiando!” gli spiegò il Bijuu dalle otto code.

Kurama scosse il capo, le orecchie ritte, le nove code che sferzavano l’aria come colpi di frusta. Rispose con un ringhio: “Non dipende da me! Da tempo ho smesso di usare il chakra di Naruto quindi non è un problema di bilanciamento! Sono i gates ad essere fuori controllo….da tempo avrei già richiamato il chakra se ne fossi stato in grado!”

Bee-san si lanciò in una salva di improperi prima di ordinare a Gyuki di ritornare dagli altri.

“Salvatelo!” ripetè Kurama vedendo che si affrettavano a riportare le informazioni agli altri. “Vi prego. Ho già perso un padre…non voglio perdere anche lui”

Il Jinchuriki e il suo bijuu ebbero un sussulto. Gyuki ricordava di aver udito una volta sola in vita sua quel tono uggiolante in Kurama: quando il Sage of six paths era morto. Non aveva mai pensato di poter avere nuovamente l’occasione di udire quel tono supplichevole. Provò un terribile senso di sofferenza per quello che, dopotutto, era il suo fratello bijuu.

“Faremo il possibile, Kurama”.

 

Intanto fuori, la trepidazione aumentava secondo dopo secondo. Naruto non accennava a svegliarsi, il battito del ragazzo si faceva sempre più debole, il respiro sempre più fievole.

“Di questo passo non ce la farà” si trovò a mormorare con terrore Sakura. “Naruto….non ce la farò mai a curare tutte queste ferite....”

“Naruto-kun!” Hinata si stringeva a Neji, che la sorreggeva per le spalle.

Tutti i ragazzi di Konoha la guardarono con apprensione. Sapevano da tempo cosa provava per Naruto, sapevano cosa lei avesse detto al ragazzo durante lo scontro con Pain, sapevano anche che Hinata era da allora in attesa di una risposta da parte sua.

Hinata guardava il corpo di Naruto in lacrime, incapace di dire qualsiasi cosa. Gli altri non erano da meno: quella che si stava consumando davanti ai loro occhi era una tragedia e la cosa più terribile era la sensazione di totale impotenza che attanagliava i loro cuori.

 

“Konoyarou, bakayarou!”-esordì Bee-san appena ritornato alla realtà, interrompendo il desolante vuoto dell’attesa- il problema è dei gates, Kurama is faultless! Il chakra scorre senza che nulla li blocchi, neanche la Volpe può fermarlo…fool, ya-fool!”

La notizia lasciò tutti di sasso.

“Il problema è ai cancelli del chakra?” ripetè Sakura costernata, le lacrime che ormai le rigavano le guance e le offuscavano la vista. “Ma nessun medical jutsu può forzare i chakra a chiudersi…”

Tsunade guardava Naruto incapace di intervenire.

“Forse…”

Gettò un'occhiata verso gli Hyuga. Un’idea folle le si era affacciata alla mente.

Una idea folle che però non era balenata in testa solo a lei.

Hinata guardò Neji. “Secondo te…?”

Neji si limitò ad annuire: ”E' possibile...ma è rischioso”.

“Cosa? Cosa è possibile?-intervenne Ino, confusa come la maggior parte delle persone lì attorno.

“Se il problema sono i gates che non si chiudono- prese parola Rock Lee, credendo di aver capito - allora c'è bisogno di qualcosa che perlomeno obblighi il flusso di chakra ad arrestarsi. Il che è esattamente ciò che fa il gentle fist e le tecniche del casato Hyuga” Neji era stato compagno di Rock Lee sin dall'epoca della Accademia, non era un caso che a lui pure fosse venuta in mente quella soluzione.

“E' possibile- ripetè Neji sottolineando tutta la sua incertezza- possibile, ma non sicuro. Il gentle fist è un taijutsu, non un medical jutsu. E' stato progettato per offendere, per procurare danni interni bloccando il circuito del chakra. Non so se sia davvero possibile bloccare il flusso del chakra senza aggravare lo stato dei suoi organi già compromessi. ”

“Il gentle fist può causare gravi danni agli organi interni perchè attraverso l'inserimento forzato di chakra nel Chakra Pathway System dell'avversario, si mira a colpire le cellule di organi vitali dell'organismo che il Pathaway irrora. Tuttavia se si riuscisse semplicemente a bloccare i tanketsu senza forzare il chakra a risalire per i canali della rete sarebbe possibile arrestare il flusso senza causare danni interni” A questo punto intervenne il padre di Hinata, con la massima serietà “Sin da piccoli noi del Clan Hyuga siamo addestrati a inserire il chakra nel pathaway con lo specifico scopo di danneggiare e per questo lo trasformiamo come in piccoli aghetti che risalgono i canali della rete. Forse basterebbe modificare la forma data al chakra immesso, creare insomma una specie di blocco...”

