Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Wren    13/03/2007    15 recensioni
Un uomo della statura di Kurogane non può che avere dei problemi a trovare dei vestiti adatti a lui. Il problema è a chi chiedere consiglio... (KuroFay)
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Dovevo essere ubriaco per chiederti di fare

“Dovevo essere ubriaco per chiederti di fare... QUESTO!!!

“Non essere lagnoso, Kurotan, e prova questi!”

Con un grugnito, Kurogane rientrò nell’angusto camerino con l’ennesimo paio di pantaloni che lo stupido mago gli aveva cacciato in mano.

Erano di un azzurrino slavato, con decisamente troppi bottoni ed un’inutile tasca all’altezza del ginocchio. Già li odiava, ma nella scomoda situazione in cui si era ritrovato non poteva fare troppo lo schizzinoso.

Tutta colpa dello shiromanjuu! Doveva proprio sputarlo nel nuovo mondo dritto dritto su un cespuglio di rovi?!

Al di là dei graffi, dai quali un ninja grande e forte come lui non si faceva certo spaventare, il vero problema erano stati i suoi pantaloni. Erano rimasti impigliati inestricabilmente ai rovi e, quando era riuscito a venirne fuori con un possente e rabbioso strattone, avevano finito per strapparsi. Il mantello l’aveva aiutato a raggiungere il loro attuale alloggio senza doversi preoccupare che i passanti (o peggio, i suoi compagni di viaggio) scoprissero di che colore fossero le sue mutande, ma sapeva che quella non poteva essere una soluzione definitiva.

In tutta la sua vita, il ninja non aveva mai dovuto procurarsi dei vestiti da solo, era abituato ad indossare quello che gli veniva offerto (e questo lato del suo carattere la diceva lunga sul perché, in un punto indeterminato della sua adolescenza, si fosse ritrovato in un vestito rosa coi merletti... questa però è un’altra storia...), ma stavolta il ragazzino e la principessa sembravano troppo concentrati nella ricerca delle solite informazioni riguardanti strani fatti imputabili ad una delle piume della ragazzina per preoccuparsi dei suoi problemi di abbigliamento, ed essendosi portati dietro lo shiromanjuu, a Kurogane non era rimasta che una sola alternativa.

Ecco perché si trovava da ore in quello sterminato negozio, con un migliaia di orribili pantaloni che continuava a mettere e togliere ed un’insopportabile stupido mago che lo tormentava oltre la tendina del camerino di prova.

“Come ti vanno, Kurobuu?”

“Non mi entrano nemmeno...”

Ed era tragicamente vero. Il taglio attillato dell’indumento impediva al ninjia di infilarselo oltre il ginocchio.

Ma com’è possibile, è la taglia più grande che hanno! Forse non sei capace di metterli... forse dovrei dare un’occhiata...”

“Non osare!!!

Kurogane bloccò l’esile tendina prima che Fay avesse la possibilità di scostarla e sbirciare dentro. L’ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento era essere visto con le braghe calate da un idiota che avrebbe sicuramente fatto qualche commento di troppo (ed a voce troppo alta, sicuramente).

Ma Kuropon, come pretendi che possa aiutarti se non mi lasci controllare?” piagnucolò Fay con fare lamentoso.

“Questi non vanno bene e sono comunque orripilanti! Fine del dicorso!”

Fay rinunciò con un sospiro e Kurogane riuscì finalmente a togliersi da attorno le caviglie quei maledetti pantaloni. Rientrato nei suoi più comodi, seppur strappati, indumenti e riparato dal mantello ancora una volta, uscì dal camerino.

“Basta, non c’è niente da fare. In questo stupido mondo non esistono dei pantaloni che mi vadano bene!”

“Non è da Kuro-sama arrendersi così! In fondo abbiamo controllato solo nel reparto dei nuovi arrivi...

...reparto che era grande come tutte le case in cui si erano insediati messe insieme... Per quanto riguardava il ninja, era ben oltre il suo livello di sopportazione.

“Non proverò nessun altra di quelle trappole di stoffa! Mi hai fatto provare pantaloni stretti, pantaloni larghi, pantaloni così assurdamente larghi che ci stavo dentro due volte ma erano comunque troppo corti, pantaloni con tasche inutili dappertutto, pantaloni rosa, quegli impossibili pantaloni di pelle che erano così attillati da bloccarmi la circolazione e nessuno, neanche mezzo, mi andava anche lontanamente bene!!!”

“...beh... quelli di pelle non erano poi così male... commentò soprapensiero Fay, momentaneamente distratto da paradisiache immagini del fondoschiena del ninja fasciato da pelle nera aderente.

“Basta, mi arrangerò così finché la palletta di pelo non ci sputerà in un mondo meno stupido di questo!!!

“Non fare così Kuromyuu! Qualcosa troveremo! Dai, facciamo un ultimo tentativo!” e Fay cominciò a fissarlo con un’espressione supplice e sbattendo le ciglia, e per quanto a Kurogane scocciasse ammetterlo, gli riusciva difficile impuntarsi troppo sul mago, nonostante fosse la creatura più irritante dell’universo.

“...uno soltanto...” concesse, evitando lo sguardo di Fay.

Hyuu Kuro-sama! Vedrai che stavolta troverò qualcosa che ti vada bene!” e detto questo, sparì in mezzo al labirinto di vestiti appesi su grucce e manichini.

Kurogane rientrò rassegnato nel camerino e già si stava slacciando il mantello ancora una volta quando Fay fece capolino da dietro la tendina, con un’espressione soddisfatta.

“La vuoi piantare di entrare nei camerini altrui???

Non si era ancora spogliato, ma quella mania del mago lo mandava in bestia.

