Anime & Manga > Twin Princess
Ricorda la storia  |      
Autore: P h o e    27/08/2012    8 recensioni
ONE - SHOT
«ti prego, non smettere mai di guardarmi»
A quanto pare l'amore passa alle porte di tutti, e questa volta era arrivato il turno di Fine.
[Shade//Fine]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fine, Shade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il tempo delle illusioni








Fine non era mai stata troppo sicura dei sentimenti che Shade nutriva per lei. Lei aveva sicuramente la certezza di amarlo, ma a volte si ritrovava a domandarsi se fosse ricambiata, infondo la paura che potesse scivolargli dalle dita non era passata, non si era ancora dimenticata di quante volte avesse sofferto a causa sua e del comportamento del ragazzo e della sua indifferenza, ma soprattutto preferenza per Rein.
Quante volte la paura che lui avesse potuto scegliere Rein l'aveva assalita?
Dopo tutto, lei senza di lui non riusciva a starci, se lui non le fosse entrato dentro come un tifone in pieno inverno a quest'ora la sua sanità mentale sarebbe a posto.
Però, in qualche modo, era consapevole che un giorno o l'altro si sarebbe innamorata, Elsa glielo ripeteva sempre e la rassicurava che l'amore l'avrebbe fatta soffrire, ma se lo si aspettava un giorno questo sentimento avrebbe bussato alla sua porta e a lei era successo proprio questo; Eclipse lo aveva aspettato, a lungo, respingendo ogni pretendente e ancora oggi aspettava Shade.
E ora si ritrovava pensierosa nella sua stanza, si domandava cosa avesse fatto Rein di così speciale per attirarlo a sè, Eclipse aveva avuto approcci talmente stretti con sua sorella che a Fine ricordarono le calamite.
Rein, che lo aveva sempre disprezzato, e mai aveva donato un briciolo della sua fiducia a quell'individuo dall'aria misteriosa, si era ritrovata con Shade che le pendeva dalle labbra. E lei? Oh si, certo, lei era invisibile.
Cominciò a rigirarsi tra le mani la paletta di Shade, la stessa paletta con cui coltivava i suoi fiori, ormai la serra era arricchita di boccioli, quelli azzurri però prevalevano sul resto che si riuniva in una misera parte, e infondo non si trattava neanche di fiori dalle tonalità rosse. La parte restante si mescolava tra il giallo e l'arancio.
Niente, neanche un misero petalo che si avvicinasse a lei.
E forse il pensiero che l'amore non sarebbe mai venuto a bussare alla sua porta cominciò a inondarle la mente, forse avrebbe fatto meglio a considerare Noche. Che stupida, si metteva a fare la morale riguardo a Shade, quando la prima a rifiutare qualcuno era stata proprio lei, sapeva perfettamente come si sentiva Noche, respinto, proprio come lei. Forse, se avesse bussato alla sua porta domandandogli: «Ehi, Noche! Che ne dici se cominciassimo a frequentarci?» si sarebbe sentita una totale idiota, quella frase buttata così le suonava male, sicuramente, però, lui non ci avrebbe fatto tanto caso.
Lo avrebbe reso felice e chissà se con il tempo e lontano da qui avrebbe dimenticato. Rein, ormai era felice insieme a Bright, avrebbe capito.
«Permesso?»
A volte il destino gioca brutti scherzi. Fine balzò seduta, sistemandosi come meglio potè la frangia scompigliata, si era anche sciolta i codini, cosa che faceva solo prima di dormire o in doccia, ma stranamente gli anelli stavano diventando un peso. Come previsto il ragazzo alla porta, domandò permesso ma entrò ugualmente. E se fosse stata in mutande? Oddio...
