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Autore: crazybulma    07/03/2007    28 recensioni
No. Non è un errore di battitura, se è questo che state pensando... La febbra è una dolcissima malattia che colpisce dritta al cuore, accellerandone i battiti. Raccolta di one-shot dedicate alla coppia Bulma/Vegeta.
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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FEBBRA 2

LA FEBBRA 5
by Crazybulma


Vegeta spalancò gli occhi nel sentire squillare il telefono.
Rimase per qualche istante immobile a fissare il buio della stanza, poi si mise seduto sul letto e allungò il braccio per afferrare la cornetta.
"Ciao, tesoro!" esordì Bulma. "Va tutto bene?"
"Sì..." biascicò lui, assonnato.
"Ma stavi dormendo? Oh, scusami, scusami! Avevo dimenticato il fuso orario. Volevo solo sapere come sta Bra, ero in pensiero per lei."
Vegeta guardò oltre la porta della propria camera e tese l'orecchio verso la stanza dove dormiva sua figlia.
"Dorme. E vorrei dormire anche io..." si lamentò lui, ma Bulma lo ignorò e continuò a parlare.
"Mi dispiace essere andata via proprio quando la mia piccolina stava male, ma questa conferenza era davvero importante. Sono una pessima madre, ora non dovrei trovarmi dall'altra parte del globo!" disse in tono colpevole.
"Ha solo un po' di febbra, dopotutto. Sta bene" borbottò Vegeta, per tranquillizzarla.
"Ti ringrazio di esserti preso cura di lei, sei proprio un bravo papà!"
Vegeta ripensò con un sospiro alla giornata appena trascorsa.
Aveva messo Bra davanti alla televisione e le aveva fatto guardare "La Bella e la Bestia", un cartone animato che la bimba conosceva a memoria. "Anche tu eri una Bestia, ma poi la mia Bella mamma ti ha trasformato in un principe! Me lo ha detto lei..." le aveva confidato la bambina, allegramente.
Poi lui aveva trascorso il resto della giornata nella Camera Gravitazionale, lasciando che fosse Trunks ad occuparsi della sorellina di quattro anni.
Era stato lui a farle il bagnetto, e a darle un bicchiere di latte caldo. Trunks le aveva letto una storia, e Trunks le aveva dato le medicine e le aveva rimboccato le coperte.
"Lo sai, io non sono capace di fare il padre. E' stato Trunks a prendersi cura di lei..." ammise, onestamente.
"Vegeta, mi manchi..." disse lei, in un dolce sussurro. "Ci vediamo domani".


Chiuse la chiamata e si riaddormentò.
Dopo qualche minuto però si ridestò, non a causa dello squillare del telefono ma per via di un corpicino che si dimenava sotto le lenzuola. Quando la testolina di Bra spuntò fuori dalla trapunta, Vegeta la guardò inorridito.
"Che c'è? Che vuoi?"
Scostando con impazienza le coperte, Bra si mise in ginocchio e fissò il padre con aria adorante.
"Papà, tu sei il più forte del mondo, vero? Più forte anche di Mister Satan?"
"Certo!" affermò Vegeta, con una punta di orgoglio nella voce.
"Allora puoi cacciare via i mostri dei miei incubi?" domandò la bambina, asciugandosi gli occhi colmi di lacrime con una mano e allungando l'altra verso Vegeta.
"Di nuovo con gli incubi!" sbuffò lui, capendo che non avrebbe più dormito per quella notte.
Anche la sera precedente era accaduto un simile episodio. Nel bel mezzo della notte la bambina si era svegliata urlando. Aveva gli incubi e Bulma gli aveva spiegato che erano dovuti alla Febbra.
Bra era stata insopportabile, più capricciosa e piagnucolosa che mai, e se non ci fosse stato Trunks Vegeta era certo che avrebbe perso la pazienza.


Sollevandola facilmente con le braccia, stupito come sempre di quanto fosse leggera, Vegeta decise di andare in cucina a prendersi un caffé.
Depositò Bra su una delle sedie vicine al tavolo e si soffermò a studiare la figurina che gli stava accanto. Bra era davvero graziosa nel suo pigiamino a fiori gialli, le pantofole a forma di coniglietto, e i riccioli azzurri che le ricadevano sulle spalle. Aveva le guance e il nasino arrossati per via della febbre.
Vegeta si accorse di non sapere nulla si lei, anche perchè per la maggior parte delle giornate cercava di starle alla larga. Sapeva che amava il rosso, il suo colore preferito. Sapeva anche che sceglieva cosa mettersi e che si vestiva da sola, ma che non riusciva ad allacciarsi le scarpe. Sapeva anche che aveva già imparato a leggere e contare. A parte queste cose, Vegeta non sapeva nient'altro su sua figlia.

