Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: Anima Evans    21/08/2012    2 recensioni
Può un uomo pazzo diventare pazzo d'amore?
può una ragazza coscienziosa perdere ogni cognizione?
Si, a wonderland
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Londra, 20 Maggio 1925

Quella mattina la piccola Alicia era andata a trovare la nonna con sua mamma Beth. Alicia aveva i capelli castano chiaro e gli occhi verdi, la carnagione pallida e le guance rosee erano puntellate da lentiggini appena visibili. Sembrava una bambola per come era graziosa e ad ogni persona che le rivolgeva parola gli rispondeva con educazione e un grande sorriso. Quella bella mattinata primaverile, la piccina aveva messo nel cestinello di vimini dei panini al latte, marmellata e biscotti piu un bel libro da leggere alla nonna. Dopo di che indossò un vestitino azzurro puntellato di piccoli fiori bianchi che apparteneva proprio lei e che metteva sempre quando la andava a trovare. Erano quasi arrivate e la carrozza si fermò davanti ad un edificio in muratura, con dei mattoncini bianchi e il tetto di un grigio fumo che quasi cozzava con il giardino rigoglioso e il sentiero ciottolato dove ora Alicia camminava. Il suo sguardo era rivolto alle scarpe di vernice nera lucida che riflettevano il sole per poi sentire una voce femminile, gracchiante

«Hey piccola…»

Disse la donna e la bimba alzò i suo occhioni verdi per poi dire allegra

«Nonna Alice!»

E correndo la abbracciò forte. La donna era un anziana vecchina che aveva i capelli di un grigio pallido quasi bianco e gli occhi azzurro ghiaccio che avevano un po’ perso l’antico splendore, era ricurva su di lei e sedeva su una sediola a dondolo di vimini con un cuscino morbido che profumava di lavanda, colorato di lilla. La signora non ricordava chi fosse lei, ne chi fosse la bambina e cosi la guardò negli occhi

«Piccolina…ma chi sei tu?»

Le chiese e lei diligente rispose

«Mi chiamo Alicia Liddell e ho 6 anni. Mia mamma si chiama Beth e mio padre John e tu sei Alice Kingsley, la mia nonnina che mi racconta la storia del paese delle meraviglie.»

E la donna, come se si fosse risvegliata da un sonno abbracciò la piccola e disse

«Bambina mia…che bello vederti»

Disse dandole un abbraccio caloroso per poi carezzarle il tenero visino, mentre la mamma di Alicia le guardava e qualche volta leggeva un libro. Alicia andò da lei e dal cestino prese
un biscotto che morse sbriciolandosi la faccia

«Nonna nonna….mi racconti la storia di quel paese? »

Chiese la bimba allegra e la nonna dopo aver bevuto un sorso di thè alla rosa disse

«Va bene piccola…Allora…Avevo circa la tua età quando per la prima volta andai in quel bellissimo paese. Era un giardino enorme, sia per larghezza che per lunghezza, c’erano fiori e piante di ogni tipo e di piu strane al mondo. Anche gli animali erano assurdi…c’era un coniglio in panciotto che mi tirò per mano dicendomi che era tardi, c’era il Brucaliffo che era un bruco gigantesco che fumava e parlava senza senso…e poi una regina di cuori che tagliava teste e poi…»

E la bimba impaziente come tutti i suoi coetanei disse

«E poi c’era il cappellaio! Com’era?»

Chiese e la nonna iniziò a raccontare come se stesse parlando di un amore di gioventù

«Era…matto…. Assolutamente andato. Aveva un cilindro bucato e malconcio, una giacchina color cioccolato e dei pantaloni borgogna a righine, sotto la giacca aveva un gilet nero a rombi asimmetrici bianchi e un grande fiocco a pois scuro con pallini giallini e fucsia sfumati di bianco. Le maniche erano merlettate e le mani avevano dei guantini senza dita in stile tartan marroni, ai piedi portava scarpe marroni senza lacci e le calze a righe multicolori che sbucavano festosi dai pantaloni troppo corti.»

L’anziana sospirò e disse poi

«Aveva i capelli color pel di carota, ricci e dritti e le sopracciglia dello stesso colore, molto folte. Gli occhi erano verdi prato e intorno c’erano degli aloni: azzurro per il destro e fucsia per il sinistro, la sua carnagione aveva un colore bianchissimo, come la neve a Dicembre...»

L’anziana vecchina sorrise al ricordo di quel uomo strampalato

«Era una brava persona, con l’animo nobile e devoto nonostante avesse qualche raro scatto di ira. »

Disse poi nostalgica quando poi la mamma richiamò la bambina, era ora di tornare a casa

«Nonnina io devo andare…ci vediamo la prossima settimana!»

Disse allegra baciandogli la guancia rugosa

«Ciao piccola Alicia…»

Disse la vecchina, chi avrebbe piu pensato che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto sua nonna viva.

   
 
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