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Autore: mysticmoon    11/03/2007    4 recensioni
Un piccolo oggetto che trascina via la mente.
Una piccola one-shot su qualcosa di piccolo e banale, un oggetto che in mano ad una persona qualsiasi è nulla ma che se toccato dal predestinato è il tesoro più prezioso che c'è.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un Giorno Qualsiasi

Sulla lavagnetta nera quella candida scia di polvere bianca era ancora visibile e le parole, seppure scolorite dalle intemperie, erano comprensibili.
Un messaggio scritto da un gesso magico su una lastra di lavagna magica.
Sapeva che il gesso normale non sarebbe riuscito a sopravvivere ad una tale potenza distruttiva.
Immaginava come potessero essere andate le cose in quell’occasione.
Magari in quel freddo mattino lei e suo marito si erano baciati con la stessa tenerezza della prima volta, quando erano solo dei comuni studenti di Hogwarts. Sicuramente, appena alzata, la donna era corsa nel bagno dove aveva dato una rapida spazzolata ai lunghi capelli rossi prima di andare in cucina a preparare la colazione per i suoi uomini.
Sicuramente aveva preparato una bella tazza di latte caldo per il principe della casa.
Per il re forse aveva cucinato una ricca colazione con tanto di uova, pancetta, pane tostato, burro, marmellata e succo d’arancia. O magari gli aveva preparato soltanto un buon caffè perché era un gran ritardatario che si svegliava all’ultimo minuto.
Lei, la regina della casa, la splendida sovrana di quel piccolo reame idilliaco, forse avrebbe atteso il suo re davanti ai fornelli, sorridendo nel modo più dolce che poteva per renderlo felice e fargli scordare anche solo per un istante quanto la loro vita fosse complicata.
Magari prima di questo, se l’avesse udito chiamarla, sarebbe andata di sopra a prelevare il principino dal suo letto morbido e l’avrebbe stretto a sè, baciandolo e sorridendo a quello che per lei era un gioiello di perfezione mentre lui gorgogliava qualche parola incomprensibile per ogni essere al mondo tranne che per i suoi genitori. Forse il piccolo avrebbe fatto qualche verso anche mentre lo metteva sul seggiolone e gli dava il biberon con la sua colazione.
Forse quel mattino la regina della casa indossava una vestaglia lilla, un capo di abbigliamento semitrasparente che copriva una camicia da notte con le sottili spalline, indumenti che non sarebbe riuscito a riscaldarla ma che avrebbe distratto ancora di più il marito dal pensare al lavoro ed al lungo trascorrere delle ore lontano dalla sua famiglia.
Oppure in quella fredda mattina, come sarebbe stato più logico dato il periodo, quella donna dai capelli rossi indossava un pigiama caldo dal colore indefinibile, comodo ma di certo non sexy.
Chissà quando aveva scritto quella frase… magari appena era arrivata in cucina a preparare la colazione per la famiglia o forse la sera prima allo scoccare della mezzanotte, quasi come un augurio giornaliero per tirarsi su di morale. Forse l’aveva fatto dopo aver messo a nanna l’angioletto per il pisolino pomeridiano o prima di adempiere ai suoi doveri coniugali per regalare al principino un fratellino o una sorellina.
Forse l’uomo che aveva sposato non doveva uscire per lavorare, vista la situazione molto particolare, ed avrebbe trascorso la giornata dedicandosi al frugoletto che aveva iniziato a fare i primi passi per la piccola casa e a mettere in bocca tutto ciò che trovava a portata di mano mentre lei, la moglie, avrebbe rassettato e sorrise vedendo quanto si volessero bene padre e figlio, quanto fossero simili e con quale dolcezza il ragazzaccio di Hogwarts abbracciava il frutto del loro amore.
Non sapeva cosa arredasse quella casa ma di certo il gusto della donna aveva avuto il sopravvento su quello del marito. Magari quando lui aveva obiettato lei aveva usato come giustificazione il fatto che sarebbe dovuta essere lei quella che avrebbe trascorso più tempo tra quelle mura, crescendo ed accudendo i loro numerosi bambini.
Magari quella fredda sera, una sera di festa per tutti gli abitanti di quel paesino sperduto ma non per la famiglia nascosta in un’abitazione irrintracciabile, la coppia ed il loro bambino aveva visto qualche programma in televisione come un qualsiasi nucleo familiare babbano o forse lei aveva letto ad alta voce vicino ad uno scoppiettante caminetto fino a quando marito e figlio, distesi su un morbido tappeto o su un divano, si erano addormentati, cullati dalla sua voce calma che scandiva con precisione le parole di una fiaba o di una storia buffa.
Forse quella sera erano già andati a dormire quando il nemico aveva fatto saltare la porta dai cardini ed era penetrato in quel nido che credevano sicuro.
Certamente ad entrambi un brivido gelido era corso lungo la spina dorsale sia per la paura di perdere la vita sia perché se lui era lì significava che l’unica persona al mondo che conosceva il loro rifugio aveva detto dove si trovavano all’uomo che li voleva morti.
- Io non vi ho mai conosciuto. Non so come fossero le nostre giornate insieme. So soltanto che quella porta è saltata via e che il resto è passato alla storia- sussurrò Harry Potter stringendo al petto la piccola lavagnetta usurata dagli anni.
Ron e Hermione erano nel cimitero poco distante, alla ricerca di una qualche lapide che riportasse i nomi di Lily e James Potter mentre lui era ancora lì, in quel parcheggio.
Le rovine della sua casa di Godric Hollow non esistevano più. Qualche mese dopo la distruzione di quella piccola casa avevano rimosso le macerie ed avevano spianato il terreno. Soltanto alla metà degli anni Novanta un imprenditore aveva acquistato quella terra e quella delle abitazioni circostanti per costruire un centro commerciale ma grazie alla magia e all’astuzia di Hermione erano riusciti a rintracciare il punto esatto dove quasi sedici anni prima sorgeva la casa nella quale si erano rifugiati i coniugi Potter e dove Lord Voldemort li aveva assassinati.
Harry aveva trovato quella piccola lavagna nel negozio di un rigattiere, appeso al muro alle spalle dello stempiato proprietario, e quando questi gli aveva detto che niente era riuscito a rimuovere quella scritta dalla lastra scura aveva pagato all’uomo una grande somma pur di ottenerla. Lesse nuovamente il messaggio che per il rigattiere non significava nulla.
Con una calligrafia minuta e delicata, una ignara Lily Potter aveva scritto:
“Oggi, 31 Ottobre 1981
E’ una giornata qualsiasi”
  
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