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Autore: DawnRose    21/08/2012    8 recensioni
Un nuovo anno è alle porte. Tra professori, compiti, terreni, sfide e storie d'amore i nostri amici sperano di passare un anno decisamente più tranquillo... Ma sarà così? Tra nuovi nemici assetati di vendetta, nuovi amici molto "particolari", manufatti pericolosi e avventure mozzafiato riusciranno i nostri eroi a sopravvivere al nuovo anno?
Dal capitolo 12: Diamine, Elin! Sono talmente presa dalla mia litigata con Sulfus che mi sono completamente scordata di lei. -Scusami Elin. Eravamo... indecisi sul da farsi- guardo quel diavolaccio. Quando penso a lui mi comporto sempre in maniera così... sbagliata, distratta, poco da Angel? Oh Sulfus, dovresti tentare i terreni, non me.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Ciao! Si inizia così una fan ficton? Beh... questa è la mia prima ff, quindi siete liberi di tirarmi dietro tutto ciò che trovate! E' un seguito, ambientato dopo "Tra Sogno e Realtà" e parla del Secondo anno dei nostri amici alla Golden School. Ma non vi anticipo altro... Ogni capitolo avrà il tiolo di una canzone. Questo, il primo, si chiama Cupid (da Cupid di Daniel Powter).
Ci sono diversi punti di vista... Spero vi piaccia!
Per la prima volta in questa storia...
Buona Lettura!

CUPID


Un nuovo inizio... Tempo di novità? O forse un modo per riprendere da dove ci eravamo interrotti? Eh già, un nuovo anno riserva sempre moltissime sorprese. Ma prima sarà meglio godersi gli ultimi giorni di vacanza...

< Compiti? >
La faccia di Dolce esprime tutta la sua angelica disperazione.
< Me ne sono scordata... > ammette con ingenua sincerità, per poi aggiungere < Ma le vacanze sono le vacanze, no? A cosa servono i compiti durante un periodo di meritato >{lo sottolinea tre volte} riposo?>
< Hai ragione > la appoggia Miki < Ma il professor Arkhan si arrabbierà molto se scopri che non hai toccato libro durante l'estate! >
Mi intrometto nel discorso < Non devi prenderli come una tortura, Dolce. Pensa ai terreni, e a come, ripassando le nozioni, potrai aiutarli a compiere le scelte migliori >
La Angel sorride < Sul serio? >
< E poi > aggiunge Uriè, < pensa a quei brutti diavolacci! >
< Non farmici pensare... > dice lei.
"Non farmici pensare" penso io.
"Sulfus"
Un solo nome riecheggia nella mia mente. E i ricordi dello spettacolo di quest'estate tornano prepotentemente alla memoria...
...
...
"Con le ali dell'amore ho volato oltre le mura, perché non si possono mettere limiti all'amore e ciò che amor vuole amore osa"
Mi disse lui, e non recitava...
...
...
"M'ami tu? So bene che dirai "sì" e io accetterò il tuo verbo; però, se giuri, potresti riuscir falso: agli spergiuri degli amanti, Giove dicono ride"
Perchè le mie battute altro non corrisponevano che alla voce del mio cuore...
...
...
"L'amore corre ad incontrar l'amore con la gioia con cui gli scolaretti fuggon dai loro libri; ma l'amore che deve separarsi dall'amore ha il volto triste degli scolaretti quando tornano a scuola."
Ma io, tornando a scuola, ti rivedrò; e allora sarà il sorriso a comparire sul mio volto...
...
...
"Sembrate veramente Giulietta e Romeo" sono stati i commenti dei terreni dopo il nostro spettacolo. Ricordo solo di essere arrossita come un peperone.
Dobbiamo parlare, io e Sulfus, di noi, di ciò che provavamo l'uno per l'altra, dell'amore che ci legava.
Dobbiamo farlo subito, immediatamente.
< Cosa c'è Raf? > mi chiede Uriè preoccupata. < Niente > rispondo io, come se nulla fosse {e meno male che sono io quella che sa usare il potere "Think Fly"}.
Probabilmente la mia inquietudine mi si legge in faccia. Sarà, ma ho un brutto presentimento...

