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Autore: KuromiAkira    27/08/2012    2 recensioni
Lituania, era risaputo, era una persona ragionevole. Era serio, paziente, zelante, non si lamentava mai e si adattava a qualunque situazione.
Beh, quasi a tutte.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lituania, era risaputo, era una persona ragionevole. Era serio, paziente, zelante, non si lamentava mai e si adattava a qualunque situazione.
Beh, quasi a tutte.
Brutte esperienze passate l'avevano reso intollerante ad alcune cose o persone. Alla presenza di Russia, ad esempio. E poi a vestitini da cameriera, a fruste e tubi dell'acqua troppo lunghi e separati dai lavabi e poi la neve.
Toris odiava la neve, odiava l'inverno e il freddo, gli facevano tornare alla mente ricordi che avrebbe voluto cancellare: giornate piene di terrore, ansia e maltrattamenti, notti gelide passate in bianco in piccole e buie stanze senza nulla che potesse riscaldarlo.
Ma lui era la Lituania e non si lamentava mai di questo. Sapeva che i mesi freddi avrebbero continuato ad esistere e che non erano loro il suo nemico, non era certo colpa delle neve se aveva dovuto patire certe cose.
Ma la prospettiva di una vacanza in montagna a sciare se la voleva risparmiare a ogni costo, ora che era indipendente!
Ovviamente un'idea del genere prima o poi sarebbe stata proposta. Ovviamente da parte di Polonia.
A nulla erano servite le insolite, insistenti, obbiezioni del lituano, Feliks era stato irremovibile.
Certo, Toris non gli aveva mai spiegato chiaramente il vero motivo di questa sua avversione, anche se forse, pensandoci bene, Polonia poteva arrivarci anche da solo. O forse no, non essendo uno che rifletteva molto su certe cose. In ogni caso non c'era da stupirsi se il compagno ci rimaneva male.
- Liet, insomma, non ci siamo mai stati insieme! Quest' anno promette bene e nessuno vuole venire con me! - continuava a ripetere il polacco.
E Lituania cedette. Non riusciva a sopportare ulteriori lamentele da parte del compagno e poi, pensava, cosa potevano essere due settimane in montagna quando aveva superato, in qualche modo, anni e anni di terrore nella fredda Unione Sovietica?

Sin dal primo giorno si poteva osservare una notevole quantità di neve ovunque. Polonia ne era semplicemente estasiato e pregustava già tutto il divertimento.
Toris si limitò a sospirare e a portare i bagagli dentro la baita e a rimanerci dentro tutto il giorno, ignorando i capricci del compagno che non riusciva a divertirsi senza di lui.
Un po' gli dispiaceva per Feliks, ma ogni tanto poteva essere il polacco a fare qualche sacrificio per lui, no? Almeno per quella vacanza.
Scherzi, lunghi discorsi e indignazione furono del tutto inutili e presto Polonia si stufò di provare a convincerlo a mettere il naso fuori.
Non andò comunque a sciare e si limitò a piagnucolare alla finestra nel tentativo di far sentire in colpa Toris.
- Non è divertente così, rovini sempre tutto, Liet! - e guardava con invidia gli altri turisti.
- Mi dispiace -, rispose sincero il lituano, - ma ti avevo avvertito che non ero la persona adatta. -
Polonia si voltò verso di lui, imbronciato. - Sì che lo sei! Voglio dire, sei tu! Quando vado da qualche parte sei perfetto per accompagnarmi. -
- Scusa - si limitò a dire la Nazione baltica prima di andare a preparare per cena i piatti preferiti di Feliks, per farsi perdonare. In un certo senso era felice che il polacco preferisse lui ad altri, nonostante la spiacevole situazione attuale e data la sua perenne paura di essere abbandonato dal migliore amico e compagno di vita. D'altronde, ogni volta che Feliks passava le vacanze con qualcun'altro, lui si sentiva terribilmente solo e desiderava superare la sua fobia per potergli stare accanto a divertirsi assieme a lui. E, forse, era il caso di provarci.
" Domani", pensava. "Stanotte dormirò con Polonia e sicuramente domani avrò più coraggio."
Un urlò lo distolse da quelle quasi-rassicuranti riflessioni e uscì dalla cucina appena in tempo per vedere il compagno precipitarsi fuori dalla baita tutto agitato.
Temendo fosse successo qualcosa di grave, anche Lituania uscì, senza pensarci.
Ma all'esterno venne circondato da un'accecante luce rossa-rosastra. Il sole stava infatti tramontando e donava alla neve, che copriva praticamente qualunque cosa visibile, quell'insolito colore.
- È meraviglioso! - esclamò Feliks, voltandosi verso l'altro, stupendosi per un istante di vederlo lì vicino a lui. Ma subito si riprese. - Sembra un altro mondo! O zucchero filato. Sì, un mondo di zucchero filato!-
Polonia si mise a correre in giro facendo versetti. Qualsiasi cosa, in quel momento, brillava di colori caldi lasciando del gelido e candido bianco solo un ricordo.
In quel momento persino Lituania trovò quella vista stupenda. Certo, faceva comunque freddo, e quella era comunque neve, eppure era tutto così diverso che non riusciva a provare nemmeno un briciolo di paura o disagio. Per quanti anni si era perso tramonti del genere, nella sua ostinazione?
- Hai ragione - mormorò infine il lituano. - È bellissimo. -
- Ho fatto bene a portarti qui oggi. Sono contento di poter vedere tutto questo con te! - disse la Nazione slava, sorridendogli entusiasta.
E proprio mentre lo diceva lo sguardo di Toris si posò sul compagno e, in mezzo a tutto quel fugace splendore, ebbe l'impressione che la luce più intensa provenisse proprio da Feliks.





Note finali: Eh, dunque. Siamo a fine agosto e, benché almeno da me faccia meno caldo dei giorni passati, mi sembra strano scrivere su mesi invernali.
Ma l'ispirazione mi è venuta ieri sera giocando a un videogioco dove sono arrivata a un paese circondato di neve. Quando nel gioco arriva il tramonto la neve diventa rosso-rosa ed evidentemente ho comunque perennemente LietPol in testa perché mi è subito venuta l'ispirazione su loro due.
Mi spiace fare Lituania sempre così tormentato. Però non riesco a togliermi dalla mente che, con tutto quello che ha passato a casa di Russia, debba odiare il freddo e che, col carattere caloroso che ha, Polonia sia il suo sole, l'unico capace di riscaldargli il cuore.
Ho l'impressione che dovrei aggiungere più dialoghi ma non so dove ficcarli senza rovinare tutto e a me piace di più la descrizione introspettiva.
Fortunatamente è uscita meglio al pc che scritta sul quaderno.
  
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