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Autore: Pink Sugar    23/08/2012    20 recensioni
L'amortentia non può ricreare l'amore,ovviamente.Sarebbe impossibile.Ma crea una forte infatuazione o ossessione.Ed è per questo motivo che è, probabilmente, la pozione più pericolosa in questa stanza.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qua.

So esattamente dove dovrei essere..a scrivere il prossimo capitolo di Whit somebody who loves me.

E invece sono qui a postare il primo capitolo di una nuova,ipotetica,long.

Il capitolo arriverà domani o massimo dopodomani non ho intenzione di abbandonare la storia ne di postare con meno frequenza..ma questa ideuccia mi frullava in testa e non ho potuto non scriverla.

Nel lontano,lontanissimo caso in cui questa schifezzuola vi dovesse piacere sappiate che posterò ovviamente meno volecemente perchè l'altra ha comunque la precedenza.

Detto ciò,ringrazio la mia adorata consulente - brittana- tanto amore per lei,e vi auguro una buona lettura,sperando che riusciate ad arrivare alla fine senza schifarvi troppo.

Amanti di Harry Potter..perdonatemi se potete.

*******

Non c'è pensiero che nascondiate

che il mio potere non sappia vedere,

quindi indossatemi ed ascoltate

qual è la casa in cui rimanere.

E' forse Grifondoro la vostra via,

culla dei coraggiosi di cuore:

audacia, fegato, cavalleria

fan di quel luogo uno splendore.

O forse è Tassorosso la vostra vita,

dove chi alberga è giusto e leale:

qui la pazienza regna infinita

e il duro lavoro non è innaturale.

Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,

se siete svegli e pronti di mente,

ragione e sapienza qui trovan linguaggio

che si confà a simile gente.

O forse a Serpeverde, ragazzi miei,

voi troverete gli amici migliori

quei tipi astuti e affatto babbei

che qui raggiungono fini ed onori!

 

*********************************

"Ok facciamo il punto della situazione,la formazione è esattamente quella che già ci aspettavamo, perciò possiamo attenerci a quanto concordato durante gli allenamenti." Dissi guardando uno per uno i miei compagni.

"Hudson è sempre stato un ottimo portiere,e questo è il primo anno da capitano della squadra si sarà allenato come un matto per non fare brutte figure, ma noi sappiamo che durante gli allenamenti è caduto lussandosi la spalla sinistra, per quanto si sia ripreso confido nel fatto che sia più debole su quel lato, quindi è esattamente all’anello sinistro che punteremo maggiormente." Affermai sicura rivolta a Nick e Jeff che annuirono all’unisono.

"Per quanto riguarda La Berry e Sunshine Corazon,possiamo fare ben poco, se non affidarci al fatto che sono entrambe abbastanza egocentriche, non passano mai la palla e sono molto in competizione tra loro quindi il modo migliore per fregarle è marcarle strette e costringerle a tirare in direzione di St.James, che voi vi occuperete di bombardare." Ordinai sicura a Puck e Dave che annuirono con due ghigni identici.

"La Jones non ha una buona mira in genere, ma se uno dei suoi bolidi vi becca sono guai, colpisce forte e lo stesso vale per Abrams, quella dannatissima sedia a rotelle lo tiene inchiodato sul suo sedere ma gli ha permesso di sviluppare una forza non indifferente nelle braccia ha un tiro micidiale e una buona mira. Stiamo attenti." Raccomandai ancora a Nick e jeff.

"Per quanto riguarda Hummel..."

"Non preoccuparti di lui, capitano." Soffiò sicuro Sebastian comparendo alle mie spalle.

"Non ha alcuna possibilità di afferrare il boccino prima del sottoscritto, non vedo il perché di tanta agitazione. Siamo i campioni uscenti dell’anno scorso e dei tre precedenti, possono aver potenziato le loro squadrette quanto vogliono noi siamo collaudati da anni, vinceremo, come sempre." Disse il ragazzo sicuro avvicinandosi a Sugar intenta ad indossare il suo casco.

Finsi di ignorare Sebastian rivolgendomi poi alla ragazza.

"Cercheremo come al solito di farli avvicinare meno possibile alla porta ma nel caso ci arrivino..."

"Tranquilla, so già come agire, la Berry mira sempre all’anello centrale, come al solito punta troppo in alto per lei, Jessie non arriva quasi mai alla porta, gioca più a centro campo e Sunshine vola basso quindi punta sull’anello più piccolo e sbaglia un tiro su due.." Cantilenò lei alzando gli occhi al cielo.

