20/08/2012
4 recensioniAspettami, aspettaci
Stridore di gabbiani.
Una fresca brezza.
Lo scroscio delle onde che si infrangono sulla riva.
I piedi che si nascondono sotto la morbida sabbia dorata.
Un lontano vociare di pescatori sulle loro barche.
Questo è il Distretto 4.
La mia casa.
Il mio luogo sicuro.
Mi siedo sul bagnasciuga e lascio che la freschezza dell'acqua mi liberi la mente.
Chiudo gli occhi.
Il mare. Il mio primo ricordo.
Una bambina di appena 3 anni che scalcia tra le braccia della madre perché teme quell'ignota distesa verde-azzurra.
Il padre è già in acqua e si sbraccia per convincere la piccola che non c'è alcun pericolo, che è al sicuro.
Lei non è ancora convinta.
Allora la madre inizia a camminare verso il mare, mentre l'uomo si avvicina, nuotando nella loro direzione.
Si incontrano a metà strada, si sorridono e si scambiano un bacio di saluto.
Le dita dei piedi della bimba sfiorano la superficie dell'acqua.
Il padre la prende tra le braccia e, lentamente, la immerge, lasciandole fuori la testa.
Lei inizia a scalciare, a piangere e a gridare, poi, però, qualcosa attira la sua attenzione.
Un banco di pesciolini colorati è appena passato accanto alla famiglia.
La piccola smette di agitarsi, i suoi occhi si riempiono di meraviglia e aspettativa.
La paura è scomparsa, sostituita dalla naturale curiosità infantile.
Vuole raggiungere, toccare, giocare con quelle piccole macchie di colore e, senza accorgersene, è libera dalla presa dei genitori ed ha il suo primo confronto con la distesa di onde.
E' un attimo.
I due giovani si guardano negli occhi e sorridono.
Annie sta nuotando.
A distanza di più di vent'anni, ride al ricordo.
Come poteva essere spaventata dal mare?
Mare che ora era per lei un amico, fonte di conforto, eterno specchio degli occhi del suo amato.
Si sente tirare leggermente i lunghi capelli castani e abbassa lo sguardo.
"Mamma" dice il piccolo dai capelli rossi che tiene tra le braccia.
"Mamma, andiamo?"
Sorride e inizia a camminare, mentre le sue gambe snelle affondano sempre di più nell'acqua.
Chiude gli occhi quando sente le onde lambirle le spalle e assapora la bellezza di quella sensazione.
"Mamma" ripete il piccolo. Anche i suoi occhi sono identici alla distesa in movimento da cui sono circondati.
"Sì, Revan?"
"Dov'è papà?"
Lei sospira e sorride, trattenendo le lacrime.
Allunga un braccio e punta il dito lontano.
"Guarda là, là, verso l'orizzonte. Papà è lì, oltre quella linea"
"E non possiamo andare da lui?" chiede, con l'innocenza tipica dei bambini.
"Non ancora, amore. Un giorno, un giorno lontano ci rincontreremo tutti e tre oltre l'orizzonte e papà sarà lì ad aspettarci con tutto il pesce che ha pescato per noi, pronto a finire nel tuo pancino" dice, facendogli il solletico.
Lui ride.
"Però prima devi imparare a nuotare. Fai vedere al tuo papà quanto sei bravo, Revan"
Lui si libera dalla sua stretta e va, da solo.
Nuota tra le onde.
"Guardami, mamma. Guardami!"
"Sei bravissimo, Revan" fa, con le lacrime agli occhi.
"Guardami, papà! E aspettami. E aspetta anche la mamma!" dice il piccolo, con un sorriso.
Sì, Finnick, guardalo. Guarda tuo figlio, il tuo bellissimo bambino, e aspettaci. Preparaci un posto accanto a te.
Noi arriveremo. Con calma arriveremo.
Aspettaci, amore, e veglia su Revan. E' così piccolo.
Annie si tuffa e raggiunge il figlio, prendendolo tra le braccia e facendolo girare.
Grazie, amore. Grazie per avermi donato questa meraviglia che mi aiuta a stare meglio, a mitigare il dolore per la tua perdita, a ricordare come si fa ad essere felici.
Grazie.
"Ti amo, Finnick" si bagna le labbra con l'acqua salata.
"Ti amerò sempre".
Annie affida queste parole al mare, insieme ai suoi pensieri, certa che il suo amico le custodirà e le porterà a destinazione.
Angolo Autrice:
Salve a tutti!
Ecco un'altra one-shot Fannie per voi!
Spero che non vi siate stufati, perchè ne ho molte altre nel cassetto xD
Che ne dite di questa? Vi è piaciuta?
Ditemelo con una recensione :)
Un bacione
Sweet_Juliet