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Autore: angielovestommo    19/08/2012    6 recensioni
Lei è Kathleen. Ha 17 anni compiuti e deve abbandonare la sua carriera canora per terminare gli studi, a malincuore. Cosa potrebbe mai esserci di buono in una decisione simile?
Un nome? Zayn Jawaad Malik.
Ma probabilmente lui non sapeva neppure il suo nome. Strano, vero? Eppure era così. Zayn, da quando era arrivata a scuola, la ignorava completamente e tutto ciò le dava un senso di fastidio terribile.
Come faceva a non accorgersi di lei?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi ero io? Oh, bastava dire una sola parola: 'Kathleen'. Non era il mio vero e proprio nome, bensì un nome d'arte, che ormai era diventato un po' quello vero, e ciò non mi dispiaceva, anche perché ora tutti -padre compreso- mi chiamavano così. Negli ultimi mesi tutti parlavano di me; avevo vinto xfactor e partecipato a diversi programmi e trasmissioni televisive, inciso canzoni e pubblicato il mio primo disco. I produttori e i personaggi famosi mi definivano 'Kathleen, la stella nascente della musica pop Inglese', e, modestia a parte, era così. Mio padre non era mai stato un uomo presente nella mia vita, mia madre era morta in un tragico incidente in Messico subito dopo il mio quinto compleanno e quindi l'ultimo membro della famiglia che mi era rimasto aveva dovuto rimboccarsi le maniche. Aveva un ottimo lavoro come giornalista ma purtroppo questo non gli permetteva di essere accanto a me quando ne avessi avuto bisogno e tutto ciò che aveva saputo fare per darmi un briciolo di felicità era mandarmi alle lezioni di canto e danza, e solo ora capivo quant'era stato importante tutto questo. Avevo solo 17 anni e la scuola l'avevo abbandonata da un bel pezzo, visto che tutto ciò che mi interessava attualmente era fare carriera, ma mio padre non la pensava così e non era mai stato d'accordo, fin da quando Simon Cowell mi aveva stipulato un contratto con il ramo inglese della Sony. Ora mi aspettava il tappeto rosso di un'altra premiazione canora, l'ennesima, ed ero davvero agitatissima, come se fosse la prima. Non so cosa mi fece scattare i neuroni nel cervello, cosa mi fece sentire quell'aura di calore attorno quando si è tremendamente agitati, ma so solo che quando iniziai a camminare su quei trampoli sembravo un grattacielo costruito male, pronto a cadere giù, tutto ciondolante. Ero instabile su quei tacchi altissimi che avevano insistito per farmi portare e che, nonostante le numerose prove, non mi erano mai andati a genio. Cercai di essere il più disinvolta possibile, sorridendo ai fotografi e mettendomi in qualche posa che avrebbe nascosto le mie insicurezze e sembrò funzionare. Una donna, sulla trentina, mi si avvicinò con un enorme microfono alla mano, seguita da un cameraman decisamente affaticato con tutta quell'attrezzatura sulle spalle. Sentii la donna mormorare uno 'sbrigati, dai!' e poi si catapultarono accanto a me. Quella bionda era davvero bellissima, con un sorriso spontaneo diretto alla telecamera e a me, truccata il giusto e con un bel vestito beige che mostrava tutte le sue numerose forme senza sembrare neppur vagamente volgare. Mi puntò quell'arnese alla bocca e mi chiese: “Ciao Kathleen, ti senti pronta per l'ennesimo award? È la prima volta che ti intervisto e non credevo fossi così bella, complimenti!” Sorrise dolcemente, iniziando a squadrarmi senza malizia il misero vestito nero senza spalline, con un leggero scollo a cuore, che sulla vita si allargava a mo' di tutù, con le balze. Mi guardò le gambe che erano lasciate scoperte fin da poco sopra il ginocchio e gli altissimi tacchi neri in velluto, quasi come incantata. Io sorrisi, timidamente, e poi guardai la telecamera per un secondo, facendo un breve cenno con la mano, imbarazzante, per poi tornare con gli occhi sulla donna che fremeva per una mia risposta.

Hei, ciao! Ti ringrazio tanto, anche tu sei bellissima! Comunque si, sono abbastanza agitata, ma prontissima!” Strinsi il pugno e lo alzai, in segno di forza, facendo una buffa smorfia che la fece ridere e notai con la coda dell'occhio che sia il cameraman che i fotografi dietro le transenne si lasciarono sfuggire un sorriso genuino.

