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Autore: Klaineinlove    23/08/2012    13 recensioni
One-shot legate alla mia fiction "A Family To Complete"
Il mondo di Kurt, Blaine, ormai sposati, insieme alla loro famiglia.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Quanto tempo è passato?”

“Due minuti da quando me lo hai chiesto. Tesoro sta tranquillo”

“Kurt per-per favore!”

Kurt sospirò fissando suo marito seduto su una sedia di plastica nella sala d'attesa dell'ospedale.

 

Kurt sapeva che sarebbe stato difficile, avevano passato quasi nove mesi di notti insonni e di Blaine in depressione per l'arrivo di un bambino. Suo figlio. Questa volta era stato Kurt a dire a Blaine di volere un figlio da lui e alla notizia il moro reagì in modo inaspettato. Si alzò dal divano, dove fino a pochi minuti prima stavano guardando un film, prese la giacca e uscì di casa.

Kurt rimase immobile con gli occhi spalancati. Credeva che Blaine gli stesse facendo uno dei suoi stupidi scherzi, ma invece, passati i dieci minuti, Blaine non era ancora ritornato.

Così Kurt, sempre più confuso e dispiaciuto, aiutò Alice con i compiti di scuola e si mise a fare la lavatrice, poi un bagno caldo, si infilò nel letto.

Sentì Blaine rincasare, così si tolse la fascia dagli occhi, pronto ad accoglierlo. Blaine aprì la porta e accese la luce e prima che Kurt potesse proferire parola disse: “Si”

Gli occhi di Kurt si aprirono piatti come un disco e si liberò delle lenzuola prima di gettarsi tra le braccia di Blaine baciandolo con foga ripetendogli “Grazie”

 

 

 

“Ma perché sei scappato via?” gli domandò Kurt dopo aver fatto l'amore. Blaine era appoggiato al cuscino e lasciava teneri baci sulla spalla nuda di suo marito.

“Dovevo schiarirmi le idee. Ho chiamato mia madre e l'ho detto anche a lei. Poi sono corso da Sebastian per dirlo anche a lui”

Kurt rise “Blaine, te l'avevo solo proposto, potevamo rifletterci un minuto”

“Ma io lo voglio” disse Blaine alzando la testa “Sono terrorizzato, ma lo voglio tanto!”

Kurt gli baciò una guancia e poi si accoccolò a lui “Okay. Avremo un bambino”

 

 

La madre del figlio di Blaine si chiamava Tanya, aveva 23 anni ed era una ragazza dolcissima. I due ragazzi si offrirono di ospitarla spesso a casa, era una ragazza sola ed impegnata con lo studio.

Era solita arrivare a casa dei ragazzi con scatole ripiene di pollo fritto e patatine. Kurt prontamente le toglieva le buste di mano e mentre lei era distratta con Blaine, lui prendeva il suo pollo cotto al forno. Ovviamente Tanya lo notava e per fortuna Blaine gliene passava sempre un pezzo del suo fritto.

Kurt più volte aveva beccato Tanya con la pancia scoperta e Alice e Blaine che parlavano con il bambino facendo delle voci davvero buffe che lo facevano ridere ma poi si univa a loro accarezzando il ventre in cui si trovava quel bambino che non vedeva l'ora di arrivare.

 

 

Quasi al nono mese di gravidanza, mentre Kurt e Blaine erano fuori a cena, ebbero la chiamata. Durante il tragitto Kurt guidò avvisando Rachel, Blaine invece sembrava essere diventato di pietra.

“Blaine, ti prego, parla con me o mi farai impazzire!” urlò Kurt in auto mentre suo marito era immobile. Poi finalmente si girò fissando Kurt terrorizzato.

“Non sta succedendo, vero? Voglio dire, è uno scherzo noi non stiamo per avere un bambino.”

Kurt roteò gli occhi “Blaine ti prego, ti prego. La negazione NO. Non posso sopportare te che neghi e che dici che non sarai-”

“Non sarò mai un buon padre” disse in tono sconfitto Blaine.

“Ecco lo sapevo!”

 

 

E adesso Kurt e Blaine erano seduti lì, in attesa che un dottore comunicasse loro qualcosa.

“Perché Sebastian non arriva? L'ho chiamato, ha detto che era nel parcheggio” urlò frustrato Blaine. A quel punto Kurt si alzò e lo raggiunse prendendogli dolcemente il volto tra le mani.

