20/08/2012
3 recensioniSusie.
La bella di famiglia, la secondogenita.
Quella dotata di un'incredibile mira che manifestava maneggiando arco e frecce.
Quella che insieme ai fratelli fu chiamata da Aslan.
Quella che insieme ai fratelli aveva regnato su Narnia per diverso tempo.
Quella che insieme ai fratelli, tempo, dopo aiutarono il principe Caspian.
Quella che sopravvisse.
Cara Susie, ne sai il motivo?
Perché non meritavi di raggiungere la compagnia dei tuoi fratelli.
Perché avevi abbandonato Narnia? Perché avevi ignorato Aslan? Perché non avevi ascoltato i tuoi fratelli?
Feste, vestiti, frivolezze... erano davvero così interessanti, così importanti, tanto da porre Narnia come ultima tua preoccupazione?
Anzi, questo mondo per te era un gioco per bambini, non esisteva più. Perché tu credevi di essere adulta. E gli adulti, ovviamente, non “perdono tempo” con queste fantasie sciocche, con questi sogni irrazionali.
Eppure avevi vissuto quell’avventura in prima persona!
Cara Susie... pensi davvero che questo ti abbia giovato?
Pensate che dimenticando la fantasia si diventi effettivamente adulti?
Vi sbagliate.
Infatti, accorciate il sentiero verso la vostra tomba.
Una tomba non di terra.
Una tomba di totale tristezza, solitudine, insensibilità.