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Autore: merykara    27/08/2012    1 recensioni
Un ragazzo e una ragazza, apparentemente diversi, ma in realtà così simili.
La società li ha dipinti, ha fatto di loro dei prototipi, senza vederli, conoscerli minimamente.
Entrambi incastrati in una vita che non gli appartiene.
Entrambi alla ricerca di quel qualcosa che si chiama felicità.
Entrambi desiderosi di trovare la libertà, da una vita che non va.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La situazione di lui e lei 
 

                                            Perchè la libertà e la

                                            felicità vanno ricercate.

 

 

Lei aveva due occhi dal color del caramello, così intensi are ogni parte che a solo guardarli avevi voglia di restare a fissarli per sempre, caldi e accoglienti.

 

Lui aveva due pozze profonde, che ricordavano la tempesta, sembravano volerti scrutare l'anima, sondare ogni parte del tuo essere; mettevano così tanta soggezione che la maggior parte delle persone distoglieva lo sguardo.

 

Lei era e aveva tutto ciò che gli altri desideravano essere e avere...come se la conoscessero davvero.

 

Lui era e aveva tutto ciò che gli altri non volevano essere e avere...come se lo conoscessero davvero.

 

Lei era adorata da tutti, tutti volevano circondarsi della sua presenza...tutto merito del suo cognome.

 

Lui era snobbato da tutti, la maggior parte delle persone lo disprezzavano e lo evitavano, come se fosse la peste nera, o peggio, Voldemort in persona...tutta colpa del suo cognome.

 

Lei ormai si era abituata a vivere circondata da chiunque incontrasse.

 

Lui ormai apparentemente non faceva più caso alla solitudine in cui era costretto a convivere, beandosi della compagnia dei pochi come lui.

 

Lei sembrava avere una paralisi facciale, a forza di sorridere, anche se dentro, tutto in lei, aveva voglia di urlare.

 

Lui aveva sempre quell'espressione che tutti, con somma irritazione, consideravano indifferenza, anche se coloro che lo con conoscevano sapevano che nascondeva solo un' enorme sofferenza.

 

Lei era stanca di tutti quei sorrisi, riservatole solo perché era figlia di eroi.

 

Lui era stanco di tutti quegli sguardi carichi di odio e di disprezzo per qualcosa che non aveva commesso, per qualcosa che era accaduto quando lui non era ancora nato.

 

Lei odiava coloro che la consideravano solo per il suo cognome, odiava dover soddisfare tutte quelle aspettative, odiava che tutti si aspettassero da lei determinati atteggiamenti o risultati, odiava doversi preoccupare di essere sempre all'altezza.

 

Lui avrebbe voluto cancellare il suo cognome, che sapeva che gli precludeva e gli avrebbe precluso moltissime strade. Non sopportava che, sempre a causa di questo, molti si aspettassero di vederlo girare al castello con la bacchetta sempre sguainata, come se il suo hobby preferito fosse uccidere e torturare.

 

Lei voleva solo che gli altri la smettessero di considerarla sempre e solo come la piccola di casa Potter, voleva essere apprezzata per come era veramente.

 

Lui voleva solo che qualcuno lo guardasse negli occhi e lo stringesse forte tra le sue braccia, senza farsi influenzare dal fatto che fosse figlio di un mangiamorte, almeno per una volta.

 

Entrambi vivevano sognando e sperando una svolta che le loro menti dicevano che non sarebbe mai arrivata.

 

Entrambi avevano spesso la testa per aria, sognando una vita migliore e fu così che si videro per la prima volta, certo frequentavano entrambi la scuola di magia e di stregoneria più famosa la mondo, ma non si erano mai visti veramente.

 

Lei andò a sbattere contro di lui...

O forse fu lui a scontrasi contro di lei, nessuno dei due sa dirlo.

Fatto sta che, essendo lei decisamente più bassa di lui, cozzò sul suo petto. Solo quando lei sollevò il capo, si resero conto entrambi della propria identità.

Rimasero in silenzio aspettando una reazione che non sarebbe arrivata.

Lei credeva che avrebbe sfoderato la stronzaggine e la cattiveria che s'addiceva al suo cognome, ma lesse nei suoi occhi qualcosa che al momento non seppe decifrare.

Non appena lui l'aveva riconosciuta, le scuse che voleva porgerle, gli si erano congelate in bocca, rimase a guardarla, temendo guardarlo e insultarlo come faceva il maggiore dei suoi fratelli e tanti altri, e lui non aveva la forza per contrastarlo.

Lei colpita dall'intensità del suo sguardo, girò i tacchi spaventata e scese di corsa una rampa di scale, si fermò di botto solo quando la sua mente collegò lo sguardo di lui a quello che aveva lei, quando l'altra sera si era guardata allo specchio durante una delle sue crisi.

Si girò velocemente e vide che lui era ancora fermo nel punto in cui o aveva lasiato, con un'espressione stravolta in viso.

-Lily. lui si girò a guardarla-non ci siamo mai presentati- gli disse – il mio nome è lily, il resto non ha importanza.-

Lui dopo averla scrutata, le rispose – Scorpius.-

Lei sorrise e lui, per la prima volta, da quando aveva conosciuto persone che non appartenessero alla sua famiglia o alla cerchia di suo padre, sorrise davvero.

 

 

                                                      Perché gli occhi sono

                                                      lo specchio dell'anima



 

  
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