“Ti prego, stai calmo, va tutto bene, non devi avere paura. Ci sono io, sono tuo marito e cresceremo insieme nostro figlio come stiamo facendo con Alice. Okay?”

Blaine annuì e baciò la guancia di Kurt, poi i suoi occhi puntarono il corridoio dove Kyle e Sebastian stavano arrivando.

“Che fine avevate fatto?”

Sebastian mentre camminava si infilava la camicia nei pantaloni, mentre Kyle si richiudeva la cintura, Kurt non ci mise troppo a capire il perché del loro ritardo, ma Blaine era troppo confuso per comprendere.

“Scusaci biscottino. Eravamo sulla strada quando poi Kyle ha detto una frase e da lì sono nati dei doppi sensi e noi beh-”

“Sebastian, risparmia i dettagli. Le guance arrossate di Kyle e i tuoi capelli post-sesso dicono tutto” disse Kurt tirando Blaine a sedersi vicino a lui. Finalmente la porta si aprì e il medico uscì con un sorriso sulle labbra.

“E' nato, tutto nella norma, stanno bene sia lui che la madre”

I quattro ragazzi sorrisero e si avviarono verso la stanza dove Tanya si trovava con il piccolo tra le braccia.

Sorrise non appena vide i due neo-papà.

“Hey Ethan, vai dai tuoi papà”

Kurt prese il bambino tra le braccia con le lacrime che gli scendevano sul volto “Hey tesoro, sono il tuo papà. Sei meraviglioso” gli sfiorò la fronte con le labbra e poi si voltò verso Blaine.

Il ragazzo era ammutolito di fronte a quel piccolo fagotto che suo marito teneva tra le braccia.

“Blaine, vieni a salutare tuo figlio” Kurt gli porse il bambino tra le braccia e sorrise.

“Ciao” sussurrò senza fiato. Il piccolo Ethan si muoveva scompostamente, gli occhi ancora chiusi e manine chiuse a pugno.

“E' mio figlio” sussurrò a se stesso. Blaine Anderson era diventato padre. Blaine deglutì di fronte a questa consapevolezza.

“Kurt, prendi il piccolo” disse in modo piuttosto veloce. Kurt lo prese di nuovo e si voltò di nuovo verso Tanya ma poi tutti sentirono un tonfo.

Si voltarono verso la fonte del rumore e Blaine giaceva a terra svenuto.

 

Mezz'ora dopo una mano gli tirava le palpebre degli occhi costringendolo a svegliarsi.

“Daddy Blaine è vivo!” urlò Alice.

“Alice scendi subito dal letto, gli fai male!” urlò Kurt tirando via sua figlia e sistemandola a terra e lei cominciò a canticchiare “Blaine è vivo” intorno a Kyle che l'accompagnava con il ritmo delle mani.

“Come ti senti Blaine?” domandò suo marito. Blaine si guardò intorno e notò di essere disteso su una barella in un corridoio dell'ospedale.

“Sono svenuto, vero?” domandò conoscendo già la risposta.

Kurt annuì con un sorriso “Sta tranquillo, sei solo emozionato.”

“Ethan dov'é?”

“Io l'ho visto!” urlò Alice zampettando “è bellissimo Blaine, lui è il mio fratellino vero? Può giocare con me vero?”

A quel punto intervenne Finn. “Alice, vieni, andiamo a prendere in giro i vecchietti nei reparti”

Kurt stava per replicare ma poi Blaine gli chiese di accompagnarlo a vedere di nuovo il loro bambino.

 

 

 

Ethan arrivò a casa Hummel-Anderson dopo due giorni di ospedale. La cameretta era stata preparata con cura dopo aver ristrutturato l'appartamento rendendo più piccola la camera da letto per fare in modo di creare una stanza per il bambino.

Avevano usato colori neutri per le pareti della stanza e avevano comprato parecchi giocattoli per il piccolo. Avevano sfruttato la vecchia culla di Alice, anch'essa neutra e altri piccoli oggetti ancora utilizzabili.

Arrivati a casa, Kurt mostrò a Blaine le basi per aiutare Ethan: come ad esempio cambiare il pannolino facendo attenzione all'ombelico e gli aveva mostrato come tenerlo bene tra le braccia senza che gli facesse male la testa.