"Papà, ti piace il mio pupazzo" farfugliò la bimba con un dito fra le labbra.
Vegeta si versò del caffé, e con uno sbadigliò puntò lo sguardo sul peluche che Bra teneva tra le manine. "Proprio un bel cavallo!" commentò, scocciato.

"Ma papino, non è un cavallo. E' un unicorno. Vedi... ha un corno!" spiegò lei.
Annoiato, Vegeta lasciò Bra intenta a coccolare con amore il suo pupazzo, e andò a distendersi su una sdraio in veranda.
E mentre fissava il cielo stellato, ripensò a tutta la sua vita, a ciò che il destino gli aveva riservato. L'infanzia segnata da sangue e terrore, l'arrivo sulla Terra, Kakaroth ed i mille sforzi per diventare più forte di lui, l'amore incondizionato di Bulma, gli errori e le battaglie contro tanti nemici, ed ora... finalmente la pace. Non sapeva se esserne lieto, o se desiderasse incontrare nuovi avversari da combattere, nuove avventure da affrontare, nuovi limiti da superare.


"Guardi le stelle?"
Vegeta si voltò di scatto e vide Bra accanto a sé.
"Torna dentro, hai la febbra!" ordinò Vegeta, che desiderava soltanto riposare in pace.
"Posso stare con te?" domandò lei, e non attese la risposta. Si arrampicò subito accanto a lui e si appoggiò alla spalliera della sdraio, allungando davanti a sé le gambette rosee.
"E adesso? Che si fa?"
"Tu non so, ma io DORMO!" rispose lui, piegando il capo da una parte e chiudendo gli occhi.
"Vorrei dormire anche io. Ma ho paura che tornino i mostri di prima..."
Rimasero a lungo in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri. Poi a Bra venne un'idea.
"Forse, se mi da un bacino, non farò più brutti sogni. Me lo dai un bacino, papà?"
Quella domanda inaspettata lasciò Vegeta senza parole. Si girò ed incontrò gli occhioni blu di Bra che lo fissavano speranzosi, quasi amorosi, come in attesa di una risposta affermativa. Vegeta aveva un nodo alla gola. Che cosa poteva dire a quella bambina che aveva un disperato bisogno di un padre, di un amore che lui non era capace di darle?
Si sforzò di vincere l'emozione e rispose con la massima serietà.
"Quando tornerà tua madre, ti farai baciare da lei, d'accordo?"
"Ti prego, papà!" lo supplicò lei, gettandogli le braccia al collo.
"No!" rispose lui, secco.
"Non è giusto però! Tu dai i bacini alla mamma e a me no! Trunks me lo ha detto che tu dai i bacini alla mamma, e anche io voglio i bacini! Li voglio, li voglio! Ti prego, papà! Dopo farò la brava e..."
Bra si zittì di colpo. Vegeta si era chinato su di lei, e sfiorava la scottante fronte della bimba con le labbra.
"Se lo dici a qualcuno, non ti perdonerò mai..." le sussurrò sulla pelle delicata, con un basso ringhio.
Soddisfatta e felice, lei si rilassò contro di lui, con la testa posata sulla spalla e le braccine intrecciate intorno al collo. "Grazie. Ti voglio tanto bene, papino" gemette piano. "Più di tutti i pesci del mare e più in alto della Luna!"
Vegeta rimase immobile a fissare le stelle, con il cuore in tumulto, finché non si accorse che Bra si era addormentata. Si spostò delicatamente in modo che la bambina gli si accoccolasse in grembo, e la coprì con una copertina di lana.

Fu così che Bulma li trovò al suo ritorno, e la vista della figlia fra le braccia di Vegeta le suscitò un moto di tenerezza infinita. Avrebbe voluto correre verso di loro per abbracciarli, e non lasciarli andare mai più. Invece si limitò ad avvicinarsi furtiva a Vegeta. Si chinò e gli sussurrò nell'orecchio "Ho sempre pensato che se ti avessi trovato tra le braccia di un'altra mi sarei infuriata..."
Vegeta aprì un occhio, e le sorrise beffardo.
"Ma come vedi non sei l'unica donna della mia vita".


- Fine -
Stavolta è davvero la Fine. La smetto sul serio di scrivere fesserie, giuro!






  
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