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Autore: Zecho    29/08/2012    4 recensioni
Tutte le storie seguono il punto di vista del protagonista. Ma se spostassimo la telecamera su un altro personaggio, addirittura il cattivo?
Genere: Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non so cosa vi hanno raccontato, ma posso immaginarmelo.
Figurarsi se quel bastardo del cacciatore non ha provato a farsi bello raccontando un sfida contro un selvaggio, una bestia, un demone o se quella peste di cappuccetto rosso non mi ha descritto come un falso mangia bambine.
Tutte stupidaggini. Vi assicuro che io sono un bravo ragazzo; non userei mai i subdoli mezzi che mi hanno attribuito, quali essi siano.
Se vi interessa sapere come mi andò VERAMENTE, sedetevi e statemi ad ascoltare.
Mentre io dormivo, arrivò questa rompiballe con mantellina rossa e cestino con biscotti e ogni ben di dio, e questo la salvò, altrimenti sarebbe già stata ammazzata. Che credete? Odio la carne umana, sa troppo di sangue! Meglio, molto meglio, i biscotti, che puoi mangiare senza che poi ti guardino male.
Uscii fuori e iniziai a parlare nella maniera più dolce possibile con quella peste, che coglieva i fiori fregandosene di ecosistema.
“Dove vai bella bambina?”
“Dalla mia nonnina, che è tanto malata!” vai, non bastava la peste rompiscatole, ci voleva anche la vecchietta malata!
“E cosa hai nel cestino?”
“biscotti, vin santo e del burro per la nonnina!” Ma non è troppo pesante per una vecchia, ammalata per giunta?
«E dove abita la tua nonnina?»
«Appena fuori dal bosco, ha una capanna tanto bella»
A questo punto, ebbi un lampo di genio: se avessi fregato allo scarabocchio rosso il suo cestino,  sarei potuto andare IO dalla nonnina e figuriamoci se non avrebbe lasciato qualche biscottino anche a me; le nonne danno sempre dei biscotti!
Allora le indicai una via piena di fiori (non serve certo un genio per capire cosa ami fare questa qui) e andai dalla nonnina col cestino, prendendo ovviamente la via più breve.
Arrivai ad un amena casetta che pareva uscita dalla pubblicità del mulino bianco, bussai e sentii «Chi è? Sei forse tu, Cappuccetto Rosso?» Cappuccetto chi? Ah! La peste torera!
«Si, sono io, Cappuccetto Rosso, col vin santo e i biscotti!» vai, nemmeno Fiorello avrebbe fatto di meglio!
«tira il chiavistello e la porta si aprirà!»
In barba ai furti in aumento, la porta si aprii in un battito di ciglia.
Entrai e sentii la vecchietta nel letto che disse, vedendo la zampa «Ma te non sei cappuccetto rosso!»
«you don't say?» le feci io, apparendo, e stavo per chiederle i biscotti quando lei svenne.
Mi sa che i biscotti dovrò cercarmeli da solo...mentre cercavo un posto cristiano dove infilare la vecchia bacucca, sentii un canterellare allegro; sarà mica lei?
 Mi affacciai e il mio peggior sospetto fu confermato: con mezzo bosco nelle tasche del vestitino, la mocciosa stava arrivando qua.
A questo punto, che avreste fatto voi? Ingoiai la nonnina (senza, ahimé, ingoiare i biscotti) e mi vestii con uno dei suoi centomila ricambi.
Mi tuffai nel letto subito prima di sentir bussare.
«Chi è?»
«Sono io, cappuccetto rosso!»
«Tira il chiavistello e la porta si aprirà»
Entrò lo sgorbio e mi vide vestito da nonnina. Ammetto che non ero un bello spettacolo, ma la mostriciattola ci cascò e mi chiese «Come stai nonnina?»
«Bene,tesoruccio!» dissi trasudando zucchero e miele da ogni poro e nascondendo il cestino
Sennonché la ragazza vide un orecchio, che 'sta cuffia del cavolo mi aveva lasciato fuori e mi fece:
«Oh nonna, che orecchie grandi che tu hai!»
«Per ascoltarti meglio!»
«E che occhi grandi che hai!»
«Per vederti meglio!»
«E che braccia grandi che hai!»
«Per abbracciarti meglio!»
«E che bocca grande che hai!»
A questo punto ero veramente stufo: Mamma Natura mi ha fatto, se non un figone, almeno un bel lupetto, che tutte le lupe del branco fanno la coda per venire nella mia caverna.
E questa qui mi criticava tutto; scusatemi, ma quando è troppo è troppo.
Le dissi, dunque, ringhiando «Per mangiarti meglio!»
Stavo per aggiungere «Se non mi dai i biscotti» quando pure quest'altra svenne. Un vizio di famiglia, dunque!
Ritenni cosa giusta inghiottire pure lei, per evitare un arresto per omicidio!
Mi misi sul letto e mi addormentai subito: capirete, è stancante ingoiare due persone cercando di non digerirle.
Poco tempo dopo, sentii una voce che dice «Ora ti ho trovato, lupaccio della miseria!». Era quel cretino del cacciatore che mi aveva preso di mira per una maldicenza.
Lo vidi tirar fuori un coltello e, anziché ammazzarmi, aprirmi la pancia.
Stavo per gridare che mi lasciasse e mi trattasse da lupo e non da volgare tacchino, ma mi ricordai che Mamma Lupa mi diceva di fingermi morto, quando si mette male.
Quindi mi finsi morto.
Mentre lo sgorbio, il rompipalle e il rudere festeggiavano, io me ne andai alla chetichella, portandomi dietro il cestino ovviamente.
Ho traslocato il giorno dopo, mandando definitivamente a quel paese bambine eccessivamente mielose, nonne rincoglionite e cacciatori sadici.

Ecco, questo è la mia prima fiaba "otherside". Ho scelto il lupo perché adoro i lupi e perché, francamente, era il più simpatico di tutta la storia. Per il resto, ho cercato di dargli un carattere simpatico e un senso dell'umorismo basato sulle battute, ché credo sia una tendenza tra i cattivi (Da Voldemort a Lady Tremaine fino ad arrivare ai 23 nemici di james Bond). Ovviamente, la versione del lupo tende sempre a giustificarsi , quindi non vi preoccupate se la storia risulta molto diversa a quella che conosciamo. Mi raccomando, commentate e inviatemi i titoli che vi interesserebbe che io "stravolgessi!
  
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