Fanfic su attori > Coppia Lawless/O'Connor
Segui la storia  |       
Autore: Little Black Dragon    29/08/2012    1 recensioni
Una convention. E mille ricordi.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Bieeeen u.u Questa la dedico a Yuli.



1.Segreti tremori, vite

Lucy guardò Reneé, mentre una folla di xeniti convinti applaudiva ossessivamente e urlava.
-Ma… è la convention numero…? - Chiese la mora, lontana dal microfono.
-Boh, ho perso il conto. Tanto sta per finire. Manca solo il ballo. Vuoi restare?
-Si dai… l’altra volta non ci siamo state…
-Bene… - Sorrise Reneé.
Lucy ricambiò e gli occhi le luccicarono per un momento. “E' bellissima” pensò per un istante, specchiandosi negli occhioni verdi dell’altra, per poi distogliere lo sguardo, pur sapendo che la sua amante combatteva una voglia identica alla sua.
-Non so come farò a resistere fino alla conclusione- sussurrò poi. Reneé represse una risata e scese dal palco, mentre i fan già iniziavano a spostarsi nella sala attigua al teatro. Lucy la fissò ancora, con un sorriso beato, e non riuscì a sopprimere il flashback che le illuminò la mente.


Era un gennaio lontano e la convention era alle porte. Fu uno dei giorni più belli della sua vita.
Lucy stava alla finestra della sua camera d’albergo, a guardare la neve scendere lenta e imbiancare ogni cosa, o almeno apparentemente. Il fiato che appannava il vetro glielo impediva, ma non le importava granchè. Nella sua mente, in realtà, aleggiava un viso femminile dai capelli biondi, gli occhi verdi e un sorriso che avrebbe fatto sciogliere un cuore di pietra. Un viso femminile e bellissimo… Era il viso di Reneé O’Connor.
Il suo segreto.
Il suo tremore.
La sua vita.
Se n’era innamorata profondamente, con disperazione, con ansia, con terrore. Innamorarsi di una persona dello stesso sesso non era, nella sua situazione, cosa buona: né cosa buona né cosa giusta… Ma ormai n’era certa: l’amava di quell’amore che le faceva cedere le gambe ogni volta che l’altra sorrideva; di quell’amore che le provocava una fitta perpetua allo stomaco in sua presenza. Per la prima volta, sentiva questo. Per la prima volta, guardava qualcuno e si sentiva veramente a casa.
L’aveva solo incontrata troppo tardi…
Un leggero ed elegante bussare alla porta la scosse dal torpore e dai suoi pensieri che giusto incominciavano a farle seccare le labbra.
-Avanti - disse distrattamente, senza voltarsi.
La porta si aprì e una voce timida salutò:
-Ehm, Luce, sono io… disturbo?
Lucy sgranò gli occhi e di scatto si voltò verso la bellissima figura di Reneé, ferma sulla soglia della sua stanza. Deglutì.
- Ciao… entra, entra.
La mora si sedette sul letto matrimoniale e con la mano le fece gesto di accomodarsi accanto a lei; Reneé richiuse la porta dietro di se e scosse la testa. Sembrava inquieta. Tremava e si stringeva le mani in grembo. Fu allora che Lucy se ne accorse…
- Ma Reneé! Non dovevi venire con questo tempo… togliti la roba- pausa - o ti prenderai una polmonite!
- Valeva la pena… - Bisbigliò, mentre Lucy le porgeva un suo maglione e dei pantaloni asciutti. Le sarebbero stati un po’ grandi, ma almeno si sarebbe scaldata, pensò. E per come tremava…
Reneé fissò i vestiti leggermente imbarazzata e le sue gote si fecero ancora più rosse di quanto non fossero già.
- Oh, adesso non fare la timida… - Borbottò la più alta dopo un attimo di silenzio, facendola ridere. Lo sguardo le si illuminò: era più bella quando rideva.
