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Autore: HeyFox    20/08/2012    3 recensioni
Personaggi: Kendall Schmidt (Protagonista), Altri.
Un giovane ragazzo perde la ragazza che ama mentre lei partorisce il loro figlioletto.
Il ragazzo cade in uno stato di dolore assurdo.
Ogni giorno diventa sempre piu' pesante e il bambino non gli dava tregua.
Un giorno arriva a pensare pure di dare il bambino in adozione, non facendocela piu'.
Ma una semplice voce, un video, puo' fermare tutto cio'.
Genere: Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Well I know the feeling
Of finding yourself stuck out on the ledge
And there ain't no healing
From cutting yourself with the jagged edge


Un ragazzo correva accanto ad un lettino d'ospedale che veniva spinto da cinque medici.
Stringeva la mano alla ragazza distesa su di esso, mentre dalle sue labbra uscivano urla di dolore e la sua mano continua a posarsi sulla pancia gonfia.
- Tutto andra' bene piccola, tutto andra' bene.- Sussurro' il ragazzo sentendo la presa della ragazza farsi piu' forte.
La guardo' allarmato, spostando subito dopo lo sguardo al medico accanto a se che guardava anche lui il viso della ragazza.
Ad un tratto venne fermato dalle mani di un'infermiera.
La guardo' confuso e spaventato, per poi spostare lo sguaro sulla porta della sala parto.
- Devo chiederle chi e', signore. E anche farle indossare questi.- Disse indicando una cuffietta per i capelli, dei guanti di gomma e un vestito di plastica.
- Sono Kendall Schmidt, il marito della ragazza che e' appena entrata nella sala.- Disse sbrigativo.
L'infermiera annui' - Bene. Si tolga la giacca per favore e indossi questi.- Disse indicando di nuovo gli indumenti di prima.
Il ragazzo lo fece velocemente e ringrazio' l'infermiera con un lieve sorriso, poi entro' in quella sala.
Appena oltrepasso' le due porte venne investito dal suono delle urla di sua moglie.
Sulla sua faccia si dipinse una maschera di terrore e si precipito' accanto a lei. Le prese una mano, che stritolo' immediatamente la sua.
La ragazza continuava a urlare sempre piu' forte, mentre il sudore le percorreva tutta la fronte, fino ad arrivare al cuscino.
Il ragazzo non smetteva di guardarla con le sopracciglia contratte, le labbra strette.

 

I'm telling you that
It's never that bad
Take it from someone who's been where you're at
Lay down on the floor
And your not sure
You can take this anymore


Il ragazzo si era isolato da tutto, concentrando tutta la sua attenzione sulla ragazza, ma venne riscosso dall'improvviso stato di allerta dei medici che si muovevano veloci e allarmati attorno a lui.
Non capi' di cosa si trattava finche' il suo sguardo non si poso' sui macchinari che dovevano monitorare lo stato di salute della ragazza.
Il respiro di Kendall si mozzo' quando non vide piu' quella linea verde fare su e giu'. Era ferma, mentre il macchinario emetteva un lungo, unico e continuo "Bip".
Il suo udito isolo' quel suono da tutti gli altri, facendoli diventare ovattati, mentre il Bip rimaneva limpido e piu' alto di quel che era in realta'.
Senti' la vista offuscarsi per colpa delle lacrime mentre si guardava sbrigativamente intorno.
I medici continuavano a muoversi attorno alla ragazza, tenendo fra le mani arnesi che non aveva mai visto in vita sua.
Distolse lo sguardo da loro e si chino' sulla ragazza, sentendo che le lacrime gli percorrevano lentamente le guance.
La prese per le spalle, delicatemente - Sam..Samantha, non lasciarmi. Ti prego, non farlo.- Sussurro' con la voce mozzata, mentre sentiva l'ansia salire per tutto il suo corpo.

So just give it one more try
To a lullaby
And turn this up on the radio
If you can hear me now
I'm reaching out
To let you know that you're not alone
And you can't tell
I'm scared as hell
Cause I can't get you on the telephone
So just close your eyes
Well honey here comes a lullaby
Your very own lullaby

 