“Il mio Kuropii è imbarazzato! Oh che tenerezza!” esclamò letteralmente estasiato Fay, entrando completamente nello strettissimo camerino, costringendo Kurogane a ritirarsi verso la parete.

“Esci immediatamente, idiota!!!

Awww ma perché? In fondo io sono qui solo per aiutarti...

“Per aiutarmi a diventare matto! Ora vai FUORI!”

Fay non rispose, né accennò ad ubbidire. Sulle sue labbra si dipinse un sorrisetto furbo che a Kurogane fece salire un brivido lungo la colonna vertebrale (un brivido alpinista, considerato quanto diavolo è alto Kurogane!). Col panico che si andava a sostituire all’arrabbiatura, il ninja si rese conto che Fay si stava avvicinando.

Perché altrimenti cosa mi fai, Kuro-sama...?” gli sussurrò con fare lascivo, allungando le braccia e circondandogli il collo.

Kurogane si ritrovò improvvisamente un Fay dallo sguardo languido tra le braccia ed agì prima di pensare. Non che fosse una novità per lui, in fondo... Era sempre stato un uomo d’azione... Ma non certamente di quel genere di azione.

Il panico si trasformò di botto in qualcos’altro, qualcosa che Kurogane preferiva evitare di classificare, ed invertendo le loro posizioni, bloccò il mago al muro e lo baciò. Fay, che aveva scoperto proprio quel giorno quanto trovasse sexy Kurogane con i pantaloni tutti strappati, si guardò bene dal lamentarsene.

*

Kuro-sama...” mormorò Fay, cercando di richiamare con poca convinzione l’attenzione di Kurogane.

Ma non stai zitto proprio mai...?” gli rispose Kurogane per senza interrompere la sua attuale occupazione.

Kuro-sama, non credo che sia il caso... in un camerino...

Mh... non vedo dove sia il problema...”

Se ci arrestano per atti osceni in luogo pubblico, chi si occuperà dei bambini?”

Kurogane si vide costretto dalla propria coscienza paterna, recentemente sviluppata e non ancora del tutto accettata, a bloccarsi ed a mettere un po’ di distanza tra sé ed il mago.

E poi dobbiamo ancora trovarti dei vestiti nuovi!”

“Già... prima avevi detto di aver trovato qualcosa...

Il ninja non era più interessato all’argomento però. La vista di Fay col viso arrossato e i capelli scompigliati era una distrazione ben più piacevole.

“Oh sì! E’ semplicemente perfetto!”

Fay si chinò a raccogliere l’indumento che era andato a finire rovinosamente per terra e lo mostrò al ninja.

Dapprincipio Kurogane nemmeno lo vide, ancora perso a notare quanto fosse interessante Fay con quell’aspetto ‘disordinato’.

Poi se ne accorse.

Cosa ne pensi di una bella e comoda gonna, Kuro-chan?”

Le commesse del negozio raccontarono per anni ed anni di quei due ragazzi così affascinanti (Uno aveva addirittura i pantaloni tutti strappati, che uomo sexy!) che erano sfrecciati attraverso il negozio, uno ridendo e l’altro lanciando improperi irripetibili, ed erano spariti oltre la porta d’ingresso a tale velocità da lasciare tutti i presenti nel dubbio di aver avuto una strana allucinazione collettiva.

*

Almeno i pantaloni del pigiama gli andavano bene in quello stupidissimo mondo...

Uscito dal bagno, dopo aver calmato i suoi bollenti spiriti, Kurogane voleva solo andare a dormire e dimenticarsi di quella giornata infernale.

Beh... non che fosse stata poi così male...

Flash di lui e lo stupido mago in un camerino gli attraversarono la mente come dei bisonti impazziti, ma prima che potesse decidere che quella era stata, in fondo, una gran bella giornata, gli ritornò alla mente l’imbarazzante gonnella rosa che Fay aveva cercato di propinargli.

Brontolando nuovi e vecchi insulti entrò nella sua stanza e si accasciò sul letto.

Sentì subito un certo fastidio alla schiena, come se si fosse sdraiato su qualcosa che non fossero lenzuola. Si alzò per controllare cosa gli stesse dando noia, ed eventualmente eliminarlo senza troppi problemi, e si ritrovò in mano i propri pantaloni.

Per un attimo gli venne il dubbio che non lo fossero perché, a differenza dei propri, quelli erano perfettamente intatti.

Eppure, controllando e ricontrollando, erano proprio i suoi...

Fay passò fuori dalla porta e diede un’occhiatina dentro la stanza del ninja, trovandolo immerso nell’analisi dei pantaloni.

“Spero vadano bene!” esclamò entrando.

L’espressione di sbigottimento con cui Kurogane lo fissò era impareggiabile, scalava pesantemente tutte le sue personali classifiche.

“L’hai fatto tu?” domandò sinceramente sconcertato il ninja, non tanto perché trovasse strana l’idea di Fay che si dava al cucito, quanto perché era stupito che il mago l’avesse tirato spontaneamente fuori da una situazione per la quale avrebbe potuto tormentarlo per giorni e giorni.

Fay sorrise compiaciuto ed approfittò dello sconcerto del ninja per avvinghiarglisi al collo.

“Certo! Non potevo certo lasciare il mio Kurochii andare in giro con le mutande di fuori, no?”

*
*
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Owari

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*

Questa storia è dedicata a Li Wei, perché lei SA cosa sia lo stress di portare in giro una persona che non trova pantaloni di suo gradimento!

Grazie mille, mi spiace solo di non averti potuto offrire un Kurogane con cui pomiciare nel camerino... ç___ç

  
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