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Autore: Nano    23/08/2012    0 recensioni
Ho sempre amato Wicked, e ultimamente mi sono data alla scrittura. Quindi, fanfiction Wicked-centrica era d'obbligo. Ovviamente Elphaba/Fyiero, sono semplicemente made for each other. Ispirato alla seconda volta che si incontrano nel Musical, al momento del licenziamento del dottor Diillamond e scappano con il leone (Non nel libro) e ho cercato di riportare le esatte battute. Spero vi piaccia!! Seguiranno altri momenti :)
Dal primo capitolo:
- Elphaba sollevò la mano e la avvicinò al suo viso. Era calda, e profumata. Era la mano più delicata che avesse mai visto.
“Stai sanguinando!” -
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Wicked è la mia filosofia di vita. La storia di Elphie, così tragica nel libro ma così terribilmente magnifica e romantica nel Musical creato, è semplicemente perfetta. Lei, con la sua tenacia e la sua forza, è riuscita ad ottenere con le sue forze ciò in cui credeva e a sfidare - ovviamente - la gravità e tutto credendo sempre fermamente in lei stessa. La sua forza d’animo è sempre stata una ispirazione per me. Spero vi piaccia questo estratto del musical (che personalmente ritengo perfetto) e spero i personaggi non siano troppo fuori dalle righe. Elphie x Fyiero for evaah


 
I hope you’re happy
.

 
Elphaba alzò gli occhi al cielo.

Era successo di nuovo.

Ogni volta che si arrabbiava e si sentiva impotente, l’unico modo che conosceva per sistemare le cose era usare la magia. Aveva alzato leggermente le braccia e all’improvviso ecco tutta la classe in preda a spasmi, ballando e saltando per la stanza. Elphaba si guardò intorno, confusa, ed incontrò gli occhi chiari e spaventati di Fyiero.

“Che sta succedendo?” Le gridò.

“Non lo so, mi sono arrabbiata!” La ragazza lo guardò mentre si ritraeva da lei, intimorito.

“D’accordo. Ehm.. non ti muovere.”  Si avvicinò piano alla gabbia del leone.

“Non ti arrabbiare con me.” La pregò, mentre velocemente afferrava la gabbia e correva fuori dalla classe. Elphaba lo seguì, il cuore che batteva forte e i compagni di classe ancora in delirio. Seguì la sottile figura del ragazzo lungo i corridoi e infine lungo le strade.

“Stai attento, non scuoterlo!”

Gridò a Fyiero, davanti a lei.

“Non lo sto scuotendo!” Le gridò di rimando.

“.. dobbiamo trovare un posto sicuro..” Farfugliò.

“Lo so, credi che sia così stupido?!” la guardò negli occhi, limpidi, verdi, come tutto il resto di lei. I lunghi capelli neri le ricadevano sulle spalle e il ricordo di come li aveva sistemati a inizio lezione, solo pochi minuti prima, gli provocò un brivido lungo la schiena. Lei non era Glinda,  non lo sarebbe mai stata. Nei suoi occhi risplendeva una ferocia e una determinazione che arrivarono al suo cuore.

“No, non troppo stupido.”
Affermò Elphaba strappandogli la gabbia di mano e appoggiandola a terra.

“Mi spieghi perché diavolo ogni volta che ti vedo tu provochi dei casini?” Le domandò, fissandola.

“Non faccio casini, io sono il casino!”

“Questo di sicuro.” Vide i suoi occhi illuminarsi mentre si alzava furiosa per affrontarlo.

“Quindi dovrei semplicemente tenere la bocca chiusa, stai dicendo questo?” Sventolò il suo dito indice verde davanti a me.

“No, sto solo..”

“Credi che mi piaccia essere così? Credi che mi piaccia avere così tanto a cuore queste..”

“Lasci mai parlare qualcun altro?” Fyiero le gridò in faccia, lasciandola per la prima volta da quando la conosceva, senza parole.

“Mi dispiace.” Fyiero sorrise vittorioso, prima che la ragazza si voltasse ancora una volta verso di lui, il dito indice  alzato.

“Posso dire solo un’ultima cosa?”

La guardò sottecchi.

“Saresti potuto andartene da la.” Lo guardò dritto negli occhi.

“E quindi..?” la ragazza lo guardò esterrefatta.

“Quindi, non importa quanto superficiale fingi di essere..”

Fyiero la bloccò.

“Uho-oh. Nessuno finge qui! E' capitato che fossi un pò egoista e superficiale tutto qui.”

Le labbra di Elphaba si aprirono in un sorriso, il primo che le vedeva sul volto.

“No, non lo sei. Sei solo così.. infelice.” Affermò, guardandolo attentamente.

Le parole lo colpirono.

“Bene.. se non vuoi il mio aiuto..” Si voltò e fece per andarsene, ma Elphaba fu più  veloce.

“No, no, lo voglio.” Gli catturò una mano nelle sue fresche mani verdi. La sensazione di quella stretta arrivò dritta al cuore di Fyiero che non riuscì a staccare gli occhi dal bellissimo contrasto che la sua pelle abbronzata faceva con il verde della bellissima ragazza al suo fianco. In un istante Elphaba lasciò la sua mano e tornò ad inginocchiarsi davanti alla gabbia del leone. Fyiero la fissò prendersi cura dell’Animale, cercando di rassicurarlo.

“Non avevo intenzione di spaventarlo..”

“Cosa avevi intenzione di fare?” Le chiese dolcemente. “Perché qualsiasi cosa fosse, sei l’unica che può farlo.”

Delicatamente si inginocchiò al suo fianco, fissandola.

Elphaba sollevò la mano e la avvicinò al suo viso. Era calda, e profumata. Era la mano più delicata che avesse mai visto.

“Stai sanguinando!”

“Davvero?” Non distolse lo sguardo dai suoi occhi. Non ne era capace, e nemmeno lo era lei.

“Devi esserti tagliato.”

Elphaba esitò con la mano a mezz’aria.

“Si? Oppure tu mi hai tagliato o qualcosa del genere.”

Un secondo dopo la mano di Elphaba sfiorò il volto di Fyiero. Fu un tocco gentile, che mandò brividi lungo le schiene di entrambi. Gli occhi di Fyiero erano incatenati a quelli di Elphaba e poteva sentire il suo cuore battere. Troppe emozioni lo assalirono e Fyiero si alzò di scatto, contemporaneamente a Elphaba.

“Beh, vado a vedere se…”

Elphaba annuì e si avvicinò per prendere la gabbia.

“Prendo la..” Fyiero si scontrò con lei, confuso.

“Si, si, certo.”

Elphaba si voltò, e Fyiero giurò di aver visto le sue guance verdi arrossire.

Afferrò la gabbia e corse lungo la strada. Dopo pochi secondi corse indietro, dove Elphaba era ferma indicandogli la giusta via. Un dolce sorriso era sul suo volto.

“Fyiero..” Fyiero sentì che lo chiamava. La sua dolce voce, il suo dolce tocco, il suo dolce verde. Doveva fuggire. 
   
 
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