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Autore: Sophrosouneh    20/08/2012    0 recensioni
Storia partecipante alla Challenge Think Angst di Simph8 e Vogue91
[Da quel momento capii che avrei potuto fidarmi cecamente di te.
Perché tu, e tu solo, eri riuscito a mondare quel velo di tristezza e falsità che mi circondava.
Eri stato diretto, e avevi osato là dove nessuno si era spinto: mi avevi detto la pura -orrenda- verità.
Così facendo era stato come se mi avessi strappato il cuore dal petto, stringendolo tra le tue mani rosse di colpa –come le mie.]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Zafkiel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Think Angst - Stati d'animo'
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Autore: Ss904 (Sophrosouneh)
Fandom: Angel Sanctuary
Personaggi: Anael, Zafkiel
Set: Stati d’animo
Prompt: Tristezza
Storia partecipante alla Challenge Think Angst di Simph8 e Vogue91


La mia Verità


Il tuo ruolo era uccidere i conigli, il mio quello di utilizzarli come cavie ed analizzare i loro corpi maciullati.
Tu eri un assassino, io una ricercatrice.
Forse proprio perché, in verità, le nostre morali non erano molto diverse, riuscivo a comprenderti ed accettarti meglio di altri.
Nel corso di quelle visite, ormai sempre più frequenti e prolungate, avevo imparato a concederti fiducia e, forse, qualcosa di più.
Tu eri stato l’unico a puntare il dito contro di me, a mostrarmi quanto ciò che facessi fosse disumano. Proprio tu che avevi le mani ancora impastate del sangue degli angeli che avevi riportato dalla caccia.
“Tu non sei certo migliore di me, Anael!”

Da quel momento capii che avrei potuto fidarmi cecamente di te.
Perché tu, e tu solo, eri riuscito a mondare quel velo di tristezza e falsità che mi circondava.
Eri stato diretto, e avevi osato là dove nessuno si era spinto: mi avevi detto la pura -orrenda- verità.
Così facendo era stato come se mi avessi strappato il cuore dal petto, stringendolo tra le tue mani rosse di colpa –come le mie.
Eri stato brutale e spietato, ma ormai non potevo far altro che seguire quell’organo pulsante di vita e lasciarmi plasmare dalle tue dita.
Tu eri la mia Verità, come avrei potuto non fidarmi di te?
  
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