Blaine per fortuna parve essersi calmato dall'emozione iniziale e riuscì a seguire tutti gli ordini di Kurt e finalmente la sera, dopo cena, erano riusciti ad infilarsi a letto ad un orario decente. Alice aveva insistito per fare in modo che Ethan dormisse nel lettino con lei, e i ragazzi dovettero passare un'ora del loro tempo per spiegarle che non era possibile e lei aveva cominciato ad urlare che in questo modo Ethan l'avrebbe sicuramente odiata.

“Sono stanchissimo” fece Kurt mentre si infilava la t-shirt, Blaine sorrise accogliendolo nelle sue braccia massaggiandogli la schiena.

“Ti amo lo sai, vero?” fece Blaine e Kurt lo fissò divertito

“Perché mi stai dicendo questo? Cioè lo so che me lo dici continuamente ma adesso sembri preoccupato”

Blaine abbozzò un sorriso “Voglio solo farti capire che ti amo e che mi occuperò di Alice ed Ethan”

Kurt sorrise e si voltò mettendosi a cavalcioni su di Blaine “Ti credo Blaine, non preoccuparti, sono certo che non mi farai del male.”

“Voi siete tutto per me. Tutto” gli disse Blaine prima di stendersi sotto le coperte con Kurt accanto a lui.

 

 

Erano le tre di notte quando Kurt si svegliò. Il lato dove dormiva Blaine era freddo e Kurt subito pensò che fosse successo qualcosa al piccolo Ethan, così si alzò e corse in camera sua.

Trovò Blaine seduto su una poltroncina mentre teneva suo figlio tra le braccia.

“Stava piangendo?” domandò Kurt avvicinandosi a loro.

Blaine scosse la testa “Mi mancava, volevo stare un po' con lui. E' tranquillissimo Kurt, si muove appena.”

Kurt si inginocchiò per essere all'altezza del figlio “è bellissimo, ti somiglia tanto”

“Tu credi?” domandò speranzoso Blaine. Suo marito annuì.

“Kurt, credi davvero che potrei essere un buon padre?” domandò Blaine senza distogliere lo sguardo da suo figlio.

“Ne sono certo amore mio” gli confermò Kurt.

“Bene, perché voglio esserlo”

**

 

 

 

 

Durante i primi mesi con Ethan parve tutto molto strano. Il piccolo piangeva raramente di notte, solo se aveva fame o aveva bisogno di essere cambiato. Chiacchierando con sua mamma, Blaine aveva scoperto che anche lui da piccolo era tranquillo ma superati i tre anni era diventato una supernova. Non stava un minuto fermo e due babysitter si licenziarono perché non riuscivano a gestirlo. Blaine e Kurt però, non si preoccuparono molto della cosa.

Un pomeriggio, mentre Kurt era a lavoro, Blaine aveva messo Ethan seduto ai suoi piedi mentre lui era in contatto con una casa editrice per fare in modo che il suo libro venisse pubblicato.

Era stata una spinta di Kurt a dare la forza a Blaine di cercare le case editrici per pubblicare il suo piccolo lavoro.

Sapevano che l'avvocato non era il sogno della sua vita, ma con una famiglia a carico, Blaine si era dovuto sacrificare per loro. Non del tutto dal momento che c'era qualcuno interessato alla sua storia.

Blaine aveva mandato diverse e-mail e qualcuno finalmente si era fatto sentire. Stava pigiando i tasti del pc quando il suo sguardo si spostò su Ethan che si stava alzando da solo, reggendosi al bracciolo del divano.

Blaine spalancò gli occhi ma non si mosse dalla sua poltrona osservando suo figlio muoversi da solo. Non aveva ancora imparato a camminare, certo i due papà gli avevano fatto fare qualche esercizio, ma non era ancora capace di reggersi da solo.

Ethan però, una volta in piedi, allargò le sue braccia e un passetto dopo l'altro cominciò a camminare per la stanza.

Blaine stava per lanciare un urlo ma si ammutolì per non spaventare suo figlio. Ethan finalmente lo guardò e sorrise come per dire “c'è l'ho fatta” e allora Blaine tolse il computer dalle sue gambe e aprì le braccia accogliendo Ethan che provò a correre e perse l'equilibrio proprio un attimo prima che Blaine lo acchiappasse.

“Sei stato magnifico Ethan!”

E il piccolo sorrise di fronte a quel complimento per poi spingersi di nuovo a terra camminando questa volta a gattoni ritrovando i suoi giocattoli.

 

 

 

 

**

 

 

 

Al primo compleanno, Ethan era piuttosto confuso. Parenti che vedeva raramente si presentavano di fronte a lui con un bel sorriso, un grande bacio e una scatola che conteneva un regalo per lui.

