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Autore: Nano    23/08/2012    0 recensioni
Ho sempre amato Wicked, e ultimamente mi sono data alla scrittura. Quindi, fanfiction Wicked-centrica era d'obbligo. Ovviamente Elphaba/Fyiero, sono semplicemente made for each other. Ispirato alla seconda volta che si incontrano nel Musical, al momento del licenziamento del dottor Diillamond e scappano con il leone (Non nel libro) e ho cercato di riportare le esatte battute. Spero vi piaccia!! Seguiranno altri momenti :)
Dal primo capitolo:
- Elphaba sollevò la mano e la avvicinò al suo viso. Era calda, e profumata. Era la mano più delicata che avesse mai visto.
“Stai sanguinando!” -
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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 Eccoci alla fine di "As long as you're mine". Elphie e Fyiero sono finalmente insieme, e io impazzisco (come sempre). Ho cercato di riportare discorsi, pensieri, gesti. La mia Elphie è e sempre sarà Lisa Brescia. Questo è importante, perchè tutto in lei è perfetto, e il fatto che incarni questo personaggio, così imperfetto, rende il tutto straordinario ai miei occhi. Elphie è sempre stata il mio eroe, la cattiva che in realtà has a point e crede in se stessa molto più di quanto chiunque altro nel mondo di Oz.
Questo capitolo è per la mia piccola socia in affari, che deve diventare grande e conoscere il fantastico mondo di Oz. Spero che questo ti aiuti a capire quanto e perchè amo questa storia / questa coppia / questa ragazza. Ti voglio bene, Lara :)
Lara. 



I hope you're happy


 

“Che c’è?”

La guardò spaventato. Desiderava toccare quelle labbra ancora una volta, assaggiarle, accarezzarle, gustarle. Per infinite notti aveva fantasticato su Elphaba, immaginando il suo dolce sapore di erba, di menta  di qualsiasi cosa gli venisse in mente che fosse in gradazione di verde. Ma niente l’aveva preparato a questo. Elphaba sapeva di… Elphaba. Il suo profumo era il più dolce e misterioso che avesse mai sentito su una ragazza, ed era così naturale, così giusto.

“E’ solo che..”

Gli occhi della ragazza brillavano di nuove scoperte e di nuove emozioni. Fyiero cercò confuso una spiegazione nei suoi occhi.

“Per la prima volta, mi sento..”

Le labbra di Elphaba tremarono mentre pronunciava attentamente l’ultima parola.

“Malvagia.”

Allacciò le braccia al collo di Fyiero, e lasciò che le baciasse le labbra, che la inondasse con il suo sapore e che la stringesse con le sue grandi mani. Fyiero annusò il delicato odore dei suoi lunghi capelli neri e le accarezzò la schiena fasciata nel lungo vestito nero.
Finalmente era sua.
Quella creatura così perfetta e bellissima era sua, e di nessun’altro.
Non si sentiva in colpa per aver ferito Glinda, perchè nel suo cuore sapeva di appartenere a quella ragazza fin dal momento in cui era incappato in lei il primo giorno di scuola.
Sospirò felice, intrecciando la lingua a quella di Elphaba e lottando con la sua naturale tendenza a dominare che lo mandava in bestia. Si sarebbe occupato lui di lei adesso. Lei era sua.
La fissò dolcemente negli occhi.

“Ecco..”

La ragazza si ritrasse violentemente, prendendosi la testa tra le mani.

“Cosa?”

Elphaba sembrava improvvisamente tristissima e inconsolabile. Nei suoi occhi Fyiero poteva leggere la paura che per anni l’aveva perseguitata, la paura di non essere abbastanza, per suo padre, per Nessa, per lui.

“Vorrei solo poter essere bella per te..”

Disse piano, timorosa.

Ma non capiva? Lei era l’essere più terribilmente bello di tutta Oz, era intelligente, caparbia, simpatica, forte, e aveva un cuore enorme e gentile.

“Elphaba..” La pregò.

“No, non dirmi che lo sono! Non devi mentirmi.”

I suoi occhi chiari si illuminarono. Per tanti anni le avevano mentito, sul suo aspetto, sulla sua provenienza, sul suo futuro. Fyiero decise in quell’istante che non sarebbe stato così con lui. Lui la amava per quella che era, con ogni difetto e con ogni prolema.

“Non è mentire. E’ vedere le cose secondo una diversa prospettiva.”

Fyiero le strinse la mano, fissandola dolcemente negli occhi. Sarebbe stato sempre così, da quel momento in poi. Non c’era più bisogno di fingere, Elphaba gli apparteneva.

Un grido lontano risuonò nel cielo.



E poi ovviamente arriva Dorothy a fare i suoi bei casini.. ;)
   
 
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