Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Lady Antares Degona Lienan    12/03/2007    5 recensioni
I suoi occhi scuri, densi, si alzarono fino alla linea del tramonto. Si tirò in piedi lentamente, poggiandosi sulle mani. Faceva freddo, lo sapeva, la nebbia concentrata a grumi andava sparendo rapidamente, e la natura era pronta all’autunno.
Ma allora, perché non sentiva niente?
La tua anima, Uchiha. La tua anima galleggia sospesa e non tornerà.
Non puoi afferrare quello che hai così impunemente venduto, lo sai, vero?
Perché aspetti fermo, allora?
Io aspetto.
Non faccio niente, solo, aspetto.
Ho venduto la mia anima per lui, e lui non è mai venuto a riscattarla.
Per questo, aspetto qui. Perché io voglio bene a mio fratello, e lui mi vuol bene.
Verrà.
- PERCHE’? – urlò, e scaricò mille pugni a terra, deluso dalla sua stessa improvvisa debolezza. Vedeva solo Itachi nella sua mente, solo quel sorriso, e i rari sorrisi che da piccoli si erano rivolti.
E un albero; le foglie che cadevano a terra, rosse come il sangue dei parenti che lui aveva ucciso, una sera di molti anni prima.
Un albero che quasi aveva preso la forma della sua schiena. – Perché mi hai fatto aspettare così tanto, Itachi?! –
[Ita/Sasu]
[Conclusa]
Genere: Romantico, Malinconico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Below The Tree

Below The Tree

Until the day I’ll die

[Any rock you can see]

Fourth Act

 

 

 

 

 

La pioggia cadeva leggera sulla sua testa, scandendo il ritmo di quella macabra nenia.

Il corpo di Kakashi, smembrato dai kunai e dall’odio che l’avevano colpito, intensi, giaceva a terra, l’osso del collo piegato e modellato come fosse stato gomma.

Non c’era sangue su quel cadavere, solo troppa pioggia.

[la pioggia cancella i miei peccati]

Sasuke portò lo sguardo sulla figura ferma del fratello, a qualche metro da lui.

- Itachi… - la voce uscì stridula e raschiante. – Cosa faremo, adesso? Dobbiamo fuggire, o ci troveranno e… -

- Non ho mai detto di volerti portare con me. –

 

“- Oni-san, devi aiutarmi. –“

“- Domani. –“

 

[Non vuoi nemmeno mentirmi, ora.]

 

L’osservò, ruotando appena gli occhi verso il cielo. Il fratello maggiore attese l’arrivo del suo sguardo rosso, e lo ricevette con un’accoglienza di nero.

Sasuke rimase paralizzato. L’inutilità del suo essere lo colpì all’improvviso, pensiero vigliacco sfuggito alla mente senza controllo.

- Oni-san… cosa? –

- Hai capito benissimo. Che senso ha trasportare un fardello simile, se nemmeno sei in grado di sostenere un combattimento con me?

- Non… non puoi farmi questo! –

Paura.

Lenta filtrava nelle sue orecchie, subdola oltrepassava il cervello, sorda scorreva nel corpo.

Lo avvolgeva piano nella sue spire, finto abbraccio, stretta mortale.

- E chi lo dice, questo? Tu…? – scoppiò a ridere, il mukenin. Perse il viso del fratello ritrovato. Sasuke improvvisamente si ritrovò a fronteggiare l’immagine che per anni aveva inutilmente cercato di cancellare, di distruggere.

Le labbra si tendevano prepotenti sul viso, le pieghe alla base degli zigomi crescevano, al pari di piccole montagne.

- Povero fratellino. Non ho potuto ucciderti… -

 

Sulla volta del cielo non brillava alcuna stella. Il vento, ospite curioso, si era perso lungo la strada dei ricordi. La luce era fuggita cercando raggi di felicità, senza nemmeno capire che era lei a portarli.

La Natura era diventata ostile, mentre la pioggia divorava goccia dopo goccia ogni anima di quel luogo.

L’erba uccisa dal fuoco piangeva gemendo, gli animali spodestati dal fuoco osservavano le carcasse dei loro simili.

Sakura, attonita, lucida come era sempre stata allenata ad essere, osservava.

Gli occhi febbrili, insani, schizzavano inquieti da un fratello all’altro.

 

Quasi non sentì l’olezzo del gatto che cautamente le carezzò la caviglia. Liquido putrefatto che rimase sulla sua mano, quando quella scese ad accarezzarlo.