- D’accordo… - accettò finalmente con un sorriso. Prese la roba delicatamente dalle sue mani e si rifugiò quasi correndo in bagno; Lucy scosse la testa divertita. Non avrebbe mica voluto che le scatenasse una tempesta ormonale. E conoscendola, ne sarebbe stata capace…
La bionda uscì nemmeno due minuti dopo, con il maglione che le arrivava fino alle ginocchia e i pantaloni con diversi risvolti per non essere pestati, le braccia conserte, un’espressione sofferta sul volto. Lucy le sorrise teneramente.
- Allora Reneé… è successo qualcosa?
Ma lei chinò il capo e non rispose, continuando a tremare come una bambina. La mora capì. Prese una trapunta dal suo armadio e con dolcezza le afferrò una mano, accarezzandola piano. Reneé alzò le sguardo e le due si fissarono negli occhi. E Lucy seppe che qualunque stratagemma avesse progettato e qualsiasi il posto in cui sarebbe fuggita, quegli occhi sarebbero stati capaci di farla sciogliere fino alla fine della sua vita e, con tutta probabilità, anche nella prossima.
-Vieni. – Bisbigliò, e la condusse davanti alla finestra, che sotto il davanzale nascondeva un termosifone caldo. Si sedette sulla moquette, appoggiando la schiena all’apparecchio, e fece sedere Reneé fra le sue gambe, adagiandola sul suo petto; infine, coprì entrambe con la trapunta e le cinse la vita con le braccia, posando delicatamente il naso sulla sua spalla. I suoi capelli biondi le stuzzicarono il viso.
“Profuma come sempre”. E dèi, se profumava. Poche volte erano state così vicine senza che qualcuno arrivasse – tipo Daisy, o Steve, o Robert – a rompere le palle.
Lucy percepì il corpo dell’altra scaldarsi, lentamente, rinchiuso fra le sue braccia, e si accorse che ancora prima di baciarla, di toccarla, di fare l’amore con lei, aveva il bisogno impellente di sussurrarle “ti amo”.
Dopo qualche minuto trascorso in quel dolce abbraccio, in religioso silenzio, Reneé improvvisamente prese vita.
- Senti Lucy… - Esordì, rigirandosi fra le sue braccia. Ora era seduta sulle sue cosce, guardandola negli occhi e “Cristo” pensò la mora.
- Si?... – Mormorò invece, mentre i loro sguardi luccicavano.
La più piccola le prese una mano, e pensando che non ci potesse essere gesto più dolce di quello, il cuore di Lucy cominciò a martellare seriamente.
- Ascolta… la prima volta che ti ho visto… io… io… Cazzo! Cristo, mi ero preparata un discorso, ma ora non mi ricordo niente! – Quasi pianse.
Lucy sorrise e la baciò sulla fronte. Entrambe arrossirono.
- Qualunque cosa tu mi voglia dire, fallo con l’anima – le suggerì all’orecchio. Dopidichè, le sorrise ancora una volta e, scostandole una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio per poterla guardare meglio in viso, rimase in febbrile e speranzosa attesa.
Reneé prese un gran respiro.
- Lucy… sei… sei una delle persone più importanti della mia vita. Mi… hai fatto crescere e… capire chi sono… e … - una lacrime le solcò la guancia - e credo… anzi no. Lo so. So di amarti, Lucy… e so che ti amerò anche quando tu non ne vorrai più sapere niente di me, quando mi terrai a distanza. Morirò di dolore, ma… ti amerò lo stesso… giuro che saprò farmi da parte… s-scusami…
Deglutì e riprese fiato. Riapirì la bocca, ma non riuscì ad aggiungere nient’altro. Senza parole, Lucy le accarezzò il volto bagnato, ma avrebbe potuto dire che ci mancasse poco perché anche lei scoppiasse in lacrime.
- Non piangere… non piangere… - riuscì solo a mormorare, posandole una mano sui capelli e l’altra sulla schiena e tirandola a sé. Chiuse gli occhi. Sentiva solo il suo singhiozzare sommesso contro la spalla, e le baciò i capelli con immensa dolcezza. Vederla così le distruggeva l’anima.
Dopo qualche minuto Reneé si calmò, ed in un sussurro struggente all’orecchio di Lucy, chiese:
- Non mi odi?
