Serie TV > Desperate Housewives
Ricorda la storia  |      
Autore: alexbigs    28/08/2012    1 recensioni
La mia seconda ff. In questa storia, Carlos e Gaby devono andare in una campagna del Nebraska per lavoro, ma una signora complicherà a Gabrielle il suo soggiorno ... e naturalmente, lei risponderà al fuoco.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"CASA SOLIS, 1 MAGGIO"

- BAMBINE!-
gridò Garbielle - USCITE SUBITO DA CAMERA VOSTRA!-
-Non siamo state noi!- protestarono in coro le sue figlie.
-Sì perchè naturalmente Carlos disegna dei baffi verdi sul ritratto di mio nonno!- ribattè la madre.
-Noi non siamo state!- continuarono a difendersi Juanita e Celia.
-E non sarò stata di certo io a buttare giù a suon di calci la vostra porta!- rispose acida Gabrielle. Poi indietreggiò, guardò la porta della camera in cui si erano rinchiuse le sue figle e si preparò a lanciarsi contro con un calcio.
Ma prima che potesse farlo ...
-Amore!- disse Carlos, dal soggiorno -sono tornato! Scendi subito, dobbiamo discutere di cose importanti!-
-Ehm ... arrivo subito tesoro, aspetta un attimo!- 
rispose sua moglie, e prima di scendere si avvicinò alla porta della camera delle bambine , e sibillò: -Appena papà finisce di dirmi quello che mi deve dire, questa porta la aprirò anche a costo di doverla prima bruciare! Quel quadro era importante.-.
Dopo essere scesa in soggiorno, Carlos le disse di accendere il computer e lei obbedì. In seguito presero due sedie e si sedettero davanti al pc.
-Mi spieghi di cosa dovevi parlarmi?- domandò Gabrielle.
-Cara - incominciò a spiegare il marito - si da il caso che la mia azienda si sta espandendo, e quindi servono più filiali ... ma ci mancano i territori liberi per costruirle. Fortunatamente, però , una proprietaria terriera ci ha offerto il suo territorio, nel Nebraska, e fra due giorni partiremo per arrivare in quel posto. Ora devo andare sul suo sito a controllare chi è e come contattarla ...-
-Prima di tutto - ribattè Gaby - Ci vai solo tu in mezzo agli spaventapasseri e alle pannocchie! E , secondo, complimenti per la tua azienda!- e diede un bacio a suo marito.
-Oh , eccola, è lei quella che dovrò incontrare. -
disse lui.
La donna guardò lo schermo del computer ed esclamò : - Porca puttana!-
Davanti a lei c'era la foto di una signora che, per descriverla dal primo impatto, si poteva definire "una modella in giacca e cravatta", come Carlos pensò; oppure la si poteva definire nella maniera in cui Gaby la definiva, cioè "Zoccola".
-Beh ... - commentò l'uomo - e chi se l'aspettava una così...-
Gabrielle rimase zitta per due minuti, poi gridò: - BAMBINE! DOMANI DOVRETE PREPARARE LE VALIGE TUTTO IL GIORNO, E NON ANDRETE ALLA FESTA DEI BROCKS, PERCHè FRA DUE GIORNI SI PARTE PER IL NEBRASKA!-
-Ma mamma! La festa dei Brocks, nostri amici ... - ribatterono loro in coro, da sopra le scale.
-Echissenefrega? Forse è meglio che non ci andate, così risparmio sui vacini che avrei dovuto farvi ... Dio, quel posto è una topaia!- rispose la madre.
-Gabrielle - disse il marito - sei proprio sicura di venire "in mezzo alle pannocchie e agli spaventapasseri" ?-
-Sicura! Sicurissima!- rispose la moglie, sorridendo amabilmente.

