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Autore: Minari OppaRi    24/08/2012    2 recensioni
Dan stava per impazzire.
Chiuso nella sua camera in un rovente pomeriggio di agosto con il naso sui libri, senza ventilatore e con la presenza di un ragazza rompiscatole.
[ Dan x Runo ]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dan stava per impazzire.
Chiuso nella sua camera in un rovente pomeriggio di agosto con il naso sui libri, senza ventilatore e con la presenza di un ragazza rompiscatole.
Il giovane combattente aveva sempre odiato la scuola e venire rimandato per lui era un agonia.
Si era trovato costretto a studiare per ben tre mesi, rinunciando a tutti i piaceri dell’estate.
“Ahhhhhh! Non ci capisco niente!”
Daniel in un impeto di rabbia e disperazione si era alzato, lasciando cadere la penna sulla sua scrivania.
“Sto anche morendo di caldo! Ti rendi conto che anche con la maglietta senza maniche soffro il caldo?”
Sbottò il ragazzo, avvicinandosi alla finestra e sporgendosi fuori per godersi un po’ di vento.
Runo, vestita con un lungo vestito bianco se ne stava tranquilla, sdraiata sul letto dell’amico.
“Non inventare tante scuse, Dan. Torna a tradurre le frasi in inglese”
Daniel digrignò i denti, tornando alla sua scrivania.
L’afa gli impediva perfino di rispondere per le rime a quell’antipatica della ragazza.
Le aveva chiesto aiuto considerando che l’amica era molto intelligente e aveva sempre avuto buoni voti.
Contro ogni sua previsione aveva accettato di aiutarlo, senza chiedergli niente in cambio.
“Runo, ha ragione. Impegnati nello studio”
Drago affiancato da Tigrerra, cercava in tutti i modi di far concentrare il suo giovane amico.
Dan sospirò.
Erano tutti contro di lui.
Era inutile obbiettare quindi decise di fare come gli era stato ordinato e tornò a tradurre le frasi.
Runo di tanto in tanto spostava lo sguardo sul ragazzo.
Voleva essere sicura che non perdesse la concentrazione.
I due restavano in silenzio.
Un silenzio teso e imbarazzante.
Dopo qualche minuto la porta si aprì e la madre del ragazzo entrò in camera.
“Vi ho portato qualcosa da mangiare”
Sorrise lei, porgendo un paio di gelati.
Dan e Runo li accettarono volentieri, sorridendo e ringraziando.
 
Daniel faceva ruotare la penna tra le dita, tenendo la testa appoggiata sul palmo della mano.
Odiava l’inglese e odiava essere in quella situazione.
Sentiva lo sguardo pesante dell’amica dietro di sé e questo lo imbarazzava.
“Dai, fammi vedere cosa non riesci a fare”
Brontolò Runo, sedendosi accanto a lui mentre mangiava il gelato che le era stato offerto.
Il ragazzo arrossì lievemente, spostandosi per farle spazio e le porse il quaderno.
La ragazza sospirò, notando come nessuna delle frasi fosse stata tradotta.
“Allora, Dan. Pensaci bene. Come può essere tradotta la frase: ‘In questo momento sto studiando’?”
Daniel si morse le labbra, mettendo in moto tutti i suoi neuroni.
“In…this moment i’m studying?”
Runosorrise allegramente, annuendo.
“La prossima. ‘Ieri sono andato a giocare’”
Il castano con un enorme sorriso stampato in viso le rispose.
“Yesterday…..i went to play”
L’azzurra annuì contenta.
Dan alzò le braccia al cielo, ridendo.
Stranamente iniziava a capirci qualcosa di quella difficile lingua e doveva semplicemente ringraziare l’amica.
“Dai! Chiedimene un’altra!”
Sorrise lui.
Ormai ci aveva preso gusto.
Lei annuì di nuovo, osservando le pagine.
Di colpo arrossì.
“B-beh….e-ecco…”
Runo stava diventando sempre più rossa in viso, sotto lo sguardo confuso di Daniel.
Dopo un profondo respiro, la ragazza parlò.
“T-traduci…..‘Ti amo…r-resta con me’”
Dan sorrise, avvicinando lentamente il viso a quello dell’amica.
“I love you. Stay with me”
Il ragazzo appoggiò le labbra su quelle di Runo, chiudendo lentamente gli occhi.
L’azzurra avvampò, staccandosi dopo qualche secondo dal bacio.
“T-t-t-tu! P-pervertito!!”
Urlò lei, tirandogli un pugno in testa.
Dan crollò a terra, trattenendo i gemiti di dolore.
Runo prese Tigrerra e come un fulmine uscì dalla camera del ragazzo.
“Questa volta l’hai combinata grossa, Daniel”
Borbottò il Bakugan pyrus.
Daniel rise.
“Un bacio al sapore di fragola, eh?”
  
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