Libri > Il diario del vampiro
Ricorda la storia  |      
Autore: Lilyanne Gautier    29/08/2012    9 recensioni
In una notte stellata, La nostra Bonnie si ritrova seduta sotto la sua finestra in attesa che una qualche stella cadente le passi davanti. Così che il suo più grande desiderio si realizzi. Ma presa dallo sconforto di non vederne nemmeno una comincia a scrivere, non accorgendosi però della stella più bella che fuori dalla sua finestra l'osservava...
« Eppure io non ho visto la stella cadente, ho aspettato così tanto… » Damon le sorrise.
« Ti sbagli mia dolce Streghetta. Mentre eri intenta a scrivere, una stella luminosa è passata sopra la tua testa. » La bocca di Bonnie si aprì fino a formare una O di sorpresa.
« Ma io non sono riuscita ad esprimerlo. » disse non capendo. Damon sorrise sornione.
« Ma io sì. »
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

.:. Waiting for a Star .:.








Se desideri qualcosa, tutto l’universo cospira affinché il tuo desiderio si realizzi.

Paulo Coelho











Era una serata come tante altre a Fells Church, forse un po’ più tranquilla del solito. I ragazzi uscivano: chi andava al cinema con la propria ragazza e chi andava ai pub per divertirsi con i propri amici.

Quella sera Elena e Stefan si erano ritagliati un piccolo momento tutto per loro, andando a fare un pic-nic al parco. E mentre Meredith era col suo Alaric…

 Bonnie…

Bonnie era seduta sotto la finestra della sua camera, intenta ad osservare il cielo notturno.

Un cielo nero trapunto di stelle. Nero come gli occhi di lui. Damon.

Damon...

Era sparito di nuovo.

 Se ne era andato senza nemmeno salutarla.

Era vero, loro non avevano chissà quale rapporto, ma c’erano state quelle volte in cui a Bonnie era parso di essere un’unica entità. Di essere così vicini e così lontani al contempo da rendere il tutto un perfetto sincronismo di anime.

Evidentemente, la cosa valeva solo per lei. Se ne era andato e con lui, se ne era andato anche il suo cuore.

Lei lo amava. Tutti lo sapevano ormai: Stefan, Meredith, Elena…

Beh, non che tutto ciò importasse ad Elena.

Era proprio per lei, che forse, Damon se ne era andato.

Lui l’amava, di un amore ossessionato, possessivo.

Bonnie aveva un’altra idea dell’amore, ma forse lei era troppo bambina e immatura per capirne il vero senso.

L’amore, forse, ha troppe sfumature che non sempre riusciamo a cogliere…

Quella sera, tutti sapevano che da quel cielo stellato si sarebbe scatenata una tempesta di stelle cadenti. C’era, chi aveva organizzato veri e propri incontri al planetario della cittadina. Chi, come Stefan ed Elena, era andato al parco. E poi c’era chi, come Bonnie, era davanti la sua finestra in attesa di una stella.

Chiunque avesse osservato Bonnie dall’esterno l’avrebbe presa per una sciocca ragazzina.

In realtà Bonnie era una sognatrice, una di quelle anime pure che continuavano a sperare anche dopo che quella speranza si sgretolava sotto ai propri occhi. Era una di quelle persone, che se vedeva un fiore secco in mezzo al deserto arido, sperava che quel fiore sopravvivesse, rinascesse.

Ma per quanto Bonnie fosse così speranzosa, adesso era solo disperata. Damon. Il suo Damon, se ne era andato per l’ennesima volta. Forse per sempre.

Il solo pensiero di non rivederlo mai più, di non rivedere quel sorriso malizioso, quel suo prendere in giro tutto e tutti, la faceva impazzire. Quella sera, non era voluta uscire con nessuno, non se la sentiva. Voleva aspettare, forse, un qualcosa che non sarebbe  mai arrivato. Ma che se fosse arrivato, lei sarebbe stata là ad attenderlo.

Dicevano che le stelle avevano il potere di far avverare il tuo più grande desiderio. D’altronde, esistevano i vampiri, i licantropi ed ella stessa era una strega. Quindi perché non credere a una stella?

