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Autore: TerryWolf    22/08/2012    1 recensioni
Gli irlandesi sembrano folletti . Sì,Lex sembra avere una di queste caratteristiche : è così che la definiscono i pestiferi gemelli Ellen e Leonel, bimbi di 7 anni di una bellezza spietata. I figli della proprietaria del pub situato a Dublino in cui lavora Lex , sembrerebbero essere indubbiamente non umani. Dopo l'incidente che hanno combinato , il fatto che sia diventato uno scoop di un nerd giapponese, sembra essere un danno irreparabile. Lex è scossa dall ' avvenimento e cerca di minacciare il ragazzo, ma allo stesso tempo è curiosa di sapere. Cosa sono realmente quei bambini?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

 
Il suo arrivo a Dublino fece traboccare l’acqua dal vaso di Dio, ma non ci face caso : la pioggia era sua amica; quante volte aveva passato attimi della sua vita a riflettere con essa? Quante volte aveva sentito rompere la sua solitudine con quel rumore familiare? Tante.  Tirò un sospiro di sollievo alla vista delle luci colorate della grande capitale, il carburante della sua Alfa Romeo era andato a farsi fottere lontano chissà da quante miglia da lì ; il pericolo era la sua sfida preferita.  Quale modo migliore era più semplice di mischiarsi fra la gente dei pub affollati per non dare troppo nell’occhio? I graffi delle sue lotte contro bestie selvatiche sgocciolavano un po’ , ma lui era distratto dalla nuvolette di vapore che riusciva a produrre  dalla sua bocca per l’aria fredda : fece un lieve sorriso al ricordo della sua infanzia felice e trovò il coraggio di entrare nel primo pub che gli capitò a tiro. Come ci si aspettava dal sabato sera , la gente intorno si stava divertendo da matti da almeno qualche ora; storse il naso al sentire la musica pop entrare nelle sue povere orecchie :
-No, no, il metal è il migliore! - 
Fece largo tra la folla per scambiare quattro paroline con quel negro laggiù, ma il suo stomaco ebbe la meglio.
La testa gli pulsava terribilmente, doveva ricaricarsi con qualcosa da mettere sotto i denti e qualche buona birra : si lanciò al banco, seduto composto su uno sgabello rosso che si contrastava dal nero tetro del suo abbigliamento , da vero metallaro. Quando  alzò lo sguardo, si accorse che una ragazza dal viso contornato di lentiggini lo stava fissando con aria preoccupata come se provenisse dall’ Inferno.
-Che hai da guardare?!- domandò seccato.
-….Tieni, cerotti di tutte le misure , offre la casa! –
- Tsk, non ho bisogno di questa roba appiccicosa per stare meglio.-
La barista sbuffò come se stesso pensando: “Ohoh, ecco che arriva il cliente difficile di stasera!!”
Ordinò due sandwich con tonno e maionese , abbinati a un bicchiere di birra Guinnes. Il ragazzo alzò la sua bibita verso la luce : il liquido da scurissimo divenne di un color rosso rubino, come il sangue che aveva visto fin troppe volte in vita sua. Un giorno li avrebbe sterminati tutti …. Quei dannati vampiri. Mandò giù la rabbia bevendo avaramente. Quella sottospecie di elfo non riuscì a trattenere una risata : ma per chi l’aveva scambiato, per un clown forse?
-Hai della schiuma addosso al viso. Sembri un Babbo Natale fuori stagione. –
-Maledetta  Guinnes!- si ripulì in fretta.
- Non sei di queste parti vero? Hai un accento del Nord …-
- Senti, Spiritello dei miei stivali, non sono affari tuoi!!-
-Modera i toni o ti spacco il tuo bel faccino! Bel soprannome, ma preferisco Lex. –
Adesso questa Lex aveva cominciato a scaldarsi. Perfetto. Due teste calde che non avrebbero migliorato la situazione.
-Sei abituata ad attaccar briga , eh? –
sorrise malizioso alla sua simile ; lei roteò i suoi occhioni verdi verso il lavandino :
-E’ il mio più grande difetto, sono irascibile. -  ,  si  distrasse per lavare il piatto dei sandwich: -Non mi capita nemmeno di dare troppa confidenza agli sconosciuti, pensa te. Sarebbe educato ricordarsi il nome del proprio nemico. –
- Certo, vuoi anche il mio numero, Cappuccetto Rosso? – fece una risata amara, nel suo nuovo ruolo del lupo cattivo : - Mi chiamo Percival. Percival Lovelock.-
- Il cognome dice tutto quindi. – sorrise Lex.