"Non hai fatto che ripetere questa solfa per tutta la settimana..Sebastian ha ragione rilassati, vinceremo, abbiamo spiato i loro allenamenti, osservato le loro mosse e in più abbiamo giocato contro di loro l’anno scorso. Sappiamo come si muovono, vinceremo." Disse sicura.

"Anche loro conoscono il nostro modo di agire." Dissi io, era mio dovere valutare anche quel particolare.

"Si ma abbiamo delle scope nuove, più leggere e veloci delle loro, questo non possono averlo calcolato giacchè non lo sanno, fidati li stracceremo come sempre." Sorrise beffardo Puck, dandomi una pacca sulla spalla.

Mi avvicinai all’apertura della tenda che dava sul campo.

Gli altissimi spalti erano decorati da un lato con lunghi drappi verdi e argento e dall’altro con altrettanti stemmi in rosso e oro.

Sul lato sinistro tutta la casa dei Serpeverde acclamava la sua squadra cantando inni offensivi in direzione degli spalti opposti sui quali urlavano in risposta gli altrettanto accaniti tifosi Grifondoro.

Al centro tra le due tribune gli spalti più meno neutrali,dove sedevano le case dei Corvonero e dei Tassorosso, nessuno di loro faceva il tifo ovviamente, tuttavia in segreto speravano che vincesse una o l’altra squadra a seconda di chi ritenevano più comodo come avversario.

Quella era la prima partita del campionato di Quidditch della scuola e chi tra le nostre squadre avrebbe vinto sarebbe poi andato a scontrasi contro la vincitrice della partita tra Corvonero e Tassorosso appunto, che si sarebbe svolta l’indomani, mentre le due squadre perdenti si sarebbero sfidate a loro volta.

"Il tempo sembra volerci accompagnare eh?" disse ironico Puck arrivandomi alle spalle e scrutando il cielo in cui pesanti nuvole si stavano addensando sul campo. Sorrisi.

"A quanto pare si, adoro giocare sotto la pioggia, lampi e fulmini spaventano sempre i nostri avversari rendendoli più imbranati del solito." Osservai con un ghigno.

Puck si limitò ad annuire.

Il mio sguardo vagò verso le tribune soffermandosi su una figura che avrei riconosciuto tra mille. Sorrisi d’istinto quando incrociai i suoi occhi, si era voltata come se avesse percepito il mio sguardo su di se, mi rivolse un sorrisetto compiaciuto al quale risposi con altrettanta sicurezza.

"Vuoi vincere per scontrarti con lei alla prossima partita vero?" Domandò Puck con l’aria di chi la sapeva lunga.

Non risposi.

"Anche se noi vincessimo non è comunque detto che la loro squadra vincerà domani." Osservò il ragazzo.

"Cazzate! Contro Tassorosso vincerebbe anche un cieco con un braccio solo, l’unico elemento che si salva in quella squadra di sfigati è il portiere, che non a caso è capitano." Gracchiai io in risposta.

"Beh appunto, è un buon portiere, questo è un problema per i cacciatori della squadra avversaria, non li lascia segnare." Ribatté lui.

"Si ma in compenso il loro cercatore fa schifo, Corvonero ne ha uno eccellente.." Ammisi.

"E’ vero te lo concedo. Anderson ha un buon occhio certo, mai più bravo del nostro Sebastian, ma se la cava devo ammetterlo. Si, probabilmente ci sfideremo con loro se vinciamo oggi...ma che dico? Vinceremo di sicuro oggi." Disse poi allegro afferrando la sua mazza da battitore e rigirandola tra le mani.

Finalmente la professoressa Beiste entrò in campo trasportando il forziere che conteneva i bolidi, la pluffa e il boccino d’oro.

La donna lasciò cadere il baule al centro del campo e alzò lo sguardo in direzione degli spettatori invitandoli a fare silenzio, portò la bacchetta alla base della gola e, nel silenzio generale, cominciò a ricordare il regolamento, prima di invitare le squadre ad entrare in campo.

"Buon giorno a tutti studenti di Hogwardts e benvenuti alla prima partita del campionato di Quidditch. Ad aprire quest’anno i giochi saranno due squadre che si sono sempre distinte per l’incredibile maestria sul campo da gioco." Il ragazzo seduto accanto al tabellone segna punti si preparava allegro alla cronaca della partita.

