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Autore: GiuliaFray    26/08/2012    0 recensioni
Ta da! Nuova storia! L'ambientazione è la scena di Città di Cenere (come suggerisce il titolo) dopo che Jace e compagnia bella sono usciti dalla confortevole casa di Magnus per andare alla Corte Seelie. Come sappiamo, Alec resta da Magnus in qualità di
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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City of Ashes

Alec restò a guardare Jace e gli altri scendere giù dalle scale di casa di Magnus con un senso di malinconia. Non era sicuro di poter accettare ciò che sarebbe accaduto a momenti in tutta certezza, così indugiò sulla soglia come se questo lo potesse aiutare a cedere a tutto ciò che aveva tenuto dentro di sé da quando lo aveva conosciuto. Perché la sua vita sentimentale doveva essere così difficile? Sentì Magnus avvicinarsi a lui e Alec chiuse gli occhi. Lo desiderava, sì, ma sarebbe stato capace di far del male alla sua famiglia? Lo stregone gli sfiorò il dorso della mano con le dita affusolate e gli accostò la bocca all'orecchio. Lo chiamò ma Alec fece finta di non sentirlo e solo quando Magnus gli baciò la guancia con delicatezza si decise ad aprire gli occhi e a girarsi verso di lui, con una rapidità che soprese Magnus. Quello sbarrò gli occhi e le iridi luminose gli brillarono come accese da una luce misteriosa. Alec sentiva di dovergli dire qualcosa, ma non gli veniva in mente nessun argomento serio su cui basare una conversazione. Fu Magnus però a rompere il silenzio: -Davvero rifiuti di vedere Gilligan's Island? È come un offesa, per me.- Il suo tono era, con molto sollievo di Alec, scherzoso, così decise di stare al gioco. -Purtroppo, ho già visto tutta la serie, quindi mi sembra inutile se non noioso guardarla ancora.- Magnus sorrise mettendo in mostra denti perfetti e brillanti. Gli si avvicinò e gli passò una mano tra i capelli. Alec rabbrividì e improvvisamente si ricordò del loro primo bacio a casa di Magnus, del piacere che aveva provato e del desiderio che quell'emozione non finisse mai. Ma le sue speranze vennero subito messe a tacere: Magnus allungò una mano e chiuse con un tonfo la porta dietro le spalle del ragazzo. I loro sguardi si incrociarono intensamente poi lo stregone andò in salotto e si appollaiò su una poltrona di un nauseante color marroncino. Alec stette fermo per alcuni secondi indeciso sul da farsi e si accomodò su un'altra poltrona vicina a quella di Magnus. La stanza era accogliente e lui si sentiva come a casa propria, sereno per così dire e tranquillo. Tranquillo fino a quando Magnus si portò le ginocchia al petto e gli prese una mano stringendola tra le sue. Alec fissò le loro dita intrecciate e per la prima volta si rese conto di quanto fosse perfetto il corpo di Magnus. Alto e slanciato, dal portamento fiero e dai muscoli sodi e forti, era sicuramente bellissimo e unico, nel suo genere. Lo guardò e vide che Magnus gli stava analizzando le labbra con uno sguardo trasognato. Alec si sentì arrossire e schiarì la voce per distrarlo. Senza lasciare la sua mano, chiese: -Chi è Madonna?- Magnus sembrò estremamente divertito e scoppiò in una lunga e sonora risata. Alec si sentì turbato e si scostò una ciocca di capelli dal viso con un movimento repentino del capo. -Madonna?- Ancora rideva ed Alec non ne capiva il motivo. Era così divertente non sapere chi fosse? Alla fine Magnus, dopo aver notato il suo sguardo truce, sembrò calmarsi e si morse il labbro inferiore per far cessare del tutto le risa. -È una cantante molto famosa, dolcezza.- Alec si sentì rabbrividire quando Magnus lo chiamò dolcezza, ma non ci fece caso. Ormai era abituato ai nomignoli dello stregone. -Non l'ho mai sentita nominare. Sarà perché noi Cacciatori non siamo molto aperti alla cultura mondana.- Magnus soffocò una nuova raffica di risate con un grugnito ma divenne serio. -Chi è il cavaliere della Corte Seelie che conosce Isabelle?- Alec venne colpito da quella domanda. -Meliorn. Si conoscono da un po' di tempo e lei, a quanto ne so, lo reputa affascinante.- Magnus inarcò un sopracciglio. -Affascinante quanto te in questo momento, non credo proprio. Ti devo parlare, Alec.- Il Cacciatore lo guardò di traverso per entrambe le frasi e sospirò. -Dimmi.- Magnus si portò la sua mano al cuore e Alec non poté non sentire una fitta di tenerezza per lui. Sapeva essere così... dolce. In certi momenti. -Ho visto il modo con cui lo guardi.- Alec aveva già capito di chi si trattava dalle prime parole ma si limitò a sbattere le palpebre, curioso di sentire il resto. -Ma ho visto anche il modo con cui Jace guarda e protegge Clary. Lui non potrebbe mai ricambiarti, Alec. Mai. Ti vuole bene come a un fratello, ma la vostra relazione amorosa finisce qui.