Era contento, l'aria era serena, era bello sapere che c'erano tante persone che stranamente in quel giorno erano interessate a lui.

Era seduto con i suoi cuginetti e sua sorella a terra, in cerchio, facendo un gioco che non comprendeva.

Alice, lo aiutava spiegandogli come fare, ma purtroppo, “un, due, tre, stella” era un gioco troppo complicato per lui.

Quando entrò in cucina vide Kurt e Blaine bisticciare vicino ad una grandissima torta.

“Hai assaggiato la glassa, così è rovinata”

“Mi ci è caduto il dito dentro, non l'ho assaggiata, Kurt”

“Certo, come no.”

Ethan lì lasciò soli tornando nel salotto e appena vide il nonno entrare dalla porta di casa, i suoi occhi si illuminarono.

“-onno” pronunciò sottovoce in modo che nessuno potesse sentirlo. Con passi veloci e inciampando nel tappeto, Ethan provò a raggiungere l'uomo che adorava alla follia. Non appena Burt lo vide, si abbassò e lo prese tra le braccia.

“Il mio ometto compie un anno!” esclamò Burt dandogli un caloroso bacio sulla guancia. Poi cominciò a cercare Alice per salutarla. La bambina non appena vide Burt anch'essa si gettò su di lui abbracciandolo forte e quasi soffocandolo.

“Sempre più bella la mia principessa”

Ethan guardò rabbuiato la scena: ogni volta che qualcuno era vicino ad Alice e la faceva ridere a lui veniva il mal di pancia e cominciava a stritolarsi le mani.

Un urlo proveniente dal corpo minuto e lungo di Alice lo fece sussultare. Si voltò verso di lei prima di vedere entrare dalla porta Sebian, o almeno, lui credeva si chiamasse in questo modo. Vide sua sorella buttarsi su di lui e abbracciarlo con foga. Il ragazzo la stinse e le diede un bacio tra i capelli, poi dopo essersi chiuso la porta dietro alle sue spalle, arrivò fino ad Ethan.

Ethan odiava Sebian. Ogni volta lo chiamava con un nome strano che non era il suo e papà Kurt lo sgridava sempre.

“Nano infame, buon compleanno” Sebian gli scompigliò i capelli e poi urlò “Dio mio, Blaine! Ma perché gli hai conciato i capelli in questo modo? E il papillon, sul serio Blaine? Questo bambino crescerà con dei seri problemi”

Ethan lo fissò confuso fin quando non vide apparire suo padre che finalmente lo prese in braccio lisciandogli il piccolo papillon che aveva legato appena sotto al collo. Ad Ethan piaceva molto, lo faceva somigliare a papà Blaine.

“Dai Blaine, è ridicolo! Perché non lo fai vestire da Kurt? Guarda come sta bene Alice”

“Anche Alice spesso indossa papillon, Sebastian. Ad Ethan piacciono, non ha mai provato a tirarli via, e poi è grazioso non trovi?” domandò con entusiasmo Blaine.

“Certo! Graziosissimo” fece con sarcasmo Sebastian.

“Kyle dov'è?” domandò Blaine mentre sistemava Ethan in piedi su una sedia dietro al tavolo decorato con piatti e bicchieri a tema Winnie The Pooh.

“A scoparsi qualcuno, non lo so!” Sebastian provò ad essere indifferente nel tono ma non ci riuscì. Era affezionato a Kyle, innamorato, anche se non era in grado di ammetterlo dopo tanti anni che si frequentavano.

In realtà, nelle segrete della sua camera, durante e dopo aver fatto l'amore, glielo aveva sussurrato ma era così strano per lui esprimere quei sentimenti.

Nonostante i due fossero simili, questo li portava spesso a litigare. Si amavano ma non andavano d'accordo su molte cose.

Iniziavano con piccolezze come: uso prima io il bagno, torno un po' più tardi stasera, zitto e lasciami studiare, non sopporto quando non mi fissi mentre parliamo. Poi arrivarono a: ho visto come hai guardato quel tizio, sembra quasi che di me non ti importi niente, stiamo da anni insieme e nemmeno mi hai chiesto di venire a vivere con te.

E così finivano con il litigare e chiudersi le porte in faccia.

“Non potete continuare così, metti da parte l'orgoglio e chiedigli scusa. Non mi piace vederti soffrire.”

“Io non soffro Blaine!” fece in tono beffardo Sebastian.