Gli occhi gialli la fissarono. La mano traditrice

[che toglie con la stessa facilità con cui ha dato]

Si posò infine sul suo collo, strizzandolo.

Sangue marcio cadde sul suolo sterile, contaminandolo. – Ciao, micio. – sussurrò flebile piangendo.

Il cadavere ancora la fissava, stupido. Fisso nel passaggio alla morte, la testa al suolo.

- Tu non mi servi più, ora. – assaggiò quel sangue, lo fece suo. Folle rituale d’addio.

Pianse. Pianse. Continuò a piangere. E tra le lacrime vide. Vide altra morte, altra follia.

La pelle si screpolò, cadendo in terra. I suoi occhi si allungarono, stiracchiandosi, diventando più scuri. Le gambe si contorsero.

- Aspetterò qui. –

 

E divenne albero.

 

- … ma posso lasciarti qui, ancora. –

La voce di Itachi terminò la sua sentenza. Sasuke si sentì morire. Si aggrappò alla sua veste, urlando.

Crollando in ginocchio, sbavando, tirando verso di sé la schiena di colui che amava, più di tutti.

[Più di se stesso]

- Non lasciarmi qui, non farmi soffrire, non farmi

- Non ti farò soffrire, no.

I loro occhi si incontrarono.

Non c’erano stelle nei loro occhi. Il vento della vita si era perso in cerca di altri cieli da percorrere.

 

E la luce, malata di solitudine, si era spenta piano, in un inutile focolare di pietà.

Che rimase inascoltata.

 

- Non ti farò soffrire. –

Lo uccise trapassandolo da parte a parte.

Il creatore che uccide la sua creatura in un improvviso impeto d’umanità.

Così i due cadaveri rimasero a terra, occhi negli occhi, un gatto e un umano.

[Che aveva perso la sua umanità da tempo]

- Non ti farò soffrire perché ti ho amato. –

Non pianse perché non sapeva dove fossero, le sue lacrime. Non urlò perché non sapeva dove fossero, i suoi polmoni. Non soffrì perché non sapeva dove fosse, il suo cuore.

 

Rimase lì.

E non provò niente.

 

 

 

This is how our story doesn’t end

 

 

 

Otto anni dopo, il sole era tornato su quella radura.

Gli occhi azzurri vagliarono il panorama, attenti.

“Quello è un albero bellissimo” pensò il ninja.

 

- Sasuke, dove sei? –

 

Vide una roccia, di fianco a quell’albero verde, rigoglioso.

Vi si sedette, un ginocchio piegato contro il petto. Naruto sospirò. Non vide le ossa nascoste dal prato primaverile. Non vide l’albero chinarsi verso di lui e scuotere le fronde il segno di saluto.

 

- Sasuke, tornerai? –

 

“ Aspetterò qui”

 

 

 

 

 

Questa non è una fine.

In fondo, questa non è mai stata una storia.

E in fondo, chi ha il coraggio di chiamare quello tra Itachi e Sasuke amore?

Io no di certo.

 

Emotivamente parlando, questa fic è stata un disastro. Nel senso che mi sono fatta prendere troppo, col risultato di soffrire ancora di più.

Però, a volte servono davvero storie così. Almeno mi fanno riflettere.

 

Ah, un piccolo avviso. Se scompaio, prima o poi magari torno. Ma non tanto presto. Credo.

 

 

Dunque, ci sono tante persone che vorrei ringraziare.

Rekishi, perché ha avuto la santa pazienza per continuare a chiedermi di questa fic. Perché con le sue idee è sempre uno stimolo importantissimo. Perché ha pensato che questa storia fosse adatta a me, anche senza sapere che ero io a scriverla. E poi, perché mi ha passato le canzoni della Disney. *-*

Mika, perché questa sera, come in tante altre sere, ha saputo prendermi sull’orlo della crisi. E poi, perché mi affitta la casa ad agosto. E mi fa compagnia mentre mi ubriaco come una spugna. E per tante, tante altre cose.

Suzako, [Héra tesoro mio], per avermi permesso di battere il record di parolacce in una conversazione di msnXD Ovviamente, anche per i pomeriggi e per i prossimi cinema, che temo saranno mooolto emo u.u

Kirjava-neechan, per i preziosi consigli [nella speranza che si doti presto di msn, ecco]

E poi, Amee. Perché ha saputo dirmi quello che pensava, nonostante il momento e quello che le avevo “confessato”. Per avermi sostenuto mentre la mente scivolava via lontano.

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Lady Antares Degona Lienan