"Prima del fischio di inizio presenteremo le nostre squadre protagoniste. Un forte applauso per il team due volte medaglia d’argento negli scorsi campionati. Su le mani per Grifondoro, capitanato da Finn Hudson."

La squadra dei Grifondoro inforcò le scope librandosi in volo, sfilarono davanti alla tribuna dove gli studenti della loro casa li acclamavano con trombe, bandiere grida di gioia e ammirazione, mentre dagli spalti di Serpeverde si alzavano cori di scherno e fischi.

"Andiamo a illustrare la formazione: agli anelli il nuovo capitano Finn Hudson, già portiere della squadra l’anno scorso."

Il ragazzone fece una giravolta in aria reggendosi con una sola mano al manico della sua scopa salutando il pubblico che lo acclamava gioioso mentre il suo mantello rosso e dorato svolazzava in balia del vento.

"I battitori Mercedes Jones..." La ragazza corpulenta dalla pelle scura agitò in aria la sua mazza, sorridendo trionfante "..E Artie Abrams." La scopa del ragazzo partì dal basso verso l’alto in velocità, arrivò quasi all’altezza della bandierina più alta e alzò il pollice verso il pubblico che lo guardava stupito, prima di aggiustarsi gli occhialoni sul viso.

Era strano in effetti vederlo cosi agile sulla scopa. Il ragazzo non poteva camminare ed era costretto ad aggirarsi per i corridoi su una sedia a rotelle, suo padre però era una specie di inventore... o costruttore di marchingegni magici come lo definivano, aveva un negozio a Diagon Alley dove vendeva gli oggetti più strani.

Aveva costruito al figlio una sedia a rotelle speciale che poteva muoversi da sola senza che il ragazzo la spingesse con le mani e inoltre ad un ordine ben preciso del suo proprietario dalle ruote spuntavano due piedi meccanici che si muovevano come piedi umani, permettendo così al ragazzo di scendere o salire comodamente le scale pur rimanendo seduto sulla sua sedia.

Benchè la sedia si muovesse da sola, il ragazzo preferiva spingerla a mano, cosa che gli permetteva di allenare le braccia e renderle più forti, questo gli aveva permesso di entrare in squadra come battitore.

Per lui suo padre aveva costruito una specie di sella speciale da applicare al manico di scopa, questa permetteva al suo bacino di rimanere ancorato al manico e sui poggia piedi c’erano dei ganci che evitavano che le gambe penzolassero mentre volava.

"I cacciatori Rachel Berry..." Il pubblico andò in delirio mentre la ragazza sfilava sulla sua scopa col sorriso fiero.

"Sunshine Corazon, nuovo acquisto della squadra." Anche per la piccola asiatica ci fu un lungo applauso di incoraggiamento.

"E Jessie St.James." Il ragazzo fece appena un cenno verso gli spalti, tornando a guardare il cielo preoccupato forse per il temporale che sarebbe scoppiato di li a poco.

"E ultimo, ma non certo per importanza il cercatore Kurt Hummel." Hummel si librò in volo con la sua solita grazia, salutando il pubblico che lo acclamava caloroso.

Guardai di sbieco Sebastian che osservava la scena quasi annoiato.

"Stupidi Grifondoro! Quanto odio il loro esibizionismo." Ringhiò poco dopo, salendo in sella alla sua Turbus2012 nuova. Tutti ne avevamo una, il padre del ragazzo aveva gentilmente fornito alla squadra nuove attrezzature, come d’altra parte usava fare tutti gli anni, da quando suo figlio ne era diventato cercatore.

"E adesso preparatevi, per favore, ad accogliere calorosi la squadra quattro volte vincitrice della coppa di Quiddith di Hogwarts: Serpeverde!"Urlò il cronista, la sua voce fu sovrastata dai boati della nostra tribuna, mentre io e il resto della mia squadra ci libravamo in volo compatti, come un’unica entità, preparandosi al nostro annuale spettacolo pre partita, che ormai era un vero e proprio rito porta fortuna.

Ci alzammo in volo stretti a nido d’ape, io ovviamente al centro,da lontano ad occhio nudo uno spettatore distratto non avrebbe visto altro che una nuvola di smeraldo e argento brillare nel cielo, tirammo fuori le bacchette, ai lati della formazione Dave e Puck disegnavano nell’aria scie d’argento, imitati da Sebastian che stava in fondo alla fila. In mezzo al triangolo formato dai primi tre, Sugar, Nick e Jeff coloravano il tutto d’un verde acceso, mentre io al centro esatto della formazione alzavo la bacchetta per farne fuoriuscire dalla punta la figura di un serpente dagli occhi verdi.