“Perciò a logica dovrebbe funzionare...” mormorò Hinata stropicciandosi le mani in ansia ma con una piccola scintilla di speranza negli occhi.

“Ma nessuno ha mai provato...e permettetemi è inaudito tentare di trasformare un taijutsu in un medical jutsu su due piedi...Il pericolo è quello di danneggiare gli organi di Naruto-kun più di quanto non lo siano già” tentò di riportarla a terra il padre.

Cosa fare? Uno spiraglio si era aperto, ma la prospettiva di riuscita era molto bassa, questo oramai era chiaro a tutti. Chi si sarebbe assunto la responsabilità di qualunque tentativo sarebbe stato fatto d'ora in poi?

La discussione tra gli Hyuga su quanto fosse pericolosa quella risoluzione proseguiva.

“Se non facciamo nulla- intervenne d'un tratto Lee accorato - la vita di Naruto è in pericolo lo stesso. Il senso dei Gates è quello di impedire che il corpo bruci troppo in fretta le sue energie e spiri troppo presto. Di questo passo....” Nei suoi occhi si poteva veder il terrore che un'eventualità simile provocava in un maestro della tecnica del loto come lui.

“E' pericoloso...ma non credo che abbiamo altra scelta.- acconsentì dopo qualche meditazione lady Tsunade- Lee purtroppo ha ragione. Neanche io sono in grado di curarlo e di questo passo di certo Naruto morirà...a questo punto bisogna solo scegliere chi...”

“No!- Urlò Sakura, a capo basso, gli occhi che traboccavano lacrime – Neji ha ragione ad avere dei dubbi! Il gentle fist non serve a questo! Non permetterò che nessuno Hyuga tocchi Naruto!”

“Sakura ragiona, il tempo stringe- la redarguì Tsunade visibilmente preoccupata- e Naruto stavolta non può farcela da solo. Oramai non sei più una ragazzina, sei un ninja medico! La tua priorità deve essere la salute del tuo paziente!”

“No, non voglio! E' troppo pericoloso!”

“Sakura!”

“Sakura-chan...” intervenne Hinata

“Tu!- sillabò Sakura- Non osare avvicinarti a Naruto! Chi sei tu per lui per poter alzare un solo dito nella sua direzione?”

“Io...” Hinata fece un passo indietro, colpita nel profondo.

Era normale che Sakura reagisse così, invasa come era dal dolore e dalla preoccupazione, si diceva. Però la ragazza aveva fatto c'entro: chi era lei per Naruto? E poi, che garanzie aveva che l'uso della tecnica del suo clan non l'avrebbe ucciso anziché salvarlo?

“Io...non sono niente per lui forse, perlomeno nulla più di una conoscente, forse al massimo un'amica. Però so chi è lui per me- rispose Hinata facendosi coraggio. Sentiva in corpo quello stesso ardore che l'aveva pervasa quando era corsa in soccorso di Naruto durante lo scontro con Pain. Vedeva le immagini di quel giorno scorrerle davanti agli occhi: la felicità nel vedere Naruto comparire a salvare il villaggio, la paura nel vederlo impalato a terra ad opera di quel mostro, la forza che l'aveva spinta a scendere in campo per salvare Naruto e combattere per lui con tutto ciò che aveva, il peso che si alleggeriva nel suo cuore dopo la confessione d'amore e il dispiacere di non avere potuto fare di più per lui quando aveva creduto di essere in procinto di morire.

“Contro Pain non ho potuto fare altro che tentare pateticamente di aiutarlo...ma se questa volta ho davvero l'occasione di salvarlo....io sarei disposta a cadere anche la mia vita per lui. Perchè lui è la persona che amo, da così tanto tempo che neanche io so più bene da quanto. Ed è la persona che mi ha resa forte e mi ha insegnato cosa vuol dire per un ninja avere una strada da seguire. E...io non so chi sia tu per lui né chi io sono per lui, ma non ho ancora perso la speranza di scoprirlo un giorno...e per questo non permetterò che nemmeno tu, Sakura Haruno, possa fermarmi...perchè questa è la mia strada del ninja!”