Si sente tirare indietro per le spalle. Stringe piu' forte il metallo del letto, cercando di non essere portato via da sua moglie, ma non ce la fa.
Viene spinto fuori dalla stanza da un medico alto e robusto, di colore.
Cerca di protestare ma il medico gli mette le mani sulle spalle, fermandolo - Faremo il possibile signore per tenere sua moglie in vita, ma lei non deve tentare di entrare, ci siamo capiti?- Chiese serio, fissando gli occhi verdi del ragazzo, che annui' stancamente.
Si tolse tutti gli indumenti indossati prima di entrare nella sala parto e li getto' quasi con rabbia nel cestino della spazzatura che era non molto lontano da li'.
Recupero' la sua giacca e si sedette stancamente su una sedia bianca, scomoda, che non faceva altro che aumentare la sua tensione.
Per tutto il tempo non fece altro che fissare le porte della sala, sperando di vedere, prima o poi, un dottore uscire.
Quando vide lo stesso dottore che lo aveva spinto fuori uscire dalla sala, scatto' in piedi, mentre l'ansia incominciava ad essere piu' forte ed insisitente.
Il dottore lo osservo' per bene quando gli fu vicino, poi, con una faccia dispiaciuta, addolorata, scosse la testa.
A Kendall basto' quello per fargli intuire che Sam, la sua Sam, non ce l'aveva fatta.
Il mondo gli crollo' addosso.
Guardo' un'ultima volta il dottore, poi abbasso' lentamente il viso, mentre incominciava ad assimilare davvero la notizia.
Si risedette lentamente su quella sedia che gli aveva fatto compagnia per tutta quella interminabile attesa. Si prese il viso fra le mani, mentre cominciava ad essere scosso da singhiozzi e le lacrime fuori uscivano dai suoi occhi senza controllo.
Si stinse forte i capelli biondi fra le dita, mentre sentiva la mano del dottore posarsi sulla sua spalla - Mi dispiace molto, signor Schmidt.. Abbiamo fatto il possibile, e il bambino e' vivo. E' un bel maschietto.- Concluse per poi congedarsi.
Dopo un po' Kendall si calmo', guardandosi intorno.
Un'infermiera vide che il suo stato era migliorato, quindi ando' a prendere il bambino.
Si avvicino' al ragazzo, abbassandosi e sorridendo leggermente - E' suo figlio. Ha gli occhi di sua moglie.- Sussurro' porgendo il piccolo al padre.
Il ragazzo lo prese fra le braccia e lo osservo' per bene.
L'infiermiera aveva ragione: gli occhi erano di Sam..Nessun altro aveva quel cosi' particolare colore marrone tendente al verde.
Ma sul volto del ragazzo non si dipinse un sorriso, non scese nessuna lacrima, come sarebbe successo a qualunque altro padre che teneva per la prima volta in vita sua il proprio figlio.
Kendall era troppo abbattuto, addolorato per sorridere e le lacrime le aveva ormai finite tutte in quelle ore.
Giro' il volto verso l'infiermiera che aveva ricominciato a parlare - Come lo vuole chiamare?- Chiese gentilmente.
Il ragazzo ci penso' un po' su - Charles Brandon Schmidt.- Sussurro' infine, ridando il piccolo all'infermiera.
Si alzo' velocemente afferrando la giacca, dirigendosi subito dopo fuori da quell'ospedale.


Please let me take you
Out of the darkness and into the light
Cause I have faith in you
That you're gonna make it through another night
Stop thinking about
The easy way out
There's no need to go and blow the candle out
Because you're not done
You're far too young
And the best is yet to come

 

Dopo una settimana precisa Kendall rientrava di nuovo in quell'ospedale.
Non aveva fatto mai visita al piccolo, a suo figlio.
Camminava per quei corridoi affollati mentre i suoi occhi guardavano ogni singola persona, ogni singolo dottore o paziente.
Si sentiva male. Si sentiva male a passare di nuovo in quel corridoio dove una settimana prima correva accanto a sua moglie.
Arrivo' finalmente davanti alla sala dove c'erano i neonati.
Guardo' dentro la stanza attraverso la grande finestra, concentrando il suo sguardo su una coppia che sorrideva ad una bambina piccola che li fissava agitando i piccoli pugni.
Abbasso' lo sguardo sentendo di nuovo le lacrime salirgli agli occhi.
- Signor Schmidt?- Senti' chiedere una voce dietro di lui.
Si passo' velocemente una mano sugli occhi e si giro' annuendo - Si, sono io.- Sussurro' ad un infermiere che teneva in braccio un bambino, il suo bambino.
L'infermiere gli sorrise e gli diede il bambino - E' davvero un bambino bellissimo. E mi dispiace davvero molto per sua moglie.- Sussurro' infine, sorridendo dispiaciuto.
Anche Kendall fece un sorriso tremolante - Grazie. Buona giornata- Sussurro' allontanandosi lentamente.
Quando arrivo' all'entrata guardo' la bacheca. Si avvicino' ad essa e guardo' i volantini che erano attaccati.
Ci riflette' per un po', spostando lo sguardo dalla bacheca al bambino, per poi sospirare e afferrarne uno per l'adozione ed escire da quell'edificio che sperava di non dover vedere mai piu'.
Quando arrivo' a casa il bambino stava gia' dormendo.
Lo prese delicatemente dal seggiolino ed entro' in casa. Ando' subito in camera dal piccolo dove lo poggio' sul lettino.
Sospiro' guardandolo, per poi uscire dalla stanza.
Ando' in cucina dove accese l'acqua per il caffe'.
Prese il volantino dell'adozione e lo lesse per bene.
Quando fini' di leggerlo sposto' lo sguardo sulla foto di Sam che era posata su una mensola.
Scosse la testa, rimettendo il volantino nella tasca posteriore dei suoi pantaloni.