Un boato di assenso si alzò dalla tribuna Serpeverde, talmente forte da sovrastare i fischi della casa avversaria.

Lo stemma della nostra casa risplendeva ora nel cielo, sovrastando tutto il campo. Pochi istanti e quella figura sparì, sciogliendosi in coriandoli verdi e argentati che ricaddero esattamente sugli infastiditi Grifondoro.

"Ognuno ai propri posti!" Gridò la Beiste.

I membri di entrambe le squadre sfrecciarono al proprio posto.

Sugar raggiunse la nostra porta, posizionandosi all’altezza dell’anello centrale, ai lati del perimetro di gioco scattarono i battitori, alternandosi.

Puck, poi Mercedes, poi Dave ed infine Artie.

Al centro del campo, a difendere la propria porta, un triangolo esatto formato da Sunshine e Jessie ai due lati e la Berry al centro.

Dall’altra parte del campo paralleli ai due laterali Nick e Jeff.

Camminai a passo deciso sull’erba fresca del campo da gioco, di fronte a me Finn mi guardava con sufficienza.

Come d’usanza ci stringemmo la mano, in qualità di capitani.

La Beiste ci fece segno di posizionarci. Finn volò alla difesa degli anelli mentre io presi il mio posto al centro campo, faccia a faccia con Rachel Berry alla quale sorrisi altezzosa, senza ricevere niente più che uno sguardo fugace.

L’arbitro fischiò l’inizio della partita e con un calcio aprii il baule. Bolidi e boccino schizzarono fuori come impazziti e con un colpo secco di bacchetta da parte della donna anche la Pluffa si librò in volo salendo a velocità massima fin sopra le nostre teste, per poi scendere verso il campo pronta per essere afferrata da primo fortunato cacciatore.

Tutti e quattordici cominciammo a volare freneticamente per il campo. Ovviamente fui io a prendere per prima la pluffa, non c’erano dubbi sul fatto che fossi la più veloce. La afferrai tenendola sotto il braccio, mentre la Berry già mi volava alle calcagna, seguita dagli altri cacciatori della sua squadra.

"Attenta!" Gridò Puck all’improvviso. Mi voltai appena in tempo per vedere il bolide che sfrecciava a tutta velocità verso di me, chiusi gli occhi con forza pronta all’imminente impatto ma uno schiocco sonoro e soprattutto la mancanza di dolore, mi costrinsero a riaprirli. Puck si era lanciato prontamente tra me e la pesante palla ed era riuscito a colpirla con forza, indirizzandola verso Kurt che era già vicino a prendere il boccino. Il ragazzo fu colpito sul fianco sinistro, perse l’equilibrio e dovette fermare la sua corsa impazzita. Sebastian ne approfittò per sorpassarlo e lanciarsi verso la pallina d’oro che continuava a sfuggire alla sua presa.

Intanto io sfrecciai in velocità verso gli anelli, mi preparai a lanciare la pluffa proprio in direzione dell’anello centrale. Finn capì le mie intenzioni posizionandosi prontamente di fronte al cerchio. Quando fui ad una distanza ragionevole, guardai il ragazzo ghignando soddisfatta mentre lasciavo cadere la palla, lui la seguì con lo sguardo distraendosi. Appena la palla fu all’altezza del mio piede la calciai con potenza ed essa finì dritta nell’anello piccolo accompagnata dal boato del pubblico.

"Cento punti al Serpeverde! Ottimo tiro portato a segno dal capitano." Sorrisi vittoriosa per un attimo ad un infastidito Finn, che mi ignorò.

Nel corso della partita segnai altre tre volte, mentre la Berry riuscì a lanciare la pluffa oltre i nostri anelli un’unica volta.

Dopo circa un’ora di gioco, Sebastian afferrò il boccino al volo rischiando però di schiantarsi al suolo poiché volava basso sul prato. Quella presa mise fine alla partita, annunciando la nostra prima vittoria del campionato di quell’anno e certamente non l'ultima.

 

"Una partita eccellente." Sentenziò Sebastian, sorseggiando il suo sidro di mele comodamente seduto sulla poltrona di pelle verde scuro, di fronte al camino della nostra sala comune.