Oggi ti faranno concorrenza grandi star come Demi Lovato, Selena Gomez, Justin Bieber, Adele e davvero molti altri! Pensi di vincere?” Proseguì, portando alle sue labbra il microfono e, appena terminato di parlare, ritornò su di me, con un altro sorriso. La guardai e riflettei un secondo prima di schiudere le labbra colorate di un rosso intenso. “No, in verità non penso di vincere, ma sono davvero felice di partecipare!” Annuii con un leggero sorriso stampato sul viso, mentre i miei occhi castani puntavano quelli color nocciola della donna. Portai una mano sul retro della testa, leggermente imbarazzata per tutti quegli sguardi a cui non mi ero ancora abituata, e cercai di stare attenta a non rovinare l'acconciatura che prevedeva che i miei capelli scuri scendessero su una spalla, boccolosi. Da quanto ero uscita da x factor i miei gusti erano totalmente cambiati e il mio management mi aveva imposto comunque di cambiare look. Se prima i miei capelli erano sempre tirati su in qualche acconciatura alla buona, ora li portavo rasati da un lato, lasciando scivolare la parte lunga su una spalla, sempre con la massima accuratezza. Mi vestivo con abiti -se così si possono chiamare- 'alternativi', ovvero leggins in pelle, camicie, gilet, vestiti vistosi e stivaletti e scarpe abbastanza alte, anche se non le amavo particolarmente.

Beh, ti ringrazio per averci concesso qualche minuto prezioso, voglio farti un'ultima domanda...” Subito guardò oltre il vetro della telecamera, poi però si voltò verso di me e con un sorriso incoraggiante, a cui io ricambiai, annuendo per farle capire di dover continuare.

Si rumoreggia che dopo questo premio riprenderai la scuola per il tuo ultimo anno; è vero?” I suoi occhi scrutarono ogni mia minima espressione, ogni mio piccolo gesto, pronta a carpire nuove informazioni su di me. La guardai amaramente e con un sorriso appena accennato annuii svogliatamente. “Mio padre ed io abbiamo fatto un accordo. Mi ha chiesto di finire almeno l'ultimo anno di scuola, così dopo potrò dedicarmi interamente al mio lavoro. Anche se in parte non condivido, probabilmente sarà ottimo per la mia carriera fare una lieve pausa e allentare la pressione che in questi mesi mi sta assalendo. Non mi ritirerò, no di certo, semplicemente mi dedicherò al mio album dopo gli esami e vi assicuro che sarà grandioso! Woho!” Sul mio volto, gli angoli delle labbra si alzarono all'insù, e mostrai una bella fila di denti bianchi e dritti, battendo le mani entusiasta. Anche l'intervistatrice sembrava felice e interessata al discorso, e appena finii di parlare la vidi chiaramente regalarmi un sorriso sincero.

Mi fa davvero molto piacere, Kathleen, non vediamo l'ora di ascoltare le tue nuove canzoni! Per ora dedicati alla scuola, e... buona fortuna per gli esami!” Esclamò e mi trascinò in una piccola risata, che mi uscì spontanea. La salutai con un gesto della mano, mentre lei mi liquidò in fretta per correre dietro a qualche altra celebrità ed io mi voltai un'ultima volta verso i fotografi, alzando la mano in segno di saluto e sorridendo forzatamente, rimanendo inondata dai mille fotografi e dai numerosi flash accecanti. Abbassai lo sguardo e ripresi a camminare con un po' di difficoltà, fino ad arrivare all'ingresso del grande ed imponente teatro.

Le luci erano ancora accese e il pubblico si stava accomodando ai propri posti, con aria esaltata, in attesa del fantastico show che gli avrebbe riservato una serata particolare. Mi voltai con aria spaesata, cercando qualche assistente che subito arrivò in mio soccorso.

