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Autore: REAwhereverIgo    20/08/2012    7 recensioni
E se un ragazzino biondo di nome Roxas si ritrovasse per caso a casa del singolare scienziato Axel Flame?
Per scoprire che cosa succederà non vi resta che leggere!
La storia è OOC, quindi chiedo scusa per eventuali cambi di caratteristiche dei personaggi... Buon divertimento!
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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                                                   Prologo

Sperduta in mezzo agli alberi, poco fuori dalla città, c’è una piccola villa circondata da un grande giardino.

A prima vista sembra una normalissima casa di campagna: i muri erano bianchi con qualche finestra qua e là; il tetto, rosso e spiovente, era a punta; i fiori che la circondavano erano colorati e di varie specie, tra le quali tulipani, papaveri e margherite. Tutto era perfettamente normale, o così sarebbe stato se non fosse stato per…

BOOM!!

La piccola lucertola che sonnecchiava al sole sul muretto fuori dal giardino scappò via veloce, mentre i proprietari della villa uscivano all’aria aperta. Quando la porta si spalancò un’enorme nube di fumo si dissolse nell’aria e i due ragazzi si appoggiarono tossendo ad una delle colonne che sorreggevano la tettoia della veranda.

Non è possibile!” esclamò il ragazzo. Aveva lunghi capelli rossi fissati col gel, che erano rimasti alti e appuntiti come se l’esplosione non ci fosse stata. I suoi occhi erano leggermente truccati, in uno stile gotico-punk che metteva in risalto il colore verde delle iridi.

Trentanove” disse, in risposta, la ragazza. Si tolse la polvere di dosso e lo fissò con aria divertita.

Cosa?” chiese lui, senza capire. Lei si aggiustò i codini biondi che portava sulla testa.

Trentanove volte che sbagliamo” spiegò.

Grazie, senza di te che tieni il conteggio dei nostri errori non sarei sopravvissuto, Larxene. Sul serio, mi sei indispensabile” ribatté sarcastico.

Guarda che non è colpa mia se la formula non va avanti. Ci stiamo lavorando sopra da più di un mese, senza risultati, e mancano solo cinque settimane alla consegna. Che vuoi fare?” s’informò guardandolo. L’altro si passò una mano tra i capelli e sospirò, sconsolato.

Non lo so, davvero non lo so” ammise.

Axel, forse ci serve semplicemente un giorno di vacanza” propose Larxene.

Lui strinse i denti e rimase zitto.

Entrambi avevano ventisei anni e lavoravano per una ditta farmaceutica. Stavano studiando una nuova formula contro l’invecchiamento precoce delle cellule cerebrali, e avevano tempo fino a settembre per prepararla, solo che, dopo sei settimane dall’inizio del contratto, non erano ancora riusciti a fare niente.

Axel lavorava di giorno e studiava di notte per capire dove sbagliavano, ma non comprendeva, e questo lo faceva imbestialire.

All’epoca delle superiori si era diplomato con il massimo dei voti, ed era riuscito a laurearsi con quasi due anni di anticipo rispetto al programma grazie alla sua fantastica memoria fotografica. In poco tempo riusciva senza sforzo ad imparare un intero libro a memoria, gli bastava solo guardare la pagina e fermare ad alta voce le parole più importanti.

Senti, ormai è tardi, tra poco farà buio. Finiamola qui, per oggi, e domani riposiamoci” ripeté Larxene. Al contrario del suo amico, lei aveva sudato sette camice per laurearsi, ma alla fine ce l’aveva fatta. Adesso stava facendo un tirocinio con Axel, suo vecchio amico d’infanzia, nonché compagno di scuola.

Ma non c’è più tempo per riposarci!” si ribellò lui. La ragazza sbuffo.