"DA QUALCHE PARTE NEL NEBRASKA, 3 MAGGIO"

Gaby e Carlos erano in piena campagna quando raggiunsero il territorio che l'uomo voleva acquistare per la sua azienda.
Era un gigantesco campo, recintato e senza colture, con una enorme fattoria nel mezzo, che fungeva anche da casa; la parte abitabile ricordava a Gabrielle, vagamente, la sua casa a Wisteria Lane.
Le bambine erano rimaste in macchina a dormire, così la donna poteva anche godersi un po' di tranquillità.
Ma il rumore di un'altra macchina ruppe la quiete.
Marito e moglie si girarono dietro di loro e videro arrivare una jeep, sulla stradina, che sollevava nubi di polvere; si fermò dietro alla macchina dei Solis, e la portiera si aprii.
Scese una donna dai capelli rossi, vestita in modo formale, truccata e molto in forma; camminava su due tacchi lucenti, alti, ma nonostante fosse su un campo di terreno scosceso, sembrava non mostrare la minima incertezza in nessuno dei suoi passi.
Arrivò davanti ai Solis, entrambi stupiti anche se per due motivi diversi, tese la mano ad entrambi e si presentò: -Salve. Sono Sylvia Alcman, piacere. - .
-Il piacere è tutto mio!- disse Carlos, e la donna gli sorrise maliziosamente.
Gaby captò il pericolo, si innervosì e per punire il marito gridò: -PIACERE ANCHE PER ME!!- sorridendo e sollevando le mani in modo da colpire in faccia l'uomo.
-Apprezzo il suo entusiasmo , signora - commentò Sylvia -solo che è un po' troppo, ha colpito in faccia suo marito! Povero ... -.
-Già, povero ... - rispose Gabrielle -Beh! Forza! Ci spieghi cosa dobbiamo fare qui!-
La Alcman obbedì.
Fece fare un giro ai Solis attorno a tutta la proprietà e spiegò: - Questo campo me lo ha dato mio nonno, quando è morto, ma ... boh, io non so cosa farci. Potrei usarlo per nascondermici dentro durante le mie scappatelle ma ... ahah - e lanciò un'occhiata  a Carlos, che rise a sua volta -Beh. Comunque, ho letto che la vostra azienda cercava territori dove poter mettere le filiali e ho pensato che questo campo è perfetto , ed il prezzo che siete disposti a sborsare è altissimo per me. Quindi, et voilà!-.
-Sì - rispose l'uomo - credo che sia perfetto , ma dovremmo buttare giù la fattoria. -
-Certamente, fate pure. -
concordò Sylvia.
-Signora - intervenne Gaby - noi rimarremo qui ancora domani e poi partiremo, e durante il nostro soggiorno non possiamo dormire in mezzo alle pannocchie...quindi?-
-Oh, capisco -
rispose la donna -beh ma adesso vi faccio vedere la casa! Venite!-
E così mostro l'abitazione ai Solis. Era attaccata alla fattoria, come avevano già visto in precedenza, e all'interno era gigantesca e fatta di legno liscio.
-Questo è il salotto - disse Sylvia -di là c'è la cucina, uno sgabuzzino, un bagno enorme, mentre al piano di sopra c'è un altro bagno, un altro sgabuzzino, una camera da letto con due lettini per le figlie e una per voi!-.
E fu così che l'orologio suonò le 17:30.
-Ora è meglio che vi sistemate, no?- propose la Alcman - io dormirò sul divano, quindi nella stessa casa ... casomai vi servo, insomma ... - e fece l'occhiolino a Carlos, per poi mettersi a ridere -Spero di non sentirvi mentre... capite no? Una coppia le fa certe cose.-
Loro non erano quella coppia. Lo erano stati, ma ora il desiderio andava calando con l'età. Gaby non rispose, invece suo marito disse: -Certo, sesso selvaggio più o meno tutte le sere!- e fece l'occhiolino a Sylvia.
Gabrielle se ne accorse, e pensò a come punire Carlos.