Il pensiero solo bastò per scombussolarla, ma scosse la testa ricordandosi di chi avesse di fronte. Chissà cos'è venuto a fare Shade nella sua stanza, deve sicuramente starci sotto qualcosa, lui non-
«Pensavo che Rein fosse qui» asserì quasi l'avesse pensato ad alta voce. Ma certo, era venuto per Rein, chissà perchè la cosa non la stupiva. Doveva seriamente smetterla di farsi certe illusioni, il primo amore non si scorda. Tuttavia non riuscì ugualmente a rispondergli in un certa maniera, voleva... fargliela pagare
«Rein non c'è, è uscita con Bright e credo che non farà ritorno questa notte» lo informò acida, marcando bene le ultime parole e aspettando la sua reazione. Avrebbe voluto aggiungere: -Tu non hai ancora finito di inseguire ragazze fidanzate?-, ma evitò, far scoppiare una guerra fra Regni era l'ultimo dei suoi pensieri.
Come previsto, lui abbassò lo sguardo e Fine si sentì in dovere di domandargli scusa, era stava veramente troppo pesante, ma quando ci va di mezzo la collera è difficile controllare i propri istinti. Tuttavia preferì rimanere in silenzio e aspettare che uscisse dalla porta, infondo erano quelli i rapporti che avevano loro due: saluto, sorriso e via, niente di più. L'atmosfera aveva aumentato la sua intensità, tant'è che Fine non riuscì a reggere quel peso sulle sue spalle e cominciò a fare qualche passo verso la porta, era la sua stanza e se ne doveva andare lei, buffa la cosa, ma pur di non rimanere in questo silenzio imbarazzante sarebbe stata pronta ad abbandonare il castello.
«Dove vai?» domandò schietto prima che lei potesse varcare la soglia della porta, teneva la maniglia tra le dita, e cominciò a stringerla con forza. Che gli importava?
«Da Noche» quasi le costarono quelle parole e poi cosa sperava? Che si ingelosisse? Si, certo. Era finito il tempo delle illusioni. Ma allora perchè aveva detto il vero? Avvertì una forte stretta al polso destro, ma ch-
«Noche?» a quanto pare anche a lui costò pronunciare il suo nome, il tono di voce si era fatto da premuroso a scostante e freddo, come ci riusciva?
«Si, Noche. N-o-c-»
«Ho capito!» Fine sobbalzò, ora invece era perfino riuscito a donare un tono potente alla sua voce, si fidava di Shade, ma in qualche modo gli stava trasmettendo una qualche sorta paura «ma perchè proprio da lui?»
Fine contò fino a dieci prima di rispondere, sicura di non dare voce ai suoi pensieri, sarebbe stato uno sbaglio dirgli: perchè la persona che amo mi rifiuta, se lo sentiva che sarebbe finito male rispondendogli così, ma quella frase faceva talmente male che le si formò un groppo allo stomaco e la gola si seccò, una sensazione orribile. E in fin dei conti Shade non si aspettò un sorriso da parte sua, doveva sicuramente essere l'ultima delle sue reazioni
«Sai, credo che Noche sia la persona più indicata con cui sfogarmi, non ti offendere, ma con te non mi sento a mio agio...» cercò di formulare la frase in modo che lui non riuscisse a decifrarla, sebbene la sua intelligenza superasse di gran lunga quella della principessa, ma Fine non si aspettò che lui se la prendesse, non era stata maleducata, aveva cercato termini per risultarlo il meno possibile, tant'è, che se Camelot l'avesse sentita sarebbe stata fiera del suo lessico, ma a quanto pare lui non la prese bene...
Shade, da parte sua, si ritrovava in una situazione del tutto nuova, ma nonostante tutto, tornò a galla il discorso che aveva avuto giorni indietro con Bright

