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Autore: GiuJuliet    25/08/2012    6 recensioni
«Non posso…io-». «Per caso ti piaccio?».
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyuhyun, Sungmin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pensavo di riuscirci, ma alla fine ho fallito. Da ciò capisco che pensare fa male soltanto a noi stessi e non produce niente di positivo. Non in fatto di amore, almeno.
Più penso a lui e più mi sento male. Più lo guardo e più lo vorrei tutto per me, ma non posso. È sbagliato. È tutto tremendamente sbagliato.
«Hyung! Hai visto la mia maglietta nera?».
Leeteuk si volta verso Siwon e gli “passa” ciò che ha richiesto.
«Ma questa non è la mia».
«È sempre una maglietta nera. Non ti lamentare».
«Va bene, grazie».
Cambio canale alla tv. Oggi non fanno proprio nulla di bello. Oppure sono io che, ora come ora, ho diversi canoni di bellezza nella mia mente.
Sungmin.
Sungmin.
Ormai c’è sempre lui nei miei pensieri. È sbagliato, lo so, ma è presente. Mi piace.
Non so precisamente quando è nato tutto. Forse sin dalla prima volta che l’ho visto. È stato lui il primo ad accettarmi. È stato il mio primo amico.
«Kyuhyun-ah, ti vuoi spostare un po’?».
Leeteuk è davanti a me con le mani sui fianchi.
«Perché? Il divano è tutto libero».
«Questo è sempre stato il mio posto, spostati».
Dovrei ubbidire. Leeteuk è più grande di me. Dovrei portargli rispetto.
Faccio ciò che mi ha detto.
«Kyuhyun-ah, stai bene?». Mi chiede una volta seduto.
«Sì, perché?».
«Di solito ti ribelli con i più grandi».
«Oggi non ne ho voglia».
«Sei pensieroso? A che pensi?».
Mi agito. Le sue sono domande troppo dirette. Che abbia sospettato qualcosa?
«A nulla. Niente, io non penso a niente».
Mi alzo e vado in camera mia. Che totalmente mia non è, dato che la divido proprio con Sungmin. Per fortuna ora non c’è perché è in radio con Ryeowook.
Mi sdraio sul letto. Sono così confuso.
«Siamo tornati!». Sento dire al piano di sotto. È Sungmin. Ma non erano in radio?
Guardo l’orologio: 00.30. Già, hanno finito ormai da mezz’ora.
«Kyuhyun-ah! Annyoung!».
Sento un peso sopra di me e una voce nell’orecchio.
«Ahia! Guarda che non sei una piuma Hyung!».
«Quante storie. Volevo solo salutarti!».
Si alza e si toglie la felpa. Rimane in canotta.
Non posso vederlo così. Non ce la faccio.
Si sdraia sul suo letto e io mi metto seduto sul mio.
La sua pancia va su e giù. È dolce.
«Smettila di guardarmi Kyuhyun».
«Scusa».
Anche lui si mette seduto. Mi guarda.
«Per caso vuoi chiedermi qualcosa?». Mi chiede.
«No».
«Vuoi dirmi qualcosa?».
«No».
«E allora perché sei così strano da un po’ di giorni?».
«Perché ho un pensiero fisso in testa e non riesco a scacciarlo e sto male per questo».
Sungmin si alza e si siede accanto a me.
«E non mi vuoi dire che cosa di fa stare male? Dai, in fondo sono il tuo migliore amico. Se non lo puoi dire a me come pensi di sfogarti con gli altri?».
Lo guardo.
“Il fatto è che il problema sei proprio tu”. Vorrei dirglielo ma la mia voce è bloccata.
«Scusa. Non riesco a parlarne».
«Va bene. Quando ti sentirai pronto chiamami. Ok? Lo sai che ci sono sempre per gli amici. Soprattutto per te».
«Grazie». Gli dico.
Mi scompiglia i capelli ed esce dalla stanza per andare a mangiare un boccone preparato dal povero Ryeowook Hyung. Lo sfruttano sempre perché è l’unico in grado di far da mangiare decentemente.
Scendo anche io poco dopo.
«Hai fame Kyuhyun-ah?». Mi chiede Leeteuk.
«Un po’. Ce n’è anche per me?».
«Ne ho fatto un po’ troppo. Tieni». Mi dice Ryeowook.
«Grazie».
Mi siedo vicino a Sungmin e Leeteuk e comincio a mangiare il ramen.
«Buonissimo come sempre!». Dice Sungmin.
«Sono contento che vi piaccia».
Guardo Sungmin mangiare. Sembra così affamato. Fa tenerezza.
«Dopo parliamo». Mi dice sottovoce.
Annuisco.
Che sia già arrivato il momento di dirglielo? Non voleva lasciare che arrivasse il momento giusto e che io fossi pronto?
Finito il mio piatto saluto tutti e vado in camera. Aspetto l’arrivo di Sungmin. Qualche minuto dopo entra. Si ferma davanti a me. Io sono in piedi. Lui ha le spalle alla porta.
«Kyuhyun-ah!».
«Sì?».
«Parla. Ho in mente qualcosa ma voglio accertarmene. Parla. Ora.».
«Come?».
«Che pensieri hai? Cosa di passa per la testa?».
Porto lo sguardo in basso.
«Kyuhyun, dimmelo».
«Non posso…io-».
«Per caso ti piaccio?». Mi interrompe.
Alzo di scatto la testa. Lo guardo terrorizzato.
«Allora?».
Si avvicina pericolosamente. Non può farmi questo. Non posso trattenermi.
«S-Sungmin». Indietreggio.
«Parlami».
Si avvicina ancora. Io indietreggio fino a cadere sul suo letto.
«H-Hyung, ti prego».
«Ti piaccio? Perché tu mi piaci».
Il mio cuore scoppia. Davvero. Sento un’esplosione che si irradia in tutto il corpo.
Non ce la faccio più.
Prendo un lembo della sua maglietta e lo attiro a me. Labbra su labbra.
Lo so, è strano, ma desideravo da molto tempo questo momento.
«Ti piaccio?». Mi chiede.
«Non ti sembra una risposta sufficiente un bacio?».
«Pensavo volessi fare qualcosa di più».
Rimango un po’ sconvolto ma non me lo faccio ripetere due volte.
Gli tolgo la maglietta e scopro il suo corpo perfetto. Ci giriamo sul letto. Io sono sopra e lui sotto.
Lui vuole togliermi la maglietta ma per un momento esito.
«Non avere timore. Le tue cicatrici non mi fanno paura».
Piano piano mi toglie la maglia e successivamente con la punta delle dita mi sfiora le ferite cicatrizzate. Un milione di brividi mi attraversano il corpo.
Mi accascio su di lui e lo bacio in ogni dove.
Lui freme sotto le mie labbra.
Con uno scatto ci ribaltiamo e ora è lui a baciarmi. Mi piace tanto.
Il mio pensiero iniziale si è trasformato.
Pensare può far male, ma esprimere i propri pensieri a degli amici può giovare. In amore, almeno.
  
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