"PIù TARDI"

Appena tutti i bagagli erano stati sistemati, Gaby chiuse la porta della camera a chiave e afferrò Carlos per il colletto della camicia.
-Wow, Gabrielle - disse lui - i discorsi di prima ti hanno infuocato?- .
-TU NON SAI QUANTO!-
ribattè lei. Poi spinse Carlos, che cadde all'indietro sul letto, esclamando: - Ma che fai?! -
-SESSO SELVAGGIO!-
rispose Gaby.
Saltò anche lei sulle coperte, in piedi , e mise un piede in faccia a suo marito.
-Lo senti questo odore Carlos?- chiese - Sarà l'odore che sentirai quando diverrai un barbone per le strade!-
-Ma che stai dicendo?-
domandò lui, scioccato.
-Dico che ho visto gli occhiolini e le varie allusioni sessuali, porco, quindi tieni Jimmy Rich nelle tue mutandine oppure dagli un tranquillante, se necessario. - continuò Gaby, arrabbiata -Perchè se scopro che mi tradisci per lei, io divorzierò e ti lascio in mutande! No, neanche quelle ti lascio! E , a costo di andare in prigione, non ti lascio neanche il tuo aggeggetto!-
-Ma Gabrielle ... - si giustificò lui - Andiamo, erano solo scherzetti! Che male c'è a fare battute? Eddai non fare la bambina.-
Non l'avesse mai detto.
-Bambina?- sibillò lei -Mi hai chiamato bambina? Sai cosa fanno le bimbe cattive? Saltano sul letto!- e prese a saltellare.
Carlos la guardò, spaventato , saltare sulle coperte mentre il letto si abbassava e si rialzava furiosamente.
"Dio, è impazzita"  pensò l'uomo "fai qualcosa per farla smettere!"
E Dio accolse la sua preghiera. Perchè ad un certo punto, le assi di legno nel pavimento sotto di loro cedettero, ed il letto sprofondò nella stanza sottostante.

"DUE MINUTI PRIMA, NEL BAGNO AL PRIMO PIANO"

Sylvia si stava facendo il bagno, avvolta da tanta schiuma e bolle di sapone.
Nella mano reggeva un calice di vino, e provava a concentrarsi, ma non riusciva, perchè dalla stanza sopra di lei provenivano degli strani rumori.
"Ma che diavolo succede?" si domandò.
Poi, il tetto al centro della stanza cedette e un letto cadde nel bel mezzo del bagno , spaventando la donna, che strillò e fece cadere a terra il suo calice, mandandolo in mille pezzi.
Appena la nuvola di polvere si diradò, vide Gabrielle sdraiata su Carlos, e i coniugi Solis appena notarono Sylvia fecero un sorriso imbarazzato; lei , d'altro canto, aveva l'espressione di una persona che ha assistito a un omicidio.

"A CENA"

Un silenzio imbarazzato avvolgeva la stanza dove tutti mangiavano.
Le bambine sapevano che c'era qualcosa di sbagliato ma non capivano perchè e non volevano saperlo; l'unica cosa di cui erano venute a conoscenza era che il pavimento della camera dei loro genitori si era rotto perchè il letto era troppo pesante (così aveva detto Gabrielle).
Fu proprio la loro madre a rompere il silenzio: -Sylvia, mi spiace per lo spavento, sono mortificata, io ... -
-Non fa niente, tanto poi la casa va demolita!-
rispose lei -e poi è normale, insomma, siete andati un po troppo forte...-
-Forte su cosa?-
domandò Celia.
-Sulla moto, dormivate, non ve ne siete accorte. - disse Carlos, evasivo.
-Oh ... - sussurrò la Alcman - le vostre figlie non sanno ... ahah- e fece un altro occhiolino al signor Solis, che sorrise.
-Se sapessero ammirerebbero loro padre. - bisbigliò lui.
-Posso solo immaginare...- commentò Sylvia.
-Se sapessero, allora vuol dire che suo padre ha fatto il discorso.- ironizzò Gaby, ma gli altri due non la degnarono di uno sguardo.
-E lei invece? Brava?- chiese la Alcman a Carlos, suscitando l'indignazione di Gabrielle.
-Oh sì che lo è, tanto!- rispose l'uomo.
-Non sarebbe divertente fare a gara? Ahah - bisbigliò maliziosamente Sylvia.
A quel punto la signora Solis sbattè le mani sul tavolo e gridò: -CENA FINITA A QUANTO PARE! Bene, ora sparecchio.-
-Ma mamma, non ho ancora finito la coscia di pollo!-
si lamentò Juanita.
-Hai abbastanza scorte per l'inverno, fidati!- ribattè la madre.
-Beh, che ne dite se guardiamo un film tutti assieme?- propose Sylvia -Conosco uno splendido film, "Amadeus", che di certo amerete!-.
Carlos concordò, e anche le bambine, quindi Gaby si aggregò con irritazione. Lei odiava quel film, aveva un finale così prevedibile, secondo lei.
- Faccio i pop corn!- propose la donna -anche se non basteranno per tutti ... - e guardò la Alcman.
-Oh, ci penso io. Tu fai quelli per te e le bambine, io quelli per me e Carlos. E so che basteranno perchè li ho messi io nella dispensa, ahah.- disse Sylvia.
Gabrielle acconsentì ancora una volta, con irritazione.