Nel frattempo, in un luogo misterioso che tutti conosciamo benissimo...

< Non è per questo... >
< Ah, no e tu come te lo spieghi? >
< Maledetti sempiterni! Quello che voglio è distruggerli definitivamente!>
< Vogliamo... Siamo una squadra, no? >
Li guarda ormai da ore, e la sua testa quasi scoppia a causa del loro frastuono.
Batte il capo contro la parete della sua prigione, disperato. Quello è il pandemonio, il caos più assoluto. Guarda oltre i muri di cristallo, notando le altre entità immerse nel loro continuo, rumoroso, disordinato litigio.
Eppure ha bisogno di loro. Le catene magiche sono più forti di lui e da solo non sarebbe mai riuscito a evadere, ma "collaborando", forse...
Ride: la libertà è distante un soffio.
E allora si sarebbe vendicato...

La musica ad alto volume invade tutta la stanza {o meglio, tutto il mio covo}
Sembra che un uragano abbia attraversato l'intera camera e che nessuno abbia osato entrarci brandendo uno strofinaccio.
"Probabilmente a Raf verrebbe un colpo entrandoci" {e poi avrebbe l'insano impulso di riordinarla, me lo sento...} penso ma quello è il mio adorato disordine in stile Devil.
Raf, ormai non faccio altro che pensare a te, aquell'angioletto tutto zucchero che ha conquistato il mio cuore {e, a dir il vero, sei anche un'eccellente baciatrice... Si dice così, giusto?}
Presto l'avrei rivista... Un Devil sano di mente non avrebbe detto così! Eppure non posso fare a meno di pensare a quel pennuto con l'aureola... Dopo lo stage estivo, dopo che mi aveva confessato che si, mi amava, e che avremmo discusso a scuola del nostro destino... Beh, avevo desiderato con tutto il mio cuore che le vacanze passassero in un lampo per rivedere i suoi occhioni color del mare...
Lo ammetto: sono decisamente fuori di testa.