E se questa stella mi portasse lui…

Bonnie scosse la testa a questi pensieri. Si diresse sul divanetto sotto la finestra. Non seppe perché, ma portò con sé il suo diario.

Alzò la testa rossa e riccioluta verso il cielo stellato, pensando a Damon. E con un sospiro iniziò a scrivere…

 

 

Me ne sto qui a guardare un cielo senza tempo, forse l’unica cosa che ci unisce per davvero…

Resto qui, immobile, in attesa di una stella. Una stella in cui vi è riposta la speranza di molte persone, tra cui la mia.

La speranza che tu mi nota, che ti accorga che io esisto, che sono qua e ti amo.

Ma forse sono solo i sogni di una bambina.

Tu non sai nemmeno che esisto, e non ti importa nemmeno, forse.

Sei troppo preso da un amore malsano e ossessivo verso una persona che non ti amerà mai per come ti amo io. Troppo preso a distruggere tuo fratello e tutto ciò che hai attorno per accorgerti di me e di quanto io ti ami.

Questa notte te ne vai. Per l’ennesima volta.

“Ci sentiamo Streghetta” hai detto. Ma non è vero! Non è vero niente di tutto ciò che hai detto. Sei un bugiardo!

Te ne vai per l’ennesima volta senza neppure salutarmi, non ci pensi neanche a farlo.

Tu ti stupisci. Ti sei stupito quella volta in cui me la presi perché non mi avevi salutata, non capivi perché al contrario con Stefan non avevo fiatato. Come si fa a non capire? Non capisci che di te mi importa? Che vorrei soltanto che tu mi notassi anche solo per un piccolo istante? No. Evidentemente non lo capisci o forse non ti importa capire. Tu hai Elena. Io non esisto. Semplice.

In tutto questo però, sinceramente, ho capito una cosa.

Ho capito che la colpa è solo mia.

Ho capito che sono solo una stupida a sperare un qualcosa che nemmeno esiste.

Ho costruito un castello di sabbia basato su stupide premonizioni, forse dettate dal mio inconscio masochista.

Sai cosa? Sono stupida a sperare che tu ti accorga di me.

Sono stupida a cercare appigli che non esistono.

Ma soprattutto, sono una stupida a stare sotto questa finestra in attesa di una stella che possa far avverare un desiderio impossibile, come quello di farti accorgere che io esisto e sono qui. Qui ad aspettare te, ad aspettare un noi. Ad aspettare un cuore che non mi verrà mai donato. Il mio ce l’hai già senza neppure che tu lo sappia.

Semplicemente Damon, io sono una stupida. Perché ti amo. E, per quanto tu possa essere uno stronzo, egocentrico e menefreghista, io non posso fare a meno di amarti. Non posso fare a meno di aspettare una stella. Di aspettare te.

Sono solo una stupida…

 

Bonnie chiuse il suo diario con gli occhi pieni di lacrime.

Quella sera doveva trovare una stella e invece si era ritrovata a scrivere ciò che le vorticava in testa. I pensieri e le parole si erano mescolati facendo uscire tutto il dolore che ella provava in quel momento. Un dolore che poteva essere attutito solo da Damon.

Bonnie prese a singhiozzare. Fortunatamente i suoi genitori avevano seguito la massa, ed erano andati ad osservare le stelle fuori da casa. Era sola e poteva dare libero sfogo al suo dolore.

Non seppe bene quanto tempo passò, ma presa a scrivere e a piangere non si accorse che sopra lei passò una stella luminosa, talmente luminosa da illuminare il viso di chi stava nei paraggi…

Si accinse ad asciugare le ultime lacrime. Sapeva che ne sarebbero spuntate altre, ma voleva darsi un contegno nel caso i suoi genitori fossero rincasati prima. Posò il diario sul divanetto non preoccupandosi nemmeno di chiuderlo. Chi mai avrebbe potuto leggerlo?

Si diresse così in bagno pronta a sciacquarsi il viso, non percependo l’improvvisa folata di vento scatenata dall’arrivo di un ragazzo vestito di nero.