Non risposi, continuando ad osservare il movimento ipnotico dei tentacoli della piovra gigante che si muoveva sinuosa nell’acqua del lago. La sala comune dei Serpeverde rra la cosa che adoravo più di tutto. Era il mio luogo preferito in tutta la scuola: una stanza bassa e lunga a cui vi si accedeva passando dai sotterranei del castello ed era stata costruita direttamente sotto il lago della scuola; le pareti erano assenti, al loro posto immense vetrate che permetteva all’acqua di riflettere il colore dei mobili e del pavimento verde scuro illuminando la sala di quello stesso colore smeraldo sia di sera che di giorno. Si sarebbe tranquillamente potuta perdere la cognizione del tempo in quel luogo, dove non si distingueva il giorno dalla notte, gli abissi del lago, inesplorati per chiunque altro, non avevano segreti per noi che potevamo ammirarne da vicino tutte le meraviglie nascoste, comprese le sirene che di tanto in tanto nuotavano intorno alla sala giocando a rincorrersi sotto gli occhi sempre sbalorditi e divertiti dei suoi ospiti. Tutto era avvolto da un alone di mistero, era come trovarsi in un relitto in fondo al mare.

Il fuoco scoppiettava nel camino, la polvere colorata di cui era cosparso l’interno dipingeva le fiamme di varie sfumature di verde dal più chiaro al più acceso. Alle pareti arazzi con lo stemma della casa, mobili in legno elegantemente intarsiati, maestosamente decorati con figure di serpenti argentati con smeraldi al posto degli occhi, e odore di incenso nell’aria.

Eletti, ecco casa eravamo.

Non importava quanto le altre case cercassero di emergere, la verità era che la nostra casa era la più maestosa, la migliore.

Il dipinto di Merlino che sovrastava la stanza accanto a quello di Salazar Serpeverde ne era la prova: il mago più famoso e potente di tutti i tempi era stato un uno di noi.

Tutti ci additavano come devoti alle arti oscure ma non era cosi, noi eravamo semplicemente furbi, astuti e compatti.

Proprio come il nostro simbolo, il serpente, la più saggia delle creature, eravamo eleganti, potenti, spesso incompresi, ma questo non importava perché avevamo dalla nostra parte la grandezza.

La casa migliore e più intelligente della scuola, nulla a che vedere con quei perdenti dei Tassorosso, idioti senza midollo, incapaci di badare persino a loro stessi.

Sicuramente molto più compatti dei Corvonero, perché noi eravamo come fratelli, mentre loro erano solo il gruppo di secchioni più megagalattici che siano mai esistiti e egoisti: ognuno pensava per sé, non facevano altro che tentare di scavalcarsi l’un l’altro per accaparrarsi i voti migliori e spesso erano cosi impegnati a scrutare i loro libri o persi nei loro ragionamenti assurdi da non badare nemmeno a dove mettevano i piedi.

E sicuramente eravamo migliori dei Grifondoro, odiosi e spocchiosi. Ci chiamavano vigliacchi solo perché avevamo il buon senso di non andare a ficcarci in situazioni complicate e pericolose come invece facevano loro, che con la scusa del coraggio si ritrovavano sempre nei guai per colpa della loro stupida curiosità e della loro incoscienza. E poi erano competitivi, forse non quanto noi, ma certamente puntavano più in alto di quanto potessero permettersi.

Noi eravamo l’elitè, nati direttamente dai semi della grandezza, come il nostro motto recitava.

Cosi recitava l’iscrizione sulla porta d’entrata della sala comune:

-Serpeverde ti guiderà sulla via della grandezza-.

"A cosa pensi?." Domandò Sebastian osservandomi curioso.

"Riflettevo solo sul fatto che, ancora una volta abbiamo dimostrato ai Grifoni che loro possono solo farli i sogni di gloria, ma alla fine noi li realizziamo concretamente." Spiegai sorridendo beffarda.

Il mio amico rise di gusto annuendo soddisfatto.

"E cosi settimana prossima Corvonero, eh?" Domandò retorico con una punta di malizia.

"Beh dato che è praticamente scontato che vincano domani, credo proprio di si." Dissi fingendomi indifferente.

"Sarà esilarante vedere come te la caverai." Disse lui ghignando.

"Cosa intendi dire? Me la caverò benissimo come al solito." Risposi irritata serrando i pugni.

"Mah non saprei sinceramente. Potrebbe distrarti trovarti faccia a faccia con lei." Disse lui fingendosi vago e alzandosi dalla poltrona per avvicinarsi ad una vetrata dietro la quale una bellissima sirena ci scrutava curiosa.

"Non so proprio di chi tu stia parlando." Sbottai.

