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Autore: Soleil Jones    23/08/2012    3 recensioni
― Raccolta di One-Shot ; Inghilterra/OC!Londra ― Arthur Kirkland/Charlotte Doyle.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Igirisu! ... Ehi, Igirisu!- Una figura giovane e veloce irruppe nella stanza da letto di Arthur come un tornado. Al solito.
L'inglese si alzò stupito: per quanto conoscesse quella ragazza non credeva che si sarebbe mai abituato alle sue entrate improvvise.
-Charlotte, che succede? Hai qualche problema per caso?-
La ragazza lo guardò perplessa, avvicinandoglisi con fare apprensivo.
-Non sono io la reduce da una guerra persa che non esce da giorni, quindi direi piuttosto che sei tu ad avere qualche problema- Ribatté seria e in tono insolitamente dolce.
Era il 7 luglio, e ormai erano tre giorni che Arthur passava rinchiuso nella sua stanza, disteso sul letto con solo un … Momento, momento, momento!
Le guance di entrambi si tinsero di rosso all’accorgersi di quel particolarino sfuggito ad entrambi, ossia il fatto che Inghilterra, oltre ai boxer, non aveva nulla addosso!
Charlotte si voltò di colpo coprendosi il viso, –COPRITI IMMEDIATAMENTE!- mentre la nazione provvedette a recuperarsi dei vestiti in fretta e furia, arrossendo sempre di più.
Erano entrambi molto imbarazzati, specie considerando il loro tipo di rapporto.
-Comunque,- Iniziò Arthur vestendosi –cosa volevi?-
-Volevo solo convincerti ad uscire. Mi preoccupavo per il fatto che… be', si tratta di America e del fatto che abbiate combattuto per la sua indipendenza…-Si azzardò a dire, a voce flebile.
Inghilterra la guardò con un sopracciglio alzato. Davvero si era preoccupata per quello?
Effettivamente combattere contro colui che aveva allevato come un fratello minore e che considerava come tale gli faceva male, ed era per quello che non si era fatto vedere per tre giorni; eppure lei a differenza di molti che si fermavano alla sua apparenza scontrosa e cinica si era preoccupata per lui a tal punto da irrompere senza pensarci due volte in camera sua!
Era di certo una ragazza particolare, la sua capitale. E forse era per quello che gli piaceva tanto.
-Questa è la guerra, Charlotte, e in guerra non si hanno fratelli.- Ribatté, cercando di dissimularsi distaccato e freddo al riguardo.
La ragazza abbozzò un sorriso. –Io non ho mai detto che lui è tuo fratello- Come sempre, aveva colto nel segno. –O meglio, so che per te è come un fratello, ma volevo che fossi tu stesso ad ammetterlo.-
Accertatasi che Inghilterra si fosse vestito, si girò mostrandosi  in tutta la dolcezza in cui sarebbe mai stato possibile vederla.
Arthur abbassò lo sguardo, pur essendo ancora girato dalla parte opposta a quella della giovane.
Che figure stava facendo con lei, accidenti! Lui che era una nazione antica e potente!
Da parte sua, Charlotte si stava alquanto innervosendo. E che cavolo però!, lei si mostrava apertamente con tutta la sua preoccupazione, desiderosa di farlo sfogare in modo tale che poi si tranquillizzasse del tutto, e lui insisteva a ritrarsi in sé stesso?!
No, no, no, no, no. Con Charlotte Doyle, con Londra, non funzionava proprio!
-B-be', andiamo allora; ho voglia di una tazza di té- Annunciò imbarazzato e facendo per uscire con una mano a massaggiargli i capelli: quella benedetta ragazza gli faceva sempre girare la testa.
Prima che potesse uscire dalla stanza, però, una mazza da cricket gli serrò la strada, facendolo balzare all’indietro impaurito.
-MA CHE… Charlotte! Si può sapere che hai oggi?! Ti ho già detto che sto bene!- Urlò a metà tra lo scocciato e lo stupito.
La castana ritirò la mazza, avvicinandoglisi tanto da ritrovarselo a pochi centimetri dal volto, fiera nonostante lo stesse guardando dal basso verso l’alto per via della differenza d'altezza.
-Arthur, davvero speri di riuscire a convincermi? Ti conosco, e se hai qualcosa che non va me ne accorgo dato che …- S’interruppe improvvisamente, arrossendo e accorgendosi della vicinanza formatasi tra di loro in meno di un attimo (e per giunta a causa sua!).
“Accidenti a me, non potevo stare più attenta?!”
