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Autore: xZivaDavid    28/08/2012    4 recensioni
Lo faccio per Hermione, si ripeteva. Eppure quella frase non lo faceva star meglio ma aumentava la sua ansia. «Salve,mi dica!» Draco sfiorò i capelli d'oro «Vorrei un anello di fidanzamento.».
Genere: Comico, Demenziale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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   A come Anello.

 

 

 

 

Ci sono tanti tipi di anelli, di plastica, come quelli delle bambine,

d'argento e sacri,come quelli delle prime comunioni.

quelli colorati, da comprare ad una bancarella ad una festa.

quelli che hanno un valore autentico solo perché sono un regalo di un vero amico.

E poi ci sono gli anelli di fidanzamento.

Possono essere d'oro bianco o argento, intarsiati di pietre preziose o lisci,

con emblemi famosi e stemmi prestigiosi o solo dei semplici anelli di fidanzamento.

Ma è quello che simboleggiano a farti battere il cuore.

 

 

Draco imprecò a voce alta, nell'ingresso dell'appartamentino del suo nemico, Potter. Harry sorrise, aprendo la porta. «Che succede, Malfoy?» ghignò, accogliendolo in casa ed invitandolo ad accomodarsi. Il biondo non gli rispose ma gli mostrò una scatoletta nera. Harry la prese e delicatamente la aprì. Sul suo volto apparve una smorfia compiaciuta, appena vide cosa conteneva. «Grazie, Dracuccio, ma non penso di accettare. Insomma, sei molto affascinante, ma a me piacciono le ragazze!» sibilò, con un tono tenue, per poi scoppiare a ridere. «Potter, o la pianti o la tua giovane vita verrà stroncata qui.» il suo tono non ammetteva repliche. Malfoy entrò in casa e si sedette con poca grazia sul divano rosso, scelta della Weasley,sicuro. Potter non capiva nulla nemmeno riguardo all'abbigliamento, figuriamoci se avrebbe capito come arredare una casa. Harry tacque, sedendosi nel divano di fronte a quello del biondo, poggiando i gomiti sul tavolino di ebano, di colpo serio. Lo fissò, immerso nei pensieri. «Allora?» chiese infine il padrone di casa. «Che succede?» Draco sospirò, affranto. «La tua amica.» mormorò, tra i denti «La Granger.»  Il moro sorrise. «..Hermione? State insieme da tre anni ed ancora non la chiami per nome?» Lo sguardo di Draco gelò l'atmosfera. «Simpatico come la sabbia tra le mutande, Potter. Diciamo che la chiamo per nome lontano da occhi indiscreti. Vedi quest'anello?» il ragazzo che è sopravvissuto osservò l'oggetto nella scatolina datogli da Malfoy. Era un anello in oro, delle dimensioni di una fede nuziale. Un serpente dello stesso metallo stava attorcigliato lungo la fedina, la coda contro il volto, ed uno smeraldo brillava tra il principio e la fine del rettile. Harry lo osservava ed ogni secondo di più pensava che fosse… «Stupido, capisci! Lei dice che quell'anello, lo stemma della mia famiglia da anni, l'anello dei Malfoy che si tramanda da secoli…è esagerato e stupido!» La sua voce era quasi spezzata. Per la prima volta, il Prescelto perse il coraggio di trattar male il suo ospite, di fronte a quello sguardo. Però doveva ammettere che Hermione non si era sbagliata, nemmeno lui riusciva a farsi piacere quell'oggetto. «Ma non c'è problema, comprane un altro!» Gli rispose Harry, come se fosse la cosa più naturale al mondo. Il biondo alzò il capo verso lui, sorpreso. «Cosa? Dove?» chiese, con voce tremante. Era abituato ai negozi magici, ma se la sua dolce consorte non amava il suo anello dallo stemma Purosangue, difficilmente avrebbe apprezzato un cerchio d'oro magico, di quelli che si illuminano o che creano l'ologramma del nome della persona sposata. In quel momento, nella confusione, una chioma rossa apparve al fianco di Potter, che abbracciò la ragazza.  Ginny sorrise, scuotendo la testa. Gli uomini erano davvero degli idioti. «Le gioiellerie più grandi si trovano in un locale babbano, lo chiamano Centro Commerciale.» 

