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Autore: _myhappyending    27/08/2012    7 recensioni
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Santana Lopez, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt, Nick/Jeff, Santana/Sebastian
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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I WANT YOU BACK

I chapter

 
Sebastian dormiva. Dormiva nel loro letto, nel loro enorme loft fuori Lima.
Certo, Santana aveva fatto fatica ad abituarsi all’enorme piscina che soggiornava nel loro giardino, o all’enorme televisore al plasma che torreggiava al centro del salotto. Eppure, era da un anno che rimaneva al fianco dell’ex usignolo.
Sebastian si era diplomato col massimo dei voti, ed aveva anche ricevuto la lode. Lui continuava a ripetere che fosse solo merito del cognome che portava, ma Santana sapeva benissimo che il merito di tale successo era dovuto solo alla determinazione e alla costanza del ragazzo. Aveva completa e totale fiducia in lui.   
Mentre lo guardava dormire affianco a lei, Santana si domandò se fosse possibile che un angelo avesse le sembianze di Sebastian. Era così bello, col volto rilassato e le labbra appena socchiuse, che avrebbe voluto intrappolarle e rapirle in un bacio senza lasciarle mai.
Erano molte le volte in cui litigavano, per lo più per colpa di Sebastian. Non era mai stato un tipo da relazione stabile e ciò si ripercuoteva sulla storia con Santana. A volte, quando Santana lo faceva arrabbiare, il francese riusciva a tenere il broncio per settimane intere, e quando si accorgeva che Santana gli mancava troppo, tornava da lei.
Gli piaceva farsi coccolare e passare intere ore nella vasca da bagno con Santana, a farsi massaggiare le spalle.                 
Non erano perfetti, si urlavano contro, bisticciavano e rompevano le cose altrui, ma alla fine della giornata, quando erano lontani dal caos mattutino, ritornavano a casa, Santana da Sebastian e Sebastian da Santana, perché si amavano, si amavano così tanto che a volte avevano paura di dirlo. Poteva essere un’arma potente, l’unica che poteva ferire due corazze come le loro.
“Fingere di dormire solo per farmi preparare la colazione non è una bella cosa” Mormorò Santana, accorgendosi immediatamente che Sebastian fosse sveglio.
“Continuare a spiarmi mentre dormo, però, è inquietante” Sebastian rotolò di lato e aprì per la prima volta gli occhioni verdi, lasciando un bacio sul braccio della sua ragazza. “Preparala lo stesso..” Sibilò, tracciando una scia invisibile di baci sullo stesso punto. “..Per favore”
Gli occhioni dolci e la vocina smielata, ecco cosa usava Sebastian Smythe per far cadere le sue prede in trappola, proprio come un abile predatore.
“Ouch. E io che pensavo di iniziare la giornata con del buon sesso mattutino, ma penso che dovrò rinunciare e andare a preparare la colazione”. Il tono di Santana uscì più malizioso di quanto avesse programmato all’inizio, e fece per alzarsi, ma le mani forti di Sebastian la afferrarono dal bacino, facendola cadere sulle coperte beige.
“Sesso mattutino, eh?” biascicò Sebastian, mordendole un spalla. “La preparo io dopo, la colazione” concluse, prima di affondare la mano su per la maglietta dell’ispanica.
 
“Non lo so, hai forse deciso di finire lo zucchero? Serve anche a me” Si lamentò Santana, osservando il suo ragazzo che continuava ad immergere cucchiaini pieni di zucchero nel suo caffè.
Sebastian non rispose, e si limitò a passare la zuccheriera ormai vuota a Santana. “Peccato”
“Seriamente, Sebastian?” cominciò l’ispanica, e il tono con cui parlò ricordò a Sebastian quello che usava sempre quando si cominciava a litigare.
“Seriamente tu, ma chèrie? Di prima mattina non ho proprio voglia di litigare” borbottò il francese, inzuppando un biscotto nel suo caffè.
Santana, spazientita, afferrò la sua tazzina e lasciò che il liquido cadesse sulle gambe del ragazzo, fasciato solo dai boxer. Con un risolino soddisfatto, si appoggiò a braccia conserte allo schienale della sedia.
La bocca di Sebastian formò una O precisa, si alzò e con un tovagliolo si pulì il caffè sulle gambe, che fortunatamente non era bollente, solo leggermente caldo. “Tu. Sei. Morta” la minacciò e tutto durò pochi secondi: le corse dietro e afferrò la sedia di Santana, la fece cadere all’indietro e la trascinò via. Prese un cornetto dal tavolo e, sistemandosi a cavalcioni su di lei senza farle peso, le macchiò il naso con la cioccolata. “Chiedi scusa. Dì ‘Sebastian sono dispiaciuta e non lo farò mai più’, avanti” esclamò divertito, rimanendo col cornetto minaccioso di fronte al suo naso.
“MAI LO FARO’!” Sbottò Santana, tra una risata e l’altra.
Sebastian si abbassò un poco, e lasciò il cornetto per terra per bloccarla i polsi con le mani. “Dillo!”
“Ti amo, idiota” sbuffò Santana.
“Ti amo anche io, Pocahontas” concluse Sebastian, suggellando un dolce bacio. 


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dovrei smetterla di farmi venire le idee mentre sono malata(?)
ho cominciato a scrivere il sequel di Glad you came ieri notte, visto 
che la precedente storia aveva avuto più successo di quanto mi aspettassi.
Adesso, Santana e Sebastian vivono da un anno insieme nel loft del 
francese, ma la loro convivenza non sarà rose e fiori.
Altrimenti non sarebbero Santana e Sebastian, no? 


 


   
 
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