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Autore: Silvar tales    24/08/2012    4 recensioni
Vi immaginate le sirene antiaeree, il coprifuoco, gli altoparlanti? Attenzione, stanno per arrivare i Sex Pistols! Chiunque sia borioso, simpatizzante monarchico o hippie si rifugi nei bunker e attenda l'apocalisse punk!
[Prima classificata al contest “When the music’s over” indetto da DazedAndConfused]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Johnny Rotten, Sid Vicious
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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The rise and fall




Five years


Stiamo parlando di togliere agli inglesi la loro colazione, vogliamo scherzare?
Riconosciamo onore e gloria ai signori Sandwich e Bacon, e a lei signorina! Mi porti un altro the aromatizzato alle erbe.


Il baffone mattutino apre circospetto una copia del Times nuova di edicola, puzza ancora d'inchiostro e di cartone. Bagna le dita per girare meglio le pagine, legge i titoli con aria di sufficienza, gli occhi piccoli si stringono dietro le lenti.
«La borsa è prospera, cavalca l'onda del capitalismo come un destriero senza redini».
La cameriera reagisce simulando un sorriso bianco e finto, mentre serve una tazza fumante di the al suo facoltoso cliente. Solo riccastri e borghesucci nelle tavole calde di Square Mile, non tutti sono disposti a pagare tre sterline per un caffè.
«E chi sarebbero questi teppisti che vogliono dare alle fiamme il Regno Unito?» Segue una risata di scherno, colma di disprezzo. La cameriera s'agita dentro, si blocca, non riesce a simulare uno sguardo cortese.
«Ha letto l'articolo su quel concerto, immagino». Non ottiene risposta.
L'uomo d'affari si alza, la guarda negli occhi con un certo sospetto, lascia il quotidiano sul bancone.
È stata una provocazione estrema - offesa al pubblico decoro - l'imbarcazione è stata fermata - questi cosiddetti “punk” - i giovani trovano sfogo - violenza e mancanza di obiettivi...
Gli occhi della ragazza colgono alcuni stralci, mentre è impegnata a stampare lo scontrino.
«Buona giornata signore».
Si ritira un momento nel retrobottega, si slaccia il colletto della camicia e stringe il collare con le borchie che le cinge la gola.
Porci bastardi.



*



Ritagli di giornale assemblati insieme. Questo è Sid Vicious.
Uno scherzo della natura.
Alto, magro, jeans attillati e strappati, cintura stretta, anfibi scuri, giacca di pelle, parlata strascicata, occhio lento, pallido pallido come un fantasma.
John lo sa, lo sente a pelle che Sid è IL distruttore, è la negazione della negazione. Anche Malcom lo sa. Sid invece non lo sa. Non sa cosa pensare di se stesso, Sid. Si guarda allo specchio e vede un morto che cammina, un bestia da soma in corsa verso un precipizio. E allora, perché non darle una spinta?

Se dobbiamo farlo, facciamolo in grande stile!

«Sid, non capirò mai perché a quelli come te sta stretta la vita».
«Simon Lydon, Simon. Vogliamo fare i ragazzi seri?»
Le vie di Londra sono gremite, il mercato è brulicante di vecchie e ragazzini ingordi, l'immondizia si accumula nei vicoli meno in vista: fogli di riviste, fumetti, ferri da stiro, televisori... come se qualcuno si fosse messo in testa di vivere nel marciume, ma all'aria aperta.
Simon e John osservano con cura ogni categoria di vita umana che incontrano. Sono tutti indaffarati nella vita, tutti corrono verso una meta che credono essere giusta. Sempre meglio di te, Sid, che corri verso un baratro. Ma questa non gliela dice John, è troppo filosofica, molto probabilmente Sid lo guarderebbe come si guarda a una cartina geografica, sfoggiando una delle sue espressioni più ebeti e sghignazzando qualcosa del genere: eeehi Lydon ti sei messo gli occhiali da professorino?
«Sono tutti tranquilli e indaffarati, ma pensa cosa succederebbe se sapessero che la catastrofe è vicina!»
«Di che catastrofe vai farneticando Lydon? È in arrivo la bomba H?»
La loro generazione è cresciuta con l'incubo della bomba atomica, per cui tutte le disgrazie si associano automaticamente a una nuova esplosione termonucleare, il che è snervante.
John si porta una sigaretta alle labbra e gongola.
«Niente affatto, stasera suoniamo».
«Sai che merda...!»
Valori, etichette, cerimonie, doveri, diritti, regole, autorità sono accatastate insieme su stecchi di legno. La miccia è pronta, attende solo di essere accesa all'orrido suono del basso di Sid e delle corde vocali di John.
«Johnny, ai Sex Pistols do cinque anni di vita». Anche Paul vuole dire la sua. Giusto, fa parte del gruppo, è dentro.

Anzi no, non me ne frega un cazzo di quello che pensa!

«Molto meno, molto meno».
Strano, Sid che si fissa sul viso di John, che gli passa un braccio secco attorno alle spalle, che per un raro momento pensa che la sua vita possa non essere uno scherzo di cattivo gusto.
«Se la gente sapesse che il mondo che conoscono loro sta per finire, che è in arrivo la catastrofe Sex Pistols, probabilmente impazzirebbero e strillerebbero come poppanti».
«E tu che faresti Johnny?»
Lydon si toglie Sid di dosso, lo guarda male, poi tira su col naso.
«Io mi farei un gran vascone di popcorn e mi godrei lo spettacolo».


Vi immaginate le sirene antiaeree, il coprifuoco, gli altoparlanti? Attenzione, stanno per arrivare i Sex Pistols! Chiunque sia borioso, simpatizzante monarchico o hippie si rifugi nei bunker e attenda l'apocalisse punk!








Note: questa storia a più capitoli si è classificata prima al contest “When the music’s over” indetto da DazedAndConfused.
Come da consegna, ogni capitolo è ispirato a una traccia dell'album di David Bowie The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars.

   
 
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