Le onde si infrangono sulla battigia, provocando quel suono così rilassante, direi celestiale, che, dolcemente, si riversa nei miei timpani.
Le grida dei gabbiani, il rumore del vento... Altri suoni riempiono l'idilliaco quadretto. E il respiro di Elin, soprattutto il suo respiro...
Afferro saldamente la sua mano, lei se lo lascia fare. Elin. Sembra che si sia buttata nell'armadio bendata e ne sia uscita vestita alla caz... Alla caso!
{Si sa, gli Angel non dicono queste cose}
Indossa un abitino di sangallo bianco, tutto pizzi e merletti, con leggins di simil pelle nera e zeppe rosso fuoco. Inoltre è avvolta nel pesante giubbotto di pelle di suo fratello, dal quale è assolutamente inseparabile nonostante sia più grande di lei di almeno due taglie. Il risultato, si può dire, è alquanto... "slandronato": si tratta del classico abbigliamento che Clarissa, la mia terrena, avrebbe definito, in maniera sprezzante, "da catechista sadomaso".
Tuttavia, per me, Elin è bellissima anche conciata in questa bizzarra maniera.
Lei mi fissa negli occhi, poi con la sua voce profonda e roca sussurra un'unica parola:
< Leo >
Mi sento avvampare. Non oso pensare al colore che ha assunto il mio volto... Fucsia? Bordeaux?
In ogni caso, se Elin fosse stata meno svampita {mi dispiace dirlo, ma, certe volte, lo è proprio...} si sarebbe accorta che morivo dalla voglia di baciarla. Ma non è una dichiarazione d'amore, aimhè, quella che vuole farmi.
E’una domanda. Una semplice, triste, diretta domanda.
< Cosa credi che succederà? > il tono di voce è triste, disilluso forse.
Va bene: anche questa volta mi è andata male. Non si èvoltata per dirmi "Leo, me ne sono accorta solo ora, ma volevo dirtelo: ti amo" {Mio desiderio numero uno}, oppure"Leo ti prego per favore liberami da..."
< Cos'è questo silenzio gente!! >
Corredato dalla sua voce a 123 decibel da scimmia urlatrice Pau, alias "il mio Devil" {o forse dovrei chiamarlo il mio "impiastro"? O la mia "quotidiana rottura di scatole"?} compare magicamente all'improvviso {come suo solito, specialmente quando mi trovo in compagnia di Elin...} interrompendo la mia frase, ovvero "Leo ti prego, per favore, liberami da quel diavolaccio di Pau!"
< Salve Pau > lo saluto con il tono più scocciato che un Angel possa permettersi. Elin, incurante come suo solito delle nostre "divergenze" lo saluta con un cenno della mano, sorridendo a trentadue denti.
< Salve Leo, cos'è stai facendo visita ai tuoi parenti per caso? Sai: tu hai la stessa verve di una cozza... > {giuro che prima o poi gliele faccio rimangiare queste cose, VETO o non VETO...}
Pau non fa caso ai miei pensieri, e al mio ghigno minaccioso {ma quanto può essere minaccioso il ghigno di un Angel mi chiedo?} che compare sul mio volto ogni volta che lui apre bocca; al contrario ignora completamente la mia reazione, rivolgendosi direttamente alla ragazza.
< Elin, dio stai benissimo. Di la verità: ti sei appena svegliata dopo un rave party? >
Lei lo fissa con aria perplessa. Le sue iridi verdi si dilatano a tal punto che sembrano inghiottire l'occhio intero. Uno sguardo innocente compare sul suo volto, {È così carina quando fa così...} tant’è che anch'io imito il suo sguardo, fissando Pau, che prontamente replica:
< È un complimento in stile Devil! >
Elin sospira, mentre io gli chiedo senza molti fronzoli:
< Cosa c'è >
< Leonidas... > inizia lui. {Quando mi chiamano col mio vero nome c'è sempre da preoccuparsi}
< Elin, vai a casa > sussurro alla ragazza, che, però, si pianta davanti a me a braccia conserte.
Sbuffo scocciato. {Perchè fai così, Elin? Sei così testarda, certe volte...}
< Perchè non volete mai mettermi a corrente di queste cose. Dopotutto sono anch'io una sempiterna > ruggisce lei < Anch'io ho il diritto di sapere! Invece non mi dite mai nulla... >
Di nuovo. Ogni volta che Elin si lamenta io non riesco a dirle di no. Non ce la faccio. Quel NO rimane bloccato nella gola, e non riesce a salire fino alla bocca.
E’ Pau, per una volta, a parlare per me:
< Elin, tu non fai parte di una schiera, né di quella angelica, né di quella diabolica. Non ti è dato sapere. Ora vai a casa. > {Toh, una buona volta che un Devil dice una cosa giusta. Devo segnarlo sul calendario}
Lei ci guarda indispettita. Il suo sguardo passa rapido da me a Pau, dal Devil all'Angel. I suoi occhi da gatta, verdi, sono assai inquietanti.  
< Vorrà dire che tornerò a casa > dice, avvolgendosi sempre più nel suo chiodo nero, così simile a una coperta di pelle. E se ne va, in silenzio, senza neanche salutare.
< Quanto ci scommetti che non tornerà? > chiede Pau.
< Sembra una bambina quando fa così >
< É una bambina... Anche se sembra molto più grande. In fondo non ha neanche quindici... >
< Non avevamo una sfida in sospeso, noi due? > Interrompo lo spinoso discorso-Elin prima che possa degenerare. < Sul serio? >
< Si, e se non starai attento può darsi che a Clarissa spunteranno le ali e l'aureola tanto sarà buona >
< Che schifo! > esclama il Devil disgustato.
Ed Elin è, almeno per questo pomeriggio, un argomento chiuso.


Nota: le citazioni nella parte di Raf sono relative all'opera "Romeo e Giulietta" di William Shakespeare.
Al prossimo capitolo...

Dawn
  
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