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Autore: ZeroMcClane    26/08/2012    1 recensioni
VR Training - Call of Duty
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Genere: Azione, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'VR Training'
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VR Training - I
Call of Duty 4 - Modern Warfare

Iniziai ad aprire gli occhi e osservai dove mi trovavo... Un elicottero? Cosa diavolo ci facevo in un elicottero? Solo che non eravamo in volo, ma ci eravamo schiantati. Vedevo tutto rosso, come se i miei occhi fosse sporchi di sangue. Cosa che era, dato che appena osservai il resto del mio corpo rabbrividii: avevo ferite e ustioni agli arti e non riuscivo a muovermi.

Girai la testa e osservai fuori dal finestrino: cosa diavolo era successo?
Riuscii in qualche modo ad alzarmi, e zoppicando uscii fuori dall'elicottero. Ciò che vidi mi fece pensare a una sola cosa: ero dentro un videogame.
Bel momento in cui sono entrato tralaltro. Non vorrei che la mia avventura finisse qui, pensavo.

Una voce nella mia testa disse:"Non finirà qui. Vai avanti.". Non era la mia voce, poco ma sicuro. Non mi importava di chi era quella voce, ma seguii il suo consiglio. Iniziai a zoppicare verso il fungo atomico, nei panni del Sergente Paul Jackson, co-protagonista di Call of Duty 4 Modern Warfare.
Feci parecchi metri prima di inciampare e cadere: osservai per l'ultima volta il fungo atomico, mentre ciò che vedevo iniziava a tornare ai colori originali, senza quell'effetto sangue. Chinai la testa all'indietro e morii, come Marines.

***

Un esplosione alle mie spalle mi fece crollare a terra. Riaprendo gli occhi mi accorsi di essere in una strada, su un ponte a quanto pare. Un uomo di colore iniziò a trascinarmi verso il centro della strada, mentre sparava contro della gente che non riuscivo a vedere. Sfortunatamente per lui, fu colpito alla testa. Il nome Sgt. Griggs scomparve; mi spostai più a destra per vedere cosa ci aveva attaccato, anche se sapevo che si trattava degli Ultranazionalisti di Imran Zakhaev.

Gaz era a pochi metri da me: Zakhaev e due dei suoi uomini gli giunsero alle spalle mentre stava cercando di rialzarsi. Il russo tirò fuori la sua pistola e gli sparò in testa. Vidi anche il suo nome scomparire e il poveretto crollare a terra, esanime.

Una voce mi fece girare verso sinistra: yeah! Ecco il capitano Price, che tra pochi secondi mi passerà la sua M1911 con cui ucciderò Zakhaev e i suoi due scagnozzi in un effetto slow-motion alquanto improbabile!

Il "vecchio" prese la pistola dalla fondina e la fece scivolare verso di me: un solo caricatore, come è ovvio che sia.

I tre russi iniziarono ad avvicinarsi di me, mentre l'elicottero che guardava loro le spalle esplose. I tre si girarono e iniziarono a sparare contro l'elicottero nemico, abbattendolo. Tra poco arriverà Kamarov, meglio fare in fretta, pensai.

Mirai alla testa di Zakhaev: premetti il grilletto e le sue cervella volarono in aria. I due soldati, in slow-motion, si accorsero in 2-3 secondi cosa successe: prima che potessero crivellarmi con i loro fucili sparai dritto al torace di entrambi, dato che avrei avuto poche chance di beccarli in testa.

I tre corpi giacevano, a pochi metri da me e vicini a quello di Gaz. Mi girai verso Price e lo vidi a terra, esanime. Sorrisi, e mantenni quel sorriso per tutto il tempo, suscitando la curiosità di Kamarov, che mi chiese perchè ridevo, a cui risposi:<< Respawnerà nel Gulag nel prossimo capitolo. >>
 

   
 
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