Lucy la guardò nei suoi occhioni verdi e lucidi e per un attimo rivide quelli di Friend in need I, quelli che l’avevano pregata di non autoinfliggersi la stretta. Si sentì morire.
- Ren… come posso… - Un sorriso commosso le comparve sul volto, mentre anche sulle sue guancie le lacrime correvano silenziose. – Io… io ti amo… fra le tue braccia io… mi sento a casa…io ti amo…
- Cosa?!
- Si!
- Mi ami?!
- Da morire!
Le due si guardarono spaesate, gioiose, folli.
- Ren.
- Dimmi.
- Posso darti un bacio?
Neanche a finire di parlare che si trovò le labbra impegnate in una delle effusioni più belle della sua vita. Fu delicato ma impetuoso, dolce ma passionale. Quel bacio fu tutta la sua vita. Perché sentire per la prima volta le loro labbra incontrarsi, le loro lingue, dapprima timide e poi audaci, abbracciarsi, le loro dita che accarezzavano il viso dell’altra, fu come rinascere.
Al suo termine, le due cercarono gli occhi dell’altra.
- Casa. – Bisbigliò la mora con una nota d’affetto nella voce.
Reneé sorrise commossa.
- Casa. – Ripetè.
Lucy la strinse a sé più forte che mai. La sua Reneé…
La baciò su una guancia e la bionda sorrise come una bambina.
- E tu che ti scusavi… - Ridacchiò dopo un momento di silenzio.
- Non sfottere! – Rise Reneé.
Lucy la fissò con dolcezza, un sorriso beato sulle labbra.
- Sei bellissima quando ridi.
La bionda divenne color tramonto e si limitò ad accarezzare il viso della sua amante.
Un altro bacio, profondo, passionale, più sicuro, più certo.
- Ecco, so che magari è un po’ presto… - Elargì poi Lucy, dondolando la testa per accarezzare il suo naso con il proprio – ma quel maglione ti sta veramente male!
Reneé sbuffo.
- E’ orribile! Toglimelo… - Replicò alzando le braccia, ed lei glielo sfilò, cominciando poi a baciarle il collo appassionatamente.
- Vedo che ti sei scaldata. – Sghignazzò poi all’orecchio della più piccola, che non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere.
- Non puoi dirmi queste! Mi fai perdere la concentrazione! – Rise, mollando uno schiaffetto sul braccio dell’altra.
- Sicura? – Mormorò suadentemente l’altra, e le morse il lobo. Reneé si lasciò sfuggire un gemito e Lucy ridacchiò ancora. La tentazione di fare l’amore lì, per terra, con la trapunta e il termosifone vicino era allettante; ma quella era la loro prima volta. “Deve essere romantica” decise la più alta. – Sai… hai anche il viso molto, mooolto, stanco… - bacio – devi – bacio – andare – bacio – a letto… - bacio.
- Solo se mi ci accompagni… - Sussurrò appena con voce roca la bionda.
Sogghignò.
- Ma certo, madame! – La prese in braccio e la portò nel letto matrimoniale, sotto le coperte; Lucy sopra, Reneé sotto.
Si guardarono ancora come solo due innamorati sanno fare, e la mora allungò il braccio a spegnere la lampada, unica fonte di luce nella stanza.
Si sorrisero, complici. E lentamente, dolcemente, follemente, incredibilmente, profondamente, disperatamente cominciarono a fare l’amore…



Lucy si riscosse da quel ricordo con una scollata del capo ed un sorriso beato. La folla di xeniti si stava riversando nei corridoi, seguendo le indicazioni per l’enorme stanza dove si sarebbe festeggiata l’ultima sera di convention. La mora sospirò. “Avrei preferito cantare” rimurginò, mentre si avviava anche lei per ultima, ma poi si ricordò del premio che Reneé le aveva promesso. Sorrise. “Non vedo l’ora che questa stramaledetta serata finisca”.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Lawless/O'Connor / Vai alla pagina dell'autore: Little Black Dragon