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Autore: Thewarblers    24/08/2012    3 recensioni
Una storia d'amore ambientata nel 1940 raccontata attraverso un diario. Un diario che viene trovato 72 anni dopo da Hannah, la quale rivivrà i segreti e i baci di Kurt e Blaine.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Sarebbe questo il posto dove dovremmo passare il dopo ballo?” chiese Hannah osservando quella che si poteva definire una catapecchia a ridosso di una piccola collina.
“Esatto!” esclamò Cameron soddisfatto “E’ abbandonata, nessuno che ci disturberà, e poi è lì dove io e i ragazzi nascondiamo l’alcool”
La ragazza buttò un ultimo sguardo infastidito alla casa davanti a lei. Una volta doveva essere possente ed abitata da gente ricca, data la grandezza e i contorni eleganti che si stavano sgretolando come il legno chiaro che la ricopriva.
Salì le scale che portavano all’entrata tenendosi il vestito da sera con una mano, cercando di non farlo rovinare seguendo i suoi amici che chiacchieravano riguardo al fumo che si erano procurati. Non era stata la serata perfetta che si era sempre immaginata fosse il suo ultimo ballo al liceo.
Lasciata dal suo cavaliere pochi minuti prima di essere eletti re e reginetta, punch non corretto e musica schifosa. Per fortuna i suoi migliori amici avevano architettato quella che avevano chiamato “Vodka night”, e anche se era in una vecchia casa abbandonata, sempre meglio di niente.
 
Entrarono in quello che si poteva definire un ampio salotto. Le torce che avevano portato illuminavano la stanza, scoprendo tappeti di polvere che ricoprivano il pavimento. L’arredamento era semplice, ma si vedeva che dietro c’era una grande cura dei dettagli, data dalle tende pregiate e i quadri appesi al muro.
Nonostante l’ambiente risultasse privo di qualsiasi interesse, Hannah non potè non osservare le fotografie in bianco e nero che predominavano i mobili antichi.
Si soffermò su un dipinto enorme che raffigurava una famiglia sorridente. Evidentemente quella che aveva abitato la casa tanti anni prima.
“Direi che ci possiamo sistemare qui” affermò Cameron sedendosi sul tappeto grande e polveroso.
“Pronti con le birre?” chiese impaziente Bryan mentre da un mobile tirava fuori delle bottiglie
Ne passò una a ognuno di loro e Hannah la prese riluttante. Non amava molto bere, sapeva che dopo si sarebbe sentita male ma si sedette anche lei sul tappeto accettando una sigaretta.
Osservò per un po’ i suoi amici. Alyssa stava bevendo del liquido trasparente preso da chissà dove. Stephen il suo ragazzo la incitava a prenderne altro. Cameron stava baciando la sua ragazza, Kimberly. Bryan era sdraiato sulle cosce di Sammi fumando una canna, mentre lei gli accarezzava i capelli. E Jordan stava letteralmente per scopare Paige sul divano.
“Io vado a fare un giro” disse, sicura che nessuno la stesse ascoltando prendendo una torcia.
Uscì dal salone e si ritrovò in un corridoio stretto e lungo con molte porte. Le pareti erano costellate di fotografie e dipinti. Alla fine il corridoio svoltava sulla destra e dove c’era una grande porta chiusa. Spinta dalla curiosità l’ aprì facendo forza sulle braccia per quanto fosse pesante, e con uno scricchiolio si ritrovò in una stanza enorme, quasi il doppio del salotto.
Al centro dominava un pianoforte a coda bellissimo. Si avvicinò cautamente come per paura che svanisse e accarezzò i tasti di avorio. Non ne uscì nessun suono.
Si guardò intorno. Librerie di legno scuro circondavano quella meraviglia e facevano compagnia a delle poltrone in pelle sistemate davanti un grande camino. Sopra di esso si trovava un altro dipinto, raffigurante un ragazzo riccio intento a suonare il pianoforte. Si perse ad osservare l’espressione tranquilla che aveva, gli occhi chiusi e il sorriso sulle labbra. Era il ragazzo del dipinto del salotto e doveva avere più o meno la sua età.
Non potè non pensare con tutta se stessa che fosse bellissimo.
Si avvicinò alla libreria più vicina scorrendo con le mani sui libri impolverati. Riconobbe autori che aveva studiato a scuola come Benjamin Franklin, Brackenridge, Hawthorne, Dickinson, Shakespeare e Emily Bronte. Scrittori italiani e nomi in tedesco che non sapeva leggere. Dovevano essere dei lettori appassionati dato che l’intera stanza era ricoperta di volumi di diversa grandezza.
Ne prese uno che segnava scritto “L’antologia di Spoon River” e lo aprì. Cominciò a leggere le prime righe sedendosi su una delle grandi poltrone, illuminata dai raggi della luna che flebile accarezzava il suo volto attraverso la grande finestra. Sfogliò la seconda pagina e un fogliettino cadde per terra e fini sotto la poltrona. Hannah si piegò per prenderlo quando con la mano sfiorò qualcosa di liscio e fine che somigliava tanto a un filo. La curiosità la travolse e si abbassò del tutto sdraiandosi per terra. Una cordicella bianca, quasi invisibile pendeva ciondolando pigramente. La guardò per un momento e poi tirò. Quasi si spaventò quando con un tonfo un libro di pelle rossa cadde da.. sotto la poltrona? Evidentemente c’era una specie di doppio fondo.
Prese il volume accarezzandone la pelle smunta dal tempo, era liscia e morbida.
Con una mano levò la polvere che si era depositata sopra. Un’incisione color oro segnava un nome Blaine Anderson.
Aprì lentamente la prima pagina, rimettendosi comoda tra i cuscini soffici e lesse:
 
Lima,Ohio. 17 Ottobre 1940”

 
  
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