Nessuna lacrima solcava più il viso di Hinata mentre pronunciava quelle parole. La determinazione che i suoi occhi emanavano aveva un che di spaventoso. A tutti sembrava riconoscere la stessa indomita testardaggine del miglior Naruto in quell'atteggiamento forte e deciso; la Hinata che tutti cooscevano, paurosa e timida, insicura e debole, sembrava solo un vecchio ricordo.

Dopo un attimo di silenzio Sakura si alzò. Aveva smesso di erogare a Naruto il suo chakra guaritore mentre Hinata pronunciava il suo discorso infuocato. Senza proferire parola Sakura si alzò e si allontanò da Naruto, il capo chino, in segno di resa.

Hinata era la seconda persona che la metteva di fronte a un dilemma, quello stesso che lei aveva osato rivoltare contro la ragazza dai capelli blu. Chi era lei per Naruto? Da quando Sai le aveva posto in testa quella domanda non aveva più saputo darsi una risposta...

“Forse ho perso il diritto di scoprirlo tempo fa” si disse a malincuore.

Chi era per lei Naruto? Naruto era il suo compagno, era un suo amico, era la persona che tante volte le aveva salvato la vita, Naruto era...La realtà era che in quel momento non si sentiva neppure degna di stare accanto a Naruto. La sua vanagloria non era mai stata in grado di condurla a niente, men che meno a salvare Sasuke o Naruto. Era cresciuta col tempo, ma in fondo lo sapeva, era sempre stata sempre debole di spirito, incline alla commiserazione ma propensa ad una cieca ostinazione. E già più volte si era arresa, risolvendosi a scappare e lasciare tutto alle spalle, per ricominciare daccapo senza aver risolto nulla, un taglio netto giusto per dimenticare. Lei era forse la persona che aveva fatto più male a Naruto dopo Sasuke. Che diritto aveva, lei, di fermare Hinata? Si sentiva così tanto piccola al suo confronto...Forse davvero solo Hinata, con la sua determinazione, poteva salvarlo. Hinata era pronta a dare tutto par Naruto. Lei invece si sentiva come se la propria vita le stesse scivolando via dalle mani minuto dopo minuto.

Si soffermò a guardare da lontano Naruto e Hinata, mentre una nuova lacrima le solcava la guancia e pregò perchè la ragazza riuscisse nel suo intento.

 

Hinata era in ginocchio a fianco di Naruto. La scelta su chi dovesse effettuare quel disperato tentativo era già stata presa evidentemente.

“Byakugan!”

“Hinata stai attenta...se non regoli bene il flusso del chakra potresti causare a Naruto danni assai gravi, se non addirittura ucciderlo” si raccomandò ancora suo padre.

Purtroppo lo sapeva benissimo.

Sapeva a malapena cosa stava facendo, aveva solo una vaga idea di come doveva visualizzare la forma del chakra per non rovinare ogni speranza con le sue mani. Hinata trattenne un singulto nel vedere il circuito del chakra di Naruto: nonostante l'asprezza dello scontro con Tobi, esso pullulava di chakra misto blu e rosso della Volpe, che vorticava furiosamente senza sosta,fuoriuscendo dai tenketsu del corpo del ragazzo a tutta forza.

“Devo concentrarmi” si disse.

Naruto già una volta era stato in grado alzarsi in piedi dopo essere stato colpito da Neji con la tecnica dell'Eight Trigram Sixty-four palms, il che da un lato la rassicurava sul fatto che quella tecnica, per qualche strana ragione, già sul normale Naruto non aveva tutto questo effetto, ma dall'altra le faceva anche presagire tutta la difficoltà nell'arginare il flusso del chakra del ragazzo.

Emise un profondo respiro e si mise all'opera.

“Punto primo, focalizzare i punti di uscita del chakra; punto secondo, attivare il mio chakra per le tecniche del gentle fist; punto terzo, ridurre al minimo il potere offensivo ma mantenendolo sufficiente a inibire il passaggio del chakra altrui; punto quarto, manipolare la forma del chakra per ostruire i tanketsu...”

Poteva farcela.

Doveva farcela.