Gaby mise per prima i pop corn nel microonde.
Mentre attendeva che finissero di formarsi, stava seduta vicino a Sylvia.
Le donne non parlavano, si scambiavano solo qualche sguardo o sorrisetto.
Quando finalmente i pop corn furono pronti, Gabrielle li rovesciò in una ciotola e attese che la Alcman finisse di mettere i suoi nel microonde, per poi dirle: - Lei è un po' maliziosetta sa?-
-Cosa?-
domandò lei - Andiamo signora Solis, sono solo battutine!- e poi si diresse nel salotto, per avvisare Carlos che i pop corn sarebbero arrivati presto.
"Già , solo battute.." pensò Gabrielle.
Irritata, si girò verso il microonde, e a quel punto la parola vendetta le rimbombò nella mente.
Due minuti dopo, Gaby era seduta sul divano con le figlie, tentando di calmarle perchè sembravano degli zombie affamati ,  quando dalla cucina si sentì un botto.
Tutti quanti sobbalzarono e corsero nella stanza, dove trovarono Sylvia a terra, tramortita e coperta quasi interamente di pop corn; l'anta del microonde era spalancata e ne usciva fuori molto fumo.
-Ma che è successo? - domandò Carlos.
-Non lo so!- ribattè lei, mentre Gabrielle lanciava un'occhiata al display che segnava la temperatura di cottura, decisamente alta.

"LA MATTINA DOPO"