______________________

 
Il mio fu un sorriso forzato, la solita tattica del buon viso a cattivo gioco: l’idea che stessi flirtando senza volerlo con quel tizio mi diede i nervi, dovevo svignarmela e in fretta. Ma c’era qualcosa che mi costringeva a restare ; i suoi occhi grigi come la strada ( dove avrei voluto tanto sbattergli giù quell’ espressione irritante)  mi risucchiavano come una calamita e i suoi capelli scuri spettinati mi imploravano di darci un bel taglio prima che il loro padrone avrebbe potuto assumere l’aspetto di un
 esaltato.   
-Fanno 10 euro.- dissi gelida.
Colsi in Percival uno sguardo sorpreso :
-Così tanto?-
- Se dobbiamo avere le Guinnes  direttamente dalla fabbrica, sì. –
- C’è per caso una sala da biliardo in questo postaccio? –
- Ehi, non cambiare discorso!!!  Comunque, sì, là in fondo in quella porticina vicino al DJ. -
- Perfetto.- fece per andarsene.
- E IL CONTO?!- urlai.
-Pago dopo. – mi fece la linguaccia ; che tipo, l’avrei preso a calci là in mezzo. Spostai il mio sguardo verso Rowan che si esibiva da rapper intorno a delle ragazze carine che stravedevano per lui, quasi invidiavo il suo divertimento.
Neeva era presa a servire ai tavoli seguita a ruota da Ellen , così graziosa che i clienti ne rimanevano affascinati e di tanto in tanto non risparmiavano dei complimenti alla “mamma” . La mia amica  stava a suo agio , parlava con chiunque e che parlantina! Ecco da chi aveva preso il vivace Leonel , che nel frattempo si divertiva a giocare con il mio cane : incredibilmente riusciva a sopportare le sue manie da sceneggiatore.
 Finito il mio turno dopo le mezzanotte, uscii nel cortile per raggiungerli e sistemai una cassa delle birre all’ingiù per farmi una sedia :
-Come va la vita?-
- Stiamo giocando a Last Wolf!-
- Suppongo che sia uno dei tuoi tanti videogiochi.-
- No, me lo sono inventato io! – legò le braccia, da vero duro: - Akira è l’ultima specie di lupo rimasta al mondo nel 2999. –
- Oh, che fantasia spettacolare! – sorrisi divertita.
Alzai gli occhi al cielo scuro, così belle, le stelle brillavano di luce propria: avrei voluto tanto essere come loro e rompere il ghiaccio nella mia vita monotona, ci sarebbe voluto qualcosa di speciale come….
Una stella cadente?!?
Guardai stupita  quella scia di luce andare in periferia , quasi non mi morsi la lingua dalla sorpresa. Stelle cadenti in autunno inoltrato?
Pazzesco!!  Sarà stato il fatto che avevo lavorato troppo o che mi ero arrabbiata con Percival tanto da sprecare le mie energie , che improvvisamente in quel momento mi sentii debole e assonnata : fu un colpo di sonno davvero bizzarro.
Mi svegliai di soprassalto come se avessi dormito un eternità e ci fu l’orologio del corridoio a confermarmelo : erano le due di notte… Gesù, mi ero persa davvero tanto! Il pub cominciava a svuotarsi  prima della chiusura vera e propria , mi sentivo uno schifo, avevo commesso una distrazione da Guinnes!!
Andai a sbattere contro Neeva che sembrava non essersi accorta della mia assenza : - Tutto bene ? Vado sul classico: dalla tua faccia sembra che hai visto un fantasma.-
-Ho dormito quasi due ore al lavoro, ti sembra normale? –
In quel momento ci passò davanti una persona con una macchina fotografica gigantesca : aguzzai la vista , era un giapponese ; spalancai la bocca, non capitava tutti i giorni di vedere asiatici in giro per l’ Irlanda.
-Oh, l’ultimo cliente! Ci penso io , tu vai a sparecchiare tutto, ti sta aspettando Rowan. – mi disse, sorpresa quanto me. Ero sconcertata
da tutto ciò , prima il sonno profondo e ora il giapponese sbucato dal nulla: sembrava che la stella cadente si stesse già dando da fare.
 