- Alec scostò la mano dal petto di Magnus non senza una certa riluttanza e vide i suoi occhi spegnersi. -Tra me e lui non c'è mai stata una relazione amorosa, Magnus.- Si rese conto quanto fosse bello pronunciare quel nome, sentire le sillabe formarsi sulle sue labbra. Mise da parte il pensiero e cercò di guardare altrove per parlare con tono fermo. -Io … io non lo amo. Per me è il mio Parabatai, tutto qui.- Non lo amo da quanto ti ho incontrato a quella festa, da quanto ho capito quanto tu fossi meraviglioso e perfetto per me, avrebbe voluto dire. -Stai mentendo, Alec.- La voce di Magnus era diventata profonda e roca, segno che il suo buonumore era svanito. C'era solo un modo per farlo ritornare. Alec non sopportava vedere Magnus arrabbiato, così gli prese la mano e accostò le dita alla sua bocca, baciandole teneramente. -No, Magnus, non sto mentendo. Come la Regina della Corte, dico la verità a seconda di come la vedo io.- Magnus deglutì e mosse il pollice, facendolo passare sul suo zigomo. -Chi ami, allora? Tutti amano qualcuno, Alec, e tu non puoi fare eccezione.- Alec alzò lo sguardo su di lui e lo vide. Vide Magnus per quello che era, uno stregone stravagante indossante una orribile vestaglia verde, una maglia a rete e un orecchino visibile da chilometri. -Amo te, Magnus. Nessun altro.- Era la prima volta che lo lo diceva ad alta voce. Fino a quel momento si era limitato a pensarlo e ad immaginare il suo imbarazzo quando sarebbe stato tempo di confessare tutto, come se quella fosse stata una pena di morte. Non avrebbe mai potuto pensare a quanto sarebbe stato semplice in realtà. Merito dell'atteggiamento di Magnus, davanti al quale non puoi far altro che aprirti e parlare col cuore, una faccenda ad Alec totalmente sconosciuta. Fino ad ora. Fino a quando Magnus non si chinò su di lui, fino a quando Alec non sentì il suo respiro accelerare, fino a quando Magnus lo baciò, dapprima con morbidezza, sfiorandogli le labbra più che baciandogliele, poi con più passione, esplorando il corpo di Alec in modo esperto. Il ragazzo sussultò quando Magnus lo strinse a sé andando a cavalcioni su di lui e gemendo per il piacere di potersi unire, finalmente e lontani dagli sguardi di tutti. Alec gli passò le mani dietro al collo senza staccare le labbra dalle sue, lo tirò a sé con forza e lo baciò sul collo, sul lobo dell'orecchio, con l'alito caldo di Magnus addosso. Libero. Non poteva credere di esserlo davvero. Libero dagli sguardi indiscreti di coloro che non accettavano ancora l'amore tra un Cacciatore e un Nascosto, libero dalle conformità della vita, libero... della giacca e di ciò che aveva sotto, ossia a petto nudo. Quando Magnus gli accarezzò l'addome senza smetterlo di baciarlo e di sussurrare il suo nome come se fosse la cosa più bella del mondo, Alec si staccò un attimo e si guardò attorno. Della giacca non c'era più traccia. Ma dove diavolo era andata a finire. -Per l'Angelo, Magnus. Dove l'hai messa?- Magnus aggrottò la fronte e si sfilò la veste, rivelando un completo davvero rivoltante. -Cosa importa, amore? Dobbiamo forse preoccuparci dei vestiti?- Prima che Alec potesse minimamente replicare, quello schiacciò un tasto nascosto a lato della poltrona, che si distese come un sedile ribaltabile. Alec si ritrovò supino con Magnus che lo accarezzava nelle parti intime facendolo sentire dannatamente inesperto. Ma per ora non gli importava: tutto ciò che voleva era Lui, nient'altro, e quel giorno gli sarebbe almeno in parte bastata per placare il suo bisogno d'amore, il suo desiderio per l'uomo che sapeva non avrebbe mai e poi mai lasciato andare.  



Angolo autrice: salve a tutte/i! Se state leggendo questa FF ispirati dalla lettura delle mie storie precedenti, vi ringrazio di cuore, davvero, miei audaci e sensibili lettrici/lettori! Comunque, non posso credere di esser giunta alla pubblicazione della mia QUARTA FanFiction in meno di un mese! Sebbene io le abbia già scritte da un po', vengo incoraggiata dal numero di utenti che visualizzano i miei testi! Se vi stanco con i miei argomenti monotoni, fatemelo presente. Mi tratterrò dal pubblicare i miei testi.
Dunque, se non avete letto l'introduzione: questa FF è ambientata in Città di Cenere quando Alec resta a casa di Magnus in qualità di "merce di scambio" mentre il resto di bei Shadowhunters and Co. si recano alla corte Seelie. Mi son sempre chiesta che diavolo questi due avessero fatto e io ho provato a creare un Missing Moment nel quale spiegare vagamente questo avvenimento. 
Ringrazio i pietosi lettori, gli utenti che seguono le mie storie e le leggono, e un qualcuno di nome mozza92 la/il quale considera le mie FF tra le sue preferite. Grazie, tesoro! 
Spero di non avervi annoiati e di tornare al più presto con una nuova FF!
Baci

  
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