Senti, non ho una giornata di relax da quasi due mesi, sono stanca, affaticata, sporca, sudata e affamata. Tu fammi lavorare ancora per stasera e io mollo tutto e vado a fare la parrucchiera, ci siamo capiti? Inoltre farebbe bene anche a te staccare un po’: non avevi le occhiaie da quando tua madre ti fece stare sveglio tutta la notte per evitare che tu morissi avvelenato nel sonno dopo che avevi ingerito mezzo litro di colla liquida. Sei in condizioni pessime, fattelo dire” lo sgridò. Axel sbuffò.

Ma è il mio lavoro! Non mi è mai capitato in tutta la mia vita di non sapere come fare per creare un composto! Tra tutte le materie in cui eccellevo, la chimica era quella migliore, e mi fa incazzare rendermi conto che non so come andare avanti in una formula!” esplose.

Stai andando fuori di testa!” gli fece notare Larxene. Il ragazzo si accasciò sul prato e guardò volare una farfalla.

Stiamo parlando solo di domani, vero?” chiese dopo un minuto di lungo silenzio. Lei si illuminò.

Il tuo è un sì?” domandò speranzosa.

Mpf” rispose semplicemente lui. Prendendola per una risposta affermativa, la ragazza iniziò a saltellare felice e lo abbracciò.

Evviva! Domani si dorme!” esultò.

Axel rise di gusto e la fissò controluce.

Quando ridi sei più carina” osservò. Larxene sorrise e lo guardò divertita.

Io sono SEMPRE carina, amico, ricordatelo

Tranne quando sembri un’arpia, certo” annuì lui.

Ma che stronzo! Vogliamo parlare di te e del tuo trucco emo?

Non è emo! E’ gotico, ignorante” si infiammò.

Sì, sì, certamente” lo assecondò l’altra.

Chiedilo al tuo ragazzo. Mi pareva che fosse interessato ai tuoi ombretti, quando è venuto l’ultima volta. Chissà che anche lui…” non riuscì a terminare la frase, che Larxene gli era saltata alla gola.

Non lo dire nemmeno per scherzo!” lo minacciò stringendolo. Era seria, si vedeva benissimo, ma Axel non riuscì a trattenersi dal ridere.

Non è mica un male, sai?” la prese in giro.

Guarda che non sono mica tutti come te” gli fece presente. Si alzarono entrambi e si tolsero i lunghi camici da lavoro.

Ehi, mi spieghi una cosa?” chiese Larxene.

Dimmi

Come mai i camici dei chimici sono bianchi mentre i nostri sono neri?” s’informò entrando in casa.

Perché il capo sono io e decido io il colore” rispose Axel.

Ah, certo” disse, sconsolata, lei.

Senti, visto che domani siamo in vacanza, ti va se chiamo Demyx? Mi manca, sono cinque giorni che non lo vedo” lo implorò poi.

Fai pure. Ho proprio bisogno di un bel fisico da guardare” concesse. A Larxene ci volle qualche secondo per capire cosa intendesse.

Non ti azzardare” lo minacciò.

Uh, che paura! Ora sì che sembri una strega!” esclamò il ragazzo, entrando in bagno. Si chiuse la porta alle spalle e si mise a ridere sentendo gli improperi che l’amica gli stava lanciando.

Con quelle urla in sottofondo, si spogliò e si guardò allo specchio. Dovrei fare un po’ di palestraconsiderò. Iniziò a togliersi il trucco e poi si infilò sotto la doccia.

In lontananza sentì Larxene al telefono con il suo ragazzo e sorrise tra sé e sé. Speriamo che domani vada tutto bene. Quasi quasi faccio vedere alla strega I Segreti Di Brokeback Mountain. Probabilmente mi ammazzapensò.

Sì, perché nonostante vivessero insieme e fossero molto amici da decenni, Axel e Larxene non stavano insieme.

Non perché lei l’avesse respinto o perché lui non l’amasse, no.

Semplicemente perché, con i suoi bicipiti, il suo metro e ottanta e i suoi capelli rosso fuoco, Axel Flame era gay.

 

  
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