 

 

*

 

Draco imprecò ancora, stavolta modulando il tono di voce. Quel luogo era un inferno, era costretto a stare a contatto con stupidi babbani accalcati in ogni angolo, che parlavano dei tempi passati. Si disse che doveva resistere, doveva farlo per Hermione. Era l'unica che meritasse di sposarlo. Innanzitutto perché era l'unica capace di sopportarlo…e poi perché era l'unica che amasse davvero. Sbuffò e, imbestialito, aprì un varco sino alla gioielleria. Il drago nel suo stomaco esultò, era a metà strada. Non restava che comprare il regalo ed uscire da quel luogo che puzzava di normalità anomala. Si diresse alla cassa, meglio consultare un commesso. «Buongiorno.» Disse, con un tono scettico. Odiava salutare gli inferiori, erano loro che si sarebbero dovuti inchinare al suo cospetto. Infastidito, sistemò meglio i pantaloni babbani che aveva dovuto indossare. Lo faccio per Hermione, si ripeteva. Eppure quella frase non lo faceva star meglio, aumentava la sua ansia. «Salve,mi dica!» Draco sfiorò i capelli d'oro «Vorrei un anello di fidanzamento.» le parole gli erano scivolate via prima che potesse fermarle. Lo imbarazzava un po', parlare del suo fidanzamento. Il gioielliere sorrise, euforico. «Bene, mi dica, com'è la sua donna?» Draco rimase stupito. Ma che razza di domande gli facevano? «Bella!» rispose solo. Era ovvio che fosse bella, la sua Hermione. L'uomo rise. «Mi fa piacere! Ma vede, volevo sapere i gusti della sua bella.» Draco inarcò le sopracciglia. Era lui il venditore, lui doveva consigliarlo. «Non me li può dire lei?» affermò poi, iniziando ad alterarsi. Il gioielliere lo osservò, come se quello fosse l'uomo più strano che avesse mai visto. «La sua ragazza è mora?» Il biondo annuì. Usava forse la legilimanzia? Strinse la mano contro la bacchetta, sotto la giacca. Non voleva rifilargli un anello come i rossetti, secondo il colore dei capelli della donna? «Sì. Senta mi dia il più costoso. Senza serpenti.» poi, le parole della Piattola Weasley riaffiorarono nella sua mente. "prendi il più semplice, Hermione ama le cose semplici." «Senza niente. Uno semplice, però che non costi meno di duecento galeoni.» Si corresse. Perché anche se non aveva lo stemma dei Malfoy doveva essere il migliore. Il commesso lo osservò come se Draco avesse appena preso una pasticca vomitosa, incredulo. Poi tolse dalla tasca i soldi babbani, quelle strane 'banconote' di carta. Bah. «Sterline.» si corresse. Le contò, il giovane Potter non si era limitato. «Duemila Sterline.» Il gioielliere gli porse una scatolina rossa con uno dei suoi migliori sorrisi, dopo che ebbe pagato. Draco uscì dal negozio con un anello d'oro con un minuscolo diamante. L'aveva colpito subito, era il più semplice tra quelli che gli avevano proposto ed appena gli aveva messo gli occhi addosso si era accorto che era esattamente perfetto per la sua ragazza. "ed ora, devo farlo incartare?" non aveva chiesto nulla ai coniugi Potter ed iniziava a pentirsene. Nel dubbio, scelse di farsi impacchettare il regalo. Si diresse verso una bancarella che pareva star lì da anni e si rivolse ai due giovani che lo osservarono con aria curiosa. Perché era un Malfoy, ed un Malfoy attira sempre l'attenzione. «Impacchettatelo. Vi pagherò dopo» si allontanò, incantato da uno strano locale chiamato "sala giochi". Subito dopo, una coppia di fidanzati passò davanti alla stessa bancarella, porgendo una scatolina rossa, ridacchiando. «Impacchettatecelo, per favore. Prendiamo qualcosa al bar e poi torniamo» in preda alle risate convulse, si allontanarono. 

 

Malfoy era sorpreso. Tanti piccoli omini in miniatura correvano nello schermo di vetro di quegli attrezzi e si muovevano con i comandi dei ragazzi. Era una magia? Dei maghi erano riusciti ad intrappolare dei babbani in quel mondo? L'idea gli piaceva, doveva saperne di più. Si riscosse dai pensieri e tornò in quella bancarella decadente. I ragazzini gli offrirono il pacchetto e lui uscì da quel posto così strano, in cui giurò, non sarebbe tornato più.