“Ah no? E quindi, quando ti ho beccato sul divano con Kurt mentre guardavate Cime Tempestose in lacrime era perché avevi il ciclo, giusto?”

“Da quando sei diventato così orribilmente spiritoso, schizzo?”

Blaine decise di non rispondergli limitandosi a fargli un'occhiataccia da “Ho ragione e lo sai”

Quando tutti si radunarono intorno al tavolo, Ethan si coprì il volto con le mani. Quella canzoncina che tutti facevano in coro lo metteva a disagio e cercò di trattenere un pianto, ma il suo labbro tremante lo aveva fregato.

“Ma no, amore. Perché piangi? Guarda quante cose ci sono per te” gli mostrò Kurt cominciando ad aprirgli i regali. Solo a quel punto Ethan si calmò, non che avesse pianto molto, ma i giocattoli di certo erano stati un'ottima distrazione.

Quando il campanello suonò, Alice corse ad aprire e urlò il nome di Kyle.

“Scusate il ritardo!” disse il ragazzo raggiungendo Ethan per porgli un regalo.

Lo sguardo di Kyle si spostò per tutta la stanza fino ad incrociarsi con quello di Sebastian. Raggiunse il ragazzo e lo tirò per un braccio.

“Possiamo parlare?” domandò con tono duro a Sebastian. Quest'ultimo si liberò dalla presa e si infilò in camera di Kurt e Blaine seguito a ruota da Kyle.

 

Quando la festa finì, Alice era rimasta a giocare con i giocattoli che Ethan aveva ricevuto, mentre il piccolo era tra le braccia di Kurt che provava a farlo dormire.

“Eppure è abituato a questa frenesia, mi chiedo come mai non riesca a dormire” si domandò Kurt mentre si muoveva per la camera dondolando Ethan.

“È perché oggi l'attenzione era tutta su di lui. Ci credi che è già un anno che è qui con noi?”

“E tu ci credi che quei due non sono ancora usciti da camera nostra? Valli a cacciare Blaine, ho bisogno di farmi una doccia, cambiare quelle lenzuola e fare l'amore con te. Adesso!”

Blaine ridacchiò e baciò la guancia di Kurt “Adoro quando hai quest'eccitazione in corpo che non riesci a trattenere” gli disse prima di pizzicargli il sedere.

“Hey piccioncini, siete ridicoli.” fece Sebastian appena uscito dalla camera. Sicuramente lui e Kyle si erano chiariti dal momento che sul volto di entrambi c'era un sorriso enorme e i loro capelli rovinati facevano presumere che avessero chiacchierato sicuramente, ma di certo non solo quello.

“Sparite da casa nostra!” borbottò Kurt.

“Agli ordini!” disse Kyle salutando tutti e tirando Sebastian con sé.

Quando finalmente tutti furono nei rispettivi letti, Kurt era disteso sul petto di Blaine accarezzandogli le braccia.

“Avrei voluto conoscerti prima sai? Magari, non so, al liceo.”

“Come mai?” domandò Blaine.

“Avrei voluto avere la mia prima cotta per te, magari cantare un duetto romantico di fronte al mio glee club, poi forse avremmo conosciuto anche Sebastian, che nella mia mente avrebbe avuto una cotta per te, sai, cose da adolescenti.” spiegò Kurt.

“A volte con te mi sento ancora adolescente” disse Blaine accarezzando i capelli di suo marito, “Voglio dire, ci sono momenti in cui ti guardo e il mio cuore batte forte, così forte da far male. Mi succede la mattina, dopo che ho passato una notte senza sognarti, apro gli occhi e ti vedo lì, che dormi beatamente, sempre con quel sorriso sulle labbra e...mi innamoro ogni momento di più.”

Kurt alzò la testa per fissare gli occhi del suo uomo “Sei tremendamente romantico Blaine Anderson”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note: Sono tornata! Vi sono mancata? Spero di si, almeno un po'. Allora cosa abbiamo qui: Kurt e Blaine e la loro famiglia. Come sapete Kurt ha Alice come figlia ed ora è arrivato il piccolo Ethan.

In questa raccolta racconterò piccoli momenti della loro vita e spero che vi piacciano.

Se volete lasciami una recensione sapete che mi farà più che piacere!

 

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Qui invece il mio Ask (mi farebbe piacere ricevere domande in generale, si potete chiedermi anche delle fanfiction) http://ask.fm/HannaKlaineinlove

   
 
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