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Autore: Holyheadharpies    21/08/2012    3 recensioni
Lettere che non arriveranno mai al destinatario, pensieri, sfoghi, scuse.
Le si scrive per sfogarsi, spesso per sentirsi in pace con se stessi.
Varie One-Shot per scoprire i pensieri più intimi di alcuni dei personaggi più celebri di Harry Potter.
Dal testo:
-Lo so, non avrei mai pensato di scriverti. Non anche io..-
Si può mentire agli altri, ma mai a se stessi
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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                                                  Cry, throw it out there..

 

 

Cara Mezzosangue,

come va con Lenticchia? Scommetto che ti rende felice ed irritante proprio come a scuola.

L’ho capito subito che gli andavi dietro. Eri sempre sul piede di battaglia quando stavate insieme. Lo eri anche con me, ma per altri motivi.

L’ultimo anno ad Hogwarts è stato il peggiore in assoluto. Non per la guerra, no. Non è stata niente in confronto al saperti membro ufficiale del trio con la taglia sulla testa più grossa del mondo magico. Hai rischiato la vita molte volte quell’anno, quando hai accompagnato Potter nella sua missione suicida? Sono certo che Weasley c’è sempre stato per te. Devo ricordarmi di ringraziarlo, magari scrivendogli una lettera simile a questa, che chiuderò ermeticamente nel cassetto.

Io nel frattempo mi sono sposato e ho avuto un figlio, al quale cerco di insegnare che non c’è differenza tra Purosangue e nati Babbani. Voglio che almeno lui riesca a seguire il suo cuore indipendentemente da un banale stato di sangue.

Tra un paio d’anni ci rincontreremo di nuovo alla stazione di King’s Cross; mi è giunta voce che hai un figlio della stessa età di Scorpius e che è stato ammesso ad Hogwarts.. Capelli rossi, vecchia toga di seconda mano, deve essere sicuramente un Weasley.

Cosa penserai di me stavolta?  Non avrò il coraggio di salutarti, lo so già, ma tu guardami Granger, indugia pure sulla persona che sono diventato. Almeno avrò un nuovo ricordo di te a saziarmi per altri diciannove anni. Quelli precedenti li ho consumati di lacrime e rimpianto, fino a consumarli.

 

Sai qual è stato il suono più melodioso della mia vita? Non certo quando Astoria Greengrass ha detto “lo voglio” davanti ad un altare, prendendomi la mano. E’ stato il suono del palmo della tua mano calda, viva, che si infrangeva sulla mia guancia, schiaffeggiandola con rabbia.

Ho sbagliato tutto con te, me ne rendo amaramente conto. Spero che un giorno, seppur lontano, tu possa perdonarmi.

O che io possa perdonare me stesso.

 

Il ragazzo che ha fatto tutte le scelte sbagliate.

  
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