I Solis erano andati a dormire nella camera delle bambine, dato che il loro letto era sprofondato nel pavimento, e quei materassi erano i più comodi che Gabrielle avesse mai provato.
Si beava fra le coperte, comoda, e dimenticava le sue preoccupazioni riguardanti Sylvia, sorridendo; poi ad un certo punto sentì un rumore e spalancò gli occhi.
Vide Carlos che si vestiva in modo formale, così lei domandò: -Dove diavolo vai? Sono le sette di mattina dannazione!-
-Sylvia voleva mostrarmi il fienile -
rispose lui -dice che ci sono un po' di topi, e quindi devo pensarci bene prima di demolire il tutto.-
-A-aspetta!-
disse lei -vengo anche io!-
-NO, Gabrielle -
ribattè il marito -devi fidarti per una buona volta, Cristo!-.
Gaby prese male quella frase e tenne il broncio per alcuni minuti, finchè suo marito non uscì dalla stanza.
A quel punto, anche se era in pigiama, si alzò di colpo dal letto e aprì la porta per uscire.
Seguì Carlos di soppiatto attraverso il corridoio , giù dalle scale, in salotto e poi fuori di casa.
L'uomo si stava dirigendo verso la Alcman, che era girata di spalle, quindi Gabrielle approfittò di quella fortuna per sgattaiolare  nel fienile lì vicino.
Appena entrò vide che era pieno di palle di fieno e le venne di starnutire, poi decise di nascondersi dentro al trattore che stava nel mezzo.
Due minuti dopo arrivarono Carlos e Sylvia, che si misero a discutere.
-Sono proprio contenta , sai. - disse lei.
-Uhm ... perchè?-  chiese lui.
-Sto facendo un affare - spiegò la donna -basta guardarti per capirlo. Insomma, sei bello, carismatico, sicuro di sè... attraente... - e si accarezzò i capelli.
"Sei fortunata che non ho un fucile, cara" pensò Gaby, scioccata dal comportamento della Alcman.
-Ma, insomma, non esageriamo ... - rispose Carlos, imbarazzato e tentando di fare il modesto.
Sylvia sbuffò, poi disse chiaramente: - Uffa Carlos, ti sto facendo le avance ok? Come fai a non capirlo?-
-COSA?!- esclamò l'uomo, sorpreso.
-Avanti ... ti prego ... tua moglie si FIDA ... - Sylvia supplicava Carlos con una vocetta maliziosa, e gli mise una mano sulla spalla.
A quel punto per Gabrielle fu troppo. Se prima era arrabbiata, ora era talmente tanto infuriata che avrebbe potuto scatenare un tornado.
Confusa e irritata tirò una manata sul cruscotto del trattore, ma colpì qualcosa di appuntito. Era una chiave.
-Scusami, signora Alcman, insomma sono  lusingato ma ... ho una moglie, e non sono un maiale come tu potrai pensare! Sono fedele!- ribattè Carlos.
-Andiamo ... non sei un maiale, signor Solis, sei semplicemente molto eccit...- la donna si interruppe.
I fanali del trattore si accesero , e lei e Carlos si girarono verso di esso; dai vetri si intravedeva Gabrielle, con il mano il volante, e le ruote del macchinario si misero in moto.
-SGUALDRINA!- gridò Gaby, e poi mandò avanti il trattore in direzione di Sylvia.
Carlos gridò a sua moglie di calmarsi, ma vedendo che non funzionava si vide costretto a fuggire; la Alcman fece lo stesso, ma scappò dalla parte opposta, cioè verso i campi di pannocchie oltre il suo territorio.
-Torna qui, Alcman! Ho sentito tutto, sgualdrina che non sei altro!- gridava Gabrielle dal trattore, e intanto continuava a mandare avanti il macchinario, imperterrita, mentre Sylvia urlava come una dannata e cercava un aiuto.

"IL GIORNO SEGUENTE"

Carlos pagò la cauzione a sua moglie, e quando lei uscì fuori dalla cella la rimproverò.
-Gabrielle ti rendi conto di quello che hai fatto?- le disse - Hai inseguito una persona per quasi venti minuti! Ed eri su un trattore! Sylvia ci avrà anche donato il territorio, ma ha chiesto spese aggiuntive per pagarle le cure sanitarie!-
-Cure sanitarie?-
domandò stupita Gaby - Ma che diavolo! L'ho solo inseguita con un trattore, Cristo, non le ho sparato contro! Non l'ho gettata in pasto agli zombie!-
-COME FAI A NON RENDERTI CONTO DI QUELLO CHE HAI FATTO?-
gridò Carlos.
-COME FAI A NON RENDERTI CONTO CHE è UNA SGUALDRINA?- urlò Gabrielle.
Suo marito sbuffò e guardò la moglie, con apprensione.
-Non ti avrei mai tradita, Gaby, abbaimo due figlie! Non sono un mostro! Hai potuto vedere anche tu che l'ho rifiutata!- spiegò l'uomo.
-Ok ... scusami amore... - rispose la moglie.
-E ora andiamo, forza, le bambine ci aspettano in macchina. Sarà un lungo viaggio di ritorno.- disse Carlos, e la moglie acconsentì.
Uscendo , i due passarono davanti a una Sylvia terrorizzata, che li guardò come se fossero due demoni.




 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Desperate Housewives / Vai alla pagina dell'autore: alexbigs