Tu devi essere Kathleen, giusto?” Mi sorrise, raggiante, una giovane ragazza completamente vestita di nero, con i capelli biondi raccolti in una discreta coda e una targhetta bianca che spiegava 'ASSISTENT'. Aveva l'aria stanca e la fronte sudata, ma nonostante tutto sembrava parecchio disponibile e piena di vitalità. Annuii con veemenza, lasciandole un sorriso di incoraggiamento, consenziente di quanta forza ci volesse per fare quel lavoro e preparare tutta l'organizzazione. Lei sembrò capire, e mi ringraziò con un semplice cenno del capo, per poi passarmi davanti e guidarmi verso il mio posto. Mi guardai attorno: probabilmente era l'ultima volta che vedevo un teatro del genere, almeno per un anno, e tutto quello mi sarebbe mancato moltissimo. I fan, le urla, le grida, le statuette dorate, l'emozione di salire sul palco e ringraziare tutti per il loro supporto. I loro volti in penombra, con quell'aria ammaliata mi riempivano di gioia nel cuore, mi spronavano ad andare avanti, anche quando tutto mi faceva capire che dovevo lasciare. America, dolce America, patria dei più grandi artisti del mondo, probabilmente dopo il liceo tornerò qui a stabilirmi, lasciando la mia dolce Inghilterra.

Eccoci arrivati.” Mi sorrise lei, pimpante, indicandomi una sedia che aveva appeso allo schienale un foglio con il mio nome e la mia foto.

Certo che dovevano proprio metterci la foto più brutta che avessi mai fatto, vero?

Grazie mille, sei stata gentilissima.” La ringraziai, poggiandole una mano sulla spalla.

Lei sembrò quasi illuminarsi, come se fosse un cagnolino a cui hai appena dato una scatola di croccantini. Mi sorrise, non sapendo cos'altro fare e poi fu richiamata da un assistente, così mi salutò velocemente, per poi correre via. Le luci si spensero. Lo show stava per iniziare. Chiusi gli occhi, inspirai, espirai e via, il presentatore era già sul palco.

 

...E il premio va a... Kathleen!” Fischi, applausi, urla, grida, tutto così confuso e mescolato in una perfetta miscela che mi faceva crescere l'adrenalina a mille. Non potevo crederci. Avevo vinto un altro premio. Mi alzai, con gli occhi lucidi e mi voltai verso le file dietro di me, con un enorme sorriso stampato in volto. Li guardai e li salutai con un cenno della mano, per poi dirigermi verso il palco cercando di mantenere una certa eleganza. Ringraziai il presentatore e mi voltai verso il pubblico in estasi, salendo su un gradino, per arrivare al microfono.

Grazie a tutti, grazie davvero. Non mi sarei mai aspettata di arrivare fino a questo punto, di vincere questo meraviglioso premio. E chi potrei ringraziare se non voi? Se non ci foste probabilmente starei ancora rintanata nella mia camera di Londra a canticchiare canzoni per gioco. Quindi tutto ciò che posso fare è rivolgere a tutti voi un sincero grazie.” Strinsi tra le mani la statuetta, alzandola per farla vedere a tutta la folla in delirio, mentre una lacrima di gioia mi attraversò la guancia fino a finire sotto il mento. Per fortuna avevo il trucco waterproof.

Non volevo abbandonare tutto quello, tutto ciò che mi faceva felice, tutte quelle persone che confidavano in me, ma purtroppo non era scelta mia questa.

E con questo premio, ho un annuncio importante. Quest'ultimo anno, dovrò frequentare il liceo e tenere gli esami, quindi, subito dopo, riuscirò a dedicarmi a pieno alla mia carriera, per portarvi un nuovo meraviglioso album che sicuramente vi piacerà!” Alcuni 'oooh' si elevarono nella grande stanza, ma subito dopo un caloroso applauso d'incoraggiamento mi fece capire che stavo facendo la cosa giusta, anche se ora non la pensavo proprio a quel modo.

 

Nota d'autore;
Hola a todos!
Chi mi seguiva già sa che ho una ff in sospeso ma questa ci tenevo troppo a pubblicarla.
L'ho iniziata l'altro giorno e questo è solo il prologo, in cui non si parla ancora dei ragazzi,
ma già nel prossimo spunteranno, tranquiiilli. c:
Non so, ditemi se vi piace e se vale la pena continuarla! :)
La protagonista femminile, come potete vedere dal banner è ispirata a Cher Lloyd. *^*
GO BRATSSS!
Ok, mi dileguo, hope u like it. ;)
Angie.

  
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