«E a te come procede con Fine?» gli aveva domandato con un mezzo sorriso stampato in viso
«Non so a cosa ti riferisci, no mi importa un'accidente di quello che fa Fine» affermò convinto, senza ascoltare la voce del suo cuore. Ma infondo cosa si aspettava? Una confessione da parte sua? Con l'orgoglio che possedeva di certo non avrebbe dichiarato una mezza virgola
E talmente preso dai suoi pensieri non si era neanche accorto che l'amico aveva spostato la sua schiena dalla scrivania e gli aveva poggiato una mano sulla spalla sospirante «non credo che se qualcuno te la porti via a te non importerebbe, infondo, Fine non potrà aspettare per sempre»
E Shade non riuscì a replicare, mostrando come sempre la sua aria di indifferenza, proprio non riusciva a negare le parole veritiere dell'amico, cosa che soddisfò l'altro e infine si congedò.


«Shade, lasciami il polso, mi stai facendo male» non si accorse della richiesta disperata di Fine, che teneva gli occhi chiusi per affievolire il dolore. Doveva memorizzarsi che con Bright, gesti di questo tipo non gli facevano male, ma Fine era da sempre stata una ragazza delicata e infondo non era tanto diversa dai boccioli che coltivava. Però lui voleva sapere e non le lasciò via di fuga, intrappolandola tra le sue braccia e il muro. Ma la vera prigione erano i suoi occhi cobalto, Fine era riuscita solo una volta a reggere il suo sguardo, ma era stato quando i suoi sentimenti non erano ancora chiari.
«Guardami» le ordinò duro il moro mostrando chi dei due fosse il coniglio e lei questo proprio non riusciva sopportarlo «guardami, Fine!»
«NON HAI IL DIRITTO DI DIRMI COSA DEVO O NON DEVO FARE, SE VOGLIO TI GUARDO ALTRIMENTI NO!» sbottò facendo schizzare acidità da tutti i pori, ma quell'acidità venne subito placata da un inaspettato e dolce bacio.
Fine doveva ancora realizzare di avere le labbra di Shade incollate alle sue, i suoi pensieri ora andavano tutti ad incentrarsi sulla morbidezza di quelle labbra, non riusciva pensare ad altro. E quando Shade si staccò, lei lo stava ancora fissando con gli occhi sgranati e la bocca tremolante
Shade appoggiò la sua fronte a quella di Fine e lei si ritrovò il naso del ragazzo a solleticarle il suo, in una simpatica danza, non aveva mai visto i suoi occhi così pieni «ti prego, non smettere mai di guardarmi» una richiesta, forse una supplica che sciolse il cuore a Fine, sembrava bisognoso di lei, mentre passava una mano lungo la cascata rossa dei suoi capelli sciolti «amo i tuo occhi su di me, i tuoi capelli, il tuo sorriso, non regalare a nessun'altro i sorrisi che regali a me, non lo sopporterei»
«S-shade ma tu...ami Rein» non era una domanda, ma neanche un'affermazione, Fine sentiva solo il bisogno di esprimersi, ancora non riusciva a capacitarsi di quello che era successo, era già abbastanza incredibile che lui l'avesse baciata e se tutto questo sarebbe finito lei non sarebbe più riuscita a vivere senza i suoi baci, ormai gli erano entrati dentro. Lo sentì sorridere contro la sua spalla, la mano di lui era così grande in mezzo ai suoi capelli
«Non ho mai amato Rein, ero venuto soltanto per un consiglio sull'anello da regalarti per il nostro fidanzamento... sono negato per queste cose» e anche lei istintivamente sorrise, forse questo era il loro unico punto in comune. Ma come si dice? Gli opposti si attraggono e non c'era niente di più diverso di loro. A-aspetta... lui voleva fidanzarsi con lei? Cioè, insieme? Un vero e proprio fidanzamento?
«S-shade cosa vuol dire questo?» balbettò sperando che non si trattasse di un sogno
«Che ti amo, testona!»
Fine sentiva crescere dentro di lei una tale felicità che non seppe come esprimersi, estrasse solo dalla tasca del suo vestito la paletta di Shade e gliela consegnò timidamente «credo che questa sia tua»
Shade la toccò con due dita incredulo «ecco, dov'era! Ma si può sapere dove l'hai trovata?» questo esortò Fine ad arrossire maggiormente, ecco un'altra caratteristica di lei che faceva impazzire Shade «sai che ti dico? Non importa, anzi, buttala se vuoi!»
Fine alzò lo sguardo incapace di capire cosa passasse per la mente del suo fid- di Shade «cosa? Ma questa paletta è il tuo tesoro!»
Shade, che non aveva distolto un'attimo il suo sguardo da Fine, le afferrò il mento, così che lei non lo abbassasse più e la guardò dolcemente «non mi serve più, ora il mio tesoro è un altro»

A quanto pare l'amore era venuto a bussare alla sua porta.




N/A
Eh, no! Se vi stavate domandando se fossi sparita. No!
Sono ancora qui per vostra sfortuna e ho creato una classicissima One-Shot Redmoon
Non so se vi è piaciuta, io ci ho messo tutta me stessa, fatemi sapere
Baci da Alice
  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Twin Princess / Vai alla pagina dell'autore: P h o e