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Autore: LadyProud    21/08/2012    5 recensioni
"Ogni pensatore che vorrà diventare oratore, ogni uomo di spirito e di cuore che vorrà diventare ed essere eloquente, muovere le masse, dominare le assemblee, agitare gli imperi con la sua parola, non avrà da far altro che passare dalla ragione delle idee al dominio dei luoghi comuni."
-Victor Hugo
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio nome è Cliché. 






Buon pomeriggio, mi chiamo Cliché, ho quell’età e sto cercando di fare quella cosa.

Ora, la mia curiosità mi spingerebbe a chiedervi quale situazione abbiate potuto immaginare; tuttavia, sarò io che dissiperò i vostri dubbi, visto che a quanto pare è molto importante avere una propria identità ben definita.

Sono una persona, che sta attraversando quel singolare periodo chiamatoadolescenza e sta cercando di suicidarsi, perché ne ha abbastanza di questa vita dove nessuno la ama o la comprende…

Sono una persona, in preda ad una crisi di mezz’età, che sta disperandosi, cercando in tutti i modi di trovare un senso alla vita vissuta fino ad ora, prima che sia troppo tardi per porre rimedio all’inutilità.

Sono una persona, per la quale ormai è troppo tardi; è troppo tardi per porre rimedio ad uno spreco tale che coinvolge il tempo d’una vita intera. L’unica cosa che rimane da fare, è mettere un punto dove poteva benissimo trovarsi una virgola.

Ha davvero importanza chi sono? L’unico motivo per cui volete conoscere la mia identità, è per poter decretare con assoluta certezza l’utilità della vostra vita; oramai avrete capito che la mia è indubbiamente inutile, e state aspettando che io vi dia i particolari per potervi considerare indiscutibilmente migliori. Porvi al di sopra di qualcun altro vi dà una tale arroganza, che voi considerate motivazione.
Quindi, per dispetto, non vi dirò di più; vi basti sapere che, per quanto vi sforziate, per quando l’attore famoso possa essere diverso dal barbone che dorme nei cassonetti dell’immondizia, alla fine siamo sempre gli stessi luoghi comuni, che si ripetono e si rincorrono da millenni, gettandosi a capofitto verso l’unica destinazione possibile, inevitabile.

Spero abbiate compreso il senso del mio delirante discorso, mie piccole e arroganti creature; per farvelo comprendere appieno, lasciate che vi dimostri quanto il mio folle ragionamento sia valido.
Voi non mi conoscete, eppure poco fa vi ho descritto la mia vita, il mio inevitabile percorso. Probabilmente avrete pensato che io stessi parlando in generale; no, è proprio il mio destino.
Eppure il fatto che abbiate pensato che io stessi descrivendo l’umanità, mi fa sorridere; questo vuole chiaramente significare che ho ragione, e che siamo, siete, sono (ormai, ha ancora importanza?) un cumulo di luoghi comuni, senza nessuna reale importanza.
   
 
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