Ora era troppo tardi per allontanarsi e basta, dato che quegli occhi smeraldini l’incantavano sempre: erano così dolci e armoniosi che sarebbe stata ore a fissarli senza fiatare. Potevano sembrare dargli un’aria severa, ma in realtà era tutto il contrario!
“Dato che cosa?” Si chiese ansioso e col batticuore alle stelle Inghilterra.
-Cosa… Cosa stavi per dirmi?- Le chiese appena, vedendo poi gli occhi azzurri di lei inumidirsi appena. Evidentemente era imbarazzata, ma perché?
-Io …- Charlie scostò i suoi occhi da quel dolce abisso color speranza, anche se con immane fatica, scuotendo la testa appena. –No, nulla.-
Ma Arthur la conosceva bene: se aveva qualcosa da dire, la diceva; bella o brutta che fosse! Certo, a meno che…
Nella sua mente si accese la cosiddetta e figurata lampadina, che mosse le sue mani a prendere il volto della ragazza tra le mani, forzandolo a rivolgersi verso di lui.
-Ehm, cos’è quell’espressione seria?- chiese nervosamente Charlotte. -Ti giuro che non so niente dell’allagamento che ha rovinato la cena che stavi preparando tre settimane fa, eh? E nemmeno della finestra rotta!-
Okay, non c’entrava un beato accidente con la situazione, ma lei credeva sul serio che Inghilterra avesse scoperto il suo piccolo innocuo e “involontario” sabotaggio alla deliziosa cenetta che si era accinto a preparare, o dell’incidente con la finestra che dava sulla stanza di un membro della famiglia reale.
Inghilterra aggrottò la fronte perplesso. –Eh?-
-Niente!- Si affrettò a replicare Charlotte dopo essersi resa conto di essere fuori pericolo.
Dato che temeva fosse meglio non scoprire a cosa alludesse, Inghilterra preferì chiederle direttamente ciò che voleva davvero sapere.
-Charlotte, ascoltami. Non è che tu sei… Sì, insomma, innamorata di qualcuno?- Chiese titubante e facendo sbiancare la sua interlocutrice, che divenne se possibile più bianca della neve, prima di diventare in grado di sbaragliare il rosso più rosso.
-Io… Ma che cavolo di domande sono?! …-
-No, ecco...! Perché, sai, se è così dovresti… farti avanti. Sono certo che saresti ricambiata.-
Dire quelle cose gli era costato davvero molto, non solo perché non era nel suo essere mettersi a dare consigli in amore, ma anche perché temeva e credeva che si trattasse di chissà chi. In poche parole, non sospettava minimamente che fosse lui l’oggetto dei desideri di Charlotte. Lo sperava, ma non ci credeva.
“Farmi avanti… Non ho niente da perdere in fondo, e potrei non averne mai più l’occasione!”
–Sì hai ragione!-
E così, senza un attimo di esitazione, si sporse tanto quanto bastava a far raggiungere alle sue labbra fini quelle dell’inglese, dando vita a un bacio appena accennato; dato solo da un contatto minimo e timido, ma comunque importante e che fece spalancare gli occhi verdi della nazione per la sorpresa.
Mandando al diavolo complessi mentali impellenti, quei suoi due smeraldi vennero celati dietro le palpebre dando carta bianca alle sue labbra, che fecero pressione su quelle altre, rosee.
Eccolo lì, uno di quei momenti che vorresti non finissero mai e che ti chiudono in un piccolo e personale universo dove il sogno è realtà e la realtà è un sogno fatto su misura per due persone.
Una era un’inglese pessimo in cucina, ma dal cuore in fondo più dolce del cioccolato, che portava il nome di Arthur Kirkland.
Un’altra era una giovane dai modi un po’ infantili, racchiusi e riflessi in due acquamarina che vanta il nome di Charlotte Doyle.
 
ANGOLO DI UN’AUTRICE CHE OGGI NON HA UN EMERITO CAVOLO DA FARE A PARTE DARE SFOGO ALLA SUA FANTASIA (A cui magari dovrebbe mettere freno)
 
Scritta in quanto? Ve lo dico io: nel giro di due orette!
Siccome Arashi Kaze non so cosa stia combinando per me e _SerafinaSon_ e Charlie Aru la vedevo un po’ troppo trascurata, ho usato il suo bel nome per scrivere questo!
Complimenti per chi è arrivato a leggere fin qui (perché vuol dire che potrebbe fare benissimo un safari in Africa disarmato che tanto sopravvivrebbe).
Charlie? Ho tentato di non esagerare col romanticismo, come ho potuto. ^^
In pratica ti ho fatto diventare OC!Londra (Credo, non sono ancora espertissima in questo campo)
Grazie per chi ha letto!
 
SOL
  
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