“Naruto!” gridò Hinata dando inizio all'applicazione della tecnica. Le sue mani si muovevano veloci, ma non troppo, per bloccare i tanketsu uno dopo l'altro. La ragazza stava attenta a non sbagliare dimensione dei micro-tappi di chackra, a non eccedere nella pressione a non essere troppo sbrigativa, ma non si concedeva il lusso si indugiare troppo: il tempo scorreva e ogni secondo che passava era un rischio in più per Naruto. 316 erano i nodi da bloccare, una passeggiata per il One hundred twenty-eight palms, ma non per una tecnica nuova quale era quella che stava sperimentando sul momento.

“Ti prego Naruto, resisti!”

Il chakra azzurro fluiva dalle mani di Hinata in una nuvola a intermittenza, facendole brillare i palmi delle mani di tonalità fluorescenti. Gocce di sudore colavano lungo il viso seguendo la scia delle rughe del byakugan ma Hinata non aveva tempo per asciugarsele. Era stanca, la sua espressione mutava sempre più in un misto di spossatezza e ansia dopo combattimenti durati così a lungo in quella guerra tanto funesta, la sua dispensa di chakra allo stremo; ma non poteva permettersi di mollare ora. E soprattutto non voleva farlo, a qualsiasi costo. Aveva paura ma doveva farcela per Naruto.

“Se dovessi mollare ora...non me lo perdonerei mai”.

Dapprincipiò sembrò che nulla stesse accadendo, ma poco per volta l'alone di fiammelle che copriva il corpo di Naruto si diradò, divenne nulla più che un fantasma, poi si estinse del tutto in uno sfrigolio, portando via con sé i segni del kyubi-mode e anche i sei simboli a forma di goccia tanto simili alle magatama del Sage of six Paths. Quando non rimasero che i brandelli della solita tuta arancione di Naruto e anche l'ultima scintilla si fu spenta, il flusso di Chakra di Hinata si interruppe del tutto. Ino accorse subito a sostenerla, conscia, a giudicare dal tremito delle sue mani, del pericoloso sforzo che aveva appena compiuto.

Il silenzio che aveva perdurato per tutta l'operazione non accettava a diradarsi. Era presto per cantar vittoria: Hinata era davvero riuscita nel suo intento, bloccare i tanketsu senza danneggiare Naruto?

Shizune, incerta, si pose a controllare il polso del ragazzo.

Un debole mormorio cominciò a diffondersi tutto attorno. Gente che pregava a mani giunte, che faceva voti, che semplicemente sperava che il tentativo non fosse stato vano. Shinobi della Foglia e della Sabbia, del villaggio del Fulmine come di ogni altro Ninja Hidden Village si trovavano ancora una volta uniti, a sperare in comune, chi stringendo tra le mani il coprifronte con inciso “Shinobi”e chi traendo forza dalla stretta o l'abbraccio di un altro. La speranza giocava a dadi con la paura, ma la prima aveva oramai preso il cuore dei più; e nell'attesa del responso del ninja medico che stava controllando le condizioni di salute di quel Naruto, quel Jinchuriki, quel coraggioso ragazzo che era stato degno di divenire il nuovo Sage of six Paths e aveva rischiato la vita per il mondo intero...ecco per lui versavano lacrime e imploravano tutti gli dei di tutte le religioni da loro professate.

“Ce l'hai fatta Hinata-sama!- Esclamò a un tratto Shizune. “Il polso si sta regolarizzando...e l'autoguarigione comincia ad avere effetto!”

Un boato di gioia proruppe tutt'attorno a Naruto, esattamente come quando, tempo prima, per opera sua tutta Konoha era stata salvata da Pain. Solo che stavolta non era solo un villaggio a gioire dei suoi successi, bensì tutto il mondo ninja.

“Però non è ancora del tutto fuori pericolo. Le sue condizioni rimangono gravi e necessita di cure!” intervenne Lady Tsunade senza farsi troppo trasportare dal sentimentalismo. “Necessita di cure...Sakura, so che puoi occupartene tu.”

La ragazza non se lo fece ripetere due volte. Fece portare una barella perchè lo riaccompagnassero alle tende dei ninja medici per somministrargli subito le cure del caso. Sembrava tornata nella piena efficienza della sua competenza medica, come se sapere che Naruto era tutto sommato salvo le avesse dato nuova forza. Tuttavia, chiunque potè notare la lacrime che copiose le inondavano e guance. Quando fu di fronte a Hinata non potè fare a meno che abbracciarla.