Damon si osserva intorno come se quella camera non la vedesse da secoli. Aveva osservato la sua Streghetta con la fronte aggrottata chiedendosi perché piangesse, perché osservasse il cielo con tanta insistenza. Certo, sapeva che quella sera delle stelle cadenti avrebbero fatto la loro comparsa, ma quale desiderio poteva albergare nel cuore di quello scricciolo da farle fissare il cielo con così tanta determinazione? E perché soffriva così tanto? Chiunque avesse osato farlo lo avrebbe ucciso con le sue mani. Lei non meritava di soffrire così. Andandosene aveva capito molte cose, tra cui:  lui  che aveva fatto soffrire molte persone. Stefan, suo fratello e soprattutto Bonnie. Sapeva quanto Bonnie volesse bene a Stefan, molte volte aveva invidiato il loro rapporto. Avrebbe persino voluto spaccare la faccia a Stefan pur di prendere il suo posto. Ma all’epoca non riusciva a capire i motivi di questa rabbia. Era troppo ossessionato dalla sua principessa delle tenebre. Elena. Un ossessione appunto. Finalmente l’aveva capito. Forse lo sapeva da sempre ma aveva voluto ignorarlo, il suo cuore era troppo attorniato dall’odio verso Stefan, verso il mondo, per accorgersene. Adesso era tornato. Non era tornato per Elena, né per Stefan. Era tornato per lei, Bonnie. Non sapeva cosa provava però nel periodo in cui si era allontanato era lei che tornava sempre nei suoi pensieri. La sua Streghetta dai capelli rossi.

Si mise a scrutare la stanza, quando sopra il divanetto dove prima sedeva Bonnie, c’era un diario. Il suo diario. Ovviamente non avrebbe dovuto leggerlo, era una cosa privata e…

« Oh andiamo questi sono pensieri alla santo Stefano! » mormorò con un ghigno malizioso sulle labbra.

Si mise a leggere le prime righe:

{ Me ne sto qui a guardare un cielo senza tempo, forse l’unica cosa che ci unisce per davvero…

Resto qui, immobile, in attesa di una stella. Una stella in cui vi è riposta la speranza di molte persone, tra cui la mia.

La speranza che tu mi nota, che ti accorga che io esisto, che sono qua e ti amo. }

Damon raggelò. La SUA Streghetta era innamorata. Non l’aveva aspettato. Eppure molte volte aveva avuto il sospetto che spasimasse per lui. Il suo balbettare, il suo arrossire quando lui faceva una battuta maliziosa… Il suo sguardo triste quando lui dedicava il suo tempo a Elena… Si era forse sbagliato?

Chi era il coglione che le aveva preso il cuore? Lo avrebbe ucciso, lei era sua e di nessun altro. Lo aveva capito forse troppo tardi. Ma diamine, poteva aspettare pure lei.

Stava per continuare a leggere quando la voce della sua Streghetta lo prese alla sprovvista.

« Tu. Che diavolo ci fai col mio diario in mano? » urlò Bonnie rossa in volto, se avesse potuto le sarebbe uscito del fumo dalle orecchie. Damon per tutta risposta si ricompose e sorrise malizioso.

« E salve anche a te, mio dolce passerotto. » Bonnie lo avrebbe preso a schiaffi. Come si permetteva di entrare così in camera sua all’improvviso, leggere il suo diario e senza il minimo rimorso sfotterla così? Non lo avrebbe mai perdonato.

« Passerotto sto cazzo, Damon. Dammi subito quel diario! » finì gettandosi addosso. Damon era sorpreso dall’esuberanza di Bonnie. Non l’aveva mai vista così arrabbiata e così…

« Ahia! » manesca! Bonnie gli aveva dato un pizzicotto sul fianco usando la magia per farglielo sentire bene!

