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Autore: Rainie    27/08/2012    1 recensioni
Una raccolta di missing moments del manga, con protagoniste varie coppie het, dalle canon alle crack.
01. [GrimmNel] Call shamelessly my name at 2am: Neliel aveva la curiosa abitudine di chiamare Grimmjow per cognome.
02. [TsukiRiru] Slipping out of my existence: «Mi chiedo» cominciò, «come ci si senta. Essere sicuri di ritrovarsi all’altro mondo quando invece non ci sarà alcuna ferita.»
03. [Isshin/Masaki] Till death do us apart: Ogni anno, per sette anni, nessun rimpianto per tutto l’amore che la donna avrebbe potuto regalargli ancora.
04. [UlquiHime] If he could return back to life: Quando se lo mise sul polso, il braccialetto le stava ancora alla perfezione.
05. [IchiRuki] Afterlife rendezvous: Ichigo sentì il reiatsu di Rukia vibrare gentilmente accanto al proprio, e si sentì rassicurato da quella sensazione.
06. [GinRan] The aftermath of unpleasant memories: Anche quel giorno l’altro lato di quel letto improvvisato era vuoto.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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06. GinRan
The aftermath of unpleasant memories
 
Anche quel giorno l’altro lato di quel letto improvvisato era vuoto.
Rangiku rimase seduta per qualche minuto, a fissare il pavimento di legno su cui appena il giorno prima Gin le aveva augurato la buonanotte, come ogni sera. Ma quella mattina non c’era.
Non che non fosse abituata a ciò. Solo che sperava che, almeno quel giorno, non se ne fosse andato. Certe mattine spariva all’improvviso e tornava allo stesso improvviso modo, altre invece la svegliava ed avrebbero mangiato ciò che rimaneva del cibo che avevano reperito nei giorni precedenti.
O forse era solo il fatto di star comportandosi da gran egoista che la disturbava. Dopotutto, Gin non aveva alcuna ragione per continuare a stare al suo fianco, e si aspettava che, un giorno o l’altro, se ne sarebbe andato lasciandola di nuovo sola come un cane.
Stanca di pensarci, Rangiku si alzò, sistemandosi i capelli e lo yukata alla bell’è meglio. Il freddo cominciava a farsi sentire, e quel giorno di fine settembre aveva preso il colore delle foglie autunnali – il rosso, giallo e marrone che cominciavano a danzare appena il vento le staccava dai rami. Aprendo la porta scricchiolante, Rangiku inspirò a lungo l’aria che circondava quel distretto di Rukongai in quel nuovo giorno. Era un peccato che non si fosse svegliata prima, avrebbe potuto guardare il sole alzarsi sull’orizzonte come aveva fatto un paio di volte assieme a Gin. A quel pensiero, la ragazza s’incupì ancora una volta.
Proprio in quel momento, una chioma argentata fece capolino nel suo campo visivo, e lei non poté far altro che sorridere per il fatto che non l’aveva lasciata sola per davvero. Fece un sospiro di sollievo.
Poco dopo si sedettero sul pavimento legnoso a mangiare qualche pezzo di pane che il ragazzo era riuscito ad avere tra le mani quella mattina. Non si dissero tante cose, ma il silenzio che si creava di tanto in tanto era rassicurante, rilassante. Nonostante ciò, Rangiku non riusciva proprio a chiedersi perché il compagno prendesse a volte distanze con lei.
«Voglio mostrarti una cosa» disse all’improvviso Gin, una volta che quella povera colazione fu finita. Radunò il pane rimasto in un pezzo di stoffa, di cui legò con cura i lembi e lo posizionò vicino ai loro letti.
La ragazza lo guardò con un pizzico di curiosità, prima di seguirlo fuori dalla capanna in cui abitavano. Lasciarono il distretto in cui essa era situata, entrando in una nuova e camminandoci per  un paio di minuti, prima di addentrarsi in una piccola foresta che Rangiku aveva semplicemente guardato con indifferenza le volte in cui passava di lì. Passo dopo passo, gli scricchiolii delle foglie secche sotto i loro sandali, l’odore di erbe sconosciute nell’aria.
Le piaceva camminare fianco a fianco con Gin. Si sentiva bene, come quel giorno in cui l’aveva conosciuto. Il passato, ormai, non aveva importanza, ciò che vedeva davanti era un radioso futuro, senza alcuna preoccupazione e senza alcun dolore. A meno che il compagno non se ne fosse andato senza avvertirla, per sempre.
«Gin, dove stiamo andando?» chiese infine, vinta dalla perplessità. L’altro, a fianco a lei, aveva sempre la stessa espressione passiva sul volto, nel risponderle «È un segreto». Per la prima volta nella vita, Rangiku si rese conto del fatto che non aveva mai saputo tanto sul ragazzo, che lui era sempre stato un mistero ai suoi occhi.
Gin intanto la stava guidando tra gli alberi, i quali avevano il fogliame dai caldi colori di un’estate spenta. Alla fine, lei si arrese al fatto che in quel giorno stava semplicemente pensando troppo.
Più in là s’intravedeva un campo, e a Rangiku cominciò a battere forte il cuore. Era una sorpresa? Il ragazzo non aveva detto niente per tutta la durata della camminata, e nessuno, fin’ora, le aveva mai fatto una sorpresa, o almeno, questo era ciò che riusciva a ricordare.
Ma quando quel piccolo campo di fiori si estese davanti ai suoi occhi, sapeva cosa stava sentendo dentro di lei: incredulità, ed una gran contentezza. Voltò il viso meravigliato verso l’amico, che nel frattempo aveva rotto la sua espressione senza emozioni in una goffa smorfia imbarazzata. «Ho visto che ultimamente eri giù di corda. Volevo farti sorridere, ma non sapevo come» la informò, mentre lo sguardo si posava sui fiori che prendevano un allegro color giallo, con qualche sprazzo di rosa pesca qua e là. «Poi ho trovato questo, ed ho pensato che magari ti sarebbe piaciuto.»
Passò qualche secondo di silenzio, prima che Gin allungasse i lembi della bocca in quello che doveva essere un sorriso, «Buon compleanno, Rangiku».
La bionda non riusciva a capacitarsi di tutta la gioia che stava sentendo in quel momento. Pensò che certe volte non era male che l’altro non le dicesse niente. Anche lei, guardandolo nei suoi occhi ridotti a due fessure, gli regalò un sorriso.
Finalmente uno sincero, dopo tutti quei giorni.












~ 812 words ~
N/A: È una sorta di odi et amo con questa shot. Ma mi piace molto la frase finale, e leggere i capitoli Deicide 17 e 18 è straziante a dir poco.
Dunque, ecco una GinRan. Ora non ho tantissimo da dire, sono le 1 di notte e vorrei continuare a scrivere la mia altra fanfiction. Di notte ho sempre molta più ispirazione, so già su che coppia e cosa scrivere per il prossimo capitolo. Ad ogni modo, ho un paio di teorie sul passato di Rangiku, che è pericolosamente stretta a quella di Gin e, rullo di tamburi, Isshin e Masaki. Ma ora non ho voglia di elencarle.
E comunque, credo che questa raccolta avrà solo una decina di capitoli. Così, giusto per informarvi (:
Ah, un po’ di spam, ora. *laughs* Ho creato una pagina Facebook su Bleach per tenere aggiornati i fan di questo manga sulle sue ultime news (ed altre inutili cose mie LOL). Se vi va, potete venire a trovarmi qui: CLICK!
Okay, ho finito. Al prossimo capitolo!
   
 
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