Lui sorrise come se in un certo senso si aspettasse quella risposta.

"Parlo della biondina dagli occhi chiari che da un po’ di anni a questa parte ti fa battere il cuore." Disse semplicemente senza guardarmi.

"Il mio cuore non batte Sebastian." Mi limitai a rispondere.

"Da come la guardi non si direbbe." Rispose serio. "Anche se temo che lei non abbia lo stesso tipo di interesse per te." Continuò in tono provocatorio.

"Cazzate! Prima o poi ci stanno tutte perché con voi uomini si annoiano da morire." Dissi facendo una smorfia e cedendo senza accorgermene alla provocazione del ragazzo.

"Allora ci hai fatto un pensierino?" Domandò divertito "Ci avrei scommesso!" Aggiunse soddisfatto, facendomi sbuffare.

"E’ solo molto carina, tutto qui." Ammisi io fingendo noncuranza.

"Carina ma fa la difficile. Da quanto le sbavi dietro? Un anno? E ancora non ha ceduto al tuo fascino! Curioso. Di solito ci metti meno di una settimana a far capitolare le tue prede." Mi prese velatamente in giro.

"E’ solo perché non mi ci impegno abbastanza, se volessi l’avrei già avuta, come è già capitato con metà della popolazione femminile di questa scuola." Mi vantai io beffarda.

"Già! te ne do atto. Hai convertito più ragazze di quanto mi aspettassi e certamente ne hai avute più tu di Puck. Tuttavia lei rimane ancora il tuo trofeo più ambito… e il più inarrivabile mi pare!" Si voltò guardandomi.

"Tel’ho già detto, non mi ci impegno abbastanza. Le Corvonero sono strane, non fanno altro che parlare di astronomia e scienze e bla bla bla. È impossibile fare una conversazione normale e sono le più difficili da abbindolare."

"Perché sono intelligenti."

"Già."

"Abbastanza da non crederti quando dici ‘giuro su mia madre che ti amerò per sempre’ per convincerle ad aprire le gambe." Scherzò lui.

Lo guardai torva per un secondo prima di scoppiare in una sonora risata che ben presto coinvolse anche lui.

La sirena che fino a poco prima ci guardava curiosa, ridacchiò a sua volta al di là del vetro. Mi avvicinai per osservarla meglio e lei mi sorrise, era davvero bellissima e non era la prima volta che la vedevo gironzolare intorno alla sala.

La piccola creatura dai capelli scuri e gli occhi cerulei poggiò una mano sul vetro e io feci lo stesso.

"Ecco perché gira sempre nei paraggi! Neanche le sirene del lago sono al sicuro con te. Cosa farai mai alle donne, Santana Lopez?"

"Doti naturali suppongo." Risposi distrattamente senza staccare lo sguardo da quello ipnotizzante della creatura.

"Doti che a quanto pare non ti aiutano con la tua bionda..." Sbottò ridendo "..un osso duro Quinn Fabray." Commentò facendomi sbuffare.

Roteai gli occhi al cielo dando le spalle alla sirena.

"Mi hai stufato, me ne vado al letto."mi limitai a dire offesa.

"Ci vieni domani a vederle la partita della tua bella?" Chiese divertito.

"Forse, ma ho prima un’altra faccenda da sbrigare." Commentai distrattamente prendendo a salire gli scaloni di pietra che portavano al dormitorio.

"Sarebbe?" Domandò lui curioso.

"Ho fatto una scommessa con la Berry giorni fa. Se vinceva lei la partita, avrebbe avuto come premio la mia preziosa collezione di divise da Quiddich." Spiegai.

"E visto che hai vinto tu, cosa dovrebbe darti lei?" Domandò.

Mi voltai lanciandogli un’occhiata eloquente, alla quale lui rispose con un ghigno.

"Sei tremenda Santana." Commentò divertito.

"Cazzate! Le faccio un onore.. è lei quella che ci guadagna." Risposi riprendendo la salita.

*******

Beh..ecco qua.

Bia con il lancio dei pomodori.Aspetto le vostre impressioni,se non vi piace me ne tornerò strisciando alla mia long e mi concentrerò solo su quella..fatemi sapere.

Devo dire che la mia consulente mi ha un pò contagiata anche da un altro punto di vista..mi stà prendendo la mania di Twitter perciò se avete domande da farmi,insulti da lanciarmi o cose simili potete farlo per messaggio personale oppure qui:

https://twitter.com/MdPinkSugar

Ciao e grazie dell'attenzione.

 
  
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