Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Trick    06/03/2007    33 recensioni
Una piccola folla di persone, alcune che lo salutavano con la mano, altre che levavano i bicchieri, rispose al suo sguardo.
"da Harry Potter e l'Ordine della Fenice".

Sirius Black e Remus Lupin guardano la vecchia fotografia magica. E i ricordi riafforano.
Genere: Drammatico, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
favola

Disclaimer: All publicly recognizable characters, settings, etc. are the property of their respective owners. The original characters and plot are the property of the author. The author is in no way associated with the owners, creators, or producers of any media franchise. No copyright infringement is intended.







Destinati a diventare fantasmi

di Trick





«Remus, se non ti dai una mossa faremo questa foto quando avremmo già i capelli bianchi!» brontolò Sirius Black. «Senza offesa, professore» aggiunse in fretta, voltandosi verso Albus Silente.
Il vecchio mago scoppiò a ridere. «Nessun risentimento, Sirius!» esclamò con un gran sorriso. «Confesso di aver scoperto solo recentemente che il gentil sesso trova le chiome candide – e qui ti cito le testuali parole – magnificamente sexy».
Il giovane mago, colto alla sprovvista da quell'osservazione, sputacchiò parte del vino elfico che stava bevendo.


Sfioro con un dito il volto del ragazzo della fotografia.
E chi ci pensava, allora, ad Azkaban?



«Ehi!» strillò Peter Minus, mentre il getto di vino lo colpiva in pieno.


Peter... perchè?


«Frank!»
Alice Paciock stava fissando il marito con aria severa. «Frank, per tutti i folletti, è già il quarto bicchiere che bevi!»
Per tutta risposta, Frank Paciock le cinse la vita con un braccio e la baciò appassionatamente, scatenando un coro di applausi e ululati.


«Madame e messere, stasera offro io! La mia signora è in dolce attesa!» La tua voce esaltata mi rimbomba nelle orecchie un'altra volta, mentre vi guardo sorridere.


«Ah, be'...» mormorò lei con un sorriso malizioso, dopo che le loro labbra si furono staccate. «Se la metti su questo piano...»


«Non c'è nulla in questo mondo in grado di fermare l'amore, Remus, neppure la tua licantropia».
Mi scostasti un ciuffo di capelli dal viso, con quella dolcezza di cui solo tu sembravi disporre. «È ora che te ne renda conto».
Dio, quanto ti sbagliavi, Alice...



«Lupin, ma che stai facendo dietro quel dannato marchingegno!?» sbottò Malocchio Moody, mentre il suo nuovo occhio sinistro esaminava curioso la Macchina Fotomagica.
«Ah, Malocchio...» disse James Potter con aria risoluta. «Te lo spieghiamo Edgar ed io cosa sta facendo là dietro quello sporcaccione!»


«Voldemort ci sta cercando? Bene, avrà quello che si merita!»
Non hai idea di quante lacrime ho versato quella notte, amico mio.



«Lupin, hai bisogno di una donna vera!» gridò Edgar Bones con un sorriso raggiante. «Domani ti presento mia sorella!»


Alla fine, non fosti tu a presentarmi Amelia. Il destino ci fece incontrare alla tua cerimonia funebre.


«Fabian, cos'hai fatto qui?» domandò curiosa Dorcas Meadowes, indicando un leggero livido sul viso del giovane.


«Sirius...»
«Remus! Che succede?»
«Dorcas è morta... stanotte».



Fabian Prewett si toccò leggermente lo zigomo e sorrise. «I miei nipotini... non puoi immaginare quanto siano pestiferi».
«Non dargli retta, Dorcas» disse Gideon Prewett, mentre offriva galantemente un bicchiere di vino alla strega. «Sono adorabili, è lui che ha dei problemi... qui dentro».
E colpì il fratello con una manata violenta sulla fronte.


Sorrido tristemente, mentre il ricordo della prima volta in cui vidi Molly Weasley riaffora dalla mia memoria.
«Le mie più sentite condoglianze». Fu l'unica cosa che riuscii a dire.