« Ridammi subito quel diario, Damon o giuro che ti friggo il cervello! » Damon si irritò. Valeva così tanto quel tipo? Tanto da non fargli sapere nemmeno chi fosse? Allontanò così il diario mettendoselo dietro la schiena. Erano in una posizione…

Mmm molto comoda direi…

 Pensò Damon con un sorriso sulle labbra. Erano sdraiati sul divanetto. Lui sotto e Bonnie sopra, intenta a dimenarsi per cercare di raggiungere il diario ben nascosto.

« Non ti facevo così focosa, Streghetta. Capisco di esserti mancato ma un po’ di decenza perdinci! » Bonnie si bloccò all’istante. Oltre a divenire rossa, gli occhi le si riempirono di lacrime. Damon l’osservò sorpreso. Cercò di sfiorarle il viso ma lei lo scansò alzandosi.

« Perché sei tornato? » disse dandogli le spalle. Damon si alzò tenendo ancora stretto il diario e la raggiunse, ignorando la sua domanda.

« Perché piangi? » Bonnie non rispose, così Damon continuò « È per lui vero? Dimmi chi è e giuro che lo faccio fuori. » Bonnie si bloccò e lentamente si voltò verso lui.

« No dimmi, sei per caso cretino? Hai letto il diario? » Damon si irritò, mai nessuno aveva osato dargli del cretino, ma cercò di controllarsi.

« Sì, l’ho letto. Ma… » Bonnie allora esplose.

« E hai il coraggio di fare queste sceneggiate? “ Dimmi chi è e giuro che lo faccio fuori gne gne gne” » lo scimmiottò. Damon dal canto suo la guardava come si guarda un vampiro che beve dal collo della sua vittima con una cannuccia. Era basito. Lei continuava a scimmiottarlo e a urlargli contro di tutto e questo lo fece innervosire. Lasciò cadere a terra il diario a terra e la prese per i polsi.

« Adesso basta, Bonnie. Smettila! Non l’ho letto tutto, tu sei arrivata prima che riuscissi a capirlo. Chi diavolo è questo coglione? » Bonnie rimase impietrita, improvvisamente sentì l’impulso di trattenersi dal ridere. Ovviamente non riuscendoci.

« Ahhahaahahha oddio! Ahahaha no ti prego aspetta un attimo ahahahha tu non lo hai letto? Ahahahaha muoio! » Damon era sconvolto e mai in vita sua lo era stato. Non a causa di un umano di sicuro.

« Ma che ti è successo durante la mia assenza? Sei impazzita? Dimmi chi diavolo è… » Bonnie lo interruppe.

« Ahahaha il coglione? Ahahahahah non vorresti saperlo credimi ahahaha  » Gli occhi di Damon si fecero più neri della notte stessa. Più neri del cielo trapunto di stelle. Tale era la sua ira. Osava sbeffeggiarlo? Non ci vide più, la prese dalla vita stringendola a sé e la baciò.

Un bacio pieno di rabbia, di frustrazione, di passione, di tristezza…

Bonnie sì irrigidì, non si sarebbe mai aspettata quella reazione. Lui amava Elena. Lui se ne era andato, lui..

Bacia così divinamente…

Bonnie rispose al bacio, aggrappandosi alle spalle di Damon, il quale la strinse ancora più forte. Per la prima volta in 500 anni sentiva un calore a lui estraneo. Un calore che non aveva sentito nemmeno con Elena. Era la sua Streghetta a scatenare queste emozioni. Il bacio durò un tempo eterno. Quando si staccarono Bonnie aveva il fiatone mentre Damon la scrutava serio.

« Bonnie, dimmi chi è. » Bonnie lo guardò, gli occhi di nuovo pieni di lacrime.

« Sei tu. Tu sei quel coglione che tanto amo! » Damon la guardò attentamente. Non stava mentendo. Lei amava lui. Nessuno lo amava mai , lui era la seconda scelta. No, lui non era mai nemmeno un opzione da prendere. E adesso lui era amato. Bonnie lo amava.

Damon sorrise, un sorriso sincero e senza malizia per la prima volta. Si voltò e fece per dirigersi verso la finestra.

A Bonnie le si gelò il sangue. Lei gli aveva confessato il suo amore e lui se ne stava andando. Di nuovo. Altre lacrime stavano per affacciarsi sul suo viso, quando Damon parlò.