 

 

*

 

15 maggio, una Domenica come tante. O forse no, non per gli abitanti di Villa Malfoy. Era ubicata vicino alla spiaggia, la loro casa. Era il loro terzo anniversario. Il tavolo mostrava una tovaglia rossa e, sopra, un pacchettino faceva la sua bella figura. Hermione sorrise sorniona, prima di mangiare un altro boccone di lasagne che Draco aveva cucinato per lei. Le sembrava tutto così strano, aveva davvero cucinato, senza ordinare il cibo da qualche 'Tisrorante' come diceva lui. Mangiò avidamente, il cibo era delizioso e non fece che migliorare il suo umore già roseo. I due parlarono di tutto, della loro vita, degli anni passati. Appena finito di mangiare, Draco si offrì anche di sparecchiare, le sembrava un sogno. La donna sorrise e, proprio sul centrotavola rosso, posò un pacchetto argentato con un fiocco verde. Quando Malfoy riapparve, sorrise, lo prese e lo aprì velocemente: Era un Portafoto d'argento, con un serpente intarsiato lungo la cornice. Di tanto in tanto sibilava. Nella foto,una ragazza dai capelli castani e mossi abbracciava un biondo affascinante. Entrambi indossavano la divisa di Hogwarts. Poi l'abbraccio si allentava,lui la attirava a sè e posava le piccole labbra su quelle di lei. «Ricordi? E' stato tre anni fa.» Sorrise la Granger, scuotendo i capelli con aria seducente. Draco sorrise, prendendole la mano. «Certo che ricordo… ma pensavo che non ti piacessero i Serpenti.» Affermò, rivolgendosi al portafoto che teneva tra le mani. Hermione sorrise a sua volta. «a me no, ma siamo una coppia. Una coppia vive di compromessi. E poi,pensavo che a te piacessero.» Le braccia di Draco caddero con un tonfo sonoro. La mora prese il pacchetto che il ragazzo le aveva appena porsi. «lo apro?» Lui annuì, chiudendo gli occhi. Non sentì più nulla. Non un abbraccio, non una carezza, non una lacrima. Nulla. Riaprì gli occhi: Hermione Teneva in mano un anello. Ma non era quello che aveva comprato lui. Era bianco ed enorme, e non sembrava nemmeno un anello. Tutto quello che sapeva, è che aveva una scritta. "Durex". Non l'aveva mai sentita, forse era una nuova Griffe di Anelli. Sorrise,aspettando la risposta della mora. «Romantico» Sussurrò quasi a sè stessa più che all'uomo, ma la sua voce non era soave, non era sensuale e tantomeno dolce. Il biondo vide i capelli di lei elettrizzarsi e capì che qualcosa non andava appena la ragazza lo fulminò con lo sguardo. «Fuori di qui, Malfoy, vattene prima che ti affatturi.» urlò la ragazza, alzandosi dal tavolo, paonazza. Avevano avuto i loro momenti per scherzare, ma lei si era impegnata davvero per il loro anniversario e, quando lui le aveva mostrato l'anello dei Malfoy, pensava che fosse arrivato il momento di impegnarsi seriamente. E invece, qual era stato il suo regalo? 

 

Draco imprecò sottovoce. «Un mese. Per un mese dormirai sul divano.» Una porta sbatté, dalla stanza da letto di entrambi. Draco imprecò ancora. 

Okay, forse non era il suo anello, ma che diavolo di motivo c'era di arrabbiarsi tanto?

 

 

*

Londra Babbana, ore 23.30.

 

«Dai Kate, apri il nostro regalo!» una coppia sorrideva, in quel locale affollato. La festeggiata, neo maggiorenne, prese il pacchetto rosso. Lo aprì e rimase sconvolta. Conteneva un anello di fidanzamento, in oro, con un minuscolo diamante. Lo mise: sembrava una fede. «Oh, ragazzi, quando il gran giorno?» Ma non poterono rispondere, terrorizzati, immobili nelle loro espressioni sorprese. Kate sorrise, a volte i suoi amici erano davvero strani.

 

 

 

 

Ci sono tanti tipi di anelli, Uno per salvare la terra di Mezzo da Sauron,

Uno di Matrimonio, il più speciale degli altri.

Uno che…se sbagliato, rovina tutto.

 

 

 

 

FINE. 

 

 

-FF scritta di getto…. Fatemi sapere che ne pensate! F.

   
 
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