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Autore: BrunoMars    21/08/2012    2 recensioni
Due migliori amici,un sogno, diventare qualcuno nella vita e un unico amore infinito che va oltre a qualunque distanza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Adoravo quel mio piccolo angolo di paradiso, quell' altalena, era la cosa più preziosa che fosse rimasta in quel luogo.. L' adoravo non tanto per l' oggetto in se stesso, anzi ormai era vecchia e malridotta, ma per le meravigliose emozioni e ricordi che mi trasmetteva mentre ci andavo. Anche quel giorno come tutti i sacrosanti giorni mi recavo nel mio angolo di paradiso, mi sedevo sull' altalena e mi spingevo da sola, chiudevo gli occhi e iniziavo a raccontare la mia giornata, piangevo spesso, senza rendermene conto, tanto sapevamo dell' esistenza di quel posto solo io e lui; fino ad un anno esatto fa non venivo da sola in questo luogo ma raccontavo delle mie avventure a lui, al mio migliore amico, a quella persona per cui vivo tutti i giorni nella speranza di poterlo rincontrare e avere un suo ultimo abbraccio. E' andato via un anno fa esatto proprio oggi fa un anno, è andato via il giorno del mio compleanno, è partito per inseguire il suo sogno, lui voleva cantare. Quell' anno di differenza che mi divideva da lui, aveva 19 anni, e io 18, aveva finito la scuola, ma io ancora no, mi voleva così bene che l' anno scorso più tosto di farmi andare al ballo di fine anno da sola si imbucò nella festa anche se era un anno più grande; lui era quello che si era fatto sospendere perchè aveva preso a pugni un cretino che mi insultava alle scuole medie. Mi aveva sempre difeso, era stato sempre al mio fianco, a me bastava come amico, anche se mi innamorai follemente di lui dal primo superiore. Non era mai stato arrogante ne viziato o presuntuoso, era un ragazzo d' oro, di una dolcezza infinita; era bellissimo, con quei capelli ricci e quel sorriso mozzafiato. Lo potevo vedere quando volevo, potevo dormire a casa sua per settimane e settimane, come lui poteva fare lo stesso, i nostri genitori, le nostre mamme meglio dire, si conoscono dall' elementari, quindi non avevamo problemi. Non c'era mai stato nulla di più tra me e lui, tranne che un amicizia meravigliosa, indivisibile forse, o era così che io pensavo. Gli era sempre ronzata in testa l' idea di andare via da Honolulu per inseguire il suo sogno; mi ricordo quando una sera d' estate eravamo sdraiati a terra a guardare le stelle e lui canticchiava e io lo interruppi dicendo: Quando andrai via io verrò con te vero? - Nicole, mi sembra ovvio, non potrei mai lasciare la persona più importante della mia vita qui. Io: Poi quando ti troverai una ragazza non la penserai più così! - Scema ma io non potrei vivere senza te MAI. Una sera, la sera prima del mio compleanno venne in camera mia, ma senza avvertire sta volta; era la prima volta che lo vedevo così, era triste, con lo sguardo spento, non poteva mentire, non sapeva mentire, o forse con me non ci riusciva proprio. Io: Cos' hai. -Scusa scusa. Io: Per cosa? - Non pensavo che questo momento sarebbe arrivato così presto, e non volevo che arrivasse proprio sta sera, era andato tutto così bene tutto.. domani è il tuo compleanno e non voglio rovinarlo. Io: Vedi l' orologio? Mancano solo 5 minuti a domani, allo scoccare della mezza notte sarà il mio compleanno, ma prima potrai dirmi questa cosa terribile. - Non ci scherzare su. Io: Ma dai mica starai partendo HAHAhhahahahha. -Si invece, scusa. Io: Cosa? -Sto partendo domani, per Los Angeles.. Io: Io verrò con te giusto? -Tu hai scuola. Io: Io non posso vivere senza te. -Io manco. Io: Perchè hai quegli occhi gonfi? -Per lo stesso motivo per il quale i tuoi lo saranno fra un' ora. Io: Ti prego non ci voglio pensare a domani per ora promettimi che starai con me, e che non mi abbandonerai.. -Non lo farò promesso. Mi venne ad abbracciare, e io ai suoi abbracci non sapevo resistere, lui era il mio mondo il mio tutto, un suo abbraccio mi bastava per farmi sentire a casa, amavo ancora di più quando mi sussurrava: Non piangere tutto si sistemerà, quando mi diceva così io lo stringevo più forte a me, quasi quasi a lasciargli i lividi sul corpo. Anche quella sera piansi abbracciata a lui come una bambina a cui manca la mamma. Ma quella sera qualcosa accadde, qualcosa che cambiò il nostro rapporto per sempre..
  
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