« Streghetta vado a far fuori questo coglione… » disse

 indicandosi e alzando gli occhi al cielo. Bonnie lo guardò sorpresa. Non gli fece aggiungere altro che gli si catapultò addosso, abbracciandolo.

« Non te ne stai andando di nuovo, vero? » Damon colse una lacrima sfuggita via.

« Sarei doppiamente coglione se lo facessi, non credi? » Bonnie sorrise e annuì. Damon tuttavia continuò.

« Sono stato cieco a non vedere. Ero ossessionato da un qualcosa che non mi apparteneva. Quando poi avevo la soluzione sotto agli occhi, ma non volevo vederla. Non osavo sperare … » Bonnie lo interruppe.

« Eppure io non ho visto la stella cadente, ho aspettato così tanto… » Damon le sorrise.

« Ti sbagli mia dolce Streghetta. Mentre eri intenta a scrivere, una stella luminosa è passata sopra la tua testa. » La bocca di Bonnie si aprì fino a formare una O di sorpresa.

« Ma io non sono riuscita ad esprimerlo. » disse non capendo. Damon sorrise sornione.

« Ma io sì. »

Bonnie lo guardò sorpresa.

« E cosa hai espresso? »

« Che l’oggetto dei tuoi pensieri fossi io. Vedendo la profondità con cui scrivevi, la foga. Da come osservavi il cielo così insistentemente… Ho desiderato fossi io e solo io il tuo desiderio. » Bonnie lo strinse forte.

« Eri tu. Sei tu. » disse solennemente.

« Mi perdonerai mai? » Bonnie finse di pensarci.

« Beh ti sei dato del coglione da solo. Se finalmente lo hai capito da te, chi sono io per aggiungere altro? » Damon la guardò truce.

« Streghetta non ci allarghiamo! » Bonnie rise e Damon la seguì.

« Ti amo, Bonnie. »

« Ti amo, Damon. »

Dissero all’unisono, perdendosi in un bacio carico di aspettative, di promesse e soprattutto di amore. Il tutto mentre una cascata di stelle cadenti, lasciavano la loro magia sopra le loro teste e di chi ancora credeva nei desideri. E soprattutto credeva nell’amore. Da lì all’eternità.

°¤øø¤°

Buona sera a tutti :D eccomi ritornata, dopo le vacanze, in questo stupendo fandom che adoro! Sì lo so per chi ha letto l'altra os su questi due si starà sparando na mano in fronte dicendo ODDIO MA ANCORA QUA STA STA PAZZA? U.U ebbene sì u.u' suvvia questa non è poi tanto lunga :P ahahahah
Allora questa Os è nata la notte di San Lorenzo il 10 agosto. O perlomeno la parte della lettera è nata quella sera... Come Bonnie io ero seduta sotto il divanetto della mia finestra guardando il cielo stellato, ed ecco che è nata questa os.
É una storia senza tante pretese, e siccome adoro le stelle e le loro leggende mi piaceva inserirle in un contesto con due personaggi che io adoro come Damon e Bonnie. Che altro dire? Beh spero vi piaccia! Adesso passiamo ai ringraziamenti:
Grazie a Marta alias Betrayed_89 che mi ha fatto la bellissima cover e in via del tutto eccezionale mi ha corretto l'ultima parte del capitolo, credendo glielo avessi passato già corretto ahahahahah ( grazie tesoro ahahahahah ti voglio tanto bene!)
E grazie a tutte voi che mi seguite e mi sopportate u.u' Grazie!

Adesso scappo! Ma non prima di avervi dato link del mio profilo e del gruppo mio e della mia socia :D

Io e la mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Sietele benvenute vi aspettiamo ;)

Betrayed and Lilyanne's Stories


Per chi invece volesse aggiungermi su fb io sono

Lily Masen

Che dire? Spero vi piaccia. Adesso scappo. Grazie per l’attenzione ^_^ Kiss kiss Lily!


   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il diario del vampiro / Vai alla pagina dell'autore: Lilyanne Gautier