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Autore: ZeroMcClane    26/08/2012    0 recensioni
Secondo capitolo della serie VR Training.
*loading game/assassins_creed.exe*
Genere: Avventura, Azione, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ezio Auditore, Leonardo da Vinci , Mario Auditore, Niccolò Machiavelli, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'VR Training'
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VR Training - II
Assassin's Creed II/Brotherhood

Correre sui tetti è alquanto rischioso, ma come metodo di spostamento è molto meglio delle strade, dove si potrebbe incappare in guardie o pedoni riottosi, o peggio ancora, ex-fidanzate.

I miei passi non sono gli unici che sento: dietro di me ci sono anche mio zio Mario e Niccolò Macchiavelli, e insieme stiamo raggiungendo la bottega di Leonardo da Vinci. Non credevo che fossimo diventati così amici da quando mia madre me lo presentò, circa 24 anni fa.

L'anno è il 1500, e la città è Roma.

***

Leonardo ci attendeva dietro la sua bottega, impaziente. Appena ci scorse fu alquanto contento e dopo averci salutato iniziò a parlare di cose serie:<< I Borgia mi stanno dando troppo fastidio in questi ultimi giorni. Da quando la gente mi ha visto in giro con voi, tutto è cambiato! TUTTO! >> <> disse Macchiavelli. << A persone che conosco no, dato che conosco voi e gente dell'aristocrazia, che i Borgia non si sognerebbero mai e poi mai di toccare, soprattutto se fanno donazioni alla loro campagna di conquista dell'Italia. Riguardo alla bottega, niente di che. Hanno solamente lanciato qualche freccia contro la mia porta e basta. Mi preoccupo di più per Lorenzo de Medici. >> << Ma non è morto? >> domandai io.

Una voce dentro di me gridò:"VR TRAINING ERROR... REBOOTING"

***

*REBOOT*

***

Zio Mario alla mia destra, Macchiavelli alla mia sinistra. Leonardo dietro di me. Lorenzo poco più avanti.

La città è Firenze, anno 1492.

Leonardo ci aveva chiamato per un'accusa fatta a lui da parte di Cesare Borgia, figlio di Rodrigo. Questi affermava che Leonardo avesse rubato dei progetti per delle armi da fuoco dagli Archivi Vaticani a Roma. Ciò fu smentito dal fatto che Leonardo non abbandonava mai Venezia da 20 anni, e c'erano parecchi testimoni a sostenere ciò.
Tuttavia, Cesare rispose con un messaggio affisso alla porta della bottega di Leonardo:"La pagherai cara, scienziato da strapazzo. Firenze crollerà nell'anarchia. Porterò a termine ciò che i Pazzi non hanno finito." Leonardo ci chiamò subito e dopo aver letto il messaggio capimmo che dovevamo proteggere Lorenzo d'ora innanzi, e così facemmo.

Quella domenica Lorenzo sarebbe andato a messa, per il memoriale della morte di suo fratello Giuliano. Il memoriale era anche della rivolta dei Pazzi, finita nel sangue, e solamente grazie a me la città di Firenze non crollò sotto il dominio templare.
La messa si sarebbe tenuta all'aperto, nella piazza antistante la chiesa. Io e lo zio ci misimo ai lati di Lorenzo, mentre Leonardo sarebbe stato dietro di lui. Macchiavelli invece scelse di stargli davanti, ma questa sua scelta non fu gradita a Lorenzo, che lo fece mettere di lato e optò per un posto in prima fila durante la messa.

La campana iniziò a rintoccare. Attivai l'occhio dell'aquila. Niente da segnalare. Feci segno a zio Mario, che affermò di aver visto Cesare qualche metrò più in là. Feci segno che me ne sarei occupato io. Appena abbandonai Lorenzo, un uomo imponente gli si mise davanti e gli oscurò la visuale dell'altare. Il Magnifico toccò la spalla all'energumeno, che si spostò, scusandosi e inchinandosi. Il bestione mi rimpiazzò nella protezione di Lorenzo, dopo che zio Mario gli fece un breve briefing. Quando si dice la fortuna: abbandono la mia postazione e a rimpiazzarmi arriva un bestione.

Cesare era a pochi metri da me. Mi avvicinai alle sue spalle e tirai fuori la lama celata, puntandogliela alla schiena. Cesare gridò: un grido di risposta giunse da dove si trovava Lorenzo. Guardai nella sua direzione e non notai nulla di insolito: quando mi rigirai Cesare era scomparso. Mi rigirai verso Lorenzo e vidi un uomo armato di spada giungere alle spalle del bestione. Inizia a correre: il tizio conficcò la spada nel torace del bestione con una tale violenza che gli aprì la cassa toracica, e quando cadde a terra le sue membra iniziarono a fuoriuscire.

Leonardo sparò con la balestra agli altri assassini che stavano giungendo a uccidere Lorenzo: Macchiavelli fece sgomberare la piazza mentre zio Mario combatteva contro l'omicida del bestione. Lorenzo corse dentro la chiesa. Spiccai un salto e in volo tirai fuori la lama celata, e piombai addosso all'omicida. Gli recisi la gola con la prima lama, mentre la seconda gli si affondò nel cervello.

Una voce dentro di me disse:"VR Training II - Completed. ACTUAL RESULTS: Test I - 95% | Test II - 76%. Next player..."

 

   
 
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