So just give it one more try
To a lullaby
And turn this up on the radio
If you can hear me now
I'm reaching out
To let you know that you're not alone
And you can't tell
I'm scared as hell
Cause I can't get you on the telephone
So just close your eyes
Well honey here comes a lullaby
Your very own lullaby

 

Viene riscosso dal mondo dei sogni dalle grida provenienti dalla camera accanto alla sua.
Apre gli occhi allungando il braccio per accendere la lampadina che stava sul comodino.
Io suoi occhi andarono automaticamente alla finestra, dove i primi raggi del sole cominciavano a riflettersi sulla superficie del vetro.
Si alzo' lentamente e ando' nella camera del bambino che continuava a piangere insistemente.
Lo prese in braccio, stringendolo al petto con il tentativo di calmarlo.
Ando' in camera sua dove inizio' a cullarlo sul posto.
Sospiro' mettendosi una mano sugli occhi.
Dopo mezz'ora ripose finalmente il bambino nel lettino.
Ando' in cucina dove si sedette al tavolo. Appoggio' i gomiti su di esso e si strinse i capelli fra le dita - Non ce la faccio piu'.- Sussurro' chiudendo lentamente gli occhi.
Respiro' lentamente spostando poi lo sguardo sulla foto della ragazza.
Sorrise e si alzo', accarezzando la foto.
Ando' a cambiarsi, essendo ancora in pigiama.
Quando ritorno' accese l'acqua per il caffe'.
Prorpio quando senti' l'acqua ribollire, udi' anche il pianto del bambino che si era svegliato un'altra volta.
- No!- Grido' dando un pugno accanto al lavandino, appoggiandosi poi su di esso mentre abbassava il viso.


Well everybody's hit the bottom
And everybody's been forgotten
When everybody's tired of being alone
Yeah everybody's been abandoned
And left a little empty handed
So if you're out there barely hanging on

 

Era seduto sul suo letto con il cellulare fra le mani e un sorriso sulle labbra.
La voce di sua moglie era l'unico suono in quella stanza che le sue orecchie sentivano e l'immagine di lei era l'unica cosa che i suoi occhi vedevano.
Accarezzo' il viso della ragazza proiettato sullo schermo del suo telefono.
Era l'ultimo video che Sam aveva girato.
Stoppo' il filmato, fermandolo in un momento dove la ragazza sorrideva con le mani appoggiate sul ventre gonfio.
Sorrise di nuovo, mentre una lacrima gli percorreva la guancia.
- Mi dispiace. Mi dispiace molto, tesoro. Ma non ce la faccio, non da solo.- Sussurro' Kendall rimettendosi subito dopo il telefono in tasca.
Ando' in salotto dove sistemo' una coperta e dei giocattoli accanto ad essa.
Poi ando' a prendere Charles che incomincio' subito a piangere, quasi come se sentisse che c'era qualcosa che non andava.
Rientro' in salotto e si avvicino' alla coperta. Si mise in ginocchio, appoggiando poi delicatemente il bambino sulla copertina.
Comincio' ad avvolgerlo in essa, ma il telefono gli scivolo' dalla tasca della camicia.
Appena cadde a terra, si accese il video che Kendall stava guardando qualche minuto prima e quando il bambino senti' la voce della madre si calmo' subito, guardando curioso il cellulare.
Kendall si fermo', spostando lo sguardo dalle coperte al volto del bambino.
Prese il cellulare con mano tremante, alzandolo in aria, in modo che il bambino potesse vedere il video.
Charles comincio' a ridere e a battere le mani vedendo l'immagine della madre proiettata su quel piccolo schermo.
Anche Kendall sorrise. Il suo primo vero sorriso da quando aveva perso Sam.
Lascio' il bambino a guardare tranquillamente il video, mentre lui osservava il suo visino.
I suoi occhi erano davvero una cosa unica, come quelli della madre.
Il ragazzo sorrise di nuovo e lo prese in braccio, sedendosi a terra, con le spalle appoggiate al muro.
Charles passo' le sue piccole braccia, per la prima volta, attorno al collo del padre, stringendosi di piu' a lui, mentre Kendall gli passo' un braccio attorno alla schiena, stringendolo a se, e con la mano libera prendeva il foglio per l'adozione.
Sospiro' guardandolo, poi lo accartoccio', gettandolo via.
Abbasso' il viso, lasciando un bacio sulla testa del piccolo.


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To a lullaby
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To let you know that you're not alone
And you can't tell
I'm scared as hell
Cause I can't get you on the telephone
So just close your eyes
Well honey here comes a lullaby
Your very own lullaby

Well honey here comes a lullaby
Your very own lullaby

[Lullaby, Nickelback.]

 

Angolo autore.
Mancava solo Kendall, adesso tutti i ragazzi hanno una propria one-shot!
Oltre a questo, voglio solo ringraziare chi la leggera'..E dirvi di ascoltare la canzone su cui e' basata la storia. E' davvero fantastica.
Se vi e' piaciuta questa one-shot, mia cugina avrebbe gia' un'idea per un'altra del genere, basta che le dite chi deve essere il protagonista.
Detto questo, vi saluto.
Vivete la vita al meglio, Nick.

   
 
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