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Autore: JuliaSnape    20/08/2012    4 recensioni
La storia ha come protagonista Jade Rigby, 2° anno Serpeverde, che insieme ai seri problemi che l’attendono a casa (un patrigno violento che tormenta lei e la madre) inizia ad avere ripercussioni anche a scuola.
Sarà con l’aiuto di Severus che la ragazza riuscirà lentamente ad aprirsi mostrando quello che da tanto nasconde e non vuole ammettere neanche con se stessa. Ma questo è solo l’inizio della storia, perché come si sa, risolto un problema ne inizia un altro…
"...Fredda e distaccata. Così erano le Serpi, così doveva essere, così doveva sembrare anche se non lo era.
Le bastò un'occhiata veloce al suo braccio coperto dalla divisa per avere un sussulto impercettibile.
No. Non era nulla. Non era successo nulla. Stava bene e del resto ormai erano passati quasi tre mesi, non c’era neanche più traccia dei segni.
Il dolore però sì, quello c’era, ed era sempre lì insieme alla paura.
Si morse distrattamente l’interno della guancia. Evadere, anche dai suoi pensieri, era questo il trucco, altrimenti l’avrebbero assorbita fino ad arrivare ad un punto di non ritorno e non poteva permetterselo o almeno non ancora..."
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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The child of the moon

 

Waiting for

Al mio papà             
 

“Aspetta qui, torno subito.”

La ragazza annuì senza convinzione guardandosi intorno come se fosse la prima volta che vedeva l’aula, vuota, di Trasfigurazione, ma in realtà non stava studiando la planimetria della stanza, era solo persa nei suoi molteplici pensieri.

Non era colpa sua, non potevano accusarla di nulla. Del resto l’avevano anche fermata prima che potesse agire, non avevano prove, sebbene fosse evidente, che l’avrebbe fatto veramente.

Sbuffò sedendosi al primo banco, poggiando la testa sul braccio.

Non ne poteva più.

La scuola che fino all’anno precedente ( il suo primo anno a Hogwarts) l’aveva finalmente fatta sentire libera e a casa, ora era diventata solo una nuova prigione. A casa i problemi (sebbene sarebbe più corretto dire IL ‘problema’) non mancavano e adesso anche qui si sentiva un’estranea.
Avrebbe voluto fuggire, ma oltre che non avrebbe mai abbandonato sua madre, la domanda era per dove. Tante volte ci aveva fantasticato su, da un’isola abbandonata a un casetta dispersa in montagna, qualunque alternativa sarebbe andata bene, purché si allontanasse…ma a quanto pare i problemi la seguivano lo stesso, quindi era inutile perfino fuggire.

Scosse la testa quasi con noia mentre tamburellava con un dito sul banco.

Fredda e distaccata.
Così erano le Serpi, così doveva essere, così doveva sembrare anche se non lo era.

Le bastò un'occhiata veloce al suo braccio coperto dalla divisa per avere un sussulto impercettibile.
No. Non era nulla. Non era successo nulla. Stava bene e del resto ormai erano passati quasi tre mesi, non c’era neanche più traccia dei segni.
Il dolore però sì, quello c’era, ed era sempre lì insieme alla paura.

Si morse distrattamente l’interno della guancia.

Evadere, anche dai suoi pensieri, era questo il trucco, altrimenti l’avrebbero assorbita fino ad arrivare ad un punto di non ritorno e non poteva permetterselo o almeno non ancora. Mancava ancora un mese, avrebbe avuto tutto il tempo per preoccuparsi.
Un mese per lei, certo, ma sua madre? Un’ombra le  attraversò il volto senza che se ne accorgesse. Non poteva smettere di pensare a lei, non poteva ignorarla come faceva con se stessa, no, ma che fare?

Infondo era lei che si era scelta il suo destino, era lei che aveva deciso di percorrere quella strada senza uscita, era solo colpa sua…immediatamente si morse la guancia con tanta forza da provocarsi un piccolo taglio, mentre gli occhi le diventavano lucidi.
Come poteva avere quei pensieri? Come poteva dare la colpa di tutto a sua madre? Era forse impazzita del tutto??
 
Il cigolare della porta la fece sobbalzare.

Fece appena in tempo ad asciugarsi gli occhi e rindossare la sua maschera di freddezza noncurante, quasi da sembrare strafottente, quando lo vide.
Non si era fermata molto a pensare, come invece di solito faceva, a quello che sarebbe accaduto di lì a poco, era convinta che la McGranitt fosse andata a vedere se il preside fosse disponibile per poterle ricevere. Gli avrebbe rapportato quello che lei aveva quasi (però non) fatto, per poi farle un lungo discorso al termine del quale, forse l’avrebbero punita, però finendola comunque lì.

Quello che invece non si aspettava, sebbene fosse più prevedibile, era di vedere arrivare la professoressa seguita dal suo Capo Casa, che avanzava verso di lei decisamente arrabbiato, scuro in volto, provocandole  un brivido lungo la schiena.




 

L'angolo di Julia

Salve a tutti quelli che arriveranno (se ci arriveranno) fin qui, questa storia è nata diversi mesi fa da un sogno (influenzato, credo da una fan art che vidi il pomeriggio) come molte delle mie storie, però a differenza delle altre che ho scritto finora credo che questa sia più ‘completa’ sotto molto punti di vista, ma diamo tempo al tempo…nel mentre spero che possiate divertirvi a leggerla e seguirla, nella speranza che vi piaccia x3 e vi invito a lasciarmi una recensione, sia positiva che negativa, per farmi sapere che ne pensate :)

Il cognome della protagonista è preso dalla celebre canzone dei Beatles, così come altre cose che vedrete più avanti, mentre i capitoli non sono lunghissimi a posta, perché spero così di aggiornare più frequentemente.

Intanto vi ringrazio per essere qui e ne approfitto per ringraziare le persone che mi stanno sostengono in questa storia così come in altro:
di conseguenza la mia nuova beta e amica Dafne <3,
Grazia (Mmmaya <3 ),
Selene,
Raffaella,
Rem ed Elyl
e soprattutto la mia famiglia.

A presto ;D

JuliaSnape
  
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