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Autore: zero2757    21/08/2012    0 recensioni
Fin'ora aveva solo sussurrato un misero '>mi dispiace tanto' e quella rabbia impotente, che per settimane l'aveva accompagnata si ripresentava più forte di prima.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nana Komatsui, Nobuo Terashima
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Premetto subito che questa è la mia fiction su 'Nana' e sono abbastanza nervosa. Ho sempre pensato che, se Hachi, avesse avuto la forza di parlare le cose sarebbero andate diversamente.
Se non si fosse lasciata trascinare, ora, sarebbe più felice. Ed è per questo che ho scritto tale fic. Volevo far trasparire questa possibilità, di una felicità genuina fatta di sentimenti e non di solo cose materiali. Come in fondo è il suo rapporto con Takumi. Spero vi piaccia, un kiss!!
Micheila Shinichi Roses Hideki! <3




A Little Pain


«Ti prego Hachiko dammi una spiegazione, una qualsiasi. Sarei disposto a crederti anche se dovesse essere una bugia, te lo giuro!»*
Hachi ostentava a credergli, perché era già pronto, con la chitarra posta sulla sua spalla. Stava per andarsene, ma le lacrime non vollero sapere di fermarsi. Fin'ora aveva solo sussurrato un misero 'mi dispiace tanto' e quella rabbia impotente, che per settimane l'aveva accompagnata si ripresentava più forte di prima.
Poté sentirlo sospirare, tra un singulto e l'altro, un borbottio indefinito. Si sentiva sporca, perché il figlio che portava in grembo non era suo, ma di Takumi.
Si sentiva sporca perché era come se l'avesse tradito, anche se non era così.
Sentì Nobu fare un ulteriore passo verso l'ingresso e fu lì, che la 'Nana Komatsu' di un tempo svanì. Volente o nolente, prima o poi avrebbe dovuto affrontare le situazioni, e non farsi più travolgere da esse come un fiume in piena che straripa gli argini.
Non seppe neanche lei la forza dove la trovo', si alzò in piedi e lo raggiunse, stupendolo.
«Se... secondo la dottoressa, sono di sei settimane!» quasi urlò quella frase così liberatoria, fu in quell'esatto momento che si ritrovò a sperare. Era come una piccola fiammella nel petto incominciasse a vivere.
«Noi -continuò- ci siamo messi insieme da poco, pochissimo. Quindi, questa gravidanza già persisteva, senza che io me ne fossi accorta. Ti chiedo scusa per non avertelo detto ma, te lo giuro!
Non ti ho tradito. Quando sono venuta da te, quando ti ho detto che era finita, non ho mentito. Solo Takumi, non so per quale assurdo motivo, ha pensato che stessi ancora con lui, nonostante gli avessi detto di non volerlo più rivedere.
Credo abbia attribuito le mie parole al capriccio di una bambina viziata, ma non è così. Non dubitare dei miei sentimenti Nobu!
Per la prima volta, dopo vent'anni, i sentimenti che provo non sono puramente egoistici come lo erano con Shoji o Takumi. Per la prima volta mi sono ritrovata a volermi prendere cura di te, dammi questa possibilità» vomitò tutte le parole come fossero un macigno da scaraventare via, le lacrime, comunque, non le si fermavano e Nobuo era ancora con la mano protesa verso la maniglia della porta di ingresso.
Quella sola mano sospesa, le procurò comunque dolore, non voleva che se ne ansasse e forse quello era il primo atto di maturità compito che faceva verso quella situazione e se stessa. Chissà come, aveva trovato il coraggio di reagire e di farsi forza.
«E con il bambino? Che farai?» chiese Nobuo, la mano sempre sospesa a mezz'aria come fosse un pendolo pericolosamente affilato, pronta a ferirla.
«Non lo terrò. Non perché già non lo ami, ma semplicemente perché non ho soldi. E nonostante la proposta di Takumi sia allettante dal lato economico, fa pena un bambino con una madre così malinconica** non pensi? E in più, che senso ha sposarsi o mettersi assieme a qualcuno se non lo ami davvero?» era quasi una domanda rivolta a se stessa più che al ragazzo di fronte a lei. Si chiedeva il perché di tante azioni commesse nel passato, come il mettersi con il fedigafo di Shoji o concedersi così facilmente ad Asano.
Ci fu un tonfo, ma Nana non se ne poté preoccupare più di tanto, perché le braccia esili di Nobuo, l'avvolsero in un abbraccio pieno di significato. Nana sorrise, quando sentì le lacrime del giovane scenderle giù per il collo. Per la prima volta capì che non era sola, e da quell'intimità così palpabile si lasciarono andare ad una notte piena d'amore.

Pochi giorni più tardi, Nana Komatsu si trovava in ritiro con i Black Stones. La gravidanza interrotta, non fu facile da affrontare ma grazie a quel gruppo squinternato di persone era riuscita a non cadere nel baratro della depressione.
Era stata assunta dalla Gaya come assistente d'ufficio, ma grazie a Kawano era riuscita comunque a rimanere vicino a tutti loro, soprattutto a Shin che aveva incominciato a chiamarla affettuosamente 'Mamma', e a trasferirsi nello stesso loro 'Dormitorio'.
Adesso era veramente felice, nonostante le avversità.



Non m'importa chi o che cosa sceglierai, l'unica cosa che conta è la tua felicità.***



-Fine.



* Nobuo Terashima;
** Jun Saotome;
*** Nana Osaki

   
 
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