Senza nascondere il tremito della voce, gettandole le braccia al collo, le disse “Arigatou!”, dopodichè si mise alla testa del drappello che scortava Naruto, ancora privo di sensi.

“Hinata. Ce l'hai fatta!” la assieparono i compagni in preda alla gioia.

“Sei stata grande, i miei complimenti”

“L'ho sempre detto che Hinata era forte” disse Kiba

“Taci, Kiba” lo zittì per tutta risposta Shino suscitando l'ilarità di tutti.

“Sei stata una vera eroina”

Hiashi Yuga corse ad abbracciare sua figlia. “Oggi Hinata, hai reso molto onore alla tua famiglia”.

Lo sguardo di Neji le fece capire che anche lui pensava la stessa cosa.

La ragazza non poteva credere alle proprie orecchie. Questa volte era davvero riuscita a fare qualcosa per Naruto...il sorriso radioso mutò in un pianto dirotto, pianto per la tensione accumulata, per la felicità dell'obiettivo raggiunto, per il fatto che Naruto Nonostante tutto era ancora in pericolo...

“Hinata- le disse Tsunade-se vuoi, puoi seguire Sakura. Credo che tu voglia stare accanto a Naruto e forse discutere con lei....”

“Arigatou, Lady Tsunade- rispose Hinata cercando di trattenere le lacrime, rossa in viso- ma credo che il mio posto ora sia qui, ad aspettarlo. In questo momento credo che Sakura-chan sia più adatta di me a stare al fianco di Naruto. Lo assisterò a mia volta durante la guarigione ma...per adesso potrei solo essere inutile...ha bisogno di cure vere....”

“Presto starà bene” la rassicurò Tsunade con fare materno, ma la ragazza fece cenno di no col capo.

“Credo che sappiamo tutti che per Naruto la battaglia non è ancora finita.”

Nella mente di tutti balenò un nome, sufficiente a rabbuiare loro l'animo : Sasuke.

Era vero, la battaglia per Naruto era solo giunta a una tregua forzata, molto ancora c'era di sospeso da appianare e potevano giurare che se Tobi non avesse conciato così male Naruto il ragazzo ora non sarebbe stato lì tra loro a ricevere complimenti ma sarebbe stato chissà dove alla ricerca di Sasuke.

Il nukenin della foglia era infatti apparso nel bel mezzo degli scontri e aveva contribuito al disfacimento dei piani di Madara e di Kabuto, per poi porsi al fianco di Naruto contro Tobi prima di scomparire nel nulla, così come dal nulla era apparso.

“So che non ha senso pretendere nulla da lui ora. Naruto ha combattuto questa battaglia e l'ha vinta, ma forse ora lo attende lo scontro più duro per lui.”

Come avrebbe reagito Naruto una volta guarito? Vedere Sasuke combattere di nuovo fianco a fianco con lui lo aveva di sicuro scosso...

 

Nella tenda medica speciale allestita per Naruto, non lontano dal campo di battaglia, una ciotola di medicamento cadeva a terra mentre Sakura, allibita, si afferrava a un tavolo per non cadere.

Naruto si era svegliato e, poggiato su un gomito, la stava guardando:

“Dobbiamo riportare indietro Sasuke...”

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Author's corner

 

Hai! Questa è la prima storia a capitoli che scrivo...di solito preferisco le one shot...tuttavia questa volta o scrivevo direttamente un romanzo oppure mi adeguavo a una pubblicazione volta per volta...ed eccomi qua. Spero che la storia non vi abbia annoiati e che siate giunti sin qua contenti di quello che avete letto. Io sono sempre più curiosa di come Kishimoto farà finire la storia vera...Questa non è una previsione vera e propria di come andranno i fatti (non a caso, vedete, ho evitato di fare illazioni su chi mai sia "Tobi")...diciamo piuttosto che è una delle possibili conclusioni che la mente di una fan può creare... La mia storia per ora può sembrare un po' in sordina ma spero che presto possa entrare più nel vivo. Per ora abbiamo visto un Naruto ossessionato da Sasuke, una Sakura in preda a problemi esistenziali e una Hinata sempre più innamorata...come proseguirà la vicenda? Scopritelo nel prossimo capitolo! Spero che abbiate voglia di seguirlo, vi aspetto!

  
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