La musica classica scelta da Elly era padrona del locale alle tre meno cinque di notte: era praticamente quasi deserto, rimanevano solo quattro clienti e i tavoli erano ormai vuoti. Continuavo ancora a tormentarmi sulle cose successe poche ore prima , avrei dovuto esprimere un desiderio meno generico, per qualcosa di speciale non intendevo roba che mi facesse accapponare la pelle.  Appoggiando la testa sulla mia mano al buio, guardai i riflettori che illuminavano il piccolo palcoscenico, specialmente la piccola Ellen che ci mostrava i suoi progressi della scuola di danza classica … Sinceramente stavo cascando di nuovo  dal sonno, ma non volevo che ci rimanesse male per causa mia.  Sembrava proprio un angioletto con quei capelli biondi e occhi chiari , la sua risata era innocente e nei suoi passi pareva che stesse volando , mi accorsi che Neeva aveva gli occhi lucidi: era orgogliosa di lei, proprio come una vera mamma. 
-Beh, non dovremo chiudere tutto?-
- Non quando un giapponese ci farà buona pubblicità con il suo servizio per un giornale di Tokyo. –  mi indicò il tizio dagli occhi a mandorla che scattava ripetutamente la mia scultura con le lattine della Coca-Cola e Fanta vicino l’attacca panni.
- Wow, non credevo che gli piacesse la mia spazzatura.-
-Oh non fare la cinica Lex! –
- Ma per quale ragione dell’universo è qui? –
- Vai a chiederglielo.- mi fece l’occhiolino. –Non eri tu quella appassionata del Giappone?-
Mi avvicinai controvoglia verso di lui, mentre la mia amica mi mostrava il pollice di approvazione da lontano. 
-Oh, ciao! Ecco, signori, la prova esistente che in Irlanda esistono davvero i folletti!- esclamò appena stavo per aprire bocca , era pazzo? O forse…
-Spegni quella videocamera!!!-  gli ordinai.
-Sa anche parlare, bene.-  mi fissava attento.
-Vuoi che ti dia la buona notte tranquillamente o ti che manda via a calci in culo? -    
- Si sta effettuando forse un effetto speciale là in fo….-
Mi girai di scatto e mi accorsi con orrore che si stava staccando il grande riflettore che Akira aveva fissato disperatamente da ore. Non ebbi il tempo di emettere un grido che accadde tutto in fretta:
Ellen continuava a danzare incurante del pericolo e quando tutto fu imminente qualcosa di veloce come il vento le sfrecciò davanti, come se Flash dei Justic League fosse passato di lì… Oddio, no, non poteva essere. Nessun supereroe : era stato Leonel a spostarla in tempo e con movimenti più rapidi della luce. Cristo. Il riflettore cadde a terra spaccando il legno del palcoscenico,  fece fuoriuscire il fumo e esplose il dispositivo antincendio automaticamente : polvere e acqua si mischiarono al sudore della mia pelle.  Ero pietrificata davanti a tutto ciò e notai che anche gli altri testimoni erano stupefatti anche molto più di me,  a cominciare da Ellen che teneva le mani tremanti sul braccio del fratello : - Come hai f-fatto?- esclamò con voce sottile.
-Sai che c’è? E’ che non ne ho la più pallida idea.- 
- Che il Signore sia lodato, come state piccoli miei?!- piagnucolava Nee mentre li abbracciava più forte che poteva.
-Spero che non abbia fatto tanto rumore da far svegliare il vicinato…- disse Rowan , spostando con la sua forza bruta quel riflettore di merda e indicando la fossa : - Ci vorrà qualche quattrino prima di rimettere tutto apposto.-
- Come stai Ellen?- le accarezzai i capelli dorati.
- Non mi sono fatta nessun graffio.- sorrise serena: -Sono orgogliosa del mio fratellino. Però ora voglio imparare anche io a fare quelle cose!-
- Tu non imparerai niente.- rispose gelida Neeva : - E Leonel , non rifarlo mai più, mi sono spiegata?!-
-Ma io non sapevo nemmeno di saperlo fare…-  si difese il piccolo Leo, che stava per mettersi a piangere : -Intanto ho salvato la vita a mia sorella.- 
- Filate a letto!!! –
La situazione non era certo una delle migliori, c’erano quattro clienti lì dentro da qualche parte. Due uscirono in fretta ed ehi…. Corsi verso la sala da biliardo : tutto quello che trovai fu la finestra spalancata alla grande. Perfetto. Ci mancava anche il fuggiasco che non aveva pagato il conto:
-Appena ti troverò Percival….. –
Non ebbi il tempo  di stringere i pugni che sentii rumorosi passi correre verso l’angolo , la sagoma con il grande marchingegno in mano non mi fece dubitare neanche un secondo :
-Quel giapponese di merda ha registrato tutto!!!! Cazzo.-
Tirai un calcio al cassonetto :- Grazie Stella Cadente, te ne sono veramente grata. Ma veramente tanto.-
 
 
 
 
  
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