«Remus!» urlò Elphias Doge dall'ultima fila. «Vuoi che ti porti le istruzioni, vecchio mio?»
«Basta che non gli porti anche quello stupido cappello, Doge!» ribattè sarcastico Sturgis Podmore.
«Almeno lui qualcosa sotto il cappello ce l'ha, Sturgis!» gridò Caradoc Dearborn, semicoperto dall'imponente figura di Hagrid.
«Mi stai dando dell’ignorante, Caradoc?»
«Certo che no...» rispose l'altro, ironico. «Figurati, Sturgis... sono già in troppi a farlo.»
«Sei finito, Caradoc!» urlò battagliero Sturgis, prima di scavalcare il tavolo e saltare addosso al compagno.


«Ci vediamo alle nove, al Paiolo Magico, ok, Sirius?» mi dicesti, mentre infilavi il mantello. «E vedi di essere puntuale, questa volta!» aggiungesti con un ghigno.
Ti aspettai seduto al tavolo del locale per ore.



«Incantesimi RivoltaPelle su una capra viva, signor Aberforth? - esclamò scandalizzata Emmeline Vance.
Aberforth Silente scosse la testa. «Oh, no, signorina Vance! Non era una capra! Era un Fornuncolo Gallico», concluse con noncuranza.
«Ehm...» balbettò incerta Emmeline, lanciando un'occhiata preoccupata a Marlene McKinnon, alla sua destra.
- Signor Aberforth, cosa dovrebbe essere un Fornu... insomma, Fornu-quello?» chiese Marlene, ancora incerta se si trattasse di uno scherzo o meno.


"McKinnon assassinati", era il titolo che troneggiava sulla Gazzetta del Profeta quell'afosa mattina di luglio.
Mi lasciai cadere sulla sedia più vicina, e affondai il viso fra le mani.



«Vi stracceremo alla prossima partita, Lux» sibilò minaccioso Benji Fenwick al piccolo Dedalus Lux . «I Tornados non hanno scampo!» concluse, colpendo con un poderoso pugno il tavolo.
Dedalus Lux si arrampicò su una sedia e si erse in tutta la sua minuta altezza.
«Senti un po', sottospecie di Bubotubero tutto muscoli e niente cervello» squittì spazientito, «non ti è passato per la testa che se i GreenWizards non hanno ancora vinto una sola partita del campionato, un motivo deve esserci!? Inizia a fare testamento, perché vi faremo a pezzi, Fenwick!»


Non dimenticherò mai quella notte... raccogliemmo pezzi del suo corpo fino all'alba successiva.


«Andiamo, Ded, che poi ci scoppi» lo interruppe Hagrid, con un gran sorriso, sollevandolo senza la minima fatica dalla sedia e depositandolo a terra con la stessa grazia che avrebbe potuto offrire a un sacco di patate. «Remus ci è riuscito a far andare quella cosa, facciamoci la foto».


«Era ora, Lupin!»
«Ve l'avevo detto che dovevate dargli le istruzioni!»
«Lupin, non fare come al solito! Mia sorella è una bella donna!»
«Pensavo di dover tirar fuori il sacco a pelo!»
«È l'ultima volta che lo fate macchinare con quell'arnese, vero?»
«Un applauso a Remus, che è stato capace di posizionare una Macchina Fotomagica in soli trentacinque minuti!»
Le mani dei membri dell'Ordine della Fenice batterono all'unisono per almeno dieci secondi, accompagnati da fischi ironici, battutine volgari, e imbarazzanti commenti sulla scarsa famigliarità di Lupin con le Macchine Fotomagiche.
«Povero, Remus...» sghignazzò Lily Evans all'orecchio del giovane licantropo, mentre si preparavano alla tanto agognata fotografia. «Nessuno ti capisce» disse, baciando affettuosamente la sua guancia. Lupin si voltò a guardarla e sorrise.
«Lily, come farei senza di te?» rispose scherzosamente.


«Non sono io la spia, Lily...» mormorai sotto la pioggia, con un filo di voce.
«Lo so, Remus». Pronunciasti quelle parole in un sussuro che racchiudeva tutta la fiducia che il mondo non era in grado di dare a me. «Tu non sei capace di tradire qualcuno. E neanche Sirius lo è».
Dimenticai quelle parole poche ore più tardi, mentre fissavo gli Auror del Ministero trascinare via Sirius, con un'immensa voglia di morire.



«Sorridete!» gridò James Potter. «E pensate a quando riguarderemo questa foto fra quindici anni, e ci diremo: "Ma guarda che capelli da deficiente aveva Sturgis!"».

Fantasmi.



   
 
Leggi le 33 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Trick